lunedì 6 maggio 2019

Recensione #298 - Canta, spirito, canta di Jesmyn Ward

Buon pomeriggio carissimi, passato bene il weekend? Finalmente il tempo grigio che ci ha infreddolito per tutto il fine settimana sembra essersene andato ed oggi pare essere tornata la primavera. Speriamo che duri!
Oggi torno con una recensione, quella del libro Cante, spirito, canta di Jesmyn Ward, edito da NN Editore, di cui ringrazio l'ufficio stampa per la copia, pag. 268. Secondo volume della Trilogia di Bois Sauvage. Il primo libro, Salvare le ossa, l'ho recensito qui.

Sinossi: Jojo ha tredici anni, e cerca di capire cosa vuol dire diventare un uomo. Vive con la madre Leonie, la sorellina Kayla e il nonno Pop, che si prende cura di loro e della nonna Mam, in fin di vita. Leonie è una presenza incostante nella vita della sua famiglia. È una donna in perenne conflitto con gli altri e con se stessa, vorrebbe essere una madre migliore ma non riesce a mettere i figli al di sopra dei suoi bisogni. Quando Michael, il padre di Jojo e Kayla, esce di prigione, Leonie parte con i figli per andarlo a prendere. E così Jojo deve staccarsi dai nonni, dalla loro presenza sicura e dai loro racconti, che parlano di una natura animata di spiriti e di un passato di sangue. E mentre Mam si spegne, gli spiriti attendono, aggrappati alla promessa di una pace che solo la famiglia riunita può dare. Dopo "Salvare le ossa", Jesmyn Ward torna nel suo Mississippi, una terra in cui il legame con le origini, i vincoli di sangue e la natura sono fatti di amore e violenza, colpa e speranza, umanità e riscatto.

"Preparatevi. Se deciderete di prendere in mano questo libro dovrete farlo con la consapevolezza che vi ritroverete al cospetto di un libro forte, crudo, duro, esageratamente crudele a volte ma anche assolutamente ammaliante."
Cominciava così la recensione di Salvare le ossa, il primo libro di questa trilogia e, un anno dopo, questo è ancora il modo migliore per parlare di questo nuovo volume.

Dimenticate Esch e la sua sgangherata famiglia e immergetevi nella storia di Jojo,  un ragazzino che con i suoi tredici anni deve fare l'uomo prendendosi cura della sua sorellina di soli tre anni, Michaela, ma che tutti chiamano Kayla. Sono orfani vi chiederete voi? Assolutamente no. Hanno una madre, Leonie, incapace di fare la madre, il cui unico pensiero è la droga e hanno un padre in prigione, Michael, che poco tempo ha passato nella sua famiglia. 
Ci sono poi Pop, il nonno nero, padre di Leonie, con cui Jojo ha un rapporto speciale, e Mam, il cui vero nome è Philomene, che è in fin di vita perchè malata di cancro.
Di contorno ci sono poi i nonni materni, bianchi, che mai hanno accettatto quella compagna nera e disagiata con cui il figlio ha deciso di procreare dei bambini con cui loro non hanno mai voluto un rapporto.
Questi sono i personaggi che popolano questo libro cui l'autrice dà voce creando un romanzo corale in cui diversi di loro parlano al lettore in prima persona raccontando nel dettaglio la loro strana vita.
Canta, spirito, canta è una storia cruda fatta di dolore vero, di droga, di botte, e di rapporti mancati.  
Il grosso della vicenda si svolge in macchina, quella macchina con cui Leonie va a prendere in prigione Michael, portandosi dietro i suoi figli. Un viaggio che sembra più un viaggio della speranza, delle illusioni e in cui ancora una volta troviamo Jojo che si deve necessariamente comportare come se fosse un adulto, cosa che sua madre, nonostante sia presente, non sa fare.
La droga è come se fosse un ulteriore personaggio di questo romanzo perchè innesca meccanismi e incide sulla vita di questa famiglia in maniera molto forte e devastante.
Lo stile dell'autrice è quello che avevamo già conosciuto nel libro precedente, Gli avvenimenti sono forti, raccontati nei dettagli, non molto adatti a stomaci deboli. Una famiglia disagiata, martoriata dall'incapacità di due genitori di rivestire il loro ruolo, segnata da un passato che torna a chiedere il conto, devastata da un presente in cui la malattia non perdona.
Nonostante i personaggi cerchino per tutto il tempo di non dover avere responsabilità, la vita non perdona e mette davanti agli occhi la sua crudeltà, obbligando a porsi delle domande a tirare i conti con se stessi, con le proprie scelte e anche con i propri errori.
Ho provato una tenerezza infinita per Jojo, per il suo dover crescere a tutti i costi, per il suo bisogno di essere figlio ma la sua necessità di essere padre. Avrei voluto prendere la madre per le spalle, scrollarla con forza, obbligarla a prendersi cura di quei due poveri bambini. Invece ho dovuto assistere inerme alla sua scelta di distruggersi e di lasciare i propri figli a loro stessi, anche durante una malattia o davanti ad un bisogno oggettivo.
Ho amato moltissimo Pop, apparentemente duro e forte ma con un animo buono, nonostante un passato difficile in cui ha dovuto, per forza di cosa fare delle scelte, spesso difficili e forti.
Ho provato tenerezza per Mam, per il suo abbandonarsi alla malattia dopo aver provato ogni tipo di erba e unguento di sua conoscenza.
Insomma, ho provato delle emozioni fortissime leggendo questo libro, emozioni contrastanti capaci di cambiare radicalmente da una pagina all'altra senza poterle controllare. Una capacità estrema, quella dell'autrice, di riuscire ad arrivare al lettore in modo profondo, entrandogli dentro piano piano con una storia che restarà nel tempo.
Una storia quindi totalmente diversa da quella precedente sia nella trama che nei personaggi anche se, forse per creare un legame tra le due che non sia solo l'ambientazione, ad un certo punto ci regala un'incursione nel libro di Esch e di suo fratello, che passeggiano a bordo strada, riportandoci a quell'altra vita, a quell'uragano che tanto attendemmo un anno fa, a quella famiglia sgangherata che per prima avevamo imparato a conoscere.
Ora non ci resta che attendere di tornare in Mississipi con il terzo volume e, devo confessarlo, spero di poterci tornare il più presto possibile.
Un libro bellissimo che, come il primo, non è per tutti ma, sa quello lo avete amato, questo non sarà da meno!

VOTO:


8 commenti:

  1. Arrivato oggi! Non vedo l'ora di tornare nei mondi della Ward. :)

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  2. Sto leggendo diverse belle recensioni su questo secondo libro, e poiché il primo l'ho amato... voglio farmi travolgere anche da questo! *_*

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    1. Se hai amato il primo anche questo ti piacerà! Poi fammi sapere.

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  3. con i libri "troppo duri" faccio sempre un po' fatica, ma quest'autrice mi chiama e mi sembra che abbia talento da vendere, quindi credo che respirerò profondamente e mi butterò!

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  4. anche io come nadia faccio fatica con i libri di questo tipo anche se ogni tanto li leggo quando sono nello giusto stato d'animo. sono tante le recensioni positive che leggo e questo è un bene perchè mi fa prendere in considerazione questo romanzo.

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    1. La capacità narrativa dell'autrice è innegabile poi, certo, le sue storie sono molto forti quindi ci vuole la giusta predisposizione. Aspettate il momento giusto e buttatevi!

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