venerdì 5 giugno 2020

Letture con Marina #93 - Recensione di Lady Susan - I Watson - Sanditon di Jane Austen

Buongiorno lettori, in questaa settimana mini in cui tutti i giorni mi sono sembrati uguali, siamo arrivati a venerdì e vi lascio a Marina!
Non è possibile… Gira e rigira, ci ritroviamo sempre qui eh! Però anche Voi, dopo le Brontë era impensabile non fare un piccolo salto nei Juvenilia e negli incompiuti di Jane Austen!

Titolo: Lady Susan - I Watson - Sanditon
Autore: Jane Austen
Casa editrice: Newton Compton, 2015
Traduzione: Ornella De Zordo
Pagine: 192
Trama: La città di provincia, le chiacchiere misurate dei salotti, le ferree regole e convenzioni dell'universo piccolo-borghese: in queste tre brevi opere gli ingredienti per entrare nello straordinario mondo della Austen ci sono tutti. La protagonista di "Lady Susan", frizzante romanzo epistolare, è una donna energica, intelligente, senza scrupoli, che si diverte a giocare con i sentimenti degli uomini. Ne "I Watson" Emma, coraggiosa e arguta eroina, vede le sue ambizioni matrimoniali frustrate dalla povertà e dall'orgoglio. Infine "Sanditon", ambientato in una località marina di villeggiatura, presenta una straordinaria galleria di personaggi ipocondriaci osservati con occhio divertito e scettico. Il Settecento inglese della borghesia di provincia, delle buone maniere, del matrimonio come aspirazione suprema: Jane Austen ha saputo dipingere il suo tempo con grazia ed eleganza, ma ne ha lasciato accuratamente emergere, con le stesse armi tipiche di quei salotti, arguzia, bon ton, ironia, gli aspetti più retrogradi, rivelandosi, pur tra le pareti domestiche, donna di spirito e femminista ante litteram. Introduzione di Ornella De Zordo.





RECENSIONE:


“Le opere secondarie di un grande scrittore sono sempre interessanti, perché ci offrono la migliore critica dei suoi stessi capolavori. Qui sono più visibili le sue difficoltà, qui è meno abilmente celato il metodo con cui le risolve”.              

 
Così Virginia Woolf scriveva a proposito dell’incompiuto “The Watson”. Con un tale incipit simile ad una perla, meglio fermarsi e riordinare le idee.

A parte la pubblicazione nel 2017 da parte della Rogas Edizioni dei “Juvenilia” completi di Jane Austen, con uno scritto di V. Woolf, dove peraltro non ci sono i nostri 3 romanzi brevi (di cui 2 incompiuti), ci sono un paio di altre edizioni in lingua italiana di questi 3 romanzi, da tempo non più disponibili. E’ quindi un piacere che la Newton Compton nel 2015 abbia provveduto, nella sua collana, a rendere nuovamente fruibile per i lettori italiani la lettura di questi incantevoli romanzi. Molto importante poi è la lettura dell’introduzione della De Zordo, personalità di rilievo della cultura italiana (e docente di letteratura inglese c/o l’Università di Firenze). Ma direi di procedere con ordine, separando il discorso per ciascuno dei tre romanzi.

Ed iniziamo con Lady Susan, un romanzo che racchiude in sé due eccezioni. E’ infatti l’unico romanzo di Jane Austen scritto in forma epistolare (e che riecheggia il genere in voga nel 1700) e l’unico in cui l’eroina è un’intrigante ed avida bella trentacinquenne, il cui istinto materno mira solo ad accasare la recalcitrante figlia Frederica con un buon partito. Oltre a se stessa, naturalmente! Scritto negli anni giovanili 1793/1795 e ricopiato nel 1805 con qualche ritocco, questo romanzo/epistolario che consta di 41 lettere venne pubblicato nel 1871 dal nipote James, che gli attribuì anche il titolo. E invero nel leggerlo si ha come l’impressione di essere proprio nel 1700, forse per l’ambientazione nella società aristocratica, composta da libertini e donne a dir poco civettuole ed astutamente ipocrite, che dietro il ventaglio, che qui peraltro diversamente che nei romanzi di Wilde - non sventola mai, sono delle “faccendiere” a caccia di una posizione altolocata, in una famiglia possibilmente anche ricca. E nonostante ciò, considerata la possibilità che noi lettori abbiamo di poter leggere tutte le lettere che i vari personaggi si scambiano e quindi di conoscere i loro caratteri, le loro debolezze e falsità, Lady Susan non risulta mai totalmente antipatica. Ma anzi, il suo personaggio così tratteggiato aiuta ad allontanarci dallo stucchevole e sdolcinato carattere delle “amiche” o parenti perbene. Mai come in questo romanzo breve, gli uomini restano impalati in posizioni di sciocchi manichini, che le donne senza scrupoli morali come Lady Susan manovrano a proprio piacimento. Una grande Lady Susan, a mio parere, che la penna della Austen ha disegnato beffardamente protagonista del suo tempo, nonostante il periodo non sia propizio per il mondo femminile. Piccola nota: peccato che la sorella Cassandra abbia distrutto tutta la corrispondenza privata della sorella Jane. Chissà cosa avremmo potuto leggere. Una vita in un romanzo!

I Watson contiene in nuce personaggi, nuclei familiari, periodo e relazioni sociali che ricordano molto “Orgoglio e Pregiudizio”. Ed è una stupenda lettura. Qui la protagonista è Emma, che da bimba va a vivere con una zia ricca, salvo dover poi rientrare nella sua stessa famiglia di origine, che è in ristrettezze economiche e che le è oramai diventata estranea, quando la zia decide di risposarsi. Come detto, le dinamiche ricordano molto da vicino l’altro romanzo, ed è un peccato che questo si interrompa sul più bello, lasciandoci con una curiosità enorme per ciò che avrebbe potuto essere… Relazioni sociali, incontri, balli… Del resto il 1805 fu un anno particolare per la famiglia Austen. La morte del padre (di Jane e dell’adorata sorella Cassandra), le precarie condizioni economiche della famiglia: un romanzo nel romanzo…

Di Sanditon, vista la recente serie televisiva, forse non serve nemmeno parlare. Protagonista è in un certo qual modo la località balneare di Sanditon, attorno cui ruota l’insieme di personaggi, i cui protagonisti (umani) indiscussi sono la famiglia Parker, che sta appunto cercando di lanciare tale località come luogo di cura balneare – e la giovane Charlotte Heywood. Ed è proprio tramite gli occhi ed i commenti arguti di questa giovane donna che si nota con divertimento la matura e tagliente ironia dell’autrice, che muore prima di aver potuto sviluppare pienamente e portare a termine questo romanzo. Purtroppo, riusciamo appena a conoscere Sidney, il fratello di Mr. Parker, quando tutto precipita nel buio del vuoto.

In definitiva, come ci precisa la stessa De Zordo, sono “tre opere molto diverse tra loro, sia perché appartengono a fasi distanti della vita dell’autrice (1795, 1805 e 1817), sia per le loro caratteristiche formali. Lady Susan fa parte di sperimentazioni giovanili che la Austen decise di non pubblicare. I Watson è un frammento di romanzo, che l’autrice abbandonò nel 1805, per i motivi sopra accennati. E Sanditon è l’ultimo progetto, che il sopraggiungere della morte le impedì di portare a termine”.

Terribilmente romantico, romanticamente poetico. Forse ancor di più per il carattere inconsueto in un’eroina egoista e per l’incompiutezza degli altri due. Chi lo sa? Fatto sta che l’averli letti ed aver nuovamente letto la vita di zia Jane, mi ha fatto trascorrere un periodo come se fossi ospite in casa sua. A voi è mai accaduto di essere ospiti sognanti di uno scrittore/trice?

A presto,





4 commenti:

  1. Letti tutti e tre ed amati intensamente ☺️☺️☺️

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Gresi,
      anch'io! E mi sono completamente persa in questo mondo. Mia sorella ha visto la serie tv Sanditon e mi ha detto che vale la pena vederla...
      Buin fine settimana!! 🤗

      Elimina
  2. Avevo già sentito parlare di Lady Susan ma non ero a conoscenza degli altri due romanzi!

    RispondiElimina
  3. Ciao Nymeria,
    e non saprei proprio dirti quale dei tre mi sia piaciuto di più!
    Ho anche la raccolta completa dei Juvenilia della Rogas Edizioni, (che tra l'altro ha una copertina stupenda!) e li sto leggiucchiando. Con un interessante scritto di Virginia Woolf, tratto dal suo "The Common Reader" del 1925.
    Ah, che mondo!
    Ciao e buon fine settimana! 🤗

    RispondiElimina