lunedì 24 agosto 2015

Recensione #79 - Pomodori verdi fritti al caffè di Whistle Stop di Fannie Flagg

Buongiorno lettori, come state? Lo so, prima di partire avevo detto che non avrei pubblicato recensioni durante la mia vacanza ma visto che prima di partire le recensioni in attesa erano troppe ho pensato di programmarne qualcuna ugualmente, sperando di fare cosa gradita a chi magari è in città. Torno oggi con una recensione di un libro finito gli ultimi giorni di luglio: Pomodori verdi fritti al caffè di Whistle Stop di Fannie Flagg edito da BUR, 360 pagine.

Trama: Vero e proprio caso editoriale, Pomodori verdi fritti al caffè di Whistle Stop è un piccolo capolavoro che molti lettori hanno scoperto e amato anche grazie all’omonimo fortunato film dei primi anni Novanta. Coniugando uno humour irresistibile alla rievocazione struggente di un mondo che non c’è più, Fannie Flagg racconta la storia del caffè aperto in un’isolata località dell’Alabama dalla singolare coppia formata da Ruth, dolce e riservata, e Idgie, temeraria e intraprendente. Un locale, il loro, che è punto di incontro per i tipi umani più diversi e improbabili: stravaganti sognatori, poetici banditi, vittime della Grande Depressione. La movimentata vicenda che coinvolge Ruth e Idgie, implicate loro malgrado in un omicidio, e la tenacia che dimostrano nello sconfiggere le avversità, donano a chiunque segua le loro avventure la fiducia e la forza necessarie per affrontare le difficoltà dell’esistenza.

Lo so, lo so, arrivo in ritardo! Molti di voi avranno già letto questo libro o visto il libro che vi è stato tratto; io invece arrivo solo adesso, dopo che lo avuto in wish list per una vita. Non so perchè non mi convincessi nonostante i pensieri entusiasti di tutti. Ora mi chiedo cosa stessi aspettando...
Questo libro, nonostante tratti temi durissimi, è stato una ventata di aria fresca nelle giornate di caldo insopportabile di inizio agosto. I suoi personaggi - Idgie, Ruth, Stump, Evelyn, Ninny e tutti gli altri - hanno saputo monopolizzare due delle mie giornate diventandone parte integrante.
La narrazione si sviluppa attraverso diversi salti temporali che non creano però confusione nel lettore come spesso succede, ma aiutano a farsi un quadro completo degli avvenimenti. La parte predominante è quella più recente - intorno al 1985 - dove Ninny Threadgoode, ospite di una casa di riposo, racconta alla signora Evelyn - depressa, affamata e con una vita per niente soddisfacente - la sua vita passata a Whistle Stop, il piccolo paesino a ridosso della ferrovia in cui lei e la sua famiglia abitavano quando era ragazza; una seconda parte è quella esilarante dedicata al bollettino settimanale di Whistle Stop dove un divertentissima Dot Weems dal 1929 al 1969 ci racconta gli avvenimenti principali avvenuti in città e spesso anche nelle case dei suoi cittadini; una terza parte è quella ambientata a Whistle Stop che ci aiuta ad integrare i racconti della signora Ninny. Le tre parti non risultano mai confuse, ma si dipanano con una maestria sorprendente da un decennio all'altro e da un luogo all'altro.
Il paese - Whistle Stop appunto - è il fulcro degli avvenimenti della storia; è lì che Idgie e Ruth aprono il famoso caffè dove uno dei piatti di punta sono appunto i pomodori verdi fritti del titolo.
Ma non sono solo le pietanze ad attirare il lettore e tutti gli abitanti della piccola cittadina; quello che emerge da subito, dopo pochi capitoli è soprattutto l'aria che si respira in quel locale, che fa appunto in modo che il Caffè sia un successo.
Idgie e Ruth non potrebbero essere più diverse e forse proprio per quello l'accoppiata è assolutamente perfetta! Con la loro disponibilità verso i neri le due donne riescono a far convivere le due etnie andando contro corrente rispetto a quello che succedeva altrove in quel periodo.
E se Idgie ammalia per la sua forza, il suo coraggio, la capacità di prendere le situazioni in mano proprio come fanno i suoi fratelli, Ruth ammalia per la sua bellezza, per la sua delicatezza, per la dolcezza dei suoi modi. Attorno alle due donne ruotano tantissimi personaggi che pian piano cominciamo a conoscere e ad amare senza riserve.
Non è difficile chiudere gli occhi ed immaginarsi a passeggiare tra le strade della città, sentire il rumore dei treni di passaggio, il profumo delle pietanze che vengono cucinate nel Caffè e questo può avvenire solo grazie alla maestria di una narrazione impeccabile ed alla costruzioni di personaggi reali nei loro pregi e nei loro difetti.
Mi mancherà questo libro... moltissimo!
Di sicuro recupererò tutti gli altri di libri di questa scrittrice che oggi arriva in cima a quelle da me più amate!
Lo avete letto? Lo leggerete?

VOTO: 


9 commenti:

  1. Mi ha sempre ispirato. Dell'autrice ne ho letto uno anni fa - Hamburger e qualcosa, chi si ricorda, titolo lungo lungo - e nonostante non fosse uno dei suoi migliori romanzi - o così avevo letto, al tempo - mi era piaciuto. Questo è in lista da allora. :)

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  2. ho letto il libro anni fa e me lo ricordo ancora perfettamente! E' stato uno di quei libri che entrano dentro, molto bello e toccante, ma a modo suo "leggero", delicato. Ho visto il film dopo e mi è piaciuto lo stesso, trovo che gli attori siano proprio azzeccati

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  3. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  4. Certo che lo ho letto! e l'ho amato...e poi ho letto Miss Alabama e la casa dei sogni, Torta al caramello in paradiso e Voli acrobatici e pattini a rotelle ..e ho riso e pianto e sorriso....e penso che la Flagg vada assunta in tutti i momenti in cui nella vita abbiamo bisogno di ironia e di sorellanza (scritto proprio così)
    un saluto da lea

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    1. Ciao Lea! Recupererò di sicuro gli altri libri! Lo stile mi è piaciuto moltissimo quindi credo che non mi deluderanno!

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  5. Ciao Dany!!! Ero sicurissima che ti sarebbe piaciuto!!!! Io l'ho amato molto! Mi sono ammazzata dalle risate, specie con il bollettino del villaggio :)))) Anche io credo che leggerò altri libri della Flagg, mi piace il suo stile vintage! A presto Maria

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  6. Ciao Maria! Sì il bollettino è esilarante!!!

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