martedì 15 gennaio 2019

Recensione #276 - Lazarus di Lars Kepler

Buongiorno lettori, come state? Io sempre più panzona - ormai sono entrata nell'ottavo mese di gravidanza - e non vi nego che inizio ad essere un po' stanca. Ma non è ancora giunto il momento del riposo per me, quindi devo resistere ancora qualche settimana! Oggi torno con una recensione, quella del libro Lazarus di Lars Kepler edito da Longanesi, che ringrazio per la copia, 565 pagine.

Sinossi: La polizia di Oslo indaga sull'omicidio di un ladro di cadaveri: nel suo appartamento sono stati ritrovati i resti di corpi a diversi stadi di decomposizione, compreso il cranio della moglie del commissario della polizia criminale svedese Joona Linna. La tomba della donna, morta di cancro qualche anno prima e sepolta in Finlandia, è stata profanata. Le cose si complicano quando a Rostock, in Germania, viene scoperto il cadavere di uno stupratore: nel suo telefono compare il numero di Joona Linna. Due giorni prima di essere ucciso l'uomo ha chiamato il commissario, che ora da Stoccolma giunge sulla scena del crimine per partecipare alle indagini. Il tratto che accomuna entrambe le vittime dall'oscuro passato - il profanatore di Oslo, lo stupratore di Rostock - è la presenza di segni di flagellazione sulla schiena: la firma di Jurek Walter, il peggior serial killer della storia europea. Ma non è possibile, perché Jurek Walter è morto da tempo. Saga Bauer, commissario dei Servizi segreti svedesi e grande amica di Joona, gli ha sparato tre colpi al petto al termine di un lungo inseguimento. Il corpo è finito in mare, ma in seguito la perizia medico-legale ha confermato tutto. Il DNA non mente. E un serial killer non può tornare in vita come Lazzaro. Ma il dubbio si è ormai insinuato nella mente di Joona Linna, mentre cresce vertiginosamente il numero delle vittime marchiate con la stessa, identica firma.


Dopo tanti anni mi sono ritrovata a leggere un thriller di Lars Kepler. 
Eh già, il mio primo approccio con questo autore (o meglio con i coniugi Ahndoril che scrivono sotto pseudonimo) risale a una vita fa, a prima dell'apertura del blog, praticamente quasi in concomitanza dell'uscita del loro primo libro, L'ipnotista. Cosa avevo trovato in quel thriller? Un'ipotetica buona storia con uno stile però confuso, che mi aveva a tratti annoiato.
Quanta acqua è passata sotto i ponti nel frattempo? Tantissima... Ben 5 libri sempre dedicati all'ispettore Joona Linna. Ma come si fa, direte voi? Leggere il primo e poi il sesto, senza dedicarsi a tutti gli altri. Bè, ogni tanto si fa e se, come in questo caso, la cosa serve per ricredersi e per aver voglia di tornare indietro a leggere tutti gli altri, si fa eccome!


È vero, potrete pensare che di sicuro io mi sarò persa gran parte dell'evoluzione della vita privata e personale di Joona Linna ma, credetemi, gli autori non me lo hanno permesso perchè hanno magistralmente ricalcato quanto basta il passato, fornendomi tutti i tasselli per ricostruire le principali vicende avvenute nella vita del nostro protagonista.
Un protagonista, questo, alle prese con i fantasmi del passato perchè, si sa, spesso il passato ricompare, nonostante si pensi sia ormai morto e sepolto! Ed è proprio questo il caso...
Da subito il lettore si trova davanti ad una serie di omicidi che, senza ombra di dubbio, sembrano essere un messaggio per Joona; da subito questi omicidi sembrano portare sulla propria pelle la firma di un pericolosissimo serial killer che, come accennavo prima, dovrebbe essere ormai morto e sepolto.
Sarà veramente lui l'artefice di quegli omicidi? Come può essere ancora in vita dopo che Saga Bauer lo ha colpito a morte e dopo che il DNA ha confermato che si tratta proprio del corpo di quell'uomo?
Joona sa che con un killer spietato come quello tutto è possibile, e lui è pronto da tempo con un piano B, qualcosa che apparentemente sembra resentare la follia ma che, con lo scorrere delle pagine, si rivelerà l'unica mossa possibile.
A differenza del primo libro della serie che mi era sembrato spesso lento - parlo a livello di trama e di avvenimenti, nonostante la velocità di lettura - in questo sesto della serie, complici forse gli anni passati a scrivere insieme e la ormai collaudata coppia letteraria, gli autori ci regalano un thriller dal ritmo serrato, in cui gli avvenimenti si susseguono senza sosta, in cui tutto sembra possibile, in cui nessun personaggio può abbassare la guardia se ci tiene alla propria pelle e a quella dei suoi cari.
Non è certo un libro dalle tinte leggere anzi, le tinte forti sono le protagoniste di questa storia quindi statene lontani se non apprezzate l'adrenalina più "nera". Io, come sapete, le adoro quindi qui c'era proprio pane per i miei denti...
La storia in alcuni momenti diventa forse un po' troppo artificiosa, perchè per quanto al mondo possa esistere un serial killer spietato, la vedo davvero difficile che possa accadere - e non ve lo svelerò - quello che spesso vediamo succedere tra le righe di questa storia. Sì, ci sono stati momenti in cui ho pensato: "hei, non esagerate!" ma nonostante questo non ho mai perso la voglia di leggere.
Quello che più mi ha appassionato sono state le vicende personali dei protagonisti, nonostante come vi dicevo all'inizio, sicuramente mi mancano molti tasselli del passato. Ho amato moltissimo la famiglia di Saga Bauer, prima fra tutti Pellerina, la sorella down cui lei dedica tutte le proprie energie; ho apprezzato Joona nel ruolo di padre, anche se mi aspettavo un po' di più da lui a livello di uomo - almeno all'inizio - ed ho seguito con interesse anche le vicende di tutti - tanti - i diversi personaggi che intervengono nella vicenda. Un intrico non banale in cui dei fili invisibili sembrano muovere come burattini molti di loro e che ci permette di capire fino in fondo la psicologia di un assassino.
L'ambientazione spazia dalla Svezia, alla Francia, al Belgio, toccando per un attimo anche l'Italia, non risultando mai banale e dando ancora più ritmo alla storia.
Un libro il cui finale lascia intendere nuove, future, avventure per il commissario Linna. Evidentemente i due cari coniugi ci hanno preso la mano!
Dopo essermi abbondantemente ricreduta non mi resta che recuperare tutti i libri precedenti che mi mancano, cercando di farlo nel minor tempo possibile.
Voi li avete letti? Cosa ne pensate? Li avete amati?

Libri della serie:
  • 1 - L'ipnotista (2010)
  • 2 - L'esecutore (2010)
  • 3 - La testimone del fuoco (2012)
  • 4 - L'uomo della sabbia (2013)
  • 5 - Nella mente dell'ipnotista (2015)
  • 6 - Il cacciatore silenzioso (2016)
  • 7 - Lazarus (2018)

VOTO:




12 commenti:

  1. Ecco un'altra serie da leggere UFF...Lui poi mi attira così tanto...

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  2. Il primo è il secondo libro della serie mi hanno coinvolta, il terzo e il quarto mi hanno letteralmente travolta a livello emotivo. L'empatia con Joona è incredibile e il suo tormento ci travolge. Per questo mi sono presa una pausa prima di proseguire. Ho bisogno di decomprimere. Ma è un viaggio che vale la pena di affrontare e più avanti quando sarò pronta, lo riprenderò ❤️

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    1. Bellissima analisi Lory! Mi fai venire ancora più voglia di leggerli tutti

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  3. Mi fa piacere Un libro per amico 😊

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  4. Credo di non aver mai letto nulla di questi autori, di solito sono un po' allergica a chi scrive in coppia ma la tua recensione mi ha incuriosita! Tra l'altro mi è venuto da sorridere leggendo il nome "Pellerina" perché qui a Torino è un grande parco 😀

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    1. A fronte di questo nuovo libro io ti consiglio di provare a leggerli, nonostante il primo per me sia stato una lettura tiepida.

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  5. Il primo libro è incentrato sulla follia. Secondo me dipende molto da quanto ti interessi l'argomento, a me è piaciuto molto e mi ha invogliata a proseguire con gli altri.

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    1. A me invece il primo aveva frenato, ma più per una questione di stile che di storia quindi questa nuova lettura positiva mi fa ben sperare che, con il tempo, questa coppia sia diventata più affine ai miei gusti ;)

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  6. vedi a volte leggere dopo tanto tempo un autore che effetto diverso fa?
    sono felice che ti sia piaciuto così tanto, però cara "panzona" non ti stancare troppo :)

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    1. Sì, hai ragione!
      No, no, non mi stanco, o almeno ci provo!!! ;)
      Tra quindici giorni starò a casa dal lavoro e almeno non dovrò fare più tanta strada in macchina avanti e indietro!

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