Sinossi: Quando Nikka, sedici anni, si risveglia dal coma in ospedale fatica a
ricordare cosa sia successo. Era a una festa, questo lo ricorda, insieme
alla sua amica Zoe. Ma poi? Poi, improvvisamente un blackout. Nikka ha
provato l'esperienza della morte: per ventuno terribili minuti il suo
cuore ha cessato di battere, ma il suo cervello ha continuato a
funzionare. E Nikka ricorda un tunnel buio in cui si intravedeva una
luce e ricorda che anche Zoe era con lei. E quindi rimane scioccata alla
notizia che Zoe è scomparsa proprio durante la festa e che da allora
manca da casa. Che sia stata uccisa? Nikka è convinta di no e appena
riesce incomincia a cercarla... Ma fin dove sarà disposta a spingersi
per salvare la sua migliore amica?
Avevo conosciuto Wulf Dorn con il libro La psichiatra, un libro che avevo divorato ma che aveva lasciato in me alcune perplessità. Oggi lo ritrovo con questo suo ultimo lavoro Presenza oscura in cui non si è limitato a creare un thriller degno di questo nome ma in cui è riuscito a toccare degli argomenti importanti che hanno, a volte, piacevolmente oscurato il puro thriller e lo hanno fatto diventare un libro profondo e molto riflessivo per il lettore.
Avevo conosciuto Wulf Dorn con il libro La psichiatra, un libro che avevo divorato ma che aveva lasciato in me alcune perplessità. Oggi lo ritrovo con questo suo ultimo lavoro Presenza oscura in cui non si è limitato a creare un thriller degno di questo nome ma in cui è riuscito a toccare degli argomenti importanti che hanno, a volte, piacevolmente oscurato il puro thriller e lo hanno fatto diventare un libro profondo e molto riflessivo per il lettore.
"Ormai conosciamo tantissime cose sull'universo, sulle galassie e i pianeti più remoti, lontani anni luce da noi. E invece sappiamo sempre troppo poco su questo su questo specialissimo universo che portiamo dentro di noi e che fa di noi una personalità individuale. Come nasce un pensiero, un'idea o un'emozione? E cosa rimane di noi, una volta che non ci siamo più?"Protagonista del libro è Nikka ed è lei, per tutto lo scorrere delle 430 pagine, a prendere per mano il lettore portandolo nella sua vita e anche nella sua morte.
Eh già, perché tecnicamente Nikka muore nelle primissime pagine. Per ventuno lunghissimi minuti il suo cuore smette di battere, il suo cervello non riceve ossigeno e lei si trova dall’altra parte, in quel luogo non luogo che c’è dall’altra parte. Un luogo in cui però, la luce in fondo al tunnel rappresenta la morte definitiva. Un contrasto, questo, su cui Wulf gioca in questo thriller. Normalmente la luce, nella vita di tutti i giorni, è vista come una cosa positiva, mentre il buio è ciò che più fa paura. Qui tutto è ribaltato e ogni certezza, anche nel lettore, tentenna.
Ma come è “morta” Nikka? Era a una festa, con la sua amica Zoe, e a un certo punto il buio. Per sua fortuna un angelo in carne e ossa non si da per vinto e pratica un massaggio cardiaco per ventuno minuti riportandola alla vita prendendola per i capelli.
Immaginate di svegliarvi voi, dopo aver visitato quel luogo, dopo averci visto la vostra amica Zoe, svegliarvi dicevo, e scoprire che Zoe è sparita e che quindi ora potrebbe essere in pericolo, sul filo di quel non luogo che potrebbe anche portarla verso la luce non permettendole più di tornare indietro.
Sarà una corsa contro il tempo, che Nikka dovrà percorrere con non poche difficoltà. Perché nessuno, o pochissimi, possono capire quello che lei ha visto senza prenderla per pazza.
Importanti, oltre alla protagonista, sono gli altri personaggi principali. Lo è Sasha che diventa quasi co-protagonista insieme a Nikka, lo è Zoe che per tutta la lettura conosciamo quasi solo attraverso gli occhi di Nikka, lo è Ella, la nonna di Nikka con cui la ragazza vive da quando ha perso i genitori.
Wulf Dorn con questo libro cambia registro e ci regala un libro che parla di morte, che dà al lettore la scusa per interrogarsi su cosa ci sia dall’altra parte. Ma non lo fa riempiendo il libro di paura e angoscia, come forse farebbero in molti, lo fa regalandoci una meravigliosa storia di amicizia, un’amicizia tra giovani ragazze che può superare ogni confine, anche quello della morte! E, credetemi, non è per nulla un libro assurdo ma, anzi, risulta assolutamente credibile e, proprio per questo, ancora più coinvolgente!
Una scrittura, quella di Dorn, che scorre veloce, che regala un colpo di scena dopo l’altro e che non permette al lettore di annoiarsi. Chi ama i ritmi serrati dei thriller non resterà deluso ma neanche chi, oltre al thriller puro cerca storie di vita vera, capaci di far appassionare ai personaggi e alle loro storie. Leggetelo e non ve ne pentirete.
Una storia che ha tutti i tasselli al posto giusto, che regala un colpo di scena geniale su cui poi si basa tutta la storia. Insomma, Wulf mi ha convinto, molto più di quanto non lo avesse fatto con il suo libro d’esordio!
Non la faccio troppo lunga perché vorrei, qui sotto, farvi partecipi dell’incontro con l’autore cui ho potuto partecipare grazie alla casa editrice che mi ha invitato. Quindi dopo avervi detto ancora una volta che dovete leggere questo libro se amate il genere vi lascio a qualche curiosità sull’autore, sul suo approccio alla scrittura e su questo libro.
QUATTRO CHIACCHIERE CON WULF DORN
un po’ intimorita. Insomma, pensavo, un autore internazionale… chissà come se la tira. E invece sono stata felicissima di ricredermi. Ho trovato davanti a me una persona umile, divertente, amichevole, capace di emozionarsi per un complimento, un autore che ci ha tenuto a fare un selfie di gruppo con il suo telefono con noi blogger, un autore che ha carinamente ceduto le sedie all’ombra – eravamo all’aperto in un carinissimo locale di zona Brera a Milano – a noi donne, che ha avuto l’attenzione di sedersi in modo che tutti potessimo avere la stessa comodità nell’approcciarsi a lui. Insomma… un signore, una persona che sembrava di conoscere da sempre e che non se la tira per niente! Molti autori avrebbero da imparare da lui!
Di cosa abbiamo parlato durante l'incontro? Ovviamente di morte, ma anche di amicizia, di famiglia, del ruolo della donna in questo libro e soprattutto nella società, di anni che aumentano, di come cambia la nostra visione della vita con il tempo che passa e di molte, moltissime altre cose.
Ecco quindi le curiosità sull'autore che vi ho promesso!
- Il titolo iniziale per questo libro era Ventuno. Nei suoi libri gioca spesso con i numeri e ventuno in questo libro ha vari significati.
- Wulf ama l'italiano per la melodia che lui ritiene che abbia: un mix di melodia che contiene anche un certo erotismo.
- Per tanti anni ha lavorato in ambito psichiatrico.
- I suoi protagonisti sono come se fossero suoi figli.
- Nei suoi libri cerca dei protagonisti che c'entrino il meno possibile con la storia; questo porta a dei conflitti e i conflitti portano avanti la storia. In questo caso ha scelta Nikka, una persona giovane. Un persona giovane non pensa alla morte ma al futuro, a quello che vuole diventare. Questo crea il conflitto di cui aveva bisogno.
- Nei suoi libri la musica ha sempre un ruolo molto importante. In questo caso Sascha - che possiamo considerare il protagonista maschile fa il deejay, oltre che l'infermiere.
- Per Wulf assieme all'amicizia c'è anche la pura di perdere l'amico quindi morte e amicizia sono due cose che devono convivere.
- Avere un'amicizia come quella di Nikke e Zoe è un arricchimento enorme; anche l'autore ha amici che sa che ci saranno sempre e per cui lui ci sarà sempre.
- Secondo Wulf avere una bella vita, apprezzando quello che si ha, può aiutare ad affrontare meglio la morte.
- L'autore non ha paura della morte ma ha più paura del morire, di soffrire, di provare dolore.
- Ella, la nonna di Nikke, assomiglia molto alla nonna di Wulf, con cui lui è cresciuto da bambino.
- Le sue sono figure di fantasia che però hanno la base di persone reali.
- Ritiene che per far parlare un personaggio che non abbia la sua sessa età e il suo stesso genere un autore debba dimenticare la propria lingua e i propri pensieri e fondersi con quel personaggio tanto da renderlo così vivo che sia lui a raccontare la propria storia.
- Crede che gli autori debbano far soffrire un po' i propri personaggi affinché esista una storia.
- Alcuni affezionati lettori di Wulf gli hanno detto che non credono che leggeranno questo libro perché parla di morte.
- Quando scrive lavora perlopiù in maniera intuitiva e la scelta delle parole deve essere in armonia con la scena.
- Wulf Dorn sta scrivendo un nuovo romanzo: udite udite... Il seguito della psichiatra il cui manoscritto per il momento è intitolato La psichiatra 2.
- Il prossimo anno sarà il decimo anniversario di Dorn come autore in Italia, La psichiatra compirà 10 anni ed è ancora il libro per cui riceve la maggior parte della posta dai lettori quindi sta lavorando su quello che ritiene una sfida non indifferente. Sa di stare calpestando un terreno pericoloso perchè per molti lettori La psichiatra ha un significato molto particolare e continuare una storia di questo genere significa affrontare il rischio che il seguito non piaccia, ma lui crede di aver avuto un'idea per cui questo seguito possa funzionare (e noi glielo auguriamo!) perchè sono rimasti ancora dei punti non chiariti e crede di poter dare delle risposte.
- Ha un'alta considerazione verso la figura della donna: rispetto agli uomini le ritiene più profonde, più emotive, più forti, dotate di una maggiore intelligenza emotiva e per questo nei suoi libri le donne sono figure molto importanti.
- I libri di cui Wulf è un po' invidioso e che avrebbe voluto scrivere (e che gli hanno fornito un'ispirazione e una motivazione alla scrittura) sono: Le avventure di Huckleberry Finn di Mark Twain, il primo Harry Potter, Shining di Stephen King.
Come vedete sono tantissime le cose di cui Wulf ha chiacchierato con noi blogger ed è stato un pomeriggio meraviglioso, che spero avrò la fortuna di ripetere in futuro.
Spero mi perdonerete per la lunghezza di questo post ma non avrei potuto essere più breve di
così ma adesso, lo prometto, mi fermo qui.
Prima di salutarvi vorrei solo comunicarvi una notizia che sicuramente farà gola ali lettori che presenzieranno il prossimo weekend a Pordenonelegge.L'autore Wulf Durn presenterà in anteprima il nuovo romanzo alla 20^ edizione di pordenonelegge, domenica 22 settembre alle 15 (Spazio Bcc), in dialogo con Luca Crovi. Segnatevi quindi questa data e non mancate!
Post interessantissimo, per un autore che devo riapprocciare. Ne ho letti solo due anni fa!
RispondiEliminaGrazie Mik! Avevo paura di aver fatto qualcosa di troppo lungo ma non potevo essere più breve di così 😜
EliminaBellissimo post Dany! Devo dire che sono bonariamente invidiosa del fatto che tu abbia potuto incontrare questo autore! Non vedo l'ora di leggere il libro!
RispondiEliminaGrazie Nadia! È stata veramente un'occasione bellissima. E pensa che io all'inizio ero timorosa di trovarmi davanti uno che se la tirasse...
EliminaHai tutta la mia stima, per non parlare del mio coinvolgimento emotivo per averci pubblicato un post così interessante 🤗 ho letto quasi tutto di Dorn, praticamente solo Incubo non ho letto. E li leggerò certamente dopo aver smaltito qualche lettura 🤗❤️📚
RispondiEliminaMa grazieeeeee! Sono contenta che il post piaccia. Se sei una lettrice appassionata allora non perderti questo libro che vale! Lui ne sara felice 😊😊😊😊
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