mercoledì 19 febbraio 2020

Recensione #343 - Il mistero di Abbacuada (Le indagini del tenente Roversi Vol. 1) di Gavino Zucca

Buongiorno carissimi, come state? Io in un periodo strano, fatto di grandi cambiamenti e di parecchie ansie ma vabbè, tutto passa, passerà anche questo! Ma non sono qui per tediarvi con i miei pensieri, sono qui per lasciarvi la mia recensione del libro Il mistero di Abbacuada (Le indagini del tenente Roversi Vol. 1) di Gavino Zucca edito da Newton Compton Editore - che ho letto approfittando del servizio Prime Reading incluso nel mio abbonamento amazon prime - pag. 286.

Trama: Tempi duri per il tenente dei carabinieri Giorgio Roversi: trasferito in Sardegna per motivi disciplinari, il giovane ufficiale si trova proiettato in una terra che niente ha in comune con la sua amata Bologna. E a breve dovrà pure dire addio al suo segreto peccato di gola: la scorza d'arancia al cioccolato per cui va matto è introvabile a Sassari… Sono passati solo pochi giorni dal suo arrivo, quando Roversi deve fare i conti con un omicidio. Luigi Gualandi, proprietario di Villa Flora, ha scoperto un cadavere con un orecchio mozzato nella grotta di Abbacuada, un luogo pericoloso ai confini della sua tenuta. Tutto lascia pensare a una vendetta consumatasi secondo i canoni del codice barbaricino. Un codice d’onore non scritto, quasi una giustizia parallela, che Roversi ignora del tutto e lo mette di fronte alla Sardegna più arcaica e misteriosa. Per fortuna, ad affrontare il caso non è solo: Gualandi, ex ufficiale veterinario dell’Arma, sarà un prezioso alleato per il tenente, a cui lo unisce una viscerale passione per Tex Willer. L’incontro tra i due è determinante: alle proprie capacità deduttive, Roversi può affiancare le efficaci e preziose intuizioni di Gualandi. Ma un delitto che sembrava semplice si rivela molto più complicato del previsto…

Da moltissimo tempo avevo questo libro caricato sul kindle grazie al servizio gratuito Prime Reading incluso nel mio abbonamento Amazon Prime e finalmente, complice la necessità di una storia leggera, che potesse smorzare la pesantezza di alcune letture in corso, è arrivato il suo momento.

"Se c'è rimedio, perché preoccuparsi? E se non c'è rimedio, perché preoccuparsi?"

Prima indagine della serie dedicata al Tenente Roversi scritta da Gavino Zucca. Siamo negli anni '60 e la storia si apre su un traghetto che da Genova è in procinto di portare Giorgio Roversi in Sardegna. Non immaginatevi una vacanza - a questo di solito fa pensare l'isola del nostro Belpaese - bensì a una punizione. Già, perchè è proprio in Sardegna - per la precisione a Sassari - che il Tenente Roversi è stato trasferito per punizione dalla sua cara e amata Bologna. Immaginate quindi la malinconia nel ritrovarsi sull'isola, quell'isola che in quel periodo era ancora considerata lontana, una terra non dico inesplorata ma di sicuro non turistica e non a un passo dall'Italia così come è considerata oggi. Dover abbandonare i tortellini in brodo, il proprio dialetto, le proprie abitudini per immergersi in un mondo nuovo dove il formaggio marcio con i vermi è una vera specialità e dove ancora le cose si sistemano con un codice detto "babaricino" in cui ad ogni azione corrisponde una reazione. Non facile come cambiamento no?
La terra Sarda farà quindi da sfondo a questo libro, che è un giallo a tutti gli effetti, in cui l'autore porterà il lettore ad investigare insieme a Roversi, raccogliendo indizi più o meno evidenti, fino alla soluzione del caso. Sì, perchè se fino a quel momento nessun grande caso aveva sconvolto Sassari, quando Roversi fa il suo arrivo sull'isola si trova subito a dover investigare su un caso di omicidio. Non un furto di bestiame, non una lite tra confinanti, ma un vero e proprio omicidio che si rivela particolarmente efferato.
Ad aiutare il tenente nelle sue indagini vedremo Luigi Gualandi, scopritore del cadavere ed ex ufficiale dell'Arma. Gualandi oltre ad essere una grande spalla per Roversi nelle indagini, sarà anche colui che lo inserirà nella vita sull'isola e in quella dei suoi abitanti, raccontandone gli usi, i costumi, le tradizioni, le superstizioni.
Il lettore si troverà così alle prese con un giallo classico ma anche con un romanzo popolare, capace di farlo immergere nella Sardegna di quegli anni e nella vita dei suoi personaggi. Non mancheranno quindi indagini parallele su maiali inappetenti portate avanti da domestiche tuttofare, antipatie tra suocere autoctone e suocere bavaresi, chiacchiere da bar e tanti altri aneddoti divertenti, che porteranno alla lettura quel giusto tocco di leggerezza che un libro simile secondo me richiede.
I personaggi sono tangibili, descritti con la capacità di farli immaginare al lettore nella loro completezza, così come i luoghi delle campagne sassaresi in cui il lettore sarà portato per mano nella vicenda.
Lo stile dell'autore è scorrevole, leggero al punto giusto e a tratti divertente; un insieme di caratteristiche che permettono di leggere velocemente e con interesse e di arrivare in poco tempo alla scoperta dell'assassino. Assassino che purtroppo ho immaginato da circa metà romanzo, anche se non mi erano chiare diverse cose che poi sono state egregiamente sviluppate e svelate dall'autore man mano che la lettura avanzava.
Un buonissimo lavoro di cui vorrò sicuramente leggere i seguiti perchè amo l'ambientazione e amo già i protagonisti di questa storia!
Lo conoscete? Lo avete letto? Se no, cosa aspettate? Se avete Amazon Prime è pure gratis!!!




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