mercoledì 8 aprile 2015

Recensione #55 - L'invenzione delle ali di Sue Monk Kidd

Buon pomeriggio carissimi lettori, come state? Come va la settimana? Tenendo conto che è già mercoledì non possiamo lamentarci no? 
Oggi sono qui con una nuova recensione. Ultimamente sto riuscendo a leggere molto rispetto ai miei normali ritmi e devo dire che sono anche parecchio fortunata nelle scelte.
Il libro di cui vi parlerò oggi l'ho ricevuto in omaggio dalla casa editrice che ringrazio soprattutto per avermelo proposto. Si tratta de L'invenzione delle ali di Sue Monk Kidd, edito da Mondadori, 393 pagine.

Trama: Charleston, South Carolina, 1803. Quando per il suo undicesimo compleanno Sarah Grimké riceve in regalo dalla madre una schiava della sua stessa età di nome Hetty, cerca inutilmente di rifiutare quello che le regole vigenti impongono. Hetty anela alla libertà, soffoca tra le mura domestiche della ricca e privilegiata famiglia Grimké, vorrebbe fuggire lontano e Sarah promette di aiutarla. Come Hetty, anche lei è in qualche modo prigioniera di convenzioni e pregiudizi: in quanto donna non le viene permesso di realizzare il suo più grande desiderio, quello di diventare una giurista come il padre e i fratelli. Sarah sogna un mondo migliore, libero dalla schiavitù, che lei considera come un terribile abominio, e instaura con Hetty un rapporto speciale, insegnandole di nascosto a leggere e a scrivere nell'intento di aiutarla a emanciparsi. Seguiamo così il rapporto difficile ma speciale tra una ricca ragazza bianca e la sua schiava nera e le loro vicende umane nel corso di trentacinque anni, cui si aggiungono quelle della giovane sorella di Sarah, Nina, con la quale lei si batterà a favore dei diritti civili delle donne, dei più deboli e degli emarginati e contro la discriminazione razziale. In questo romanzo che celebra il potere dell'amicizia e della solidarietà al femminile, Sue Monk Kidd evoca il mondo di contrasti scioccanti del profondo Sud, ispirandosi alla storia vera di due pioniere del femminismo americano.

Come dicevo, ho ricevuto questo libro dalla Mondadori. Quando me lo hanno proposto sono stata entusiasta di accettare anche se, devo ammetterlo, avevo una paura folle che potesse essere un libro sulla falsa riga di tanti altri. Invece no, niente di simile a qualcosa di già letto! Questo romanzo ha una freschezza unica e parla di una storia meravigliosa prendendo spunto da fatti e persone realmente esistite.
Se mi seguite sapete che avevo condiviso l'incipit qui e che lo avevo trovato splendido.
Devo dire che il resto del libro non ha nulla da invidiare all'incipit.
La narrazione è a due voci, quelle delle due protagoniste, che ci parlano in prima persona a capitoli alternati.
Sarah e Hetty, stessa età, due vite totalmente diverse, due ceti sociali opposti, una benestante e l'altra schiava, entrambe alla ricerca della stessa cosa: la libertà.
E' il giorno dell'undicesimo compleanno di Sarah e sua madre, come regalo, le fa trovare una schiava della sua stessa età, "impacchettata" con un fiocco viola e pronta per essere la sua cameriera personale.
Sarah è piccola ma sa già quello che vuole, o meglio, quello che non vuole. E lei quella schiava non la vuole, è l'unica della famiglia a considerarla una cosa contro natura e farà di tutto durante tutta la sua esistenza per ribellarsi a quelle regole e per essere libera di esercitare un suo diritto, quello di scegliere per se stessa.
Visto con gli occhi di oggi sembra una cosa semplicissima ma se si pensa al 1803, a Charleston, South Carolina patria delle piantagioni e dello schiavismo sembra una pazzia.
".... Madre, vi prego, permettetemi.... permettetevi di restituirvi Hetty."
"Restituirvi Hetty." Come se fosse mia, in fin dei conti. Come se possedere persone fosse naturale quanto respirare. Nonostante la mia resistenza alla schiavitù, respiravo anch'io quell'aria fetida.
Figlia di un giudice e abituata a leggere i volumi che trova nella biblioteca personale del padre, Sarah si illude di poter avere un futuro diverso rispetto alle altre donne della sua famiglia.
Da quasi un anno mio padre fingeva di non vedermi mentre scivolavo sotto il naso di Mr Washington per saccheggiare la sua biblioteca. John, Thomas e Frederick avevano libero accesso al suo tesoro sconfinato - libri di giurisprudenza, geografia, filosofia, teologia, storia, botanica, poesia e cultura ellenica -, mentre ufficialmente a Mary e a me era proibito leggere una sola di quelle parole. Mary non sembrava interessata ai libri ma io... me li sognavo di notte.
E' grazie ai libri del padre che scopre che esiste una legge per poter liberare Hetty e renderla libera: le basterà scrivere di suo pugno un documento per rifiutare  quel "regalo" non desiderato. Documento che ritrova stracciato fuori dalla sua porta.
Ma Sarah non si perde d'animo, è una ragazzina determinata, che non ha paura di andare contro quelle regole che non sopporta. E mentre il mondo intorno a lei ruota nella solita direzione, nella sua stanza cerca di cambiare le cose, avvicinandosi a Hetty, trattandola come una persona e cercando addirittura di insegnarle a leggere per renderla libera. Sarah non riesce proprio ad accettare il pensiero comune, quello che suo padre porta avanti con tanto ardore.
"Credi che non sia dannoso insegnare a uno schiavo a leggere? In questo mondo esistono alcune tristi verità, e una è che gli schiavi capaci di leggere costituiscono una minaccia. Verrebbero a conoscenza di notizie che li stimolerebbero a fare cose fuori dal nostro controllo. Sì, è una privazione ingiusta, ma c'è un bene superiore da proteggere."
E proprio come gli schiavi a volte Sarah si ritrova intrappolata nel suo mondo. Ed anche Hetty - o come la chiamano tutti Monella - se ne rende conto.
"...Ho ventisette anni, Monella, e ormai questa è la mia vita." Osservò la stanza, il lampadario, poi tornò a guardarmi. "...Questa è la mia vita. Qui, per il resto dei miei giorni." Le si spezzò la voce e si portò una mano alla bocca.
Era intrappolata proprio come me, ma lei era intrappolata dalla sua mente, dalla mente delle persone intorno a lei, non dalla legge.
Alla chiesa africana, Mr Vesey diceva sempre: "State attenti, potete diventare schiavi due volte, una nel corpo e un'altra nella mente."
Hetty dal canto suo si ribella come può al suo status di schiava con i pochi metodi che le sono concessi: la notte mentre la casa dorme lascia la sua coperta, nel corridoio, fuori dalla porta della stanza di Sarah - luogo in cui dovrebbe dormire - e passa le notti sveglia, incantata a guardare l'acqua che scorre fuori dalla finestra oppure torna dalla madre, Charlotte, nella zona destinata agli schiavi e si accoccola tra le sue braccia.
Charlotte brama la libertà da sempre, da quando sua nonna le raccontava di esseri umani come loro che una volta, in Africa, avevano le ali per volare. Ed è la stessa voglia di libertà che cerca di insegnare ad Hetty.
"Sono stanca."
Voleva sentirsi dire che era tutto a posto, che poteva prendere il suo spirito e andare, ma non ce la facevo. "Certo che sei stanca" le dissi. "Hai lavorato per tutta la vita. Non hai fatto altro che lavorare."
"Non ricordarmi per questo. Non ricordarmi come una schiava che sgobbava. Quando pensi a me, devi dirti che non sono mai appartenuta a quella gente. Che non sono mai appartenuta ad altri che a me stessa."
Chiuse gli occhi. "Ricordatelo."
"Me lo ricorderò, mamma."
Non è una schiava particolarmente ubbiedente Charlotte - numerose saranno le punizioni nei suoi confronti cui ci toccherà assistere nel corso della storia - ma se la cava sempre grazie alla sua furbizia ed anche al suo talento: è la sarta più brava che la famiglia Grimké potesse desiderare. Instancabile sognatrice si illude che presto anche per loro esisterà un mondo non più fatto di permessi per potersi muovere per la città o di ordini cui prostrarsi.
Durante le quasi quattrocento pagine assisteremo alla crescita di Sarah e Hetty, al loro farsi donne, al rafforzarsi del filo invisibile che le lega.
Anche la nascita della sorellina Angelina, cui Sarah dovrà fare da guida, non la allontana dai suoi pensieri per cambiare il mondo. Angelina - detta Nina - verrà contagiata dall'essere ribelle della sorella.
Era più coraggiosa di me, lo era sempre stata. A me importava troppo dell'opinione degli altri, a lei per niente. Io ero prudente, lei sfrontata. Io pensavo, lei agiva. Io appiccavo un incendio, lei lo propagava. E da quel momento in poi, mi resi conto di quanto fossero state scaltre le Parche. Nina era un ala, io ero l'altra. 
Anche quando Sarah partirà per Philadelphia alla ricerca di una maggiore libertà Angelina la seguirà dopo pochissimo tempo ed insieme diventeranno le prime donne attiviste per la libertà degli schiavi e, successivamente, per i diritti delle donne.
Un libro ricco di sentimenti, ricco di spunti di riflessione. Un libro che entra dentro grazie alle voci delle due protagoniste - Sarah e Hetty - così diverse ma così estremamente simili.
Solo alla fine l'autrice ci svelerà quali parti della storia sono realmente accadute e quali invece sono frutto della sua fantasia.
Un'opera assolutamente completa ed azzeccata proprio anche grazie alle parti frutto di fantasia ed al taglio romanzato che gli è stato dato.
Una lettura che consiglio senza riserve ad ogni tipo di lettore.
Qualcuno di voi lo ha già letto ed ha voglia di dirmi il suo parere?

VOTO:  


16 commenti:

  1. E' la seconda recensione positiva che leggo, la storia mi piace molto e mi intriga l'idea del racconto visto dalle due protagoniste!

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    1. Te la consiglio proprio!!!! Se la leggerai poi torna a farmi sapere!!!

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  2. L'ho amato tanto anche io questo libro. E anch'io, come te, penso che sia una di quelle storie per tutti.

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    1. La mia voglia di leggerlo è stata accentuata dal tuo parere positivo!!! :)

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  3. Non ho ancora letto questo libro ma è nella mia WL ed ero molto curiosa di sapere se l’avessi apprezzato… dopo questa recensione direi che devo procurarmelo presto! :-)

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    1. Sì Nadia, è uno di quei libri da leggere secondo me!!! Aspetto il tuo parere!

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  4. A me già attirava la copertina! :) peccato avere ormai una WL chilometrica, ma primo o poi sarà mio!
    Grazie per l'ottima recensione.

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  5. Mi piacerebbe leggerlo, la trama mi ispira molto.
    Bella recensione :)

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  6. La trama mi ispira...cercherò disperatamente chi intende farmi un regalo! ihihihi

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  7. mi incuriosisce molto e credo proprio che lo inserirò tra i testi della challenge.. non vedo l'ora di leggerlo

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