martedì 31 marzo 2020

Recensione #348 - Tutta colpa di New York di Cassandra Rocca

Buongiorno lettori, come state? Spero tutti bene! Oggi torno con una nuova recensione. Per superare la mia difficoltà di concentrazione ho provato a buttarmi su un genere che non è il mio preferito ma da cui cercavo svago e leggerezza: il romance. Grazie all'abbonamento Kindle Unlimited ho letto Tutta colpa di New York di Cassandra Rocca edito da Newton Compton editori, pag. 276, primo libro di una serie di cinque volumi. Sarà riuscito questo libro a donarmi un po' dello svago che cercavo? Ve lo spiego nella recensione!

Trama: Fare un regalo non è sempre facile. Lo sa bene la giovane Clover O’Brian, che in qualità di personal shopper aiuta i suoi clienti nell’ardua impresa di scovare doni speciali. Natale è alle porte, New York è in fermento e Clover si gode il periodo dell’anno che preferisce. Cade Harrison è un uomo molto fortunato. È un attore di Hollywood bello, ricco, famoso e amato. Anche il successo, però, ha i suoi lati negativi: appena uscito da una relazione disastrosa con una collega, Cade sente il bisogno di rifugiarsi in un luogo poco frequentato dalle star, lontano da occhi indiscreti e soprattutto dai paparazzi! E allora accetta volentieri di trascorrere le feste a New York, nella casa che gli presta un amico. Ma il caso vuole che la villetta in questione si trovi proprio di fronte a quella dove vive Clover. E così due vite, apparentemente inconciliabili, inciamperanno l’una nell’altra nel periodo più romantico dell’anno. Basterà la magia del Natale a far scoccare la scintilla?

Come vi dicevo, questo non è uno dei miei generi preferiti, anzi! Normalmente rifuggo cuori, amore e romanticismo, preferendo serial killer, morti squartati e sangue a profusione. In questo momento però, a causa di questo virus bastardo - quando ci vuole ci vuole - di morti ne vedo troppi, intorno a me, tutti i giorni. Non so come sia la situazione nella vostra regione ma io sono a ridosso della bergamasca, mio marito ha origini bergamasche ed ho parecchi amici che abitano in quella zona quindi ogni giorno ricevo notizie di gente ricoverata, intubata o addirittura morta, quindi di morti sinceramente ne ho un po' abbastanza.
Devo dire che sicuramente il libro della Rocca in un momento come questo può essere utile, anche ad una come me, per staccare la testa dalle brutture e per liberare un po' la mente.

venerdì 27 marzo 2020

Letture con Marina #83 - Recensione del libro Cerchi Infiniti di Cees Nootebloom

Buongiorno lettori, come va? Oggi torna Marina con una recensione. Lo so che ha già recensito la settimana scorsa ma visto che aveva un'altra recensione pronta abbiamo deciso di inserirla questa settimana senza aspettare la prossima! Come vedete, il blog ha ripreso a pieno regime questa settimana. Vecremo come andrà la prossima ahahahhaha
Qui si naviga a vista!


E visto il periodo di chiusura estrema, tentiamo di evadere viaggiando… E dove potevamo andare, conoscendomi? Gran Bretagna e Giappone, naturalmente!


Titolo: Cerchi infiniti
Autore: Cees Nootebloom
Casa editrice: Iperborea, 2017
Traduzione: Laura Pignatti
Pagine:180
Trama: Certi viaggi hanno l'obiettivo segreto di «estraniarti dalle tue origini», «scardinarti l'esistenza»: «soltanto allora sei stato veramente via, così altrove da essere forse diventato un altro», scrive Cees Nooteboom, infaticabile esploratore di culture, riguardo al paese che conserva per lui un fascino unico: il Giappone. "Cerchi infiniti" raccoglie i suoi testi più illuminanti su quarant'anni di viaggi attraverso i paesaggi, le architetture, la poesia e la storia del Sol Levante. Dalle metropoli avveniristiche di Tokyo e Osaka alle antiche città imperiali di Kyoto e Nara, dalle incisioni di Hokusai e Hiroshige al teatro kabuki, il rapimento mistico e intellettuale dei giardini zen, quella coesistenza intrecciata di buddhismo e shintoismo nei templi e nei riti millenari che scandiscono ancora il calendario nelle campagne. Viaggi accompagnati dalle pagine di Kawabata, Mishima, Tanizaki, ma soprattutto dalle "Note del guanciale" di Sei Shonagon e dalla "Storia di Genji" di Murasaki Shikibu, il primo romanzo della storia, che ritrae il raffinamento estremo a cui giunse l'isolata corte di Heian nell'XI secolo. Con la sua capacità di cogliere le sfumature più sottili, accendere connessioni, stimolarci a vedere con altri occhi e a rapportare il particolare all'universale, Nooteboom ci immerge nell'esperienza della scoperta, della bellezza e della sfida che il Giappone continua a rappresentare per l'Occidente: possiamo arrivare a conoscere veramente una cultura così lontana da noi? Ma è proprio nel confronto con l'altro che il viaggio diventa una ricerca sul fondo comune della condizione umana, un pellegrinaggio interiore per interrogarsi su se stessi.




La casa editrice Iperborea ha pubblicato in Italia “ Cerchi infiniti. Viaggi in Giappone”, a cui va anche reso merito la scelta di stupende copertine. Questa in particolar modo, perché ci dà la possibilità di ricordare ancora una volta la piccola Sadako Sasaki, morta a 12 anni per una forma di leucemia contratta a causa della bomba atomica sganciata nel suo paese. Qui ritratto è il “Senbazuru” di Jessica Moon che, spiegano in Iperborea, è una risposta artistica al terremoto del 2011 e si ispira ad una leggenda giapponese per cui, se si piegano mille origami di gru (“orizuru”), si avvera un desiderio. E come non riportare alla memoria la tragica e commoventissima storia di questa bimba che nel 1954 tenta con ogni sforzo e grande passione, recuperando la carta dalle confezioni dei medicinali e da altre carte da imballaggio, di far avverare in tal modo il suo innocente e feroce diritto alla vita… La leggenda narra che riuscì a farli tutti e 1.000 prima di morire nell’Ottobre del 1955. Una versione invece vuole che morì avendone fatti “solo” 644. I restanti orizuru vennero fatti dai suoi amici e seppelliti insieme alla piccola. Nel 1958 fu collocata nel Parco del Memoriale della Pace una statua raffigurante Sadako mentre tende una gru d’oro verso il cielo. Ai piedi della statua, una targa: “Questo è il tuo pianto. La nostra preghiera. Pace nel mondo”. A memoria di tutti i bambini morti come lei e di tutti i bambini che ancora muoiono a causa di guerre e violenze.

Mi pareva imprescindibile parlare di Sadako, prima di parlarVi insieme a Cees Nooteboom del suo Paese.
RECENSIONE:

giovedì 26 marzo 2020

Recensione #347 - Volevamo andare lontano di Daniel Speck

Buongiorno lettori, eccomi di nuovo qui. Avrò superato il momento di stanca? Vedremo, lo scopriremo solo vivedo. Per il momento sono qui, con la seconda recensione in un paio di giorni e mi ritengo più che soddisfatta! A voi come vanno le letture? Leggete tantissimo o, come me e visto il periodo, fate fatica? Ma torniamo al blog. Oggi vi parlo del libro Volevamo andare lontano di Daniel Speck edito da Pickwich,  pag. 545.

Trama: Milano, 2014. Julia, giovane e brillante stilista tedesca, sta per affrontare la sfilata che potrebbe finalmente coronare i suoi sogni. Ma, proprio mentre guarda al futuro, il passato torna a cercarla nei panni di uno sconosciuto che sostiene di essere suo nonno. Dice di essere il padre di quel padre che lei ha sempre creduto morto, e le mostra la foto di una ragazza che potrebbe essere Julia stessa, tanto le somiglia, se solo quel ritratto non fosse stato scattato sessant'anni prima.
Milano, 1954. Vincent, promettente ingegnere tedesco, arriva da Monaco con il compito di testare una piccola automobile italiana che potrebbe risollevare le sorti della BMW. È così che conosce Giulietta, incaricata di fargli da interprete, e se ne innamora. Lei è una ragazza piena di vita e di sogni - ama disegnare e cucire vestiti - ma è frenata dalla sua famiglia, emigrata dalla Sicilia, e da una promessa che già la lega a un altro uomo. Si ritroverà a scegliere tra amore e dovere, libertà e tradizione, e quella scelta segnerà il destino di tutte le generazioni a venire…
Fino a Julia. Proprio a lei, oggi, viene chiesto da quel perfetto estraneo di ricucire uno strappo doloroso, di ricomporre una famiglia che non ha mai conosciuto. Ma che ha sempre desiderato avere. Se accetta, l'attende un viaggio alla ricerca della verità, un tuffo nel passato alla scoperta delle sue radici. L'attendono bugie e segreti che potrebbero ferirla: il prezzo da pagare per riavere un mondo di affetti che le è sempre mancato. L'attende la scoperta emozionante di un amore incancellabile a cui va resa giustizia e di una donna luminosa che, all'insaputa di Julia, vive da sempre dentro di lei e dentro i suoi sogni.


Prima di parlare del libro vi devo raccontare cosa abbia in comune questo libro con gli altri 4 che vedete in fotografia.

martedì 24 marzo 2020

Recensione #346 - Le quattro casalinghe di Tokyo di Natsuo Kirino

Buongiorno lettori, come state? Qui tutto bene e spero sia così anche per voi. Solo la mia svogliatezza la fa da pradrona ma, avete visto? Oggi, con poca voglia ma con tanta determinazione, eccomi qui a scrivere il mio pensiero sul libro cho ho finito ormai da più di una settimana. Si tratta di Le quattro casalinghe di Tokyo,  di Natsuo Kirino edito da Neri Pozza, pag. 652.

Trama: La pazienza di Yaoyoi, della dolce e graziosa Yaoyoi, si è rotta oggi improvvisamente come un filo. Nell'ingresso di casa, davanti alla faccia insopportabilmente insolente di Kenji, il marito che ha dilapidato tutti i suoi risparmi, Yaoyoi si è tolta la cinghia dei pantaloni e l'ha stretta intorno al collo del disgraziato. Kenji ha tentato di afferrare la cintura, ma non ne ha avuto il tempo. La cinghia gli è penetrata subito nella carne.
È stato buffo vedere come il collo di Kenji si sia piegato all’indietro e le mani abbiano cominciato ad annaspare disperatamente nell’aria. Sì, buffo, veramente buffo, poiché un uomo così, un infelice che beve e gioca, non si cura dei figli, è attratto da donne impossibili e picchia la moglie, non meritava certo di vivere!
Le gambe abbandonate storte sul pavimento di cemento dell’ingresso, accasciato sulla soglia, la testa tutta girata, Kenji, a un certo punto, non si è mosso più. Yaoyoi gli ha messo allora una mano sul collo per sentire le pulsazioni. Niente. Sul davanti dei pantaloni ha visto una macchia bagnata. E ha riso, stupefatta della forza furiosa, della crudeltà di cui era stata capace. Ha riso anche quando Masako e Yoshie, le fedeli amiche, l’hanno aiutata trasportando il cadavere a casa di Masako, tagliandolo a pezzetti e gettando poi i resti in vari bidoni d’immondizia.


Avevo questo libro sul Kindle da una vita ma ne avevo sempre rimandato la lettura. Questo mese invece, complice una challenge cui partecipo che mi richiedeva di leggere un libro giapponese, ho deciso che fosse finalmente venuto il suo momento quindi eccomi qui, con il mio pensiero.

venerdì 20 marzo 2020

Letture con Marina #82 - Recensione del libro In viaggio contromano di Michael Zadoorian

Buongiorno lettori, scusate la latitanza ma il periodo non aiuta... Sono in casa da tre settimane e non c'è stato un momento di tranquillità. La prima settimana è stato ammalato il grande, la seconda il piccolo e la terza mi sono ammalata io e ancora mi sto riprendendo. Insomma non ho avuto la volontà di accendere il pc e mettermici davanti quindi mi scuserete.
Ringrazio invece Marina che, nonostante tutto, ogni due settimane vi allieta con le sue recensioni. Vi prometto che tornerò presto attiva anche io. Per il momento godotevi questa nuova recensione di un libro che ho consigliato per la challenge e che avevo letto moltissimo tempo fa. Spero che stiate tutti bene!!!!

Non sono particolarmente portata per la lettura dei romanzi d’amore. Eppure… Non amo particolarmente vedere un film di cui ho già letto il libro da cui è stato tratto. Eppure… Eppure ho amato profondamente questo romanzo:
Titolo: In viaggio contromano
Autore: Michael Zadoorian
Casa editrice: Marcos y Marcos, 2009
Pagine:282
Trama: Poche storie, Ella e John hanno deciso: partiranno. Chi se ne frega dei divieti e delle ansie dei figli, al diavolo medici, paramedici, rompiscatole che ti ammorbano a suon di esami prescrizioni precauzioni. Ella ha più problemi sanitari di un paese del Terzo mondo, John non ricorda come si chiama sua moglie, ma insieme "formano una persona intera". Di cose grandiose, se ne possono fare anche all'ultimo round. Anche dopo una vita che non ha nulla di straordinario. E allora? Si parte e stop. In barba a ogni cautela, ogni pallosa ragionevolezza, a ottant'anni suonati Ella e John balzano sul loro camper - un vecchio Leisure Seeker - e attraversano l'America da Est a Ovest. Partendo da Detroit, puntano dritti a Disneyland, lungo la mitica Route 66. Un vero e proprio viaggio contromano a base di cocktail vietati, hippies irriducibili, diapositive all'alba, malviventi messi in fuga. Un inno alla Strada, un caleidoscopio di paesaggi strepitosi e cittadine fantasma, ansie, sogni,paure; quello che è stato, che si è amato, quel che è qui e ora e più non sarà... perché la vita è profondamente nostra, teneramente, drammaticamenteìgrande, fino all'ultimo chilometro.

Da questo libro è stato tratto il film "Ella & John – The Leisure Seeker" diretto da Paolo Virzì, con protagonisti Helen Mirren e Donald Sutherland



RECENSIONE:

venerdì 6 marzo 2020

Letture con Marina #81 - Recensione de Il cuore non si vede di Chiara Valerio

Buongiorno lettori, è venerdì e come un orologio svizzero torna Marina con una nuova recensione.
Lo scorso Settembre 2019, in occasione del Festival Letterario Pordenonelegge 2019, ho avuto modo di ascoltare Chiara Valerio, che presentava la grande interprete di scrittori e scrittrici / poeti e poetesse russe, Serena Vitale, Professore di letteratura russa e ceca che ha insegnato in vari atenei italiani, oltre a vincere diversi premi di grande rilievo per il suo lavoro di traduttrice. Ma di lei e di Sonecka Vi parlerò in un’altra occasione. Oggi Vi voglio svelare e parlare della fanciullesca, curiosa e colta Chiara Valerio.
Titolo: Il cuore non si vede
Autore:  Chiara Valerio
Casa editrice: Einaudi, 2019
Pagine:160
Sinossi: Andrea Dileva, quarantenne, studioso, curioso, professore di greco, si sveglia un giorno senza il cuore. Laura vive con lui, è abituata alle sue mancanze, ma questa proprio non se l'aspettava. Carla in teoria sarebbe la sua amante, ma a casa ha un cane, un bimbo, un marito, e poi con il corpo di Andrea ha sempre avuto un rapporto difficile, in fin dei conti le va bene anche cosí. Forse Simone avrebbe la fantasia per capire com'è che l'amico di mamma sta perdendo i pezzi, d'altronde è stato proprio lui a raccontargli storie di leviatani giganti e donne con la coda di pesce. Ma Simone ha otto anni e nessuno ha chiesto il suo parere. Andrea cerca dappertutto una storia che assomigli alla sua, senza trovarla: eppure era convinto che la mitologia fosse l'archetipo di ogni cosa. Certo, se l'umanità intera ha il terrore di morire, deve prendere atto che per lui è diventato impossibile. Come può smettere di battere un cuore che non c'è piú.




RECENSIONE:

lunedì 2 marzo 2020

Recensione IN ANTEPRIMA #345 - Aria di novità di Carmen Korn

Buongiorno lettori e buon lunedì! Come state? Anche da voi ancora tutto in sospeso per il Coronavirus o dalle vostre parti è tutto normale? Qui tutto fermo e se ci aggiungiamo che il mio grande ha avuto febbre la scorsa settimana e il mio piccolo ha cominciato ad avere la febbre oggi diciamo che la serenità non vive in casa mia! Ma vabbè, sarà influenza, però incute eh!
Ma torniamo a noi...
Sono qui per parlarvi di un libro in uscita oggi in tutte le librerie e store online. Si tratta di  Aria di novità, l'attesissimo ultimo capitolo della trilogia di Carmen Korn edito da Fazi Editore, pag. 550. Se vi siete persi le mie recensioni dei volumi precedenti cliccate qui per Figlie di una nuova era (1° vol.) e qui per È tempo di ricominciare (2° vol.)

Trama: È il 1970 e Henny, che ha «l’età del secolo» ed è concentrata sui preparativi per il suo settantesimo compleanno, chiede divertita all’amica di sempre: «Hai mai tradito tuo marito?». Guardarsi allo specchio è più difficile, ma dentro si sente ancora una ragazzina; perché cos’è il tempo, in fin dei conti? A festeggiare con lei, insieme alle immancabili amiche, al marito e ai figli, ci sarà una nuova generazione appena entrata nell’età adulta: Katja, una fotografa che decide di mettere in secondo piano la sua vita per documentare con le immagini quel che accade nei focolai di guerra sparsi per il mondo; Florentine, modella di fama internazionale tornata a sorpresa ad Amburgo con una notizia che lascerà parenti e amici a bocca aperta; e poi Ruth, giornalista e militante, che fatica a liberarsi dalla travagliata relazione con un uomo violento pericolosamente vicino alle frange più estreme. Fra le tre giovani donne si ricrea lo stretto sodalizio che ha unito le loro madri e nonne e, con grande felicità di Henny, la generazione successiva alla sua porta avanti la tradizione: condivide felicità e sfortune, i momenti insignificanti e quelli importanti. A fare da sfondo, le grandi vicende politiche e sociali degli anni Settanta e Ottanta: la Germania divisa, la guerra in Vietnam, il terrorismo, l’immigrazione; e poi gli scandali della Casa Bianca visti dall’Europa, lo scioglimento del blocco orientale e infine l’evento risolutore per eccellenza: il crollo del Muro nel 1989. Ma prima che la storia intervenga ad abbattere questa barriera, chiudendo un’epoca e aprendone una nuova, le vite delle protagoniste subiranno diversi scossoni. Dopo Figlie di una nuova era ed È tempo di ricominciare, la trilogia di Carmen Korn trova in questo volume la sua commovente conclusione.

Siete pronti a lasciare questi meravigliosi personaggi? Io per niente, perché dopo averli accompagnati per un secolo della loro vita seguendone gli sviluppi, vedendoli crescere, sposarsi, avere figli e poi nipoti, so già che mi mancheranno da morire.
Se non avete letto i precedenti volumi vi sconsiglio di leggere la recensione.