Roma, estate 2011. Mentre la Primavera araba scuote il Medio Oriente e la Libia precipita nella guerra civile, il feroce omicidio della giovane Melania Druc e di sua figlia fa rincontrare Michele Balistreri, ora commissario capo della Omicidi, e la giornalista Linda Nardi, cinque anni dopo la conclusione della caccia all’Uomo Invisibile. Ma l’indagine, che Linda vuole e Michele no, finirà per travolgere la parvenza di serenità conquistata da un uomo stanco di vivere, costringendolo ad affrontare un passato mai veramente sepolto. E questa finale discesa agli inferi, che lo riporterà in una Tripoli devastata dalle bombe della Nato, sarà per Balistreri l’ultima occasione per guardare finalmente negli occhi il ragazzo che era stato e una verità che ha inseguito e sfuggito per tutta la vita.
Solo un piccolo dettagli mi ha un po' indisposto ma è proprio un dettaglio. Ma vi spiego per bene il mio pensiero e poi vi dico il dettaglio! ;)
"Gli mancava meno di un anno alla pensione ma lui in pensione c'era andato cinque anni prima, dopo la dine dell'Uomo invisibile e tutto il resto."
Terzo volume di quella che inizialmente nasceva come una trilogia e che poi è diventata una serie da sei volumi. Non so cosa ci regalerà Roberto Costantini nei prossimi tre romanzi ma so che qui, chiude il cerchio e lo fa in modo perfetto, inaspettato, coinvolgente. Il lettore che ha amato i libri precedenti non può che essere soddisfatto e anche impressionato da come l'autore abbia saputo creare una storia notevole e definita in tutti i suoi dettagli.
La storia principale è quella al presente. Siamo nel 2011 ma sappiamo che Costantini ci ha abituato a viaggiare nello spazio e nel tempo quindi sappiamo che anche in questo ultimo volume della trilogia non ci deluderà. E infatti dal 2011 si passa al 1969, a quel passato che il commissario Balistreri non riesce a dimenticare nonostante ci siano km e anni che li dividano.
C'è un grosso mistero a cui Michele non può non dare una soluzione, quello della morte di sua madre Italia, nel '69 appunto, a Tripoli. Un suicidio ufficialmente, ma lui, quel figlio che con la madre aveva un legame speciale non ci ha mai creduto. Lui a distanza di più di quarant'anni sta ancora cercando un colpevole.
In questo ultimo volume tutto sarà quindi svolto per capire cosa successe quel giorni, chi possa aver spinto sua madre dalla scogliera, chi si sia prodigato per tutto quel tempo affinchè lui non venisse a conoscenza della verità. Un continuo salto tra presente e passato in cui Michele analizza i fatti, che già ha analizzato più e più volte, ma che ora deve trovare una soluzione.
Per chi ha letto i libri al momento dell'uscita, l'autore regala la ripetizione di parti del secondo libro, per chi come me ha letto invece i tre volumi in fila, tutti insieme, tutti d'un fiato, quelle parti sono forse un po' troppo perchè ci si ritrova a leggere pagine di storia già lette, già vissute nel libro precedente che non aggiungono nulla alla storia. Questo è il dettaglio di cui parlavo e che un po' mi ha infastidito perchè leggendo un libro così lungo, trovarsene tante (non dico la metà ma quasi) identiche al romanzo letto la settimana prima non è per niente piacevole ma questo non inficia quasi per niente (in questo caso un mezzo punto...) alla perfezione della storia.
Costantini è abile, eccome! E se già il lettore non fosse arrivato a pensarlo leggendo i primi due volumi della trilogia, qui non può che pensarlo.
Tutto è studiato alla perfezione: gli intrecci tra presente e passato, i personaggi, le loro relazioni, i misteri, i colpi di scena. Leggerete questo libro con la consapevolezza di non potervene staccare fino alla fine e alla fine non potrete che dire un gigantesco WOW!
Credo di aver trovato pochissime volte in vita mia dei noir così completi, capaci di non perdere colpi arrivando al terzo volume, corposi come storia ma anche come ambientazione e intrecci tra personaggi.
Parliamo infatti dell'ambientazione. Se in alcuni libri noir le ambientazioni sono meri dettagli che niente aggiungono alla narrazione, in questo caso la Libia e Roma sono tangibili ed assumono un ruolo importante (anche grazie agli avvenimenti torici reali che vengono inseriti nella storia) dando una connotazione specifica ai romanzi che diventano, anche grazie ad essa, riconoscibili.
Insomma, spero di avervi convinto perchè questo autore merita un successo molto maggiore rispetto a quello che ha!
Sicuramente leggerò i romanzi successivi a questi, anche se lascerò passare un po' di tempo perchè adesso mi sento appagata, la storia ha trovato una sua conclusione ed ho bisogno di rimanere ancora un po' a questo punto prima di ritornare "tra le braccia" di Michele.
VOTO:
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