Ciao a tutti!! Siamo già giunti alla quarta tappa di questo GDL seriale. Oggi cominciamo a commentare il secondo volume della quadrilogia Il cimitero dei libri dimenticati di Carlos Ruiz Zafon edito da Mondadori: Il gioco dell'angelo. Prima di entrare nel vivo
delle pagine lette fino ad oggi vi lascio i link relativi alle tappe precedenti ed il calendario relativo alla lettura di questo nuovo volume
L'OMBRA DEL VENTO
03 gennaio 2017 - Desperate Bookswife: commento da pag. 0 a pag. 196 (i primi 25 capitoli) -
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10 gennaio 2017 - Un libro per amico: commento da pag. 197 a pag. 310 (vi dovrete fermare al capitolo che inizia riportando queste date: 1933-1954).
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17 gennaio 2017 - Desperate Bookswife: commento da pag. 311 ( Parte intitolata: Nuria Monfort: Memorie di spettri 1933 -
1954) a pag. 471, ovvero fino al termine del romanzo.
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IL GIOCO DELL'ANGELO
Ci comportiamo come se la quadrilogia fosse raccolta in un unico volume,
quindi abbiamo appena terminato il volume uno ma senza ulteriori
presentazioni iniziamo a leggere il secondo.
24 gennaio 2017 - Un libro per amico: commento da pag. 11 a pag. 138, ovvero tutto l'Atto Primo.
31 gennaio 2017 - Desperate Bookswife: commenteremo insieme il Secondo Atto, da pag. 141 a pag 336.
7 febbraio 2017 - Un libro per amico: parleremo del Terzo Atto + l'Epilogo, ovvero da pag. 339 a pag. 466.
ATTENZIONE SPOILER!!!!
Ho preso in mano questo libro con un po’ di timore. Per me è la seconda volta e ho vaghissimi – quasi nulli direi – ricordi sulla storia ma ho chiaramente in testa che ai tempi mi convinse meno del primo volume tanto da farmi decidere di fermarmi e non andare avanti in quella che allora era una trilogia. Ora colgo l’attimo e grazie all’idea del gruppo di lettura ci riprovo, almeno completerò finalmente la serie!
Devo dire che Zafon mi ha fatto brillare gli occhi con un incipit secondo me spettacolare:
Uno scrittore non dimentica mai la prima volta che accetta qualche moneta o un elogio in cambio di una storia. Non dimentica mai la prima volta che avverte nel sangue il dolce veleno della vanità e crede che , se riuscirà a nascondere a tutti la sua mancanza di talento, il sogno della letteratura potrà dargli un tetto sulla testa, un piatto caldo a fine giornata e soprattutto quanto più desidera: il suo nome stampato su un miserabile pezzo di carta che vivrà sicuramente più a lungo di lui. Uno scrittore è condannato a ricordare quell'istante, perchè a quel punto è già perduto e la sua anima ha ormai un prezzo.
Anche questa volta si parla di libri, di uno scrittore - più o meno dannato - e anche in questo caso le storie si intrecciano, i cassettini si aprono, i personaggi si incontrano in una danza immaginaria di cui Zafon è il coreografo.
Questo nuovo volume non è il seguito del libro precedente - come ci si aspetterebbe dal secondo libro di una serie - infatti si colloca temporalmente nel 1917, ben una trentina di anni prima le vicende di Daniel e Fermin.
David Martin ha 17 anni e nella vita vorrebbe fare lo scrittore. Al momento della nostra conoscenza, lui lavora come apprendista in un giornale praticamente in rovina, La Voz de la Industria ma nel tempo libero scrive racconti gialli.
La sua prima occasione gli viene offerta da don Basilio Moragas, il vicedirettore, che, su consiglio di Pedro Vidal – la firma più prestigiosa del giornale, da sempre sostenitore di David -, gli affida un racconto per la controcopertina dell’edizione domenicale promettendogli, in caso di risposta positiva del pubblico, che gli avrebbe pubblicato altre storie.
David fa centro con
I misteri di Barcellona e i suoi protagonisti: Chloé Premanyer – famme fatale – e il suo amante e braccio destro Baltasar Morel.
Tutto sembra iniziare ad andare per il meglio. I racconti al pubblico piacciono molto tanto che David ottiene una scrivania al giornale e un pubblicazione alla settimana, oltre ad occuparsi dei normali articoli di cronaca nera. Tutto, dicevamo, va per il meglio, finchè David non riceve una lettera in redazione con un invito da un ammiratore - A.C. - che lo invita a mezzanotte all’Ensueno, un
bordello in cui in passato i ragazzi delle famiglie bene, venivano iniziati all’arte della seduzione (chiamiamola così ahahahaha!). Quando si reca all’appuntamento si ritrova chiuso in una stanza con una donna che è la copia perfetta della sua protagonista, una donna che lo seduce e si lascia sedurre per tutta la notte. Al suo risveglio un biglietto da visita, con impresso un angelo, di un certo Andreas Corelli, editore di Parigi…
E chi sarà mai?
Inutile dire che un ragazzino alle prime armi, uscito da lì, non riesca a pendare ad altro che a quella
donna meravigliosa tanto da recarsi da lei il giorno successivo ma –
secondo mistero – l’Ensueno è chiuso, impolverato e mezzo diroccato; impossibile che sia successo in una notte infatti David scopre dal barista di fronte che il locale è chiuso da quindici anni, dal giorno in cui bruciò a causa di un devastante incendio in cui morirono un cliente, quattro ragazze dell’organico e una bambina.
La storia a questo punto inizia a farsi intricata. Zafon lascia a David il compito di raccontarci della sua infanzia, dell’amore per i libri, delle botte che prendeva dal padre perché consumava corrente leggendo, della madre che lo lasciò solo con il padre non appena questo tornò dalla guerra, dell’amore di David verso una libreria, la sola che frequentava da bambino: la libreria Sempere e Figli in calle Santa Ana.
Ecco il primo legame con L’ombra del vento.
In questo punto sono rimasta per un po’ di tempo disorientata infatti non mi collimavano le date; David deve essere un bambino intorno al 1910 mentre il Sempere e figlio che conoscevo io erano uno già adulto e l’altro solo un bambino negli anni quaranta. Pensavo quindi di essemi rincitrullita o - peggio - che si fosse rincitrullito l'autore; poi qualcuna di voi mi ha fatto notare che probabilmente i due potessero essere il nonno e il padre di Daniel. Ancora non lo si scopre quindi attendo il momento in cui sarà chiaro!
La vita di David va avanti, al giornale scrive racconti per un anno circa fino a quando viene improvvisamente licenziato a causa di alcune lamentele. Ma il suo amico Pedro Vidal ha già la soluzione, ci sono degli editori che vogliono David e un suo romanzo.
Fu così che, pochi mesi prima di compiere vent'anni, ricevetti e accettai un'offerta per scrivere romanzi un tanto a pagina con lo pseudonimo di Ignatius B. Samson. [...] La serie, che decisi di battezzare La città dei maledetti, sarebbe apparsa in una pubblicazione mensile in edizione rilegata con copertina a colori. In cambio avrei ricevuto più soldi di quanti avessi mai pensato si potessero guadagnare facendo qualcosa degno di rispetto.
Il contratto è firmato, la paga è quella che il ragazzo mai aveva immaginato nella vita, il suo sogno sta per avverarsi. David lascia la desolata stanza in affitto alla pensione e decide di prendere in affitto la casa che ha sempre sognato, quella che chiama “la casa della torre in Calle Flassaders” e che da sempre osserva facendo avanti e indietro dal giornale alla pensione.
Anche in questo caso il mistero la fa da padrone. La casa è abbandonata da tempo e spaventosa ma David ne è rapito ed è certo che in quel luogo – soprattutto nello studio nella torre – la sua inventiva potrà esprimersi al meglio!
Decisi che la mia sarebbe stata un'esistenza di libri e di silenzio.
In questa casa David entra in un vortice che lo porta a scrivere di notte e dormire di giorno, senza mai uscire, senza mai fermarsi, assorbito dalla scrittura tanto da non rendersi conto dei suoi continui mal di testa che si accentuano in modo impressionante con il passare del tempo.
Beve caffè, fuma sigarette e prende codeina sempre più frequemente tanto che il lettore si ritrova ad assistere ad un crollo fisico e mentale importante, tanto da rasentare la follia.
È proprio per colpa di quei mal di testa e anche di quella follia che David viene investito da un tram. È dopo questo avvenimento che parte un capitolo un po' fantasy, e si ritrova in un vicolo - che per quanto mi riguarda è immaginario - ed incontra Corelli per la prima volta. L'uomo - che sembra più un'ombra che un uomo - gli propone di lavorare per lui, per un anno in esclusiva, pagandolo in anticipo centomila franchi. Ovviamente David rifiuta perchè è ancora legato agli altri editori. Dopo questo capitolo, il ragazzo decide finalmente di recarsi da un medico e qui l'amara scoperta che mi lascia a bocca aperta: David ha un'escrescenza nel lobo sinistro del cervello, probabilmente un carcinoma che gli lascia pochi mesi di vita. Finalmente da questo momento David reagisce, brucia l'ennesimo capitolo de La città dei maledetti e lo comunica agli editori che gli permettono di scrivere un romanzo con la promessa di pubblicarlo a suo nome. Il ragazzo si dedica totalmente a quel progetto, non sapendo se il suo tumore gli permetterà mai di finirlo e in contemporanea si dedica a riscrivere il libro di Vidal, aiutando Cristina di cui è follemente innamorato, a rendere felice il loro benefattore.

I due libri vedono la luce ma se quello di Vidal -
La casa delle ceneri - viene osannato e pubblicato in tantissime copie, quello di David -
I passi del cielo - viene snobbato e criticato a tal punto che il ragazzo decide di chiedere a Sempere come fare a salvarne una copia. Torniamo così al Cimitero dei libri dimenticati dove ritroviamo un Isaac di mezza età che fa strada al nostro protagonista e gli elenca le regole. David lascia il suo libro e - come da regolamento - ne prende un altro Lux Aeterna di D.M., il cui titolo è anche quello della prossima parte del libro! Lasciato il cimitero, dopo essere tornato a casa, David trova un altro biglietto di Corelli che gli comunica che è in città e vorrebbe incontrarlo venerdì 13 luglio, lo stesso giorno in cui Vidal e Cristina si sposeranno al monastero di Predalbes. Dopo aver maledetto i due sposi, David è quasi sul punto di spararsi con la vecchia pistola
del padre. In realtà il capitolo finisce non facendo capire al lettore se si sia sparato davvero o se invece si fermi in tempo. Fatto sta che il capitolo successivo si reca all'appuntamento con Corelli dove l'uomo torna all'attacco con la proposta di lavorare per lui, ma questa volta è più preciso, David dovrà creare per lui una nuova religione. Il ragazzo gli parla del tumore, gli dice che anche volendo non potrebbe aiutarlo perchè probabilmente non arriverebbe a concludere il lavoro. Dopo aver parlato con Corelli David è stanco quindi si ferma lì a dormire. Proprio durante la notte sembra che magicamente il ragazzo guarisca e il tumore sparisca (mah per me potrebbe essere tutto successo nell'aldilà). David si sveglia per una volta senza mal di testa e senza fischi alle orecchie, cosa che non succedeva da tantissimo tempo. Finisce così questa parte che ci lascia con tantissimi interrogativi:
- David è morto e Corelli fa solamente parte dei suoi sogni?
- Lux Aeterna che ruolo avrà nel seguito?
- Perchè Cristina sposa Vidal nonostante abbia passato una notte d'amore con David?
- Cosa succederà a Vidal e Cristina dopo che David li ha maledetti al matrimonio?
- Sempere padre e figlio sono nonno e padre di Daniel del libro precedente?
- Chi è Andreas Corelli? È veramente un uomo o è solo un frutto della fantasia contorta dal tumore di David?
- Vidal è veramente un benefattore per David o sta agendo con una doppia faccia?
- Gli unici collegamenti con il libro precedente saranno la libreria dei Semepere e Il cimitero dei libri dimenticati o ne troveremo altre?

Insomma moltissima carne ancora da mettere al fuoco e una grande confusione tra ciò che è sogno e ciò che invece è realtà. Quello che mi ha colpito nuovamente di questo autore è di come in poche pagine sia capace di creare libri nel libro senza mai far perdere l'attenzione al lettore, lasciarlo continuamente a bocca aperta. Anche in questo libro Zafon va subito al sodo, e immerge immediatamente il lettore nell’atmosfera cupa della storia data dalle ambientazioni: il giornale, la stanza in cui David Martin abita, i libri che il protagonista scrive, la donna misteriosa che lo ha sedotto nel locale in realtà abbandonato, la casa con la torre, la casa di Corelli in fianco ad un Parc Guell abbandonato, i vicoli bui di Barcellona. Tutto questo ha giocato un ruolo positivo sul mio primo pensiero riguardo a questa parte del libro, perché ero portata a voler sapere, a voler capire! Chissà come si evolverà il tutto...
Ora lascio la parola a voi, ai vostri commenti e alle vostre opinioni!
Prima di salutarvi vi lascio l'intero calendario delle prossime tappe relative anche ai libri successivi.