Ciao amici come state? Per me il venerdì è sempre il giorno più bello della settimana, ancora più del sabato o della domenica perchè c'è quella sensazione di euforica attesa che mi rende positiva! E come tutti i venerdì eccoci giunti il momento di una puntata della rubrica Chi ben comincia, ideata da Alessia del blog Il profumo dei libri.
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Per scegliere l'incipit di questa settimana ho attinto dalle mie ultime entrate scegliendo un libro che vorrei leggere a breve perchè mi incuriosisce tantissimo: Non chiedermi come sei nata di Annarita Briganti edito da Cairo. Se seguite il blog sapete che ho seguito la presentazione del libro al bookcity, se vi siete persi il post lo trovate cliccando qui.
REGOLE:
- Prendete un libro qualsiasi contenuto nella vostra libreria
- Copiate le prime righe del libro (possono essere 10, 15, 20 righe)
- Scrivete titolo e autore per chi fosse interessato
Ho abortito dieci giorni fa.
Ero andata a correre presto. Poi cerali e marmellata, doccia profumata e con il tablet a leggere i quotidiani sulla Plage Beau Rivage. Non c'era nessuno alle nove di una delle ultime mattine dell'anno, tranne un pescatore tozzo, in piedi con una canna lunghissima a un centimetro dal mare.
"Bonjour."
Ci siamo detti, a quell'ora per me poteva bastare.
Sul lettino rosso e blu la salsedine si mescolava ai jeans Prada, che non tolgo mai. Guardavo le spalle dell'uomo, per un secondo ho invidiato la sua fiducia nel futuro. Non c'erano pesci e, se anche ci fossero stati, sarebbero già stati sterminati dai ristoranti della Costa Azzurra per il cenone di Capodanno.
Dopo venti minuti il ventre s'incendiava, ma nessuno mi aveva avvertito.
Il ragazzo del bar della spiaggia mi ha accompagnato alla toilette, chiedendomi, in francese, se stessi bene.
"I'm fine."
Lo provoco, i francesi ti odiano se non usi la loro lingua.
In realtà avevo paura, il mio famoso sesto senso. Nell'ansia di salvarmi ho dimenticato il tablet e la borsa sul lettino, alle spalle del pescatore speranzoso, che non si sarebbe accorto di nulla.
L'incendio nel ventre aveva prodotto un litro di sangue, che formava misteriosi disegni sullo slip di cotone rosa.
In questi casi è meglio non resistere. Sarei svenuta sul pavimento a righe del bagno, nella spiaggia fuori stagione di un albergo di lusso. Lì fuori, il Boulevard più celebrato del mondo era indifferente al mio dolore. Uto dormiva e non mi sentiva. La mia famiglia si trovava nel Sud del nostro scandaloso e volgare paese e non sapeva niente, come sempre. Perfino Scilla, sorella gemella, in quel momento ignorava la mia voce.
E' finita.
Ero andata a correre presto. Poi cerali e marmellata, doccia profumata e con il tablet a leggere i quotidiani sulla Plage Beau Rivage. Non c'era nessuno alle nove di una delle ultime mattine dell'anno, tranne un pescatore tozzo, in piedi con una canna lunghissima a un centimetro dal mare.
"Bonjour."
Ci siamo detti, a quell'ora per me poteva bastare.
Sul lettino rosso e blu la salsedine si mescolava ai jeans Prada, che non tolgo mai. Guardavo le spalle dell'uomo, per un secondo ho invidiato la sua fiducia nel futuro. Non c'erano pesci e, se anche ci fossero stati, sarebbero già stati sterminati dai ristoranti della Costa Azzurra per il cenone di Capodanno.
Dopo venti minuti il ventre s'incendiava, ma nessuno mi aveva avvertito.
Il ragazzo del bar della spiaggia mi ha accompagnato alla toilette, chiedendomi, in francese, se stessi bene.
"I'm fine."
Lo provoco, i francesi ti odiano se non usi la loro lingua.
In realtà avevo paura, il mio famoso sesto senso. Nell'ansia di salvarmi ho dimenticato il tablet e la borsa sul lettino, alle spalle del pescatore speranzoso, che non si sarebbe accorto di nulla.
L'incendio nel ventre aveva prodotto un litro di sangue, che formava misteriosi disegni sullo slip di cotone rosa.
In questi casi è meglio non resistere. Sarei svenuta sul pavimento a righe del bagno, nella spiaggia fuori stagione di un albergo di lusso. Lì fuori, il Boulevard più celebrato del mondo era indifferente al mio dolore. Uto dormiva e non mi sentiva. La mia famiglia si trovava nel Sud del nostro scandaloso e volgare paese e non sapeva niente, come sempre. Perfino Scilla, sorella gemella, in quel momento ignorava la mia voce.
E' finita.
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Lo so, ho trascritto un po' più del solo incipit ma non me la sono sentita di fermarmi prima e spezzare la voce della protagonista a metà.
Già solo da queste poche righe so che questa sarà una lettura forte, che toccherà le corde del mio cuore di donna. Sono pronta ed anche assolutamente disposta a lasciarglielo fare! Un incipit coinvolgente, in cui traspare la sofferenza della protagonista e che ci rende subito spettatori impotenti davanti ad una tale sofferenza. E mi verrebbe da dirle..."non sei sola, ci sono io" ma lei è solo la voce narrante di un libro, o forse no!
Credo che leggerò questo libro a breve!
E voi, cosa ne pensate di questo incipit?
Già solo da queste poche righe so che questa sarà una lettura forte, che toccherà le corde del mio cuore di donna. Sono pronta ed anche assolutamente disposta a lasciarglielo fare! Un incipit coinvolgente, in cui traspare la sofferenza della protagonista e che ci rende subito spettatori impotenti davanti ad una tale sofferenza. E mi verrebbe da dirle..."non sei sola, ci sono io" ma lei è solo la voce narrante di un libro, o forse no!
Credo che leggerò questo libro a breve!
E voi, cosa ne pensate di questo incipit?