sabato 30 ottobre 2021

Recensione #413 - Storie di ragazzi difettosi di Valentina Sagnibene

Buongiorno lettori, prima di immergermi in un weekend in cui spero ci possa essere porto anche per un po' di relax vi lascio la recensione di un libro uscito da poco. Si tratta di Storia di ragazzi difettosi di Valentina Sagnibene edito da Battello a vapore, pag. 246.


Trama:
Arianna vive con la zia, e dei genitori non sa nulla: questo è il pezzo che manca alla sua vita, che la fa sentire diversa. Difettosa. Un giorno conosce Mia, tredici anni come lei, ma per il resto del tutto diversa: Mia è spavalda, esuberante, non ha paura di dire la sua, anzi sembra non aver paura di niente. Nemmeno dei bulli del quartiere, che per la prima volta si trovano di fronte qualcuno che alza la testa e non vuole subire. Ma come insegnano le serie tv, niente è come sembra, e proprio lo scontro tra i bulli e le ragazze darà a ciascuno l'occasione per gettare la maschera e scoprirsi più vero. Fragile, imperfetto, eppure prezioso. Età di lettura: da 11 anni.





Se mi seguite sapete che ho letto tutti i libri di Valentina Sagnibene ed ognuno mi ha colpito per un motivo sempre diverso. Un'autrice poliedrica, capace di cambiare pelle per immedesimarsi in personaggi adulti, in quindicenni alle prese con i turbamenti dell'età ed ora, con questo nuovo romanzo in ragazzini di tredici anni con storie particolari capaci di colpire il lettore.


"Il cuore si scalda. È vero, on è stata una buona giornata, ma Arianna ha capito da tempo che va bene anche così se, alla fine, riesci a sorridere lo stesso. Ha imparato ad accettare quello che capita, come arriva. Anche quando quello che ti capita è avere una zia scorbutica come unica famiglia."
Arianna si sente da sempre una ragazza difettosa, ma chi non lo è un po' a tredici anni? Lei, così chiusa e solitaria, non si rende conto che tutti, anche quelli che sembrano tanto sicuri di sé da essere al centro dell'attenzione oppure i bulli, quelli che la tormentano da tutta la vita, tutti, dicevamo, hanno qualcosa che li rende difettosi. La differenza sta nel come si affronta la questione.
Siamo alla periferia di Milano, Arianna vive con la zia Margherita da sempre. Non ha ricordi né di sua madre né di suo padre e la zia, nei tredici anni che hanno passato insieme, si è ben guardata dal dirle che fine hanno fatto i suoi genitori, se siano vivi e l'abbiano abbandonata o se, addirittura, siano morti.
Quello dei suoi genitori è un argomento tabù e questo per Arianna è un ottimo motivo per odiare quella zia, che sembra quasi accudirla per forza, senza trarne un grande piacere.
Anche a scuola le cose non vanno meglio, Enea e il suo seguito di bulli la tormentano e lei non è in grado di affrontarli quindi cerca di rendersi invisibile, pur di non avere problemi.
Solo in un forum online Arianna sente di poter essere davvero sé stessa, si tratta di quello dedicato alla serie televisiva Stranger Things, lì lei ha amici con cui confidarsi.
Tutto cambia quando nella villa di fronte alla palazzina di Arianna si trasferisce una famiglia la cui figlia - Mia - ha la stessa età di Arianna. Le due finiscono in classe insieme e, sebbene all'inizio le cose sembrano non funzionare, le due trovano un loro modo per andare d'accordo. Ognuna dà all'altra un po' di sé stessa, ognuna è difettosa a modo suo, ognuna invidia un po' la vita dell'altra.
Questo romanzo è una fotografia sul mondo dei ragazzini di tredici anni, sul loro essere, sulle loro insicurezze e sui loro sentimenti.
Non sarà difficile, se vi capita di avere a che fare con ragazzini di quell'età, ritrovare dei tratti che conoscete, ritrovarsi a pensare che i meccanismi siano davvero quelli.
Valentina è brava, come dicevo all'inizio, a svestirsi dei suoi panni per vestire quelli dei suoi personaggi, creando dialoghi che sembrino appartenere davvero a quell'età e facendo reagire i suoi personaggi come realmente reagirebbero dei tredicenni "difettosi".
Non c'entra essere il più apparentemente sicuro di sé, essere il bullo della zona, essere la più chiusa e solitaria... a quell'età, tutti, chi più chi meno, si sentono inadeguati, difettosi, imperfetti e questo dal libro emerge veramente bene.
La storia si dipana facendoci entrare nella vita di ognuno di loro, raccontandoci i segreti più profondi, svelandoci quali siano i motivi che li abbiano portati ad essere quello che sono.
Una storia che fa riflettere sul concetto di famiglia ma anche su quello di amicizia.
Tanti, all'interno del romanzo, sono i riferimenti alla serie televisiva Stranger Things - che io non ho mai visto - che gli amanti della serie sapranno apprezzare ancora di più.
Avevo intenzione di far leggere questa storia anche a mio figlio Jago, undici anni, ma credo che aspetterò un paio di anni perché ci sono dei meccanismi che credo non possa ancora cogliere e mi dispiacerebbe molto. È vero due anni tra lui e i protagonisti può non sembrare nulla ma in realtà credo siano tantissimi perché dalla prima alla terza media cambia proprio la testa!
Detto questo consiglio questo libro sicuramente dai 13 anni e magari per ragazzini più piccoli ma molto maturi, e sicuramente lo consiglio agli adulti perché è adattissimo anche a loro.


 


VOTO:






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