venerdì 27 settembre 2019

Letture con Marina #71 - Recensione di Più fiori che opere di bene di Annalisa Strada

Buongiorno lettori, oggi torna Marina con una nuova recensione. Prima di lasciarvi a lei vi auguro buon weekend.

Reduce dal Festival Letterario PordenoneLegge 2019, che si è concluso Domenica 22 Settembre, sono ancora un po’ frastornata da giornate che in fondo non mi appartengono – e che come ogni anno restano come un sogno nebuloso, a lungo vagheggiato…

Approfittando della gradita presenza a PordenoneLegge, tra gli altri, di Annalisa Strada, ho letto il suo primo romanzo per adulti, “Più fiori che opere di bene”. Considerato poi che l’incontro con il pubblico era presentato dall’esimio Prof. Gianmarco Villalta, capirete come lo scorso giovedì 19.09 io non abbia potuto mancare all’appuntamento, che si è rivelato brillante, divertente ed interessante, facendo poi il verso al romanzo stesso di quest’autrice. Ma dell’incontro Vi parlerò in altra occasione. Per il momento, piccola recensione del romanzo.


Titolo:  Più fiori che opere di bene
Autore: Annalisa Strada
Casa editrice: Harper Collins Italia, 2019
Pagine: 328
Sinossi: Clotilde Grossi, detta Clo, è una trentasettenne senza orpelli nel pensare e neanche nel vestire. Nella vita fa la fioraia, vive a Bergamo e il suo negozio si chiama Ditelo con i fiori. Nessuna meglio di lei sa se è meglio un crisantemo o un gladiolo per ogni occasione. Ma sarebbe un errore immaginarla come un'inguaribile romantica, perché la sua vera passione è il crimine. Vorace consumatrice di romanzi gialli che le vengono spacciati da Nicla Verzetti, la sua amica libraia del negozio di fronte, non riesce a resistere di fronte a ogni notizia di cronaca nera. Vuole sempre saperne di più e riesce a rubare preziose informazioni anche grazie al suo fidanzato storico, Carlo, che guarda caso fa l'impresario di pompe funebri. Un giorno però, nella piazza principale della città, viene ritrovata la testa di un uomo orrendamente sfigurato. Clotilde è fra i primi ad arrivare e senza pensarci due volte decide di mettersi in campo personalmente nelle indagini, utilizzando la scusa dei fiori. Ed è proprio durante le sue scorribande non proprio lecite che conosce il commissario Riccardo Leonardi. Un uomo dai rari sorrisi, cravatte sgargianti, frequenti macchie di stilografica sul taschino e dall'intuito infallibile. Per questo Leonardi capisce subito di aver trovato, più che un'innocente margherita, un'autentica spina nel fianco.


RECENSIONE:


Qualcuno ha già definito la protagonista di questo romanzo, nonché proprietaria del negozio di fiori “Ditelo con i Fiori”, la nuova ed impicciona Miss Marple bergamasca. E la trentasettenne Clotilde Grossi, se da un lato vi può “apparecchiare” il fiore perfetto per ogni occasione, matrimonio o funerale che sia, dall’altro è un’impicciona e “caciarona” comare che legge voracemente romanzi gialli, regala composizioni floreali pur di entrare nelle case altrui – e soprattutto sfrutta la sua storica relazione amorosa con il “becchino” – ooppss, scusate: l’impresario di pompe funebri - della cittadina, per i suoi sogni di detective improvvisata.
A tutto questo aggiungete una socia in affari, la Mary, che è paziente ma che punzecchia assai la protagonista, una vicina di negozio che è una spacciatrice di libri gialli, un vicino che è il barista – ed un’amica che è giornalista. La frittata, cara Annalisa Strada è fatta. Anche se poi, dopo averci titillato con Westlake e altri autori di grosso calibro, ci rendiamo conto che Clotilde, almeno in questo frangente di caccia all’assassino, tempo per leggere non ne ha proprio, tanto che posticipa continuamente il ritiro dei libri che l’amica libraia le ha messo da parte e che le suggerisce caldamente ad ogni piè sospinto di ritirare.
Il quadro poi diventa veramente completo quando una mattina di Novembre, quando alquanto in anticipo sui tempi, la Clo vorrebbe già preparare la vetrina natalizia, giunge notizia che nella vicina fontana, infilzata su un pignone di Nettuno, c’è … una testa di uomo, orrendamente sfigurata! E come se non bastasse, poco dopo viene rinvenuto un cadavere… senza testa? No, per fortuna, questo la testa ce l’ha e quindi l’identificazione è presto fatta.
Epperò, due omicidi nella stessa tranquilla cittadini e nello stesso momento… Clotilde inizierà veramente ad indagare di persona, finendo tra i piedi del detective incaricato del caso, il commissario Leonardi, che al pari del suo fidanzato, è anche un bell’uomo. E per di più con delle stupende e sgargianti cravatte. E Clotilde gli finirà tra i piedi, a volte precedendolo con le persone che il commissario deve sentire o interrogare, tanto che l’ufficiale si vedrà costretto a minacciare la Clo di arresto per intralcio a pubblico ufficiale, salvo poi farsi invitare a cena dal di lei fidanzato. O quasi!
Mai come in questo romanzo la capacità di spettegolare si fa arte raffinata e la professione di fioraia un’opportunità ben sfruttata per riuscire ad intrufolarsi nelle case degli altri, parenti o possibili sospettati dei crimini in questione.
Romanzo accattivante, allegro, sfrontato e divertente nelle situazioni che presenta, ci dà l’occasione di conoscere questa nuova protagonista di gialli in quel di Bergamo e intuire che questo romanzo ha tutta l’aria di poter divenire una serie, in cui Clotilde, il fidanzato Carlo, il commissario ed i vari commercianti ci terranno compagnia, facendoci trascorrere momenti spensierati e divertenti.
A presto,





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