martedì 16 giugno 2020

Recensione #360 - Agatha Raisin La quiche letale di M.C. Beaton

Buon pomeriggio lettori, come state? Io osservo i giorni e i mesi che scappano via e resto sempre più incredula su quanto velocemente passi il tempo. Ma la smetto di divagare e vi parlo di un nuovo libro: Agatha Raisin La quiche letale di M.C. Beaton  edito da Tea da catalogo Astoria,  pag. 235.

Trama: Agatha, cinquantenne dal carattere difficile, decide di cambiare vita: chiude la sua società di PR, lascia Londra e si trasferisce nei Cotswolds, un'area di pittoresca bellezza nel cuore dell'Inghilterra. A Londra non si era accorta di non avere amici, ma giunta nel villaggio di Carsely si ritrova sola e isolata. Donna attiva e prepotente, Agatha non si accontenta di inserirsi nella nuova comunità, ma vuole diventare anche popolare. Come fare? Partecipare a una gara culinaria. E se non si è in grado di cucinare? Andare a Londra e comprare un'ottima quiche. E se il giudice della gara muore mangiando la quiche? Inizia un caso per l'eccentrica investigatrice.

Primo volume di una serie che da tantissimo tempo ho adocchiato, Agatha Raisin è la protagonista perfetta per dei romanzi divertenti ma anche gialli ed ora provo a spiegarvi perchè.

"Agatha Raisin quella domenica mattina andò in chiesa. non ricordava di aver mai messo piede in una chiesa, prima, ma era convinta che andarci fosse una di quelle cose che si facevano in un villaggio."

Immaginatevi una donna in carriera di mezza età, di quelle tutte d'un pezzo, pubblicitaria londinese cha ha sempre messo il lavoro prima di tutto. Mangia quasi sempre cibi congelati o precotti e non ha altri interessi se non il lavoro. Questa è Agatha Raisin.
Anche per le donne così però arriva il momento di fermarsi e Agatha decide che la sua vecchiaia sarà in un paesino nei Cotswolds, nel cuore dell'Inghilterra. Il suo scopo è quello di tornare nei luoghi che tanto aveva amato da bambina per vivere la sua pensione in tranquillità.
Da subito il suo sogno sembra doversi ridimensionare visto che Agatha si ritrova in un luogo per niente accogliente dove le persone non sembrano essere interessate ad approfondire la conoscenza con i "forestieri", soprattutto quando i nuovi arrivati portano via le donne delle pulizie dalle altre case grazie al denaro. Anche i legami con il suo passato sembrano essere talmente labili da non permetterle di godere della spensieratezza che la sua nuova condizione dovrebbe regalarle. Agatha è sola, ora più che mai e questa solitudine la porta a riflettere sulla sua vita presente ma soprattutto passata. Cosa ha sbagliato? Di certo non è una che si dà per vinta facilmente ed è abituata a prendere decisioni quindi si ritrova a cercare una soluzione.
Come arrivare al cuore di quelle persone? Ovviamente partecipando ad una gara di manicaretti fatti in casa. Semplice no? Lo sarebbe se Agatha non fosse la regina dei cibi surgelati e se non avesse un'avversione per la cucina. Ma una donna come lei sa sempre come uscire dagli impicci. Compra una quiche in una famosa quicherie di Londra e con quella partecipa alla gara. Nessuno si sarebbe accorto di nulla se il giudice della gara non fosse morto proprio dopo aver mangiato quella quiche. Tutti gli occhi dei compaesani sono quindi puntati su Agatha che, per non credendo minimamente in un malessere dell'uomo ma sicura anche di non aver potuto causare la morte del povero, anche se antipatico, giudice, si improvvisa detective, quasi una nuova miss Murple .
Lo stile dell'autrice appare da subito coinvolgente perché capace di alternare la narrazione investigativa con delle scene veramente divertenti. I personaggi sono delineati in modo molto preciso ed ognuno riveste un ruolo all'interno della vicenda.
La protagonista è apparentemente antipatica, irriverente, incapace di rivolgersi agli altri con delicatezza ed attenzione ma, proprio per questo, risulta subito una protagonista top, capace di conquistare il lettore. E poi si sa, anche i cuori più duri possono scalfirsi!! Insomma, una protagonista di quelle difficili da dimenticare.
L'ambientazione si alterna tra il paese in cui Agatha abita e Londra, dove spesso la donna torna per ritrovare se stessa, per ricordare la sua vita di donna in carriera e per interrogarsi su quanto le scelte fatte nella vita siano giuste. Un libro divertente, scorrevole, a metà tra il giallo e la narrativa. Quello che ci viene presentato è un caso semplice, un libro più di intrattenimento che un vero e proprio giallo anche se il giallo comunque c'è ed è assolutamente piacevole! Ricorda un po' i libri di McCall Smith, ce li avete presenti? I casi della signora Ramotswe, quelli che più che per il caso in se conquistano i lettori per tutto il contorno. Ecco, mi sbilancio così... credo che questa Agatha Raisin possa diventare un po' una signora Ramotswe!



 


VOTO:



6 commenti:

  1. Ricordo di averlo trovato molto carino, poi però non sono andata avanti con la serie, chissà perché... tra l'altro sono un sacco di libri, se non erro!

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    1. Sono 29 😱😱😱😱😱😱
      Ho letto che di questo è anche stato fatto un film... Devo informarmi meglio 😊😊

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  2. Ciao Daniela!
    Ne ho letti 4 o addirittura 5, ma poi ho mollato. Carini, una protagonista fuori dagli schemi, ma... veramente troppi! 😂
    Ciao!!

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    1. Porca miseria, troppi sì, però da tenere come cuscinetto per momenti di necessità... 😜😜😜

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  3. ecco vedi io invece devo recuperare la signora Ramotswe!

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