giovedì 26 agosto 2021

Lettori intorno al mondo: Africa - Vi porto in Zambia

 


Buongiorno lettori, torna la rubrica dei viaggi. Questo mese vi portiamo in Africa. Dopo Nadia che vi ha portato in Nigeria/Biafra - post cliccando qui -Viviana che vi ha portato in Angola - post qui - Marina in Botswana - qui - e Baba in Kenia - qui - oggi tocca a me e vi porto a fare un viaggio in Zambia.

Per questo viaggio ho preso spunto dal libro di Hanning Mankell, L'occhio del leopardo, recensione qui.

Troverete nel post delle parti in corsivo rosso, che sono citazioni prese dal libro.

Prima di entrare nel vivo del viaggio concedetemi qualche parola per inquadrare la nostra meta.

Lo ZAMBIA si trova nella zona Sud dell'Africa ed è un Paese senza sbocco sul mare, caratterizzato da un territorio impervio. Il clima dominante è di tipo tropicale, con temperature medie non elevate (da 16 a 23 °C nell’arco dell’anno), grazie all’altitudine, e con escursioni diurne e annue notevoli, determinate sia dalla stessa altitudine, sia dalla continentalità.



PRIMA TAPPA: Lusaka


Ricorda la sua prima impressione dell'Africa, la luce del sole che rendeva il cemento della pista d'atterraggio bianco come la neve. Poi un odore, qualcosa di amaro, una spezia sconosciuta o il fuoco del carbone di legna. [...] Non sa nulla di Lusaka, a parte che la città è stata battezzata con il nome di un cacciatore di elefanti africano. [...] All'aeroporto regna il caos, bisogna compilare una serie incredibilmente complicata di documenti d'ingresso, pieni di indicazioni errate, e al controllo passaporti i funzionari sembrano del tutto indifferenti al concetto di tempo e organizzazione.


Faremo un tour a Lusaka City, che comprenderà luoghi turistici come lo Zambia Nationl Museum - dove potremo approfondire la storia dello Zambia dal colonialismo all'indipendenza - il Manda Hill - il più grande centro commerciale di Lusaka - ma faremo anche lunghe passeggiate per visitare diverse attività nate per la comunità come un club di scacchi, un club di calcio, una biblioteca, e avremo modo di conoscere la comunità locale di questa città notandone le grandi dicotomie: i grandi palazzi recintati dei bianchi con filo spinato e guardie armate, vicino alle abitazioni modeste dei nativi.
Fonti:
 https://tripadvisor.it
https://it.wikipedia.org/


SECONDA TAPPA: Kitwe

Il treno per Kitwe parte la sera. [...] Compra un biglietto per Kitwe e si dirige al binario, dove il treno con la locomotiva diesel sta già aspettando. Hans guarda sconsolato quello che lo attende. Vagoni scalcinati, già sovraffollati, come scatole di cartone logore piene di pupazzi.

Fonte: https://www.cimoservice.it/zambia/esperienza_zambia.asp

Kitwe è la terza città più grande dello Zambia e si trova nella regione di Copperbelt, zona in cui è concentrata l’attività di estrazione mineraria del rame. In questa zona si trovano anche alcune miniere di smeraldi e diversi stabilimenti industriali.
Visiteremo un grande mercato dell’artigianato locale e diverse attrazioni turistiche nei dintorni, come la Diga di Bindolo, le pittoresche Cascate Makwera. A 20 km a est della potremo trovare il Chembe Brid Sanctuary, un’area naturale protetta rinomata per il bird watching.

Fonti: 
https://www.cimoservice.it/zambia/esperienza_zambia.asp


TERZA TAPPA: Kalulushi e fiume Kafue

Il primo posto di blocco è a pochi chilometri a nord di Kitwe. Soldati armati, filo spinato, una sbarra rudimentale. [...] Hans vede un paesaggio lunare davanti ai suoi occhi. Alte montagne di scorie cui si alternno profondi pozzi minerari e gallerie create dalle esplosioni. Capisce che si trovano nel mezzo del Copperbelt, un'immensa regione che penetra come un cuneo nel Katanga.
[...] Dalla conversazione capisce che possiede una fattoria che produce esclusivamente uova. Si trova a nord di Kalulushi, il fiume Kafue la separa dalle grandi miniere di rame.

Fonte: https://www.ohga.it/


Effettueremo una navigazione in canoa sul fiume Kafue, per raggiungere le Cascate Vittoria. Il fronte delle cascate è lungo più di un chilometro e mezzo, mentre la loro altezza supera i 100 metri. 
È uno dei luoghi più incantevoli del mondo e, proprio per la loro straordinaria bellezza, sono state inserite nell'elenco dei patrimoni dell'umanità dall'Unesco e sono diventate la principale attrazione turistica dell'Africa meridionale. Le cascate sono generate dal fiume Zambesi, che si butta nelle profondità di una gola naturale, creando una sorta di enorme sipario fatto di acqua e una nuvola di spruzzi che sale anche di centinaia di metri quando la portata del fiume è maggiore.
Per i meno deboli di cuore sarà anche possibile fare bunjee jumping dal ponte sulle cascate, che le domina dall'alto dei suoi 111 metri.

Fonti: 
https://www.ohga.it/alla-scoperta-delle-cascate-vittoria-uno-spettacolo-della-natura-che-lascia-senza-fiato/
https://www.lonelyplanetitalia.it/articoli/avventure-outdoor/10-cose-da-fare-victoria-falls



Per questo mese è tutto, spero di avervi interessato un pochino con un viaggio che, ancora una volta non è proprio sulle normali rotte turistiche. Vi saluto lasciandovi gli appuntamenti di ottobre, in cui si volerà in Asia!

 Calendario Ottobre:

7 ottobre Nadia sul blog Desperate Bookswife
14 ottobre Marina sul blog Un libro per amico
21 ottobre Baba su Desperate Bookswife
28 ottobre Io sul blog Un libro per amico


martedì 17 agosto 2021

Recensione #406 - Il grido della rosa di Alice Basso

Buongiorno a tutti, mentre io mi sollazzo nel mare sardo - con un anno in più sul groppone ahimè! - vi lascio la recensione di un libro che ho letto mesi fa ma che ancora non avevo recensito. Si tratta de Il grido della rosa di Alice Basso edito da Garzanti, pag. 304



Trama:
 Torino, 1935. Mancano poche settimane all'uscita del nuovo numero della rivista di gialli «Saturnalia». Anita è intenta a dattilografare con grande attenzione: ormai ama il suo lavoro, e non solo perché Sebastiano Satta Ascona, che le detta la traduzione di racconti americani pieni di sparatorie e frasi a effetto, è vicino a lei. Molto vicino a lei. Alla sua scrivania Anita è ancora più concentrata del solito, ancora più immersa in quelle storie, perché questa volta le protagoniste sono donne: donne detective, belle e affascinanti, certo, ma soprattutto brave quanto i colleghi maschi. Ad Anita sembra un sogno. A lei, che mal sopporta le restrizioni del regime fascista. A lei, che ha rimandato il matrimonio per lavorare. A lei, che legge libri proibiti che parlano di indipendenza, libertà e uguaglianza. A lei, che sa che quello che accade tra le pagine non può accadere nella realtà. Nella realtà, ben poche sono le donne libere e che non hanno niente da temere: il regime si fregia di onorarle, di proteggere persino ragazze madri e prostitute, ma basta poco per accorgersi che a contare veramente sono sempre e solo i maschi, siano uomini adulti o bambini, futuri soldati dell'Impero. E così, quando Gioia, una ragazza madre, viene trovata morta presso la villa dei genitori affidatari di suo figlio, per tutti si tratta solo di un incidente: se l'è andata a cercare, stava di sicuro tentando di entrare di nascosto. Anita non conosce Gioia, ma non importa: come per le sue investigatrici, basta un indizio ad accendere la sua intuizione. Deve capire cosa è successo veramente a Gioia, anche a costo di ficcare il naso in ambienti nei quali una brava ragazza e futura sposa non metterebbe mai piede. Perché la giustizia può nascondersi nei luoghi più impensabili: persino fra le pagine di un libro.

Secondo capitolo della serie con protagonista Anita Bo, dattilografa torinese degli anni trenta. Dopo averci regalato questa nuova protagonista con il libro Il morso della vipera - recensione qui - Alice Basso torna e lo fa alla grande, con una nuova e scoppiettante avventura per la bella - e adesso anche capace - Anita ed il suo affascinante capo/scrittore Sebastiano Satta Ascona.

giovedì 12 agosto 2021

Lettori intorno al mondo: Africa - Marina vi porta in Botswana

Buongiorno lettori, torna la rubrica dei viaggi. Questo mese vi portiamo in Africa. Dopo Nadia che la scorsa settimana vi ha portato in Nigeria/Biafra - post cliccando qui -Viviana che vi ha portato in Angola - post qui - oggi Marina vi porta in Bolivia! Siete pronti? Prendete passaporto e bagagli perchè si parte.



Non avrei mai pensato di avventurarmi in un paese africano e di trascinarVi con me. Ma complice un romanzo particolare, ho incontrato una donna che senza essere una wonder woman, con il tenero orgoglio di appartenenza e la sua fantasiosa ingegnosità investigativa, mescolate all’umorismo inglese del suo creatore, mi ha definitivamente conquistata – e per questo eccomi qui, in possibilità di partenza per questo Paese e trascinando con me anche Voi, “LETTORI INTORNO AL MONDO”, insieme a Baba e Nadia del blog Desperate Bookswife, Daniela del blog Libro per Amico e Viviana di CaraCarissimaMe per scoprire:
 
Titolo: Precious Ramotswe, Detective.
Il primo caso della detective n°1 del Botswana
Autore: Alexander McCall Smith
 Casa editrice: TEA
Pagine:192




Difficile, leggendo questo romanzo, non restare affascinati dall’amore che l’autore Alexander McCall Smith riversa in questo Paese, che ha abitato per parecchi anni. In realtà è nato nello Zimbabwe a Bulawayo, dove è rimasto fino a 17 anni, prima di trasferirsi a Edimburgo, Scozia, per studiare diritto all’Università. Ed è ritornato poi terminati gli studi, per insegnare legge all’Università del Botswana.

“Non mi vergogno di definirmi una patriota, diceva la Sig.ra Romotswe. Amo tutte le persone che Dio ha creato, ma soprattutto so come amare quelle che vivono in questo posto. Loro sono la mia gente, i miei fratelli e le mie sorelle. E’ mio dovere aiutarli a risolvere i misteri nelle loro vite. Questo sono chiamata a fare”.

E allora, come Mma Ramotswe, facciamo della curiosità il nostro punto focale e iniziamo a conoscere questo pacifico e meraviglioso Paese.

La Repubblica del Botswana è uno Stato indipendente dell'Africa meridionale. Le lingue ufficiali sono l'inglese e lo tswana, lingua del popolo omonimo, che ha lo status di lingua nazionale. Con il nome di Bechuanaland fu protettorato britannico fino al 1966, anno in cui ottenne l'indipendenza. Dal nome inglese deriva anche la trascrizione in italiano Beciuania

 

Storia: cenni

Benché già avessero fatto sporadiche apparizioni in precedenza, intorno al XVII secolo giunsero massicciamente nella zona i bantu provenienti da nord. Queste genti, molto più evolute ed agguerrite di boscimani ed ottentotti che abitavano già il Botswana, non ebbero difficoltà ad avere il sopravvento. Gli indigeni furono costretti così a ritirarsi nelle zone più impervie e desertiche della regione. I bantu erano agricoltori e allevatori e si insediarono con successo nella regione. Da questi coloni discende il gruppo etnico principale del Botswana moderno, quello degli Tswana. Verso la fine del XIX secolo iniziò un modesto afflusso di coloni bianchi provenienti dal Sudafrica, e nel 1885, alla Conferenza di Berlino, la regione venne dichiarata protettorato britannico con il nome di Bechuanaland. A differenza di quanto avvenne e avviene tuttora in altri paesi dell'area (specie in Zimbabwe e in Sudafrica), in Botswana i rapporti fra bantu e bianchi furono sempre sostanzialmente pacifici e distesi. Nel 1966 il Botswana divenne indipendente come stato membro del Commonwealth. I buoni rapporti fra bianchi e bantu furono ribaditi nella costituzione del nuovo paese, e la stessa bandiera rappresenta questa convivenza pacifica, ponendo una striscia bianca e nera sull'azzurro che simboleggia l'acqua, in particolare la pioggia, e deriva dal motto presente sullo stemma del Botswana, “Pula” che in lingua tswana significa "che piova!".


Geografia: cenni

Stato dell'Africa meridionale, privo di sbocco al mare. Confina con la Zambia, con la Namibia, con il Sudafrica, con lo Zimbabwe. Il territorio del Botswana è formato da un altopiano che mantiene un'altitudine sul livello del mare di circa 1000 m. Circa il 70% del territorio del paese è occupato dal deserto del Kalahari, che si trova a cavallo fra il Botswana sudoccidentale, la Namibia e il Sudafrica.

Clima:

Il clima è subdesertico, caratterizzato da precipitazioni scarse e piuttosto irregolari. Le escursioni termiche, sia giornaliere che annuali, sono piuttosto elevate. La temperatura media annua di Gaborone è pari a 18,5°. Sempre nella capitale, il mese più caldo è gennaio (24°); il più freddo luglio (11°).

Il periodo migliore per un viaggio in Botswana va da maggio a settembre. Infatti le giornate sono calde e gli animali si aggirano intorno alle fonti d'acqua: sono quindi più facili da osservare.


E quindi, visto il Paese di cui stiamo parlando, via libera al paesaggio e alle escursioni!!

Da visitare assolutamente il delta del fiume Okavango è uno tra i più estesi del pianeta, composto da infiniti canali, lagune e piccoli bacini.

Il fiume Okavango nasce in Angola e ogni anno porta circa 11 chilometri cubi di acqua che vengono scaricati nella sabbia del Kalahari, formando una pianura alluvionale di 15.000 km² di estensione.

Questo ambiente così particolare dà vita ad una fauna una flora caratteristiche e spettacolari!


Credit: @intotheokavango / da mycapetown.it

Per poter esplorare al meglio uno degli ecosistemi più insoliti del mondo vi consigliamo di salire a bordo di una “mokoro”, la tipica canoa del posto. L’acqua che entra nel delta è insolitamente pura, a causa della quasi totale assenza di attività agricole o industriali lungo il corso del fiume. Sulle isole del delta poi, abbondano piante e alberi, come le acacie, i ficus e i salici, nei canali si trovano bambù e nelle acque aperte ninfee e fiori di loto.

Per continuare, impossibile mancare la visita del Chobe National Park, forse non il più grande, ma sicuramente il più rinomato tra i parchi protetti. Fondato nel 1968 con l’obiettivo di proteggere la vasta fauna selvatica che lo popola, si trova nel nord-ovest del Paese e si estende per circa 11.700 km² , comprendendo pianure, praterie, boschi e paludi. Ed è proprio qui che vive la più alta concentrazione di elefanti del pianeta, ben 120.000 esemplari in continua crescita.


E per ritemprarVi dall’incontro con elefanti, rinoceronti, leoni, bufali, leopardi, ghepardi, licaoni e coccodrilli del Nilo, non resta che andare a riposare. La scelta è vastissima: dai campeggi pubblici ai campi tendati privati, dai lodge di lusso agli eco-lodge a cinque stelle, situati sulle rive del fiume Chobe. Il tutto dopo un brindisi romantico, durante una cena sul Chober River, al tramonto, a bordo di una barca, mentre si ascoltano i rumori in sottofondo della natura.

Per concludere la parte più selvaggia del tour, è d’uopo una visita al deserto del Kalahari e della saline. Il deserto del Kalahari è uno dei deserti più vasti del pianeta. Si estende per oltre 500.000 chilometri quadrati toccando il Botswana, la Namibia, lo Zimbabwe e il Sudafrica, e viene definito dai geologi come “la più vasta estensione di sabbia senza interruzione al mondo”. Tra distese immense di sabbia e saline, non mancheranno gli avvistamenti di molti animali: zebre, giraffe, struzzi e antilopi, e qualche specie di leone dalla criniera nera.

Il Makgadikgadi è conosciuto come “il grande nulla” ed è il più grande complesso di saline al mondo, composto da due enormi depressioni derivate da un antichissimo lago, oggi scomparso. Durante la stagione secca, nei mesi da luglio a ottobre: spazi polverosi e sconfinati e pochissimi animali. Durante la stagione delle piogge, da dicembre ad aprile, il Makgadikgadi Pans cambia completamente: l’acqua piovana favorisce la crescita di una vegetazione fitta e bassa, in mezzo alla quale si nascondono fenicotteri, pellicani, oche e uccelli di numerose specie.

Fonte: @underonebotswanasky

Per la parte naturalistica del Botswana, cui ci siamo appoggiati per le stringate notizie che trovate qui riportate, oltre che per le foto, Vi suggeriamo di rivolgerVi a tour@mycapetown.it

Per chi vuole intervallare alla parte naturalistica del viaggio anche città e visita della popolazione locale, consigliamo di visitare la capitale Gaborone, dove la ns detective lavora - e Francistown, la seconda città del Botswana.


 



Beh, non poteva mancare la visita letteraria, visto il romanzo che abbiamo appena letto! E non a caso, consigliamo di cuore il “Mma Ramotswe Tour”. Questo tour si svolge nella capitale di Gaborone, e con estrema gioia si visitano i luoghi in cui Precious Ramotswe ha risolto alcuni dei suoi casi. La Zebra Way (la Zebra drive come indicato nel libro), la chiesa anglicana, l'Università del Botswana e molto altro che non sveleremo, e che sarete Voi a scoprire in prima persona!

Poche notizie quindi sulla capitale del Botswana…

Gaborone è la capitale del Botswana e prese il posto di Mafeking come capitale del Protettorato del Bechuanaland nel 1965. Quando il protettorato divenne indipendente col nome di Botswana fu necessario trovare una capitale all’interno del suo territorio. All fine si decise di costruire una nuova città capitale, adiacente a Gaberones.

La nuova città, Gaborone, gode di una disponibilità d’acqua relativamente buona, che ne ha facilitato la crescita. In origine era prevista per essere una città abbastanza piccola, ma è cresciuta rapidamente. La vecchia Gaberones divenne un sobborgo della nuova Gaborone, ed è oggi nota come Il Villaggio.

Le attrazioni più importanti sono:

Il Monumento dei tre Capi di Gaborone

Il Monumento dei tre Capi è un monumento che raggruppa 3 sculture in bronzo e si trova nel Distretto centrale di Gaborone, Botswana.


Il Museo Nazionale di Botswana

Il Museo Nazionale di Botswana è conosciuto anche con il nome di Museo Nazionale e Galleria d’Arte. Nel museo si possono trovare prodotti costruiti con tecniche artigianali e pitture di pittori locali.





La Cattedrale Cristo Re di Gaborone

La Cattedrale Cristo Re è una chiesa cattolica romana che si trova in Gaborone.


Il Tempio Sri Balaji di Gaborone

Il Tempio Sri Balaji fu costruito dall’idea di un gruppo di amici per offrire alla communita un posto dedicato all’architettura Indiana tradizionale.


Naturalmente queste non sono le uniche attrazioni a Gaborone, ma non si può fare una lista completa, considerando anche che spesso che le cose che cerchiamo di vedere e provare variano da persona a persona.

Stanchi di sognare? E allora… sappiateci dire Voi cosa visiterete e cosa Vi è piaciuto maggiormente.



 Calendario Agosto:

5 agosto Nadia sul blog Desperate Bookswife
15 agosto Viviana sul blog Cara carissima me
12 agosto Marina sul blog Un libro per amico
19 agosto Baba su Desperate Bookswife
26 agosto Io sul blog Un libro per amico
 
Se volete aggiungervi e viaggiare con noi, contattateci!


mercoledì 11 agosto 2021

Recensione #404 - Un incantevole aprile di Elizabeth von Arnim

Ciao a tutti, come promesso son o riuscita ad organizzare un po' il blog quindi eccomi di nuovo qui con una recensione.
Oggi vi parlo del romanzo Un incantevole aprile di Elizabeth von Arnim edito da Fazi, pag. 287


Trama: In un club della Londra anni Venti due signore inglesi scoprono di essere accomunate da una vita amorosa insoddisfacente, molto diversa da quella che avevano sognato il giorno del matrimonio. Mrs Wilkins, timida e repressa, è sposata con un avvocato ambizioso che «lodava la parsimonia tranne quando si trattava del cibo che finiva nel suo piatto»; Mrs Arbuthnot, estremamente religiosa, è sposata a uno scrittore di biografie sulle amanti dei re: per una donna come lei, una cosa davvero sconveniente. Insieme decidono di rispondere a un annuncio per l'affitto di un castello a San Salvatore, piccola cittadina della Liguria, per tutto il mese di aprile. A loro si uniscono Mrs Fisher, un'anziana signora che incarna appieno la morale vittoriana nel portamento, nelle amicizie e nella rigida etichetta che esige sia rispettata, e Lady Caroline, giovane ereditiera di una bellezza sopraffina in cerca di requie dalla vita mondana e dagli innumerevoli spasimanti. Le quattro donne, che si conoscono a malapena, si lasciano così alle spalle la grigia e piovosa Inghilterra per godersi un mese di vacanza in Italia. Immergendosi nel calore della primavera italiana e nella bellezza placida del luogo, avvolte nei profumi dei glicini e dei narcisi che aiutano a mettersi a nudo, le signore imparano ad apprezzarsi, mentre ognuna, a turno, sboccia e ringiovanisce, riscoprendo l'amore e l'amicizia, ritrovando la speranza.

Primo approccio per me con questa autrice di cui ho sentito parlare spessissimo ma che non avevo mai letto.
Per prima cosa bisogna dire che questo è un romanzo scritto nel 1921, quando l'autrice aveva già 55 anni. Se si legge con la consapevolezza del periodo storico di scrittura non si può non ritenere questo romanzo assolutamente precursore dei tempi e molto più all'avanguardia di tanti libri scritti molto più recentemente.

lunedì 9 agosto 2021

Recensione #405 - L'occhio del leopardo di Henning Mankell

Buongiorno lettori, eccomi di nuovo qui.
Oggi vi parlo del romanzo L'occhio del leopardo di Henning Mankell edito da Marsilio, pag. 333


Trama:
 Figlio di una donna che non ha mai conosciuto e di un tagliaboschi con l'anima del marinaio, dal nord della Svezia Hans Olofson è arrivato nello Zambia inseguendo un sogno altrui. Profondamente colpito dall'immensa bellezza dell'Africa, decide di fermarsi, convinto di avere trovato una nuova casa. Per la fattoria che ha rilevato a Lusaka insegue ambiziosi piani di riforma, ma in quella terra ignota, completamente priva di punti di riferimento e proprio per questo così seducente, impara presto a conoscere il disprezzo dei bianchi e il sospetto dei neri, mentre la tensione e le minacce continuano a crescere intorno a lui. Un giorno, anche i suoi vicini vengono barbaramente uccisi, e Hans Olofson comincia ad avere paura, assalito dalla stessa impotenza che provava da bambino, quando il gelo faceva gemere le travi della sua casa vicino al fiume. Negli anni, il sogno africano si trasforma in una lotta per la vita e la morte. Intrecciando passato e presente, dai campi ghiacciati della Svezia alla soffocante calura dei tropici, "L'occhio del leopardo" è un viaggio non sentimentale alla scoperta di due culture inconciliabilmente diverse, un romanzo psicologico che scava nella mente di un uomo perduto in un mondo sconosciuto.

Come cominciare questa recensione? Probabilmente il modo migliore e più giusto per farlo è specificare che ho deciso di leggere questo libro credendo che fosse un thriller ma in realtà non lo è. Eh già. Mi ha fregato il fatto che conosco Mankell come spettacolare scrittore scandinavo di trhiller, sarà che spesso non leggo le trame dei libri - male, direte voi, ma in questo caso anche la trama letta successivamente avrebbe potuto trarre in inganno - ma ho letto un libro meravigliandomi di avere tra le mani un libro totalmente diverso da quello che mi aspettassi.

venerdì 6 agosto 2021

Letture con Marina #144 - Il castello Rackrant di Maria Edgeworth

Buongiorno lettori, come state? Come vedete, nonostante il periodo di ferie, il blog non si ferma mai. Lascio quindi spazio a Marina e a una delle sue recensioni. Buon week end! 


E dopo aver fatto due chiacchiere sulla corona inglese, magari di straforo, visto che ci siamo interessati degli affari di Wallis Simpson e dell’ex re Edoardo VIII, ho pensato per par condicio di andare un po’ in Irlanda per vedere anche lì com’era la situazione nobiltà ed affini…



Ti
tolo: Il castello Rackrent
Autore: Maria Edgeworth
Casa editrice: Fazi, 2017
Traduzione: Pietro Meneghelli
Pagine: 133

Trama: Thady Quirk è il vecchio servitore di un’antica famiglia anglo-irlandese. Nel corso della sua lunga vita trascorsa al castello Rackrent (letteralmente il castello ‘arraffa-affitti’) ha assistito alla progressiva decadenza dei suoi aristocratici padroni: Sir Patrick, che riempie la casa di ospiti e si ubriaca fino alla morte; Sir Murtagh, il suo erede, un “grande avvocato” che rifiuta di pagare i debiti di Sir Patrick “per una questione d’onore”; e Sir Kit, giocatore d’azzardo che alla fine vende la proprietà al figlio di Thady. Generazione dopo generazione, il graduale declino della famiglia diventa la simbolica premonizione dei profondi cambiamenti che investiranno la società irlandese e dei problemi che, a oltre duecento anni di distanza, sono ancora ben lontani dall’essere risolti. Apparso all’inizio del 1800, anno in cui si compiva l’esautorazione del Parlamento di Dublino e si preparava la strada all’unione tra l’Irlanda e la Gran Bretagna, Il Castello Rackrent ebbe un enorme successo. Politicamente audace, stilisticamente innovativo e incredibilmente piacevole, questo romanzo è una tappa fondamentale della letteratura irlandese e un grande classico da riscoprire.

 

RECENSIONE:   

mercoledì 4 agosto 2021

Recensione #403 - Il palazzo d'inverno di Eva Stachniak

Buongiorno lettori, eccomi di nuovo qui.
Oggi vi parlo del romanzo Il palazzo d'inverno di Eva Stachniak edito da Beat, pag. 415


Trama:
 Varvara Nikolaevna ha sedici anni quando diventa una "protetta della Corona", una di quelle ragazze, orfane o abbandonate, al servizio dell'imperatrice Elisabetta Petrovna, la figlia minore di Pietro il Grande, salita al trono di Russia nel 1741. Orfana di un legatore polacco, svelta e già priva di tutte le illusioni proprie dell'adolescenza, abbastanza carina da doversi difendere da mille attenzioni nei corridoi del Palazzo d'Inverno, Varvara Nikolaevna rimarrebbe una delle innumerevoli e anonime ragazze del guardaroba imperiale, una goffa cucitrice vessata dalla capocameriera di corte madame Kluge, se non si imbattesse un giorno nel conte Bestuzev. Cancelliere di Russia e, secondo le voci ricorrenti tra le cucitrici, uno degli uomini che riscaldano spesso il letto di Elisabetta Petrovna, il conte cerca di non lasciarsi sfuggire nulla di ciò che accade nella residenza imperiale. Nella giovane Nikolaevna scorge una possibile portatrice della "verità dei sussurri ", la servetta capace di aprire cassetti nascosti, di staccare e ripristinare abilmente la ceralacca dalle lettere, di riconoscere all'istante libri cavi, bauli con doppi fondi, meandri di corridoi segreti. Dopo averla istruita all'arte di origliare senza farsi scoprire, le affida perciò il più delicato dei compiti: tenere d'occhio la principessa Sofia Federica Augusta Anhalt-Zerbst, la giovanissima tedesca scelta da Elisabetta come consorte dell'orfano di sua sorella, Karl Peter Ulrich, duca di Holstein, il quindicenne nominato principe ereditario...

Ho portato questo libro nella mia settimana di vacanza di luglio. Per molti sarà strano vedere un titolo invernale letto al mare ma, se mi conoscete, sapere che leggo a sentimento, e che non leggo mai libri nella stagione giusta. Sì, sono una di quelle che potrebbe leggere un libro ambientato a Natale in agosto e viceversa.

lunedì 2 agosto 2021

Recensione #402 - Cercasi amore vista lago di Virginia Bramati

Buongiorno lettori, come va? Ultima settimana cittadina per me, poi accenderemo il motore del camper e ce ne andremo nella nostra amata Sardegna. Voi cosa farete? Partirete? Starete a casa? Lavorerete? Prima di fuggire però vorrei cercare di organizzare il blog in modo da non lasciarlo sguarnito di recensioni. Ho letto diversi libri e devo solo programmare le recensioni quindi dovrei farcela!

Ma torniamo al post di oggi. Sono qui per lasciarvi la recensione del libro Cercasi amore vista lago di Virginia Bramati, edito da Giunti, pag. 231.


Trama:
 Bianca Maffei: 33 anni, una laurea in architettura e... una passione per i cantieri. Nonostante lavori da qualche anno in uno studio importante, Bianca non perde tempo in riunione con i capi ma adora mettersi scarponcini e caschetto e andare dove le gru lavorano e i carpentieri danno forma allo spazio. Bianca riesce a sentire la forma che la casa prenderà, a vederla quando ancora è fatta di pochi segni tracciati sul terreno, e questo la rende felice. Fino a che, con la crisi, non capita anche a lei di essere vittima di una "riorganizzazione"... Il solo lavoro che riesce a trovare è in un'agenzia immobiliare fuori città, nel paesino brianzolo di Verate. Lascia così il centro di Milano per mettersi alle dipendenze del geometra Volpe, pittoresco individuo dalle scarpe squadrate e dall'etica discutibile. Eppure, appena arrivata a Verate Bianca trova per sé un meraviglioso abbaino con vista fiume, proprio sopra la mitica Osteria Moretti dove le oche bianche chiacchierano con gli avventori e basta ascoltare attentamente per sapere tutto quello che accade in paese. Sarà proprio lì, all'ombra della plumbago in fiore, che Bianca scoprirà i piani di un immobiliarista senza scrupoli. Sarà proprio da lì che partirà, armata solo del suo "fiuto" segreto, per una nuova avventura che la condurrà fino alla casa più meravigliosa che potesse immaginare...

Per anni Baba Desperate Bookswife mi ha incitato a leggere questa autrice, una delle sue preferite. Per anni ho creduto che i suoi libri fossero troppo rosa per me (forse per i troppi cuori in copertina dei primi volumi mi hanno depistato), fatto sta che per anni mi sono privata di leggere questi libri che, invece, sono totalmente nelle mie corde.
Non sto andando in ordine - e questo è molto strano per me! - ma forse proprio per questo mi sto godendo dei particolari in più perché scopro la nascita di situazioni che in altri libri avevo già incontrato e mi vengono svelati dettagli dei personaggi che forse non avrei apprezzato allo stesso modo.