sabato 25 marzo 2017

Recensione #180 - I ponti di Madison County di Robert James Waller

Buon sabato lettori! Come state? Io sono in procinto di mettermi a fare le pulizie - purtroppo il sabato mattina mi tocca - ma prima ci tenevo a parlarvi di un libro che mi ha totalmente deluso ma di cui mi sono divertita tantissimo a scrivere. Si tratta de I ponti di Madison County di Robert James Waller edito da Frassinelli, pag. 174.

Sinossi: Robert Kincaid è un singolare, quasi mistico viaggiatore dei deserti asiatici, di fiumi lontani, di antiche città, un uomo che sembra non appartenere al suo tempo. Francesca Johnson, un'italiana giunta in America come sposa di guerra, vive tra le colline dello Iowa meridionale e, di tanto in tanto, torna col pensiero ai suoi sogni di ragazza. Nessuno dei due ha mai cercato qualcosa di diverso da ciò che ha, ma quando Robert, in viaggio per un servizio, entra nel cortile di lei per chiedere un'informazione, il ritmo delle loro esistenze si spezza sotto la forza di un'emozione inesprimibile. L'incontro tra Robert e Francesca diventa rapidamente un legame profondo e ciò che accade durante pochi giorni di una torrida estate, presso i vecchi ponti coperti di Madison County, è per entrambi un'esperienza così intensa da trasfigurare i luoghi consueti e i gesti quotidiani. I momenti trascorsi insieme diventano un patrimonio raro e prezioso di sentimenti a cui attingere per il resto della vita e che sopravviverà a loro stessi. Una storia appassionante, che riscopre nell'amore la forza originaria dell'esistenza, una vicenda profondamente commovente, espressa in una prosa lirica, che consacra Robert James Waller autore fra i più rappresentativi della nuova narrativa americana.

Vi racconto brevemente come è andata con questo libro. Una carissima amica, a causa di un imminente trasloco, mi ha regalato due scatoloni di libri di cui doveva disfarsi. Immaginatevi la mia gioia, decine di libri da cui avrei potuto pescare letture interessanti. Ho aperto gli scatoloni con Baba che mi urlava al cellulare: “Fai fotoooooo, dimmi i titoliiiiiiiiiiiii!”. Quando è stato il momento di tirare fuori I ponti di Madison County mi sono sentita urlare nelle orecchie: “O mio dio sisterrrrrrrrrrr, ho visto il film! È bellissimoooooo! Devi leggerlooooooo! E poi me lo passiiiiiiii.”.
Come tirarsi indietro davanti a tanta insistenza? Io che avevo sentito nominare il film ma non sapevo neanche di cosa parlasse, non appena ho avuto un buco libero da letture “obbligate” l’ho preso in mano e ho cominciato a leggerlo.
Tanta stima per chi ha saputo vedere un film in questo libro e soprattutto tanta stima per chi ha saputo renderlo un film di successo. No perché io ci vedo solo le cinquanta sfumature delle casalinghe dell’Iowa!!!
La trama ufficiale la potete leggere sopra, ma volete la mia personale trama senza troppi giri di parole?
Francesca, di origini napoletane (che poi l’autore mi deve spiegare che necessità avesse di continuare a sottolinearlo) vive nell’Iowa insieme a un marito agricoltore e a due figli poco più che adolescenti. Marito e prole partono per andare ad una fiera in cui qualcuno soppeserà il manzo che la figlia ha coccolato e ingrassato per comprarlo e destinarlo al macello e Francesca resta a casa da sola, per una settimana. Volete sapere cosa succede in quella settimana? Un certo Rodert Kincaid, fotografo, arriva a Madison County per fotografare i suoi famosi ponti per un servizio del National Geografic e caso vuole che si perda con il suo furgone proprio vicino alla tenuta di Francesca, che non si limita a indicargli la strada ma, lontanamente da ogni logica per cui tutte noi sappiamo che non sia il caso di salire in macchina con uno sconosciuto, lei lo accompagna al ponte e da subito fa pensieri non propriamente da madre di famiglia sul fustacchione che ha appena conosciuto.
Lo invita a cena ma non succede nulla anche se lei non pensa ad altro, quindi il giorno dopo gli lascia un biglietto attaccato al ponte che sa che lui andrà a fotografare per replicare la cena e – lei spera – qualcosa di più.
Eh già, perché dovete sapere che da pudica e sciatta contadina dell’Iowa lei in due giorni diventa una sexy e intrigante gnocca che flirta in ogni modo possibile con il bel fotografo, si compra vestiti che accorcia per l’occasione in modo da mostrare le gambe e cucina in modo che lui possa vederle il di dietro. A furia di flirtare ovviamente finiscono a letto e questo è il loro unico pensiero per i giorni successivi. Altro che amore profondo e platonico, qui si consuma e lo si fa di brutto, che in confronto le casalinghe disperate non sono nessuno!
Però sapete com’è, dopo aver copulato per una settimana ed essersi – a suo dire – innamorata di lui – l’unico uomo al mondo che in così poco tempo chiederebbe ad una donna di scappare insieme, ma Robert lo fa! – si rende conto che ha delle responsabilità verso quel cornuto del marito - con cui dice di fare sesso una volta ogni due mesi ma mai ovviamente come lo fa con Robert! – e verso i figli.Robert riparte e lei resta innamorata di lui fino alla fine dei suoi giorni tanto che dopo 22 anni ancora aspetta che lui ritorni ed ogni giorno, il giorno del suo compleanno, si beve un bicchiere di Brandy in veranda, riguarda la foto che lui le aveva scattato e ripensa ai numeri da circo che facevano sotto le lenzuola e sul tavolo della cucina, tavolo che lei ha fatto riportare in casa dalla cantina non appena il marito schiatta. Ma c’è di più, non cerca Robert per quindici anni per tenere fede alla sua decisione, ma appena il marito passa a miglior vita e lo sotterra, ricompone quel numero che il fotografo le aveva lasciato senza riuscire a rintracciarlo.
Voi direte… Francesca si porta nella tomba il suo segreto! E invece no, perché quando non riesce a rintracciare Robert inizia a scrivere un diario dove descrive tutte le notti e i giorni passati a fare sesso con quello che non era suo marito e prima di morire lascia una lettera ai figli con tanto di spiegazioni mica troppo velate. Gli dice infatti di andare a leggere il tutto al tavolo della cucina, specificandogli che nel diario troveranno la motivazione della sua richiesta… ovviamente facendo capire anche a loro, e non troppo velatamente, cosa aveva fatto la mamma su quel tavolo con il suo amante.
E quando rivolgendosi ai figli Francesca scrive: “Robert è io trascorremmo molte ore nella nostra vecchia cucina. Parlammo e ballammo a lume di candela. E sì, facemmo l'amore, lì e in camera e sull'erba del pascolo, e più o meno in qualunque altro posto a cui possiate pensare. Era un amore incredibile, intensissimo, trascendente, e si protrasse per giorni, quasi ininterrottamente. Pensando a lui, una delle parole che ho usato più di frequente è potente. Perchè così era giunto a essere quando ci incontrammo. La sua intensità era acuta come una freccia. Io ero del tutto inerme quando faceva l'amore con me. capitemi che ho veramente creduto di leggere una parodia delle cinquanta sfumature, perché questa visione della freccia mi ha prima lasciata basita e poi fatto rotolare dal ridere. 
No perchè dovete capire che questo Robert non ha vent'anni ma cinquantacinque. E stando alle parole della protagonista fa sesso ininterrottamente e con l'intensità di una freccia. Scusate ma mi viene da dire: Eh la miseriaaaaa... esagerato!
Uh ma mica è finita qui! I figli sapete cosa fanno dopo aver scoperto il passato torbido della madre? Una persona normale avrebbe almeno tirato quattro parolacce e si sarebbe un po’ arrabbiata no? Eh no, loro no, loro piangono pensando alla povera madre che per una vita intera ha dovuto rinunciare al suo amore per colpa loro e decidono di contattare uno scrittore affinchè scriva un libro che racconti la loro storia (che poi sarebbe il libro che io ho letto).
No ma veramente????? Una storia di una banalità e di una assurdità incredibile che, se almeno fosse stata scritta in modo sublime avrebbe forse potuto acquistare un po’ di carattere ma niente. La scrittura è semplice, banale, priva ogni qualsiasi emozione. Mai mi sono immedesimata nei personaggi e nel grandissimo amore che dicevano di provare. Ho trovato invece una mera descrizione di momenti che avrebbero potuto essere romantici – perché oltre a copulare i due bevono spesso brandy a lume di candela, o ballano sulle note di canzoni romantiche – che non mi hanno per niente emozionato.
Anche nelle descrizioni dei personaggi, mi sono spesso ritrovata a leggere elenchi di vestiario che il bel Robert si portava dietro – amava il color Kaki, questo l’ho capito fin troppo bene – e elenchi di macchine fotografiche con i codici degli obiettivi che utilizzava, ma a parte questo non mi sono arrivati umanamente, non mi ci sono affezionata, non li ho capiti.
Sarò poco romantica io? Può essere, ma in questa storia ci ho trovato tutto tranne che romanticismo ed il problema non è il tradimento, intendiamoci, il problema è che è proprio l’autore secondo me ad aver rimarcato più sull’aspetto carnale della cosa, che sull’aspetto emotivo. Niente, libro bocciato! Ora lo passo a Baba che così mi dirà se, per una volta, il film ha superato il libro.

VOTO: 





18 commenti:

  1. Ahahah il libro ti avrà deluso, ma la recensione è fantastica! Mi hai fatto molto ridere :-D ricordo che al liceo avevamo fatto una specie di maratona di film melensi, tra cui I ponti di Madison County e City of angels e anche allora avevamo riso parecchio... mai stata romantica io, mi sa! ;-)

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    1. Effettivamente mi sono divertita un sacco anche a scriverla! ;)

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  2. Il film è magnifico, la scena in cui la Streep è in macchina col marito e Eastwood è al semaforo, in attesa che lei decida cosa fare, è tra le più intense mai girate probabilmente. Il romanzo, invece, è scritto malissimo: sembra decrepito. Però Robert e Francesca, soprattutto per la trasposizione, non si scordano.

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    1. Ahahahahahah credimi che neanche io li scorderò facilmente!
      A parte gli scherzi, ora il film sono ancora più curiosa di vederlo!!! ;)

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    2. Sottoscrivo quanto detto da Mr Ink, parola per parola.
      In effetti quando l'ho letto io, mi sono chiesta (e ancora non trovo risposta) come abbia fatto Clint Eastwood a tirare fuori così tanto da un libro così misero. Già che c'era non poteva sobbarcarsi la regia anche delle 50 sfumature? Magari ne faceva un altro capolavoro!

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    3. Ahahahahahah potremmo proporlo!!! ;)

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  3. Ciao Sisterrrrrr!! sai quanto ho adorato il film. Adesso mi sento un po' in colpa...però guardati il film. Ho riso un sacco per la recensione!! Bacio pupa, e perdonami se puoi ah ah ah

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    1. Ahahahahahah ma sì che ti perdono! Per fortuna però era corto... Il film lo vedrò di sicuro! 😘

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  4. Il fil mi era piaciuto e anche del romanzo, letto millemila anni fa, non ho un brutto ricordo ;) Ma sono passati tanti anni, che ricordi male? Mi hai strappato più di un sorriso . Baci.

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    1. Non so, magari l'averlo letto più in gioventù e con meno libri bellissimi letti in anni di dipendenza avrebbe potuto fare la differenza anche per me! Ahahahaha

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  5. neanche a me il romanzo fece impazzire,però si, il film è bello!
    ciao :)))

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  6. Ahah! Io ho visto il film e mi era piaciuto molto, non è altro che una storia romantica senza pretese. Avevo una mezza idea di leggere il libro ma la tua recensione me l'ha fatta passare. Chissà perchè... xD
    Questo è uno di quei rari casi in cui un film è meglio del libro!

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    1. Evidentemente nel film hanno saputo rendere il romanticismo che in questo libro manca assolutamente! Quando si dice vedere il potenziale... XD

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  7. Ciao Daniela.
    Il film è ormai famosissimo. Non posso dire che sia il mio preferito ma è molto bello, peccato che il libro non sia all'altezza

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  8. Detesto i libri che non sono verosimili, e dalla tua recensione mi pare che questo libro sia uno di quelli! Mi accontenterò di vedere il film!

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