Buongiorno lettori, e buon inizio settimana. Finalmente riesco a tornare con una recensione ma, vedrete, questa settimana sarà ricca! Oggi vi parlerò di un libro che ho letto lo scorso mese solo per soddisfare un obiettivo della challenge e di cui mi sono innamorata! Si tratta del romanzo Tentare di non amarti, di Amabile Giusti, edito da Amazon publishing, pag. 340.
Chi mi conosce lo sa, io non sono una da romance ma potrei diventarlo se tutti i romance fossero come quelli di Amabile Giusti.
Di questa autrice avevo letto tempo fa Trent'anni e li dimostro che mi era piaciuto molto ma questo mi è piaciuto di più.
Perché non ho mai amato più di tanto i romance? Probabilmente perché ho spesso trovato romance banali, con personaggi poco o per nulla caratterizzati, con storie tutte simili - quasi stereotipate - e con pochi temi importanti.
Tutto il contrario di quello che ho invece trovato in questa lettura che mi sono ritrovata a finire di notte, dalle 4 alle 6, singhiozzando senza ritegno, in più e più punti.
"Dannati ormoni! Per quanto una studi e legga e pensi e si prepari alla civiltà, si ritrova a sentirsi in subbuglio per uno scimmione preistorico."
La storia è quella di Penelope - Penny, come la chiamano tutti - che vive con la nonna Barbie, che ha un principio di Alzheimer, e che per sopravvivere lavora in una biblioteca di giorno e in un locale notturno la sera. Ha un grosso problema, il suo nome è Grent. Grent è un ragazzo che ha conosciuto al locale dove lavora. Apparentemente il ragazzo perfetto, di buona famiglia e adulatore, si rivela in pochissimo tempo tutto il contrario. Lo sappiamo bene quanto un lupo sappia trasformarsi in un agnello e viceversa...
Quando Penny capisce la vera natura del ragazzo è troppo tardi e lui diventa il suo incubo: la segue ovunque, la minaccia, le sussurra frasi paurose e tutt'altro che innocue e lei ne è terrorizzata. È durante una delle sue fughe da Grent che Penny si scontra sulle scale di casa con Marcus, un nuovo inquilino, alto due metri, palestrato, tatuato e bellissimo.
Ma non è per niente l'uomo perfetto, anzi...
Non sarà facile capirsi, neanche quando per forza di cose si troveranno ad essere utili uno all'altra.
Riuscirà la ragazza semplice e sognatrice a scalfire quel cuore rude e di pietra? E riuscirà il ragazzo sicuro di sé a infondere un po' di coraggio a quella ragazza segnata da un passato doloroso di cui ancora trascina i segni nella sua vita?
Forse i due, apparentemente diversissimi, lo sono meno di quanto non sembrino.
L'autrice è molto brava a fare emergere pian piano la storia di questi due protagonisti che hanno alle spalle storie importanti, che toccano temi non banali e poco diffusi nei romance, ma questa è la dimostrazione di come si possa scrivere storie romantiche senza dimenticare la vita vera e quello che nella maggior parte dei casi la vita ci riserva, prima o poi, a chi più a chi meno.
Ho amato la scelta dell'autrice di dedicare in modo alternato un capitolo a Penny e uno a Marcus, utilizzando la terza persona per la ragazza e la prima per il ragazzo, dimostrando una grande padronanza della narrazione, una grande capacità di arrivare con entrambi i personaggi devastando il lettore con le loro emozioni, con i loro ricordi, con il loro crescere ed evolversi durante la storia, con la loro acquisizione di consapevolezza.
Non è facile per Marcus togliere quella maschera che negli anni si è incollato così bene sul volto, annullando tutto ciò che di umano e positivo avesse e mostrando al mondo solo la crudeltà, la durezza, l'insensibilità che denota però una grande mancanza di affetto. Non è facile per lui pensare che al mondo possa esistere qualcuno capace di fare qualcosa per gli altri senza averne un tornaconto. Non è quello a cui è abituato.
Non è facile per Penny restare con i piedi per terra, non lasciarsi andare al suo animo sognatrice, non è facile farsi capire da quel ragazzo così sfuggente e incapace di fidarsi.
E se l'autrice è brava a mostrarci il lato intimo e profondo dei personaggi, è anche capace di tracciare molti degli avvenimenti con una vena ironica che non stride affatto con i sentimenti che ho descritto fino ad ora anzi, rende il romanzo ancora più godibile, permettendo al lettore di tirare il fiato dopo momenti di pura apnea.
È incredibile pensare come in poco più di trecento pagine - e in un romance per di più - Amabile Giusti sia riuscita a parlare di violenza sulle donne, di maltrattamenti domestici, di abbandono, di famiglia, di morte, di orfanotrofi, di bullismo, di malattia, e lo abbia fatto senza mai sembrare eccessiva, senza mai far pensare al lettore di aver messo troppa carne al fuoco, senza perdersi mai e senza far perdere di vista al lettore la globalità della storia.
Insomma, una lettura che stupisce, soprattutto una come me che poco ama il lieto fine, ma che in questo caso è arricchito con molto molto altro!
Un'unica cosa mi viene da chiedermi e da chiedere all'autrice: perchè ambientare questa storia in America? Mi fa sempre un po' strano che un'autrice italiana non trovi nel nostro paese, ricco di qualsiasi ambientazione possibile, un luogo adatto per ambientarci un romanzo e debba invece ambientarlo addirittura oltreoceano. Non so, mi sembra quasi si cerchi di dargli un tocco di internazionalità forzata e assolutamente non necessaria. Ma è sicuramente solo un dettaglio che non inficia la piacevolezza della storia.
Ho concluso la lettura con la consapevolezza di voler comprare immediatamente il seguito di questa storia e di voler soprattutto leggere il più possibile questa autrice anche nella sua versione storica a cui si dedica con lo pseudonimo di Virginia Dellamore.
Insomma un libro assolutamente promosso che consiglio senza riserve.
Ciaoooo! Lessi un libro della Giusti molto anni fa "Trent'anni e li dimostro" e mi piacque molto, me ne avevi parlato al telefono (di questo) ma leggere la tua recensione scritta è decisamente un'altra cosa. Lo segno. grazie
RispondiEliminaAnche io avevo letto quello! Brava segna perché ti piacerà 😊😊😊
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