Buongiorno carissimi, oggi torno con una recensione. Vi parlo di Un posto tranquillo per un delitto, di Barbara Sessini, edito daNewton Compton, 376 pagine.
Sinossi: Il neo-commissario Rossini è stato destinato a un piccolo paesino del
torinese. Un posto molto, molto tranquillo, dove non succede nulla da
cinquant'anni. Eppure, dopo solo ventiquattro ore dal suo insediamento,
il commissario si trova a indagare sul primo omicidio. La vittima è Sara
Ponsat, giovane titolare di una fabbrica di carta riciclata. Il timore
di un assassino in circolazione ha gettato nel panico la piccola
comunità, così ad affiancare Rossini viene chiamato anche il suo
predecessore, Franco Diana. Gli amici di Sara, poi, aiutati da un
giornalista, tentano di ricostruire gli ultimi mesi di vita della
ragazza, ma si imbattono in qualcosa di più grande di loro. Per Rossini
non sarà facile coordinare le indagini e insieme tenere a freno i vari
detective improvvisati. Perché lasciare troppe impronte sulla scena di
un delitto può essere il miglior modo per confondere le tracce...
La provincia torinese fa da ambientazione a questo libro che comprai qualche tempo fa, per caso, come spesso avviene. Un giallo tutto italiano in cui l'autrice ha saputo, secondo me, ben ponderare informazioni, descrizioni, personaggi e colpi di scena.
Sara Ponsat è la vittima; uccisa in un tardo venerdì pomeriggio piovoso, dopo l'uscita dalla caritera di sua proprietà.
La ritrovano nuda e sporca di sangue. Da subito i sospetti possono essere rivolti a molti, ogni accusa è plausibile, ogni sospetto anche. Sara è la secondogenita di una famiglia molto in vista nella provincia Torinese e, dalla morte del padre, le redini della Cartiera di famiglia con i suoi duecento dipendenti sono passati proprio nelle mani della ragazza.
Affascinante, bella, magra e sicura di se, Sara attira da sempre le attenzioni di tutti gli uomini che incontra sulla sua strada, a differenza della sorella Ada che, timida, in sovrappeso ed insicura si dedica costantemente alle cure della madre malata da tempo.
Sara è prossima al matrimonio con Marco, figlio di un senatore molto influente r dai metodi non particolarmente ortodossi che, non appena viene a sapere del delitto, pensa più alla sua campagna elettorale che a consolare il figlio.
Costantemente, per tutta la lettura, la domanda che risuona nella testa del lettore è: chi poteva avercela con Sara.
In realtà sono in molti: addirittura con sua sorella la Sara è solita a litigi riguardanti la cartiera; poi ci sono quegli imprenditori che vorrebbero comprare l'azienda e che la vittima aveva liquidato senza troppi pensieri ed infine anche il senatore non ha mai visto di buon occhio il legame di suo figlio con la donna.
Personaggi importanti sono da subito Vera, amica d'infanzia di Sara e figlia del commissario di polizia che segue le indagini e Luca, ex fidanzato della vittima e che per lei, da ragazzo, aveva addirittura rischiato di uccidere qualcuno.
L'autrice tessa molto bene la sua rete per il lettore, portando la storia sia su livelli personali - cinque amici di infanzia che in realtà hanno più segreti di quello che sembra - sia su livelli lavorativi ed ambientali, la trama piega infatti anche su questioni di rifiuti tossici ed inquinamento ambientale.
Per tutto lo scorrere della storia l'assassino potrebbe essere chiunque - maschio, femmina, amico o nemico - ed anche il movente in realtà potrebbe essere parecchio vario.
L'autrice si inoltra nei meandri dello smaltimento dei rifiuti della cartiera e lo fa in maniera molto precisa e chiara, non perdendo però mai di vista il lato umano dei personaggi, i loro pregi e i loro difetti portando avanti il tutto in modo molto bilanciato, senza lasciare niente al caso.
Il finale non è per niente banale, ben argomentato e credibile.
Non vi aspettate però un libro pieno di movimento e colpi di scena; questo è più un giallo che un thriller e ne ha tutte le caratteristiche.
Per scoprire il colpevole dovrete ragionare insieme al Commissario Rossini ed anche insieme ai singoli personaggi che, a modo loro, compiono le loro indagini private.
Un buon lavoro che consiglio agli amanti dei gialli.
Affascinante, bella, magra e sicura di se, Sara attira da sempre le attenzioni di tutti gli uomini che incontra sulla sua strada, a differenza della sorella Ada che, timida, in sovrappeso ed insicura si dedica costantemente alle cure della madre malata da tempo.
Sara è prossima al matrimonio con Marco, figlio di un senatore molto influente r dai metodi non particolarmente ortodossi che, non appena viene a sapere del delitto, pensa più alla sua campagna elettorale che a consolare il figlio.
Costantemente, per tutta la lettura, la domanda che risuona nella testa del lettore è: chi poteva avercela con Sara.
In realtà sono in molti: addirittura con sua sorella la Sara è solita a litigi riguardanti la cartiera; poi ci sono quegli imprenditori che vorrebbero comprare l'azienda e che la vittima aveva liquidato senza troppi pensieri ed infine anche il senatore non ha mai visto di buon occhio il legame di suo figlio con la donna.
Personaggi importanti sono da subito Vera, amica d'infanzia di Sara e figlia del commissario di polizia che segue le indagini e Luca, ex fidanzato della vittima e che per lei, da ragazzo, aveva addirittura rischiato di uccidere qualcuno.
L'autrice tessa molto bene la sua rete per il lettore, portando la storia sia su livelli personali - cinque amici di infanzia che in realtà hanno più segreti di quello che sembra - sia su livelli lavorativi ed ambientali, la trama piega infatti anche su questioni di rifiuti tossici ed inquinamento ambientale.
Per tutto lo scorrere della storia l'assassino potrebbe essere chiunque - maschio, femmina, amico o nemico - ed anche il movente in realtà potrebbe essere parecchio vario.
L'autrice si inoltra nei meandri dello smaltimento dei rifiuti della cartiera e lo fa in maniera molto precisa e chiara, non perdendo però mai di vista il lato umano dei personaggi, i loro pregi e i loro difetti portando avanti il tutto in modo molto bilanciato, senza lasciare niente al caso.
Il finale non è per niente banale, ben argomentato e credibile.
Non vi aspettate però un libro pieno di movimento e colpi di scena; questo è più un giallo che un thriller e ne ha tutte le caratteristiche.
Per scoprire il colpevole dovrete ragionare insieme al Commissario Rossini ed anche insieme ai singoli personaggi che, a modo loro, compiono le loro indagini private.
Un buon lavoro che consiglio agli amanti dei gialli.
VOTO: