lunedì 28 ottobre 2019

Recensione #329 - Rolando del camposanto. Due fantasmi da salvare di Fabio Genovesi e INCONTRO CON L'AUTORE

Buongiorno lettori, come state? Io con la classica fiacchezza del lunedì ma prima di sera passerà... forse!
Oggi cominciamo in bellezza la settimana con la recensione ed il resoconto di un incontro con l'autore cui ho partecipato tantissimo tempo fa ma di cui riesco a parlarvi solo ora. Si tratta del libro Rolando del camposanto. Due fantasmi da salvare di Fabio Genovesi  edito da Mondadori che ringrazio immensamente per la copia e per l'incontro, pag. 226.


Sinossi: Rolando vive nel cimitero, insieme allo zio che fa il guardiano. Ne esce solo per andare a scuola, dove i compagni lo evitano, e non ha amici, a eccezione di un merlo di nome Cip. Quando un giorno tra le lapidi appaiono i cugini Marika e Mirko Gini, Rolando trova due amici della sua età. Ma i cugini Gini sono dei fantasmi e presto spariranno per sempre nel Grande Buco. Per salvarli , Rolando deve addentrarsi sul Monte Pupazzo, fino al buio nero, per trovare la Cosa Rossa entro la mezzanotte del giorno dopo, quando sarà anche il suo compleanno. Il viaggio insieme a Cip attraverso la natura incontaminata si trasforma in un'impresa clamorosa, in compagnia di personaggi indimenticabili: un robivecchi sbandato, un cacciatore strabico,una femmina di cinghiale elegante e raffinata, e una bambina selvatica che si fa chiamare Tigre e vive nei boschi. Età di lettura: da 6 a 9 anni.



Comincio a parlarvi di questo libro spiegandovi per prima cosa come mai ci ho messo così tanto a leggerlo. Questo libro ha compiuto un miracolo! Eh già, dovete sapere che a settembre, quando sono andata all'incontro con Fabio Genovesi, mi sono portata dietro tutta la famiglia al completo e, durante il tragitto in macchina, abbiamo iniziato a leggere questo libro ad alta voce, tutti insieme.
Mio figlio grande, che fa quarta elementare, deve sempre essere un po' obbligato a leggere - a parte i topolini di cui è diventato un grande appassionato da quando ho riesumati dalla cantina la mia vecchia collezione - quindi mi immaginavo che passato il momento si sarebbe dimenticato di Rolando e mi avrebbe lasciato continuare la lettura da sola.
Invece così non è stato. Rolando lo ha conquistato ed ha voluto che continuassimo il rito della lettura ad alta voce, tutti insieme, papà compreso, fino alla fine del libro.
Ecco spiega la lentezza della lettura... tra compiti sport e quant'altro non è facile trovare un momento durante la giornata in cui siamo tutti insieme e, quando capita, è talmente tardi che la palpebra casca dopo pochi minuti.
Tant'è, il libro anche se lentamente lo abbiamo finito e lo abbiamo anche adorato ed ora vi spiego perché.

"Perché noi andiamo da un'altra parte. Non seguiamo la gente, non la ascoltiamo nemmeno, e invece di parlare alle spalle di quel bambino strano, noi andiamo a conoscerlo veramente."

Fabio Genovesi non le manda a dire, neanche se tra le mani abbiamo un libro catalogato per bambini. Che poi, mi chiedo sempre, che senso ha catalogare i libri? Chi lo stabilisce che per questo libro l'età di lettura sia 6-9 anni? Io quindi non con i miei suonati 41 non sono adatta a leggere questa storia? Che stupidaggine! Questo libro, se proprio dovesse avere una catalogazione dovrebbe essere da 0 a 100 (e anche di più, per quei fortunati cui è consentito vivere oltre!). Quindi io nella trama che leggete sopra (presa da amazon) ho volontariamente tirato una bella riga sopra quella cosa assurda dell'età!
Già, perché come dimostra la lettura ad alta voce che in casa mia abbiamo fatto, questo libro è assolutamente adatto a tutti! Bambini, giovani, adulti, anziani. A chiunque ami la lettura e ami perdersi nelle belle storie.
Perché è vero che il protagonista di questo libro è un bambino, ma è anche vero che Fabio Genovesi ha costruito attorno a questo bambino una storia corposa, ricca di avventura, ricca di insegnamenti, ricca di argomenti importanti - spesso tristi - ma anche ricca di tante risate.
E ce ne accorgiamo subito di quello che vuole l'autore infatti, già dalle prime righe, iniziando a parlarci di Rolando, ci racconta che la gente del paese ha inventato un sacco di dicerie sul suo conto, solo perché vive al cimitero con lo zio guardiano. Ma ci dice anche che noi, iniziando a leggere questo libro, quelle dicerie non le ascolteremo, ci dice che se vogliamo ascoltarle è meglio che chiudiamo il libro e diamo retta alla gente del paese, ci dice che noi quel bambino lo proveremo a conoscere davvero, guardandolo con i nostri occhi e ascoltando la sua storia da vicino. Insomma, ci dice che se siamo persone superficiali, che credono alle apparenze, ai sentito dire, alle cattiverie, allora questo libro non fa per noi! Quanti avrebbero il coraggio di farlo? Quanti avrebbero magari paura di perdere qualche lettore? Bé Genovesi no, e credo inizi proprio da qui la grandezza della sua scrittura.
Conosceremo quindi Rolando entrando con lui al cimitero, accompagnandolo in una grandissima avventura sul Monte Pupazzo, incontreremo dei fantasmi, degli animali buffi ma saggi, una bambina molto particolare ma soprattutto, potremo vedere con i nostri occhi quello di cui la gente di paese sparla senza conoscerlo.
Genovesi fa centro, la storia che viene narrata in questo libro utilizza un linguaggio sicuramente più semplice rispetto al solito ma, comunque, mai banale. Non alleggerisce i toni, non sceglie di raccontare solo cose belle perché sta scrivendo un libro per bambini anzi, Rolando ha tutto tranne che una vita semplice. I suoi genitori sono morti in una sera in cui, per festeggiare il loro anniversario, si sono concessi una serata di coppia, solo loro due, lasciando il figlio a casa e da quel giorno Rolando vive con lo zio al cimitero, uno zio che, poverino, ne ha vissute anche lui di disgrazie nella vita! Insomma, non ci sono fate dalle ali colorate, non ci sono famiglie del mulino bianco, non ci sono toni pastello solo perché questo libro verrà letto da bambini anzi, in queste pagine ci sono toni cupi, morti improvvise e dolorose, ci sono paure e mancanze ma, al contempo, ci sono conquiste, gioie, incontri, avventure, un pizzico di magia, e tanti, tantissimi insegnamenti che, accompagnati da una storia fantastica, arrivano a un bambino con una potenza ancora maggiore!
Delle strepitose illustrazioni accrescono la bellezza del libro ed arricchiscono il piacere della lettura.
Insomma, Genovesi fa centro - ma io non avevo grandi dubbi su questo! - perché se raccontare di vita vera proprio come ci ha abituato nei suoi romanzi "per adulti", senza fare sconti, senza indorare la pillola ma riuscendo comunque a non creare un libro triste e doloroso anzi, creando un libro che, a noi, ha fatto fare delle grosse grasse risate! Quindi, se vi fidate di me, leggete questo libro da soli, in compagnia dei vostri figli (se siete genitori), in compagnia dei vostri genitori o dei vostri nonni  (se siete figli o nipoti), in compagnia dei vostri amici, delle vostre maestre (se siete alunni) e dei vostri alunni (se siete maestre o maestri). Leggetelo e non ve ne pentirete!!!

 
VOTO:









QUATTRO CHIACCHIERE CON FABIO GENOVESI

Di cosa abbiamo parlato durante l'incontro? Del romanzo ma anche di vita, di abitudini, di noi! Una chiacchierata a trecentosessanta gradi che ci ha permesso di sentirci a nostro agio, perché Fabio non se la tira, Fabio ama parlare dei suoi libri, ama parlare di libri.
Ecco le curiosità che voglio condividere con voi:

  • Quando era piccolo gli faceva paura tutto quindi ha deciso di andare fino in fondo alla paura con questo libro: ha deciso di portare i bambini in un cimitero a conoscere un bambino che mangia i ragni dentro al latte, andando nella tomba con lui. Il modo migliore per imparare è andare in fondo alle paure, si deve aver paura ovunque e da nessuna parte. Gli piaceva buttare i bambini in una situazione del genere, un po' come quando si impara a nuotare.
  • Ha scelto argomenti difficili e li ha trattati in maniera divertente perché crede che qualcosa solo triste sia finta, come qualcosa solo felice. Prima nella vita si impara a ridere anche delle cose tristi meglio è. Gli piaceva raccontare l'idea di un bambino tutto sommato felice nonostante viva in una situazione tragica.
  • Crede che la condanna dell'essere umano sia che la generazione precedente dica a quella successiva che sono dei fannulloni. Crede che sia una scusa dei genitori perché è più facile incolpare i bambini delle proprie colpe. Crede che spesso oggi i bambini siano cresciuti troppo in una bolla e che non vengano mai abituati al trauma. Non crede che siano i ragazzi di questa generazione ad essere troppo pigri ma sono i genitori di questa generazione ad essere ossessionati. I ragazzi hanno il diritto di farsi male perché nella vita ci si farà male ed è meglio arrivare preparati.
  • Crede che i ragazzini di oggi accetterebbero la sfida che vive Rolando ma crede anche che i genitori di oggi non gli permetterebbero di viverla!
  • Racconta una storia selvaggia perché crede che i ragazzi ne abbiano bisogno, visto che al giorno d'oggi hanno la vita organizzata dagli impegni.
  • Fabio ha scritto questo libro pensato per i bambini ma il suo sogno era che lo leggessero gli adulti ai bambini (proprio come già avevo cominciato a fare io con mio figlio!!!).
  • Crede che non esistano romanzi per ragazzi e romanzi per adulti. Crede che esistano storie belle e storie brutte e che le storie belle vadano lette e le storie brutte no.
  • L'idea di come vive Rolando è un po' lo specchio di come era Fabio da piccolo. È cresciuto in una casa dove vivevano tanti anziani ed ha avuto da piccolo pochi contatti con bambini. I racconti degli anziani con cui viveva non erano le classiche fiabe ma erano le storie di avi morti quindi la sua infanzia è stata un po' una vita in mezzo ai fantasmi.
  • Gli piaceva far capire ai ragazzi che nella vita per caso troveranno degli amici, anche quando meno se lo aspettano.
  • La cosa che più infastidisce Fabio nella vita è il pettegolezzo. Crede che nella vita si sprechi troppo tempo a parlare male degli altri (ancora di più adesso che si vive sui social). Crede che se si ha una vita piena e felice non si ha tempo di parlare male degli altri; più si sta male e si ha una vita triste si tende a parlare male degli altri per pensare che il problema sia degli altri. Non facendo pettegolezzo sugli altri si ha tanto tempo per fare le cose. Il pettegolezzo tra bambini non esiste quindi dall'inizio del libro invita il bambino a non ascoltarli.  QUANTA VERITÀ!!!
  • Crede nelle opportunità di quelle che apparentemente sembrano delle tragedie. Ha cominciato a lavorare nel mondo dei libri perché aveva un appuntamento con un piccolo editore ma ha perso un treno e sul treno successivo c'era un editore di una casa editrice più grande e ha cominciato a lavorare con lui.
  • Fabio è appassionato di fantasmi, licantropi, vampiri e  tutti i suoi viaggi si basano su quella passione. È stato più volte in Transilvania. Non la trova una cosa macabra ma una cosa gioiosa. Quindi in questo libro fa interagire Rolando con i fantasmi perché spesso si ha paura di ciò che non si conosce. Bisogna imparare che le cose che fanno paura a volte sono le cose che ci daranno di più.
  • La casa editrice non riesce a targhettizzare il profilo dei lettori di Fabio perché appartengono a tutte le età, a tutti i generi, a tutte le classi sociali.
  • Crede che nella vita si diventi vecchi ma che dentro si resti sempre un po' bambini.
  • L'approccio per questo libro è stato lo stesso che ha avuto per i suoi libri precedenti, ha solo evitato troppe parolacce!
  • Quando scrive tende a non chiedersi mai se sta facendo bene. Quando si accorge di chiedersi troppe cose, vuol dire che sta sbagliando.
  • Fabio ha un rapporto di dipendenza con gli uccelli infatti il migliore amico di Rolando è un merlo. A casa Fabio non ha cani e gatti ma ha le galline che vivono in libertà, lo rincorrono quando arriva, si fanno accarezzare quando si siede a leggere esattamente come cani e gatti.
  • Crede che i bambini dovrebbero vivere di più la natura e gli animali.

Una chiacchierata divertente quella avuta con Fabio e sono felice di aver potuto condividere con voi le parti più salienti. Spero di aver fatto cosa gradita ma soprattutto spero di avervi fatto venire voglia di leggere questo libro perché ne vale davvero la pena!

venerdì 25 ottobre 2019

Letture con Marina #73 - PordenoneLegge, incontro stampa con Michela Murgia e Chiara Tagliaferri

Buongiorno lettori, fortunatamente è di nuovo venerdì! Augurandovi buon weekend vi lascio a Marina e alla sua rubrica.




Per staccare un po’ dai romanzi per ragazzi che ultimamente mi hanno assorbita e anche da un ritorno di fiamma di cui Vi parlerò in seguito, ho pensato di trascrivere una delle interviste a cui ho partecipato durante il Festival di PordenoneLegge 2019. Riporterò solo l’intervista, senza alcun mio commento, lasciando poi a Voi la parola, a commento di quanto detto in tale sede.

“Morgana. Storie di ragazze che tua madre non approverebbe”.

Oramai quasi un mese fa, presso la Sala Conferenze di Palazzo Klefisch a Pordenone, in occasione del Festival Letterario PordenoneLegge 2019, si è tenuto l’incontro stampa con le autrici Michela Murgia e Chiara Tagliaferri in occasione dell’uscita a Settembre 2019 del loro romanzo “Morgana. Storie di ragazze che tua madre non approverebbe”, edito da Mondadori.

Titolo:  Morgana. Storie di ragazze che tua madre non approverebbe
Autore:  Michela Murgia
Casa editrice: Mondadori, 2019
Pagine: 238
Sinossi: Controcorrente, strane, pericolose, esagerate, difficili da collocare. E rivoluzionarie. Sono le dieci donne raccontate in questo libro e battezzate da una madrina d'eccezione, la Morgana del ciclo arturiano, sorella potente e pericolosa del ben più rassicurante re dalla spada magica. Moana Pozzi, Santa Caterina, Grace Jones, le sorelle Brontë, Moira Orfei, Tonya Harding, Marina Abramovic, Shirley Temple, Vivienne Westwood, Zaha Hadid. Morgana non è un catalogo di donne esemplari; al contrario, sono streghe per le donne stesse, irriducibili anche agli schemi della donna emancipata e femminista che oggi, in piena affermazione del pink power, nessuno ha in fondo più timore a raccontare. Il nemico simbolico di questa antologia è la "sindrome di Ginger Rogers", l'idea - sofisticatamente misogina - che le donne siano migliori in quanto tali e dunque, per stare sullo stesso palcoscenico degli uomini, debbano sapere fare tutto quello che fanno loro, ma all'indietro e sui tacchi a spillo. In una narrazione simile non c'è posto per la dimensione oscura, aggressiva, vendicativa, caotica ed egoistica che invece appartiene alle donne tanto quanto agli uomini. Le Morgane di questo libro sono efficaci ciascuna a suo modo nello smontare il pregiudizio della natura gentile e sacrificale del femminile. Le loro storie sono educative, non edificanti, disegnano parabole individuali più che percorsi collettivi, ma finiscono paradossalmente per spostare i margini del possibile anche per tutte le altre donne. Nelle pagine di questo libro è nascosta silenziosamente una speranza: ogni volta che la società ridefinisce i termini della libertà femminile, arriva una Morgana a spostarli ancora e ancora, finché il confine e l'orizzonte non saranno diventati la stessa cosa.


INTERVISTA:

lunedì 21 ottobre 2019

Recensione #328 - La città delle ragazze di Elizabeth Gilbert

Buongiorno e buon lunedì, nonostante la pioggi che al nord imperversa oggi cominciamo bene la settimana con una recensione di un libro strepitoso! Si tratta de La città delle ragazze di Elizabeth Gilbert edito da Rizzoli che ringrazio per la copia, pag. 496. 

Sinossi: Feste strepitose, attori seducenti, dive egocentriche e poi musica, risate, luci che si accendono. Vivian morris ha novantacinque anni, ma se chiude gli occhi torna a essere la diciannovenne che dopo un fallimentare tentativo al college si è ritrovata a sbirciare dietro le quinte del vivace e sgangherato tea-tro gestito da sua zia peg. L'anno è il 1940, la città new york, gli ambienti sono quelli del lily playhouse, un odeon pazzo dove le ragazze in cerca di fortuna si offrono al mondo, all'arte, agli uomini. Vivian inciampa in questo fiume in piena e ne è trascinata via, complice il fascino di celia, soubrette dal corpo meraviglioso e con la voce cupa da gatta randagia. Mentre la ragazza scopre di avere un talento come costumista, zia peg la accoglie nel suo regno esploso, al centro della città più sognata e ai margini della sua ricchezza. Dove bisogna scrollarsi di dosso la provincia impressa nel passo e negli occhi. La città delle ragazze è la storia di un'educazione sentimentale gioiosa, la rappresentazione di un universo che non teme di mostrarsi famelico, rumoroso, fragile e mosso da un'inquietudine costante. Amato dalla migliore critica americana, che ha trovato in questa scrittura uno sguardo illuminante e onesto sulla natura e il carattere del desiderio femminile, ecco il nuovo romanzo di Elizabeth Gilbert.


Premetto che, nonostante l'autrice sia quella del famosissimo Mangia prega ama, io non la conoscevo se non di nome. Quando mi hanno proposto questo libro ho accettato con slancio perchè sono stata ammaliata dalla stupenda cover ma anche dalla trama e dall'ambientazione newyorkese degli anni Quaranta. Ma, si sa, spesso le cover e le trame sono specchietti per le allodole quindi io ci vado sempre con i piedi di piombo e aspetto di leggere il romanzo per farmi l'idea corretta di quello che ho per le mani.
In questo caso però posso dire che cover e trama sono assolutamente in linea con il contenuto del romanzo che è, posso dirlo, uno dei pochi romanzi a cui nel 2019 ho dato il massimo dei voti.
Se volete sapere perchè dovete continuare a leggere!

giovedì 17 ottobre 2019

Recensione #327 - IN ANTEPRIMA - Le mezze verità di Elizaneth Jane Howard

Buongiorno lettori, come state? Io ancora influenzata quindi poco presente, ma rimedierò presto. Nonostante il febbrone sono riuscita a leggere in anteprima un libro che uscirà oggi in tutte le librerie e store online. Si tratta di Le mezze verità di  Elizabeth Jane Howard edito da Fazi Editore che ringrazio per la copia digitale, pag. 329. 

Sinossi: May Browne-Lacey ha da poco sposato in seconde nozze il Colonnello Herbert; entrambi hanno figli dai precedenti matrimoni e vivono in una casa di singolare bruttezza nelle campagne del Surrey, fortemente voluta dall'uomo e acquistata con l'eredità di May. Alice, la figlia di Herbert, si sta per sposare, più per fuggire dal padre che per amore. Il Colonnello non piace nemmeno ai due figli di May, Oliver ed Elizabeth: lo considerano un borioso tiranno che si comporta in modo strano e opprime la madre. Oliver, un ventenne brillante e ironico, abita a Londra, non ha un lavoro stabile e vorrebbe tanto sposare una donna ricca che lo mantenga. Elizabeth, la sorella minore, che nutre un complesso di inferiorità nei suoi confronti, è una ragazza ingenua e sentimentale. Quando quest'ultima decide di trasferirsi a casa del fratello per cercare lavoro, May, rimasta sola nel Surrey con Herbert, inizia a pentirsi amaramente di averlo sposato. Intanto Elizabeth trova lavoro e anche l'amore, Oliver cerca la sua ereditiera mentre si fa mantenere dalla sorella, e Alice, incinta e infelice, vorrebbe scappare di nuovo. In questo sottile ritratto di una famiglia in crisi, ognuno deve fare i conti con una mezza verità che lo tormenta; ma la tragedia è dietro l'angolo e quando arriva spazza via quell'aria di non detto che così a lungo ha gravato sui protagonisti. In "Le mezze verità" Elizabeth Jane Howard trascina il lettore in una commedia dalle sfumature noir che è anche un romanzo sulle molteplici declinazioni dell'amore: l'amore coniugale, quello familiare, quello passionale e quello che proprio amore non è.



Aspettavo un nuovo romanzo di questa autrice, che ho conosciuto e amato grazie alla saga dei Cazalet - recensita qui - e il cui apprezzamento ho potuto consolidare con la lettura degli altri romanzi auto conclusivi già pubblicati in Italia. Un porto sicuro quindi, che però sa sempre sconvolgermi! Provo a spiegarvi perché.

venerdì 11 ottobre 2019

Letture con Marina #72 - Recensione del libro Strega per caso di Morgana Bell

Buongiorno lettori, come ogni due venerdì oggi torna Marina con una nuova recensione. Prima di lasciarvi a lei vi auguro buon weekend.


In anticipo sul fine mese e quindi su zucche, streghe, dolcetti e scherzetti, nel passaggio tra un romanzo feroce e “spesso” ed un altro romanzo che prevedo quantomeno complicato, mi sono dilettata con:


Titolo:  Strega per caso
Autore:  Morgana Bell
Casa editrice: StreetLib Editore, 2018
Pagine: 175
Sinossi: Quando il gioco si fa duro...

L'investigatrice privata Trixie Pepperdine è stata ingaggiata per trovare un serial killer, perché come al solito la polizia brancola nel buio. Trixie è la non troppo entusiasta proprietaria di uno strano gatto con un occhio solo e sa di non potersi aspettare molto aiuto dalla sua segretaria. Infatti, la signora Piggy trascorre tutte le sue giornate a lavorare a maglia.
E come se tutto questo non bastasse, Trixie scoprirà di essere una strega.
...si comincia a giocare.


RECENSIONE:

venerdì 4 ottobre 2019

Recensione #326 - La casa degli specchi di Cristina Caboni

Buongiorno carissimi e buon venerdì. Per finire bene la settimana vi lascio una nuova recensione, quella del romanzo La casa degli specchi di Cristina Caboni edito da Garzanti che ringrazio per la copia, pag. 262. 

Sinossi: La grande villa di Positano è l'unico posto che Milena riesca a chiamare casa. È cresciuta lì, insieme al nonno Michele, e ne conosce ogni angolo, a partire dal maestoso ingresso rivestito da dodici specchi con cornici d'argento intarsiate. Specchi che sembrano capaci di mettere a nudo la sua anima. Milena li ha sfiorati mille volte alla ricerca di risposte, ma un giorno trova qualcosa di inaspettato: un gancio che apre il passaggio a una stanza segreta. All'interno le pareti sono tappezzate di locandine di vecchi film. Quando Milena legge il nome di una delle interpreti non riesce a crederci. È un nome proibito in quella casa. È il nome di sua nonna che, tanti anni prima, è fuggita in America senza lasciare traccia. Frugando tra le sue carte, Milena scopre cose che non avrebbe mai immaginato. Che era un'attrice nella Roma della dolce vita. Che ha lottato per farsi strada in un mondo affascinante, ma dominato dagli uomini. Che i loro sogni sono molto simili. Anche lei vuole calcare le scene, ma ha paura di mettersi in gioco. Fino a quando non si imbatte in alcuni indizi che suggeriscono qualcosa di misterioso e non può fare a meno di chiedersi perché nessuno le abbia mai parlato di sua nonna. C'è solo una persona che può darle spiegazioni, ma Michele è restio ad affrontare l'argomento. Milena è convinta che gli specchi luccicanti che decorano l'atrio della villa abbiano assistito a eventi terribili, che nella storia della sua famiglia ci sia un segreto che nessuno vuole riportare a galla, mentre per lei è vitale far emergere la verità per capire a fondo il presente. Anche se a volte è meglio che ciò che è stato sepolto dal passare degli anni resti tale.



Probabilmente se la casa editrice Garzanti non mi avesse inviato questo libro a sorpresa, non lo avrei letto subito perché questi sono mesi di grande impegno a livello di nuove uscite e, per quanto mi riguarda, anche a livello personale. Lo avevo adocchiato, la trama mi ispirava molto ma non lo avevo richiesto per paura di non riuscire a leggerlo in tempi brevi… mi è arrivato ugualmente quindi a quel punto l’ho incastrato nelle letture che già avevo programmato et voilà, oggi vi beccate il mio pensiero!


martedì 1 ottobre 2019

Visual Challenge Upgrade - Sfida di lettura 2019 - DECIMA TAPPA: Ottobre

Ciao a tutti! Nuovo mese e nuova immagine. Ancora non mi capacito di come sia successo, siamo già a ottobre e tra due mesi tutto questo finirà. Ma non disperate, abbiamo già in mente tantissime novità e sorprese per il prossimo anno e non intendiamo abbandonarvi anzi... stiamo già lavorando per voi! ;)




LA SFIDA 

La sfida durerà un anno e sarà divisa in 12 tappe della durata di un mese ciascuna, potrete iscrivervi in qualsiasi momento comunicandocelo nei commenti. Il primo di ogni mese pubblicheremo un post in cui troverete una fotografia che conterrà svariati oggetti o scenari. Voi potrete leggere in un mese massimo 6 libri e minimo 2. Il primo dei sei dovrà avere raffigurato uno o più oggetti della fotografia. Il secondo dovrà contenere un'immagine presente nella cover del primo, il terzo un'immagine presente nella cover del secondo e così via, formando una catena fino ad un massimo di 6 libri. Potrete utilizzare anche sei volte la stessa immagine e otterrete un punto per ogni libro letto, ma se sarete fantasiosi e utilizzerete sempre immagini differenti otterrete un bonus e vi verranno assegnato un punto in più a libro. Per ottenere questo bonus dovrete però leggere almeno 3 libri.

Se non riuscirete a completare la tappa leggendo almeno DUE LIBRI, quel mese otterrete 0 punti, ma potrete comunque continuare a giocare con noi. 

VI CONSIGLIAMO  IN OGNI CASO, PRIMA DI INIZIARE A LEGGERE, DI CHIEDERCI  CONFERMA LIBRO PER LIBRO, ONDE EVITARE CHE LA VOSTRA CATENA SI SPEZZI MAGARI A META', PER EVITARE DI SCOPRIRE A FINE TAPPA DI AVER TOTALIZZATO MENO PUNTI A CAUSA DI UN COLLEGAMENTO ERRATO. I COLLEGAMENTI SARANNO VISIVI, QUINDI NON INTUITIVI: UCCELLO VALE PER PENNUTO E NON PER ANIMALE GENERICO. VASO DI FIORI VALE PER VASO DI FIORI E NON FLORA IN GENERALE. 

Ogni mese potrete decidere di leggere da due a sei libri per ottenere qualche punto. Potrete quindi partecipare a qualsiasi tappa anche se non avrete letto libri per le tappe precedenti. Per dimostrare di aver letto i libri dovrete caricare, nel format che troverete nel post della tappa corrispondente, il link che rimanderà alle vostre recensioni, ma lo potrete fare una sola volta al mese quando avrete completato la catena. (capirete meglio quando aprirete il format). Le recensioni potranno essere postate sul vostro blog (se ne avete uno) o su una qualsiasi piattaforma online (Amazon, Facebook, goodreads, anobii, ecc.) da cui potrete prendere un link e inviarcelo. Non valgono recensioni inviate via mail. (Per recensione non si intende un riassunto e neanche solo bello o brutto, bisogna argomentare il proprio pensiero raccontando, possibilmente evitando gli spoiler, le motivazioni del vostro giudizio sul libro. Non fatevi spaventare se anche non ne avete mai scritte, sarà più facile di quello che credete. Comunque se avete bisogno non esitate a chiedere!!! Noi siamo sempre disponibili a darvi una mano).
Importante: il libro deve essere di almeno 150 pagine - fa fede Amazon - 


PUNTEGGIO
Per ogni libro letto e recensito entro la fine della tappa corrente anche con sempre la stessa immagine - catena minima di DUE LIBRI - : 1 PUNTO

Per una catena minima di tre libri contenenti sempre oggetti differenti: 1 PUNTO in più a Libro.

Il punteggio del primo libro dipenderà dal numero di oggetti che questo avrà in comune con la nostra immagine: ogni oggetto varrà 1 PUNTO.
Se il link arriverà dopo la mezzanotte dell'ultimo giorno del mese sarà automaticamente cancellato, quindi occhio!

Se create una catena composta da sei libri, indipendentemente che gli oggetti siano uguali o differenti, ottenete un bonus di 3 PUNTI.

FOTO DEL MESE

Fonte: https://www.pinterest.it/pin/368239707022685624/feedback/?invite_code=39931d90e39342fcb613d8843c187688&sender_id=355291995511477098

Precisazioni:

1- zucca vale per zucca e non per ortaggio

2- cappello generico (non necessariamente da strega) non vale cappuccio, copricapo, corona...
3- strega vale come strega (come nell'immagine e non interpretabile) e non come donna. Il cappello indossato dalla strega non vale come punto in più.
4- ramo vale come ramo spoglio (si deve vedere il ramo e non immaginare)

5- fiore vale solo nel vaso (no nel prato)
6- vale sia collana che teschio
7. vale fungo (anche nel prato)
8. vale vaso vuoto

Ed ora la palla passa a voi! Aspettiamo le vostre catene!!!

Per i nuovi i scritti, per le regole per partecipare o per chi ancora avesse dei dubbi sulla realizzazione della catena o su qualsiasi altro punto della challenge c'è sempre la spiegazione con gli esempi nel primo post qui.


Vi ricordiamo che potete controllare il vostro punteggio sul file drive qui e che è attivo il gruppo facebook della challenge cui si può richiedere l'iscrizione qui (non è obbligatorio).

Ecco il format dove dovrete inserire i link. Vi chiediamo di prestare attenzione alla correttezza dei dati. Se inserite un link che rimandi a Goodreads o Anobii inserite quello che riporta alla vostra recensione specifica e non al libro generico. Se avete bisogno di aiuto non esitate a chiedere!



Siamo sempre a vostra disposizione via mail per qualsiasi dubbio, chiarimento, necessità voi abbiate ed anche solo per fare quattro chiacchiere con noi!!!
Ci trovate qui:

BABA E DANY

babaedany@gmail.com


A presto!