martedì 25 settembre 2018

Recensione #257 - Come fermare il tempo di Matt Haig

Buongiorno lettori e buon martedì! Oggi vi lascio una nuova recensione, quella del libro Come fermare il tempo, di Matt Haig edito da Edizioni e/o - che ringrazio per la copia - Pag. 360


Sinossi: Pensate a un uomo che dimostra quarant'anni, ma che in realtà ne ha più di quattrocento. Un uomo che insegna storia nella Londra dei giorni nostri, ma che in realtà ha già vissuto decine di vite in luoghi e tempi diversi. Tom ha una sindrome rara per cui invecchia molto lentamente. Ciò potrebbe sembrare una fortuna... ma è una maledizione. Cosa succederebbe infatti se le persone che amate invecchiassero normalmente mentre voi rimanete sempre gli stessi? Sareste costretti a perdere i vostri affetti, a nascondervi e cambiare continuamente identità per cercare il vostro posto nel mondo e sfuggire ai pericoli che la vostra condizione comporta. Così Tom, portandosi dietro questo oscuro segreto, attraversa i secoli dall'Inghilterra elisabettiana alla Parigi dell'età del jazz, da New York ai mari del Sud, vivendo tante vite ma sognandone una normale. Oggi Tom ha una buona copertura: insegna ai ragazzi di una scuola, raccontando di guerre e cacce alle streghe e fingendo di non averle vissute in prima persona. Tom deve a ogni costo difendere l'equilibrio che si è faticosamente costruito. E sa che c'è una cosa che non deve assolutamente fare: innamorarsi. "Come fermare il tempo" è una storia folle e dolceamara su come perdere e poi ritrovare se stessi, sull'inevitabilità del cambiamento e sul lungo tempo necessario per imparare a vivere.
Questo libro mi ha incuriosito da subito, quando ancora era solo un titolo tra i tanti che sarebbero usciti a fine agosto. Non ho potuto rimanere indifferente nè alla cover, nè alla trama che si rivelava particolare ed intrigante. Il mio fiuto non si è sbagliato, sto diventando molto brava nella scelta!!! Ecco il mio pensiero su questo affascinante libro.


Quante volte si parla di immortalità? Quante volte avete pensato a quanto sarebbe bello poter vivere per sempre? 
Tom, il potagonista di questo libro, in realtà non è immortale ma ci arriva molto vicino. Dimostra quarant'anni ma ne ha più di quattrocento a causa di una sindrome che lo porta ad invecchiare molto lentamente. Ha superato guerre, epidemie, avvenimenti storici e letterari importanti ma ha anche visto invecchiare e poi morire molte persone che conosceva e a cui teneva. 
Ha dovuto subire la diffidenza della gente e si è trovato spesso a dover scappare dai luoghi in cui viveva per evitare che le persone a lui care venissero perseguitate per causa sua.
Da un'idea meravigliosa di immortalità, ad una realtà fatta di mancanze e disperazione il passo è breve.
Grazie a questa storia che l'autore ci porta per mano in un lungo viaggio, che parte dal 1581 - anno della nascita di Tom - e arriva fino ai giorni d'oggi. È proprio grazie a Tom che noi conosciamo la sua storia, perchè lui parla spesso con il lettore e lo rende partecipe dei suoi drammi. Già nell'incipit la situazione è subito chiara:
Sono vecchio.
È questa la cosa fondamentale che ho da dirvi. Quella che vi risulterà più difficile da credere. A vedermi, probabilmente mi dareste una quarantina d'anni, ma vi sbagliereste di grosso.
Sono vecchio come può esserlo un albero, una vongola artica o quahog che dir si voglia, un quadro del Rinascimento.
Per darvi un'idea: sono nato oltre quattrocento anni fa, il 3 marzo 1581, nella camera da letto dei miei genitori, al terzo piano di un piccolo chateau francese che un tempo era casa mia.

Tom in più di quattrocento anno attraversa il tempo ma anche lo spazio, si sposta dalla Francia a Londra, New York, poi in Islanda, in Australia, in un viaggio interminabile in cui i paesaggi cambiano, le abitudini evolvono ma, nonostante tutto, in cui ancora il mondo non sembra essere pronto ad un uomo come lui. Rivelare al mondo la propria condizione è un pericolo. Essere etichettato come pazzo è un attimo. È per questo che deve spesso cambiare vita. È per questo che non può permettersi di innamorarsi o di affezionarsi alle persone che incontra.
Nel presente Tom è un insegnante di storia. Chi meglio di lui può raccontare come sia cambiato il mondo? Chi meglio di lui può parlare di guerre cui ha partecipato in prima persona? Chi megli di lui può narrare le vicende di personaggi famosi che ha conosciuto e con cui ha addirittura lavorato?
È in questo clima di ricordi, con dei flashback che portano il lettore avanti e indietro nel tempo, che ci viene raccontato di Shakespeare, di Francis Scott Fitzgerald, di Hitler, della peste. È in questo clima che il lettore non può esimersi dall'affezionarsi a Tom, questo giovane vecchio che sente sulle spalle il peso di tutti i suoi anni ma che è rinchiuso in un corpo che non lo rappresenta.
La narrazione è molto fluida, il ritmo del romanzo spedito e la voglia di continuare a leggere per scoprire chi Tom incontrerà e da chi dovrà fuggire aumenta con lo scorrere delle pagine.
Un libro che non vi lascerà indifferenti e che vi porterà dentro la storia quasi intrappolandovi proprio come ne è intrappolato il protagonista.

VOTO:



16 commenti:

  1. Ciao! questo libro mi ricorda un po' Highlander oppure Benjamin Button :-) Mi hai incuriosito assai, mi piacciono le trame fuori dall'ordinario

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    1. Ecco, io non ho mai letto libri con questo tipo di personaggi e devo dire che mi sono appassionata moltissimo alla questione proprio perchè per me ha rappresentato una novità! ;)

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  2. Purtroppo sto procedendo a rilento a causa degli esami, ma poco male: a piccole dosi, me lo sto godendo tantissimo. Mai pesante, scorrevole, saggio. E, diciamolo, ha la copertina più bella vista in libreria quest'anno. :)

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    1. La copertina è fenomenale!!!!
      Credo che anche a piccole dosi sia estremamente godibile come libro!
      Attendo con impazienza il tuo pensiero.

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  3. Deve essere veramente bello questo libro!!! La tua recensione mi ha convinta!

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  4. Ecco, altro libro da mettere in lista!

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  5. Sono d accordo con Laura.
    Da mettere in lista...ma nei primi posti.

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