lunedì 26 novembre 2018

Recensione #269 - REVIEW PARTY - Un'ombra sul fiume di Maria Elisabetta Ranghetti

Buongiorno lettori, come state? Siete pronti per una nuova recensione? Si tratta del Review Party del libro che è stato oggetto di Blogtour sul mio e su altri quattro blog la scorsa settimana. Sto parlanto del libro Un'ombra sul fiume di Maria Elisabetta Ranghetti, edito da EKT Edikit, 380 pagine. Data pubblicazione: 24 settembre 2018.

Sinossi: Belfast, 1972: all’indomani della Bloody Sunday Kitty, una ragazza irlandese dei quartieri cattolici, si unisce all’IRA e alla lotta indipendentista.
Negli anni ’80 Kyros, un talentuoso fotografo londinese, si trasferisce a Belfast affascinato dalla lotta repubblicana per immortalare la Storia, ma verrà travolto dall’orrore della guerra.
Nel 2008, a dieci anni dalla fine del conflitto in Irlanda del Nord, Eva, artista dublinese, si reca a Londra per l’esposizione dei suoi quadri e lì incontra un uomo dal passato oscuro che segnerà per sempre la sua vita.
Sullo sfondo di una delle pagine più controverse della Storia europea contemporanea s’intrecciano, in un crescendo di suspense che travolge fino all’ultima pagina, le vicende di un’umanità segnata da ferite ma capace al tempo stesso di lottare per la vita.
Un’ombra sul fiume riconferma l’abilità dell’autrice che, in un avvincente gioco di colpi di scena, porta il lettore dalla Belfast degli anni settanta alla Londra del nuovo millennio passando per New York e Dublino. 

Un libro sulla forza dell’amore e della Storia che tutto sbaraglia come un fiume in piena.


Quando ho preso in mano questo libro non sapevo bene cosa aspettarmi.
Le premesse erano: un'autrice che non conoscevo che ambientava il suo romanzo in un periodo storico di cui si sa poco o nulla. Un tuffo nel vuoto insomma... Ma, lo sapete bene, io amo le sfide e, vista la trama intrigante ed una cover splendida, mi sono buttata a capofitto nella lettura e devo dire che non sono rimasta affatto delusa!


La storia parte dagli anni Settanta, anni in cui il conflitto Nord Irlandese era al suo culmine. Le lotte per l'indipendenza erano all'ordine del giorno e Belfast era teatro di conflitti che spesso sfociavano in tragiche morti in nome della libertà.
È in questo contesto che conosciamo i personaggi principali: Kitty, una ragazza cattolica che abbraccia la lotta armata come unica possibilità di salvezza - lo fa insieme a Gerry, l'uomo che ama e che, nonostante tutto, amerà per tutta la vita - Kyros, un fotografo londinese che per lavoro immortala il conflitto e che ha un'ideologia politica molto simile a quella dell'IRA - finchè l'IRA non gli si mostrerà nella sua brutalità molto da vicino - Margareth cui il conflitto ha tolto molto, lasciandole solo un grande vuoto e un profondo odio verso tutto ciò che attorno ad esso ruota.
Dagli anni Settanta veniamo poi catapultati nel 2008 in eci vengono presentati Eva e Liam, che noi conosciamo quando il conflitto è già finito ma sulla cui pelle si riverseranno gli strascichi del passato.
Oltre a questi, che sono quelli che più ho amato, ci sono moltissimi personaggi che hanno un ruolo più marginale nella storia ma non meno importante.
Ognuno di essi, dal più importante a quello più defilato, sono caratterizzati con precisione tanto che al lettore sembrerà di vederli fisicamente, così come vedrà con i propri occhi le strade che percorreranno e gli ambienti che vivranno.
L'autrice riesce, da subito, a portare il lettore in quegli anni e in quei luoghi, grazie ad una narrazione dettagliata ma, allo stesso tempo, fluida e mai pesante. Quando si entra così tanto nel dettaglio di un periodo storico si rischia di annoiare il lettore, soprattutto quello che non è particolarmente legato a quel periodo; in questo caso, invece, lo stile dell'autrice mi ha coinvolta talmente tanto da non farmi mai perdere l'attenzione sugli avvenimenti che mi venivano narrati.
Oltre l'Irlanda alcuni dei nostri personaggi toccano Londra e l'America ma l'Irlanda, ed in particolar modo Belfast, resta il fulcro in cui tutto avviene, da cui tutti scappano ma a cui tutti prima o poi fanno ritorno. Ognuno con il loro fardello di amore o di odio, ognuno con i propri fantasmi, ognuno con i propri ricordi e con quello che, in realtà, preferirebbero dimenticare.
Un libro che ci mostra la guerra dall'interno, che ci spiega i meccanismi che si instaurano, che ci fa riflettere su quanto, a volte, nonostante dovrebbe esserci una netta distinzione tra il buono e il cattivo, spesso queste due figure si confondano, si intreccino, si capovolgano, tutto in nome di un ideale.
È stato interessante vivere insieme ai personaggi il clima di tensione di quegli anni, scoprire come vivevano in una città sotto assedio, i pericoli cui erano continuamente sottoposti, gli strascichi che una situazione del genere può lasciare sulla pelle di chi ne è protagonista. Ed è stato altrettanto interessante assistere ai pensieri di chi quel conflitto lo vedeva dal di fuori, cercando di farsene un'idea, provando a decidere da quale parte fosse meglio stare.
Un romanzo che parla anche di amore, quello profondo, quello che annulla tutto il resto e per il quale si è pronti anche a fare le cose sbagliate, parla di famiglia, quella in cui non sempre le scelte di uno rappresentano le scelte di tutti, quella in cui spesso il rancore si annida dietro l'angolo ma che si è disposti a mettere da parte in nome di un legame che deve andare oltre ogni ideologia.
Insomma una visione a trecentosessanta gradi della vita che fa riflettere.
Un libro che mi ha piacevolmente stupito e che vi consiglio!


VOTO:





2 commenti:

  1. Interessantissimo, non lo conoscevo! :)

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    1. Se ti interessa saperne qualcosa di più abbiamo fatto il blogtour proprio la scorsa settimana! Con copia in palio ;)

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