mercoledì 21 luglio 2021

5 blogger per un autore #4: Donato Carrisi - Recensione #401: Il tribunale delle anime

 


Buongiorno lettori, sono già passati due mesi e siamo giunti alla quarta puntata della rubrica 5 blogger per un autore in collaborazione con Ombre di carta, Desperate Bookswife, La lettrice sulle nuvole, e Librintavola. In cosa cosiste? Ogni due mesi leggeremo tutte un libro di uno stesso autore; un modo per ampliare i nostri orizzonti letterari e approcciarci tutte insieme ad autori che magari non avremmo considerato. Dopo gennaio dedicato a John Niven - recensione qui - marzo dedicato ad Antonio Lanzetta - recensione qui - maggio dedicato a Rebecca Quasi - recensione qui - questo mese abbiamo scelto Donato Carrisi ed il libro da me scelto è Il tribunale delle anime, edito da Longanesi, pag. 462. 

Trama:
Roma è battuta da una pioggia incessante. In un antico caffè, vicino a piazza Navona, due uomini esaminano lo stesso dossier. Una ragazza è scomparsa. Forse è stata rapita, ma se è ancora viva non le resta molto tempo. Uno dei due uomini, Clemente, è la guida. L'altro, Marcus, è un cacciatore del buio, addestrato a riconoscere le anomalie, a scovare il male e a svelarne il volto nascosto. Perché c'è un particolare che rende il caso della ragazza scomparsa diverso da ogni altro. Per questo solo lui può salvarla. Ma, sfiorandosi la cicatrice sulla tempia, Marcus è tormentato dai dubbi. Come può riuscire nell'impresa a pochi mesi dall'incidente che gli ha fatto perdere la memoria? Anomalie. Dettagli. Sandra è addestrata a riconoscere i dettagli fuori posto, perché sa che è in essi che si annida la morte. Sandra è una fotorilevatrice della Scientifica e il suo lavoro è fotografare i luoghi in cui è avvenuto un fatto di sangue. Il suo sguardo, filtrato dall'obiettivo, è quello di chi è a caccia di indizi. E di un colpevole. Ma c'è un dettaglio fuori posto anche nella sua vita personale. E la ossessiona. Quando le strade di Marcus e di Sandra si incrociano, portano allo scoperto un mondo segreto e terribile, nascosto nelle pieghe oscure di Roma. Un mondo che risponde a un disegno superiore, tanto perfetto quanto malvagio. Un disegno di morte. Perché quando la giustizia non è più possibile, resta soltanto il perdono. Oppure la vendetta. Questa è la storia di un segreto invisibile...

Prima o poi doveva capitare... Cosa, direte voi? Che un libro di Carrisi non mi piacesse, vi rispondo io.
Eh già, dopo aver amato numerosissimi suoi lavori, mi so o trovata per le mani Il tribunale delle anime ed ho arrancato.
Mi dicevano che andando avanti con la storia lo avrei apprezzato, che sicuramente se non avessi mollato (non lo faccio mai) mi sarei ricreduta e invece purtroppo no. 

"Le persone, quando parlano di sé, sono capaci di crearsi intorno delle sovrastrutture a cui finiscono perfino per credere."
Cosa è successo quindi? È successo che sono arrivata alla fine facendo una fatica assurda, trascinandomi quelle 400 e passa pagine per più di dieci giorni senza avere la minima voglia di leggere.
Ho trovato la storia poco chiara, confusionaria, non sono riuscita ad entrare nella questione fino a ben oltre la metà e mi sono ritrovata spesso a sbuffare dalla noia.
Ma andiamo con ordine... Questo è il primo libro della Trilogia di Marcus, serie di romanzi ambientati a Roma.
Marcus è un prete che ha come capacità quella di scovare anomalie sulle scene di crimini irrisolti. Lo fa ovviamente in modo ufficioso, di nascosto, coperto da una rete fittissima di suoi pari. Quando lo conosciamo, Marcus ha perso la memoria a seguito di un proiettile che qualcuno gli ha sparato, dopo aver ucciso la sua guida. La sparatoria gli ha lasciato non pochi strascichi con cui fa i conti ogni notte, non appena si addormenta.
Sandra invece lavora in polizia, fa la fotorilevatrice, ma la sua vita viene scossa da un lutto difficile da superare: suo marito, fotografo free-lance muore in un incidente mentre è a caccia di scoop. Lei sa poco della vera professione del suo compagno di vita, a parte che spesso sta via per lavoro e che al momento della sua morte qualcosa di poco chiaro deve essere successo.
Le vite di Marcus e Sandra si incontrano per caso, o forse no, e da quell'incontro parte una forte rete di intrighi, di mezze verità, di grandi bugie che dal mio punto di vista risultano però macchinose e difficoltose da afferrare durante la lettura
Come dicevo ho trovato l'evolversi della faccenda molto lento, non ho provato nessuna empatia verso i personaggi, che mi hanno lasciato totalmente apatica, ho letto senza nessuna voglia di sapere, senza curiosità.
I colpi di scena mi sono sembrati spesso eccessivi, il modo in cui si arriva alla loro risoluzione ancora di più. Mi è mancato il guizzo, la suspance, l'adrenalina che un libro di questo tipo, soprattutto se scritto da Carrisi, mi aspettavo che mi trasmettesse.
Ci sono morti, e altri morti, e ancora morti, e inseguimenti, e rapimenti che però ho trovato un po'al limite, quasi più adatti a film di azione fantascientifici che a un thriller psicologico come credo voglia essere questo romanzo.
Ho fatto confusione con i nomi, con i casi, con le nozioni, tante, che dovevano per forza essere trasmesse parlando di mondi nascosti che credo pochissimi conoscono.
È stato carino ritrovare citata in questo libro Mila Vasquez, la protagonista della serie de Il suggeritore, un dettaglio che solo chi ha già letto quei libri può cogliere ed apprezzare.
Quindi, direte voi, non salvi proprio niente?
In realtà Carrisi è sempre bravissimo a intrecciare storie (tante in questo caso, forse troppe per la mia mente limitata) non perdendo il filo... almeno lui, perchè io in questo caso non ci sono riuscita.
Quello che però ho apprezzato tantissimo e che mi ha affascinato è stata l'ambientazione romana, le curiosità storiche che vengono trasmesse al lettore attraverso questo libro, le leggende e le informazioni che sono nascoste in alcune chiese che un frequentatore abituale magari non conosce nemmeno. Ma, lo sapete, la mia vene artistica e lavorativa in questo caso predomina e mi permette di affascinarmi a lati che magari il lettore medio troverebbe noiosi o poco interessanti.
Devo dire che ho letto in modo molto interessato anche la nota finale dell'autore in cui racconta da cosa ha preso spunto per l'idea di base del libro.
Per il resto, mi spiace, ma per me questa lettura è un grande no. Peccato perché dopo aver adorato la serie de Il suggeritore, mi aspettavo tantissimo da questa che, ahimè, credo non continuerò.
E voi, avete letto Il tribunale delle anime? Vi è piaciuto?

E anche per questo appuntamento di 5 blogger per un autore è tutto. Ci ritroviamo con un altra puntata di questa rubrica - se lo vorrete - Martedìì 21 settembre con un nuovo autore: Christian Frascella. 




VOTO:




5 commenti:

  1. Tu sei riuscita a portarlo a termine e hai apprezzato l'ambientazione, per me il buio. Sto disgraziato pure il blocco mi ha fatto venire ah ah ah

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  2. è un peccato però perchè io speravo che carrisi avrebbe messo tutte noi d'accordo. in un certo senso lo ha fatto ma in negativo ahahahahah

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