E' lunedì, il primo lunedì di dicembre, l'inizio di una nuova settimana e l'inizio del mese che ci porterà alle festività natalizie. Un periodo che per alcune cose amo molto e per altre invece non sopporto proprio.
La cosa positiva è che avrò parecchi giorni di festa e potrò leggere molto e dedicarmi un po' di più al blog - almeno spero perchè i lavori improvvisi ed imprevisti con il mio lavoro sono sempre dietro l'angolo.
Come vi dicevo qualche tempo fa, sono un po' indietro con le recensioni, oggi infatti - cercando di portarmi un po' a pari - vorrei parlarvi di un libro che ho finito di leggere da un po'. E' un libro che non conoscevo, che mi è stato proposto ed inviato direttamente della casa editrice e che ho letto con molto piacere. Si tratta di Florence, di Monica Becco, in edizione digitale.
L'ho sempre detto che è necessario a volte allontanarsi un po' dal clamore dei grandi numeri e dei grandi nomi per scoprire qualcosa di interessante. In questo libro di poco più di 100 pagine ho scoperto un mondo fatto di luoghi e personaggi descritti con un maestria eccezionale, capaci di farmi venire i brividi più volte nel corso della lettura.
Trama: Le Chat curieux è una rinomata pasticceria nel centro di Montpellier gestita da Juliette e dalla figlia, Florence. La loro vita è scandita dalle visite dei clienti affezionati come Monsieur Girard, che tutti i giorni fa colazione lì da ventanni, Claire, compagna di giochi dai tempi dellinfanzia, e Madame Marie, la proprietaria della pensione dove si è sistemato Alain, giovane architetto parigino che ha abbandonato lavoro, famiglia, amici per girare il mondo. E poi cè Didier, scapestrato senza futuro e senza affetti, sempre in bilico tra lonestà e i piccoli reati, che abita le pagine di un romanzo di cui Florance è lautrice.
La cosa positiva è che avrò parecchi giorni di festa e potrò leggere molto e dedicarmi un po' di più al blog - almeno spero perchè i lavori improvvisi ed imprevisti con il mio lavoro sono sempre dietro l'angolo.
Come vi dicevo qualche tempo fa, sono un po' indietro con le recensioni, oggi infatti - cercando di portarmi un po' a pari - vorrei parlarvi di un libro che ho finito di leggere da un po'. E' un libro che non conoscevo, che mi è stato proposto ed inviato direttamente della casa editrice e che ho letto con molto piacere. Si tratta di Florence, di Monica Becco, in edizione digitale.
L'ho sempre detto che è necessario a volte allontanarsi un po' dal clamore dei grandi numeri e dei grandi nomi per scoprire qualcosa di interessante. In questo libro di poco più di 100 pagine ho scoperto un mondo fatto di luoghi e personaggi descritti con un maestria eccezionale, capaci di farmi venire i brividi più volte nel corso della lettura.
Trama: Le Chat curieux è una rinomata pasticceria nel centro di Montpellier gestita da Juliette e dalla figlia, Florence. La loro vita è scandita dalle visite dei clienti affezionati come Monsieur Girard, che tutti i giorni fa colazione lì da ventanni, Claire, compagna di giochi dai tempi dellinfanzia, e Madame Marie, la proprietaria della pensione dove si è sistemato Alain, giovane architetto parigino che ha abbandonato lavoro, famiglia, amici per girare il mondo. E poi cè Didier, scapestrato senza futuro e senza affetti, sempre in bilico tra lonestà e i piccoli reati, che abita le pagine di un romanzo di cui Florance è lautrice.
Se vi ricordate questo libro è stato protagonista anche di una puntata della rubrica Chi ben comincia, se quel post vi è scappato potete dargli una sbirciatina qui.
La prima cosa a colpirmi in modo molto positivo è stata la copertina che ci permette di entrare in sintonia con i luoghi che ci vengono poi raccontati all'interno.
Già dalle prime righe del romanzo si riesce a capire quanto la descrizione dei luoghi e dei personaggi sia dettagliata, tanto da far immedesimare il lettore in modo molto immediato.
Già dalle prime righe del romanzo si riesce a capire quanto la descrizione dei luoghi e dei personaggi sia dettagliata, tanto da far immedesimare il lettore in modo molto immediato.
Il fulcro di tutto il racconto è lo "Chat curieux", la pasticceria del centro di Montpellier gestita da Florence e dalla mamma Juliette. Il luogo è così familiare e intimo che attira molti clienti affezionati ma anche tanti turisti che ritrovano in quel luogo l'atmosfera casalinga e gioviale della propria casa.
La vita di Florence e di sua madre scorre quasi parallelamente a quella dei personaggi che la protagonista ama inventare per i suoi racconti ed a volte le stesse vite paiono incrociarsi se non addirittura fondersi.
La capacità dell'autrice di tirare le fila del romanzo è notevole ed anche alcune descrizioni sono assolutamente realistiche.
Molte frasi mi hanno colpito in questo libro ed ho voglia di condividerne qualcuna con voi, perchè credo vi possano far comprendere lo stile dell'autrice molto più delle mie parole:
La capacità dell'autrice di tirare le fila del romanzo è notevole ed anche alcune descrizioni sono assolutamente realistiche.
Molte frasi mi hanno colpito in questo libro ed ho voglia di condividerne qualcuna con voi, perchè credo vi possano far comprendere lo stile dell'autrice molto più delle mie parole:
"La vita parallela di Florence si dipanava attraverso i suoi sogni e la scrittura; era una vita crata non per fuggire da qualcosa, ma per avere a disposizione un mondo in cui poter far accadere ciò che voleva. Un mondo da popolare con i personaggi che più le piacevano, con i caratteri e i temperamenti che più la affascinavano o perchè simili a lei o perchè così distanti e diversi da rappresentare per lei una scoperta continua nel vederli crescere e trasformarsi seguendo il filo sottile del suo pennino sul foglio"
"Quando Florence scriveva si sentiva in uno stato di profondo benessere, come vicina al cielo a cui riconosceva il merito della propria ispirazione. Proprio in quei momenti i suoi personaggi prendevano vita, animandosi magicamente tra le pagine di quei quaderni a quadretti che lei continuava ostentamente ad usare, nonostante fosse sottoposta alla pressione psicologica dei tasti del computer; per il momento, lei li ignorava con sussiego e loro, pazientemente, aspettavano di essere premuti."
"Si lasciò scivolare accanto a lei, sfiorandola con delicatezza, percorrendo tutto il suo corpo nell’affannata ricerca del contatto con la sua pelle; il chiffon opponeva resistenza alzando nuvole leggere di tessuto a ostacolare il varco che i movimenti di Didier cercavano di aprire attraverso il vestito.
Non parlavano ma i loro respiri esprimevano il desiderio e l’urgenza di soddisfare un bisogno ancestrale che nasceva dall’amore; da quel sentimento così profondo e totalizzante che non può accontentarsi della vicinanza spirituale ma ha necessità di sentire un corpo diventare tutt’uno con l’altro.
Corinne si sentiva attraversare dalle mani di Didier che cercavano avide, egoiste, curiose tra le curve dei suoi fianchi, risalendo lente verso i seni turgidi e tesi, per poi afferrare con decisione e stringere, e voler possedere. E ridiscendere attraverso la schiena, fino ad arrivare di nuovo al centro più sacro e inaccessibile del suo essere. Scosse elettriche di felicità allo stato puro. Sentiva il fiato di lui, tiepido e ansante, insinuarsi come una brezza per asciugare la rugiada delle sue labbra che la esploravano bramose, ingorde, per assaggiare di lei ogni sapore, ogni delicato profumo, ogni sfumatura di gusto che potesse provenire dalla sua pelle calda, accogliente, desiderosa di ricevere e di donare allo stesso tempo.
Si fece condurre verso luoghi sconosciuti e inesplorati, assecondando il movimento sapiente delle mani di lui; si lasciò inondare dalla sua linfa che la pervase come un’onda impetuosa, ardente, dolce, capace di arrivare fino ai pensieri più nascosti della sua coscienza, fino ad annientarli. Per un attimo. Per l’eternità. Fu un viaggio che arrivò dritto al centro del cuore attraverso la sperimentazione di un piacere intenso ed elettrizzante che scosse tutte le sue membra; giù, giù, sino alle viscere; e poi tornando di nuovo sulla punta esterna della pelle, capace di provocare un’emozione talmente violenta da diventare quasi dolore. Insopportabile."
"Quando si ha la consapevolezza precisa di quanta vita rimane da vivere cambiano tutti i punti di riferimento; è come se ci si muovesse in un nuovo scenario, anche se apparentemente è sempre quello nel quale si è vissuti fino al giorno prima. E così cambiano le prospettive, come in un quadro di Escher, dove le scale che apparentemente salgono, si scopre che invece stanno scendendo o viceversa. Allora si trova il coraggio di aggrapparsi a quelle scale sbilenche e fare cose che altrimenti non si sarebbero fatte, per paura dei giudizi altrui, della reputazione, delle conseguenze; sotto un certo punto di vista, si è più liberi, più disinibiti. Si diventa più spericolati dei funamboli."
Ho trovato in questo racconto uno stile fresco, pulito e coinvolgente ed anche la trama credo sia molto originale e ben articolata. L'unico appunto che mi viene da fare è la velocità con cui tutti i colpi di scena si sono svelati; se nella prima parte ogni cosa è stata spiegata con molta calma e tantissimi particolari la conclusione l'ho trovata un po' troppo veloce, frettolosa. Mi sarebbe piaciuto avere più tempo per capire come l'evolversi degli avvenimenti avrebbe cambiato la vita dei protagonisti, permettendomi di immaginare un mio possibile evolversi della trama prima di saperne effettivamente lo svolgimento.
Nell'insieme mi sono trovata ad affrontare una lettura molto piacevole avendo inoltre la possibilità di conoscere una scrittrice da cui in futuro mi aspetto grandi cose.
Voto:
"Quando Florence scriveva si sentiva in uno stato di profondo benessere, come vicina al cielo a cui riconosceva il merito della propria ispirazione. Proprio in quei momenti i suoi personaggi prendevano vita, animandosi magicamente tra le pagine di quei quaderni a quadretti che lei continuava ostentamente ad usare, nonostante fosse sottoposta alla pressione psicologica dei tasti del computer; per il momento, lei li ignorava con sussiego e loro, pazientemente, aspettavano di essere premuti."
"Si lasciò scivolare accanto a lei, sfiorandola con delicatezza, percorrendo tutto il suo corpo nell’affannata ricerca del contatto con la sua pelle; il chiffon opponeva resistenza alzando nuvole leggere di tessuto a ostacolare il varco che i movimenti di Didier cercavano di aprire attraverso il vestito.
Non parlavano ma i loro respiri esprimevano il desiderio e l’urgenza di soddisfare un bisogno ancestrale che nasceva dall’amore; da quel sentimento così profondo e totalizzante che non può accontentarsi della vicinanza spirituale ma ha necessità di sentire un corpo diventare tutt’uno con l’altro.
Corinne si sentiva attraversare dalle mani di Didier che cercavano avide, egoiste, curiose tra le curve dei suoi fianchi, risalendo lente verso i seni turgidi e tesi, per poi afferrare con decisione e stringere, e voler possedere. E ridiscendere attraverso la schiena, fino ad arrivare di nuovo al centro più sacro e inaccessibile del suo essere. Scosse elettriche di felicità allo stato puro. Sentiva il fiato di lui, tiepido e ansante, insinuarsi come una brezza per asciugare la rugiada delle sue labbra che la esploravano bramose, ingorde, per assaggiare di lei ogni sapore, ogni delicato profumo, ogni sfumatura di gusto che potesse provenire dalla sua pelle calda, accogliente, desiderosa di ricevere e di donare allo stesso tempo.
Si fece condurre verso luoghi sconosciuti e inesplorati, assecondando il movimento sapiente delle mani di lui; si lasciò inondare dalla sua linfa che la pervase come un’onda impetuosa, ardente, dolce, capace di arrivare fino ai pensieri più nascosti della sua coscienza, fino ad annientarli. Per un attimo. Per l’eternità. Fu un viaggio che arrivò dritto al centro del cuore attraverso la sperimentazione di un piacere intenso ed elettrizzante che scosse tutte le sue membra; giù, giù, sino alle viscere; e poi tornando di nuovo sulla punta esterna della pelle, capace di provocare un’emozione talmente violenta da diventare quasi dolore. Insopportabile."
"Quando si ha la consapevolezza precisa di quanta vita rimane da vivere cambiano tutti i punti di riferimento; è come se ci si muovesse in un nuovo scenario, anche se apparentemente è sempre quello nel quale si è vissuti fino al giorno prima. E così cambiano le prospettive, come in un quadro di Escher, dove le scale che apparentemente salgono, si scopre che invece stanno scendendo o viceversa. Allora si trova il coraggio di aggrapparsi a quelle scale sbilenche e fare cose che altrimenti non si sarebbero fatte, per paura dei giudizi altrui, della reputazione, delle conseguenze; sotto un certo punto di vista, si è più liberi, più disinibiti. Si diventa più spericolati dei funamboli."
Ho trovato in questo racconto uno stile fresco, pulito e coinvolgente ed anche la trama credo sia molto originale e ben articolata. L'unico appunto che mi viene da fare è la velocità con cui tutti i colpi di scena si sono svelati; se nella prima parte ogni cosa è stata spiegata con molta calma e tantissimi particolari la conclusione l'ho trovata un po' troppo veloce, frettolosa. Mi sarebbe piaciuto avere più tempo per capire come l'evolversi degli avvenimenti avrebbe cambiato la vita dei protagonisti, permettendomi di immaginare un mio possibile evolversi della trama prima di saperne effettivamente lo svolgimento.
Nell'insieme mi sono trovata ad affrontare una lettura molto piacevole avendo inoltre la possibilità di conoscere una scrittrice da cui in futuro mi aspetto grandi cose.
Voto:
Questa cover mi piaceeeee, ricordi che te ne avevo già parlato?
RispondiEliminaLe citazioni che hai messo..wow! Sono davvero intense ma semplici, chiare senza fronzoli ma profonde!
Mi piace mi piace, quindi?WL :D
Mah!!C'è solo in ebook!!!! Noooooo :(
EliminaRicordo che me lo avevi detto quando ho presentato il libro tra i miei nuovi arrivi!
EliminaHai visto che stile di scrittura intenso? E' la cosa che di questo libro mi ha colpito di più...
Eh sì, c'è solo in ebook!