Sinossi: Giulia e Nina. Nonna e nipote. Nina, che ha perso presto la madre, è
sempre cresciuta con Giulia, brillante giornalista della swinging London
degli anni Sessanta. Tra loro due non ci sono segreti. O almeno è
quello che pensano. Giulia, colpita da una transitoria amnesia, rivela
qualcosa che mette Nina sulle tracce del passato "sepolto" della nonna.
Ma anche la giovane nipote ha una sua verità nascosta: una ferita troppo
intima per parlarne, e che riuscirà a dare in pasto all'occhio
vampiresco della macchina da presa. Due piani temporali che si
intrecciano continuamente, sullo sfondo della Milano attuale e degli
anni Sessanta, e di una Londra frizzante che fa capolino dai ricordi. La
vicenda porterà entrambe le protagoniste a confrontarsi con la propria
storia, perché «le nostre storie prendono senso da come le facciamo
stare nel mondo insieme a quelle degli altri, e questo è forse il senso
di tutte le nostre vite. Di noi, che siamo tutti "in affitto" su questa
Terra...».
Due donne: Giulia nonna, Nina nipote.
Giulia ha appena avuto un incidente che l'ha portata ad una condizione di amnesia temporanea. Non ricorda nulla dell'incidente, del prima e del dopo ma ricorda benissimo il suo passato, un passato che per moltissimo tempo ha cercato di dimenticare e che invece ritorna prepotentemente a chiedere il conto.
Nina, cresciuta dai nonni, crede di conoscere tutto su Giulia finché, proprio durante la sua convalescenza, questa fa un nome, Rudy, un nome che mai aveva sentito nominare dalla nonna e che sembra aver avuto un ruolo molto importante nel suo passato.
"Oltretutto, le suona male sentir chiamare genericamente "nonna" quella che per lei è molto di più di una generica nonna: è proprio la parola in sé che non trova adatta."
Con lo scorrere del romanzo assisteremo da un lato alla ricerca da parte di Nina di un passato, legato alla nonna, di cui non aveva nessuna idea e dall'altro alla ricerca da parte di Giulia della sua memoria legata al suo presente.
Il romanzo ha una struttura narrativa molto solida ed articolata. È suddiviso in tre parti e in ogni parte i capitoli si alternano narrando i ricordi di Giulia - scritti in prima persona - ed il presente con quello che accade a Nina.
I ricordi di Giulia ripercorrono un periodo di tempo molto ampio, dalla fine degli anni '50 fino ad oggi; nella prima parte sono ricordi legati alla sua gioventù milanese - il liceo, il primo lavoro in Triennale, il primo amore, il dolore -, nella seconda parte sono legati alla sua vita londinese - l'università, il suo lavoro come guida turistica, il suo incontro con il futuro marito, la loro vita mondana -; infine, nell'ultima parte si tirano le somme tra passato e presente.
Questo tipo di scelta narrativa permette al lettore di vivere in prima persona le avventure di Giulia e di percorrere insieme a lei la storia: dalla prima cabina telefonica collocata a Milano, alle opere degli artisti con cui la ragazza aveva contatti per il suo lavoretto in Triennale, il suo lavoro di guida a Londra, il book festival di Edimburgo, la scoperta del DNA annunciato in un Pub. Insomma la vita di Giulia è un pretesto con cui si apre una finestra sul mondo e sulle sue scoperte che vengono inserite all'interno della storia come se fossero realmente vissute dalla protagonista.
La parte dedicata a Nina è invece molto più statica. Anche di lei ci viene narrato il lavoro - per cui le due donne si trovano a Bobbio, luogo in cui Giulia viene investita - e la vita, ma la giovane è più in secondo piano rispetto alla nonna infatti anche i capitoli di Nina sono comunque incentrati su Giulia e sulla ricerca di una verità che la ragazza vuole scoprire a tutti i costi. Diciamo che il romanzo avrebbe retto tranquillamente anche solo con Giulia, personaggio che riesce a focalizzare in tutto e per tutto l'attenzione del lettore.
I personaggi, anche quelli secondari, sono caratterizzati in modo molto preciso e realistico; è semplice per il lettore immaginarsi al fianco delle due donne e osservarne la vita tra passato e presente ed è altrettanto facile immaginarsi i luoghi raccontati e le avventure vissute.
Quello che ho trovato più difficile durante la lettura è stato il lasciarmi andare alle emozioni, nonostante alcuni passaggi sarebbero stati adatti a farlo. Purtroppo ho vissuto il tutto come una spettatrice e nonostante l'autrice mi abbia preso per mano per farmi vivere i luoghi e i fatti - che ho vissuto a pieno - purtroppo non è riuscita a farmi sentire anche le emozioni delle protagoniste che mi sono girate intorno senza colpirmi, le ho immaginate ma non vissute.
Un romanzo d'esordio che ho trovato decisamente interessante dal punto di vista strutturale e dal punto di vista del ambientazione che attraversa il tempo e lo spazio raccontandoci di fatti storici e culturali importanti, ma lasciando comunque al romanzo la giusta leggerezza. Un romanzo a tratti frizzante ma anche molto profondo e capace di far riflettere grazie ai fatti narrati. Terrò sicuramente d'occhio questa giornalista, ora scrittrice, e leggerò sicuramente i suoi futuri romanzi.
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