Oggi torno con la recensione del libro La misura imperfetta del tempo di Monica Coppola edito da Las Vegas Edizioni, pag. 221.
Sinossi: Una famiglia, tre donne di tre generazioni diverse e un vecchio segreto
che sta per essere rivelato. Mia ha ventidue anni e lotta perennemente
con ansie e insicurezze. È cresciuta nella periferia torinese con i
nonni materni, senza sapere nulla dell'identità del padre. La nonna,
Zita, è vivace e dinamica ma ora deve superare il lutto per la recente
morte del marito. La madre, Lara, ha anteposto la carriera all'istinto
materno e vive a Milano dove coltiva ambizioni e amanti conosciuti
online. Durante una vacanza alle terme, Zita incontra Santo, accetta il
suo corteggiamento e ricomincia a vivere. Questa sua scelta destabilizza
Mia che, ancora legata al ricordo del nonno, inizia a ostacolare la
relazione. E riporta Lara a Torino, per capire cosa stia succedendo tra
nonna e nipote. Quando le tre si ritrovano, il confronto sfocia in un
aspro litigio, ma la verità sul padre di Mia, che Lara ha tenuto
nascosta a tutti per più di vent'anni, sta finalmente per venire a
galla.
Secondo romanzo di Monica Coppola che, dopo il suo esordio qualche anno fa con Viola Vertigini e Vaniglia - recensione qui -, torna con un nuovo lavoro pubblicato da un nuovo editore: la torinese Las Vegas Edizioni che si distingue per la ricercatezza delle sue pubblicazioni.
Un nuovo romanzo a distanza di anni in cui l'autrice mostra al lettore la stessa ironia con cui si era presentata all'esordio ma che mostra anche una crescita incredibile dal punto di vista dello stile e della storia che ci racconta.
Secondo romanzo di Monica Coppola che, dopo il suo esordio qualche anno fa con Viola Vertigini e Vaniglia - recensione qui -, torna con un nuovo lavoro pubblicato da un nuovo editore: la torinese Las Vegas Edizioni che si distingue per la ricercatezza delle sue pubblicazioni.
Un nuovo romanzo a distanza di anni in cui l'autrice mostra al lettore la stessa ironia con cui si era presentata all'esordio ma che mostra anche una crescita incredibile dal punto di vista dello stile e della storia che ci racconta.
"Alla fine le cose belle le devi prendere quando arrivano. E devi imparare a lasciarle andare quando se ne vanno. Anche l'amore fa così."Un libro che parla di donne, in cui le donne devono bastare e badare a se stesse, in cui invece a volte sono proprio loro ad essersi d'intralcio, a non riuscire a capirsi.
Zita, Lara e Mia sono rispettivamente mamma, figlia e nipote. Zita, da poco vedova, ha da sempre badato alla nipote Mia, fin da quando Lara, ragazza madre, decide di trasferirsi dalla periferia di Torino a Milano per fare carriera; ora è proprio Mia, poco più che ventenne, a cercare di prendersi cura di lei. Dico cercare perché Mia, nonostante la sua giovane età, vive d'ansia e, sopratutto da quando la nonna è rimasta sola, vive in simbiosi con lei, organizzandole la vita. Lara per la famiglia è una figura praticamente inesistente: pochi giorni a Torino per la morte del padre e poi più nulla, assente per la madre, assente - ma quella non è una novità - per la figlia, vive la sua vita di donna in carriera prendendosi cura del suo corpo e incontrando uomini che conosce su un sito di incontri.
Non c'è un padre nella vita di Mia, nessun indizio che possa far capire chi possa essere, su questo la bocca di Lara è cucitissima e a causa di questa mancanza la ragazza era attaccatissima a quel nonno, Tore, unica figura maschile che abbia mai avuto un ruolo nella sua vita.
Quando tornando dalle terme Zita si riscopre innamorata di Santo gli equilibri, già talmente labili di quella famiglia, crollano e i legami tra le tre donne si complicano. Mia non accetta quella nuova relazione che sembra sostituire il nonno e non accetta nemmeno che sua madre Lara non intervenga e non le sia di sostegno. Da questo momento tutto cambierà, ognuna delle tre dovrà veramente bastare a se stessa ma dovrà anche riflettere sui propri comportamenti, sul passato, sul futuro e soprattutto su quello che può significare la parola famiglia, che a volte spiazza, che a volte traballa, che a volte può sembrare sbagliata ma che, nonostante tutto, è l'unica cosa attorno alla quale stringersi nei momenti più difficili.
E anche noi, che ne leggiamo, scopriamo che quella che ci sembrava la più forte in realtà è la più fragile, che quella che apparentemente poteva sembrare fragile racchiude invece una forza di cui forse neanche lei si credeva capace e che la più "stronza" in realtà ha indossato una maschera per non pensare, per non farsi devastare dagli eventi e dal passato. Ma, lo sappiamo, spesso il passato torna a chiedere il conto e allora è impossibile non affrontarlo.
Monica Coppola, dicevo, mostra al lettore una maturità tangibile, che emerge da una trama che parte in sordina e che piano piano cresce, aggiungendo elementi, regalando emozioni, portando il lettore a rendersi conto, solo alla fine, che di quelle tre lì non può più fare a meno.
Perché è questo che hanno fatto con me, mi hanno rubato il cuore, tanto che io adesso vorrei andarci a cena, vorrei sapere come è andata avanti la loro vita dopo la parola fine, vorrei intrufolarmi nelle loro giornate.
Un'atmosfera quella che l'autrice ha saputo creare, che ricorda quelle di Luca Bianchini e che per questo mi ha positivamente stupito. Tre protagoniste importanti ma anche tanti comprimari che lasciano il segno, che sono necessari alla storia e che creano un contorno completo, a tratti divertente, capace di stemperare gli argomenti più dolorosi e importanti di cui il romanzo è farcito.
Anche i luoghi scelti per ambientare il romanzo emergono nella loro concretezza, senza mai eccedere ma rendendo in pieno l'idea dell'atmosfera che questi luoghi emanano. E se è vero che questo romanzo potrebbe essere ambientato ovunque, è anche vero che alla fine della lettura si arriva a pensare che la scelta fatta dall'autrice sia l'unica possibile.
Insomma un romanzo che ricorderò e che consiglierò senza riserve. E sa anche a voi piacciono le storie familiari, capaci di dipingere una famiglia qualunque, quella che potrebbe essere di tutti, che sappia farvi riflettere ma anche divertire non potete non correre ad acquistare e leggere questo libro!
E' tra le mie prossime letture. Spero proprio mi possa piacere altrettanto. :)
RispondiEliminaSperiamo! Attendo con impazienza il tuo pensiero :)
EliminaCarissima...che bello, questo romanzo è bellissimo, la tua recensione anche
RispondiEliminaBello bello!
EliminaBellissima recensione Dany! Hai ragione, Zita Lara e Mia ti entrano nel cuore e vorresti continuare a frequentarle!
RispondiEliminaGrazie Nadia! Tre donne speciali nelle loro imperfezioni :)
EliminaCiao! Mi ritrovo nelle tue parole, soprattutto per quanto riguarda l'ambientazione (ovunque, sì, ma nei luoghi scelti c'è il cuore, i nostri e quello dell'autrice) e sui comprimari (davvero, ci uscirei a cena). Mi piace l'accento che hai posto sulla famiglia perché è vero è centrale il senso di unità che viene ricercato, perché ci serve un'ancora nella vita...
RispondiEliminaGrazie Amaranth!
EliminaSembra davvero carinissimo 😊😊 la foto poi è di una dolcezza incredibile 💖
RispondiEliminaSì, il libro è molto bello! Grazie per le tue parole per la foto 😘😘😘
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