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martedì 25 gennaio 2022

Recensione #423 - Le piume del Drago di Lorenzo Visconti

Buongiorno lettori come state? Io avevo tantissimi buoni propositi di cominciare l'anno seguendo il blog assiduamente ma, ahimè, in questo gennaio che sta quasi per concludersi ho letto molto ma non ho avuto una gran voglia di accendere il pc e scrivere quindi eccomi qui, nell'ultima settimana del mese, a riempirvi di recensioni che sto cercando di recuperare. 

Oggi torno con quella che è diventata una delle mie serie noir/poliziesche coccola; cosa significa? Che so che quando leggerò i libri di Lorenzo Visconti - pseudonimo di Paolo Roversi - per me saranno una coccola calda in una giornata grigia e nebbiosa! Vi parlo del secondo della serie e precisamente de Le piume del Drago di Lorenzo Visconti edito da Cairo, pag. 268. 

Primo libro della serie: La legge del Drago, recensione qui.


Trama:
Lorenzo Visconti detto il Drago continua a «non» essere un investigatore privato: non ha licenze ufficiali e nemmeno regole (tranne le sue). Ex sbirro che ha avuto qualche problema con la divisa e le istituzioni, il suo ufficio è un bar in via Gluck a Milano. Ed è lì che una mattina di luglio si presenta Valeria Zamperini chiedendogli di trovare la sorella scomparsa da cinque mesi. Iniziano così le indagini del Drago, aiutato dal socio Jamel, giovane francese mago dei computer, sulle tracce della ragazza. Nel frattempo un serial killer si aggira nella Bassa padana, lungo le sponde del Po, dove uccide le sue vittime con un macabro rituale. A indagare sugli omicidi ci sarà una vecchia conoscenza del Drago: il maresciallo Barillà, del Comando Carabinieri per la Tutela dell'Ambiente di Milano. Due casi in apparenza molto distanti, ma che si riveleranno intimamente collegati. Con "Le piume del Drago" Lorenzo Visconti ci riporta in una Milano rovente, violenta e sporca, alternando le luci della città ai paesaggi del grande fiume malato ― depredato e sfruttato dall'uomo ―e alle parole di un vecchio pescatore.

Secondo volume della serie dedicata a Lorenzo Visconti detto Drago. Che dire? Inizierò questa recensione in modo molto poco professionale e vi confesserò che in Drago ho trovato il mio uomo ideale letterario. Dimenticate i principi azzurri con cavallo bianco e immaginatevi un uomo che vive nell'illegalità ma solo per dare una lezione a chi se lo merita. Immaginate qualcuno che prova una grandissima gioia nel prendere a pugni delinquenti e sfruttatori ma che allo stesso modo cerca casa ad animali feriti. Immaginate un uomo che non è legato a nulla se non alla sua Ducati e al suo Fernet ma che allo stesso modo continua ad andare a trovare il padre malato di Alzheimer nella clinica dove è ricoverato perché è la persona più importante che gli sia rimasto (e, credetemi, non lo fa solo perché ha nascosto nell'armadietto della clinica la sua pistola!).
Ecco io LO AMO!

domenica 19 dicembre 2021

Recensione #420 - La legge del drago di Lorenzo Visconti

Buona domenica readers! Giorno strano di pubblicazione per me ma mi sono resa conto di dover recuperare troppe cose quindi eccomi qui. Oggi vi parlo de La legge del drago di Lorenzo Visconti edito da Amazon Publishing, pag. 238. 

Trama:
Lorenzo Visconti, detto il Drago, è un ispettore della questura di Milano che, dopo essere stato arrestato per un delitto che non ha commesso, vede andare in frantumi la propria carriera. Ormai è un ex poliziotto, (ma anche ex galeotto ed ex pugile dilettante), e soprattutto è un uomo che non ha più nulla da perdere. Incastrato dal sistema, non si fida più di nessuno. Ha trascorso gli ultimi otto mesi della sua vita in prigione e ora che è stato rilasciato in attesa del processo è più deciso che mai a far luce sull'indagine che lo ha coinvolto: il suo unico obiettivo è scoprire il vero colpevole dell'omicidio. Senza lavoro e senza prospettive, non gli resta che mettere l'esperienza e il suo fiuto da ex sbirro a disposizione del miglior offerente, legale o illegale che sia. Quando però viene assunto per indagare sull'apparente suicidio di una ragazzina in un parco, si trova invischiato in una storia più grande di lui che lo proietta in un incubo di violenza.

Volevo leggere questo libro da sempre, come anche i libri dell'autore - Paolo Roversi - che qui scrive sotto pseudonimo.
Una serie nata per essere pubblicata totalmente per Amazon Publishing come fosse una serie TV ma che poi, come si può vedere cercando i volumi successivi, deve aver preso strade diverse, visto che l'ultimo capitolo finora pubblicato - La furia del Drago - è uscito per La corte editore nel 2020, anticipato da un racconto breve - Il natale del Drago - pubblicato lo stesso anno sempre per la stessa casa editrice.

lunedì 14 dicembre 2020

Recensione #379 - Furore di John Steinbeck

Buonasera lettori, oggi vi parlo di un libro a cinque stelle, il libro per ora migliore del 2020. Si tratta di Furore di John Steinbeck edito da Bompiani, pag. 637.

Trama: Pietra miliare della letteratura americana, "Furore" è un romanzo pubblicato negli Stati Uniti
nel 1939 e coraggiosamente proposto in Italia da Valentino Bompiani l'anno seguente. Il libro fu perseguitato dalla censura fascista e solo ora, dopo più di 70 anni, vede la luce la prima edizione integrale, nella nuova traduzione di Sergio Claudio Perroni. Una versione basata sul testo inglese della Centennial Edition dell'opera di Steinbeck, che restituisce finalmente ai lettori la forza e la modernità della scrittura del Premio Nobel per la Letteratura 1962. Nell'odissea della famiglia Joad sfrattata dalla sua casa e dalla sua terra, in penosa marcia verso la California, lungo la Route 66 come migliaia e migliaia di americani, rivive la trasformazione di un'intera nazione. L'impatto amaro con la terra promessa dove la manodopera è sfruttata e mal pagata, dove ciascuno porta con sé la propria miseria "come un marchio d'infamia". Al tempo stesso romanzo di viaggio e ritratto epico della lotta dell'uomo contro l'ingiustizia, "Furore" è forse il più americano dei classici americani, da leggere oggi in tutta la sua bellezza.
 
 
Ho preso in mano Furore con una grandissima paura, a causa della consapevolezza di trovarmi davanti ad un mostro sacro della letteratura americana. Con i romanzi così non si sa mai cosa aspettarsi, perché a volte i colossi lo sono perché una delle loro caratteristiche è essere , per i più, incomprensibili.
Non è questo il caso.
 

mercoledì 6 maggio 2020

Recensione #353 - Alle radici del male di Roberto Costantini

Buongiorno lettori, come va? Oggi vi parlo del libro Alle radici del male di Roberto Costantini - secondo volume della Trilogia del male che attualmente è arrivata sei volumi eheheheheh - edito da Marsilio,  pag. 700.

Trama: Tripoli, anni Sessanta. Quella dell’irrequieto e ribelle Mike Balistreri è un’adolescenza tumultuosa come il ghibli che spazza il deserto. Sullo sfondo di una Libia post-coloniale, preda degli interessi dell’Occidente per i suoi giacimenti petroliferi, gli anni giovanili di Mike sono segnati dalle morti irrisolte della madre Italia e della piccola Nadia, da due amori impossibili, uno intessuto di purezza e uno intriso di desiderio e di rabbia, dal coinvolgimento in un complotto contro Gheddafi, e da un patto di sangue che inciderà a fondo sia la pelle che l'anima a lui e ai suoi tre migliori amici.
Roma, settembre 1982. Reduce dall'esito catastrofico del caso Sordi, il giovane commissario Balistreri di notte si stordisce con il sesso, l’alcol e il poker e di giorno indaga svogliatamente sulla morte di Anita, una studentessa sudamericana assassinata subito dopo il suo arrivo nella Capitale.
Per gratitudine verso chi gli ha salvato la carriera, è anche costretto a vegliare sulla scapestrata Claudia Teodori, che agli albori della televisione commerciale sembra lanciata verso una luminosa carriera di starlette. Ma Nadia, Anita e Claudia sono legate da un filo invisibile, seguendo il quale Michele Balistreri sarà costretto a calarsi nelle zone più buie del suo passato, quei giorni “di sabbia e di sangue” con cui non ha mai chiuso del tutto i conti, in un cammino lungo il quale l’amore, l’amicizia, i sogni e gli ideali si scontrano con la ricerca di verità dolorose, nell'impossibilità costante di distinguere chi tradisce da chi è tradito. Alla fine sarà una ragazza, incompresa e coraggiosa, a condurlo per mano fino alle radici del Male.


Ora, prima di cominciare a scrivere questo mio pensiero mi chiedo perchè i libri di Costantini, nonostante i tanti premi ricevuti, non siano conosciuti in Italia se non da pochi lettori affezionati. No perchè io, da amante del noir, vi dico che non potete perdervi i libri di questo autore. E non datemi dell'esagerata! Costantini è un narratore abile, ammaliante, capace di inserire in un libro la suspance, la politica, l'azione, le relazioni familiari. Insomma i suoi sono libri architettati in modo complesso e perfetto in cui tutto torna, sempre! Con questa premessa vi spiego il mio pensiero.

lunedì 4 maggio 2020

Recensione #352 - Mr. Zuppa Campbell il pettirosso e la bambina di Fannie Flagg

Buongiorno lettori, come state? Nuova settimana e nuova recensione. Vi parlo di Mr. Zuppa Campbell il pettirosso e la bambina di Fannie Flagg edito da Sonzogno,  pag. 235.

Trama: Con lo stesso stile di Pomodori verdi fritti, Fannie Flagg regala ai suoi milioni di lettori un'altra storia di amore e speranza. L'inverno è alle porte e a Lost River, un piccolo paese nel profondo sud dell'Alabama, arriva l'anziano Mr. Campbell (orfano dalla nascita, trovato in una culla accanto a una lattina della famosa zuppa) per fuggire dal freddo di Chicago. Subito lo attende una brutta sorpresa: l'albergo dove deve alloggiare è bruciato. Al suo posto però ad accoglierlo c'è la casa di una stravagante signora. Le attenzioni degli abitanti di Lost River lo fanno sentire per la prima volta parte di una comunità, e quando Mr. Campbell conosce Patsy, una bambina timida con una gamba malata di cui nessuno si è mai occupato, viene conquistato dalla sua dolcezza e sente che quella è la sua famiglia.

Da tantissimo tempo volevo leggere questo libro, scovato per me in questa versione vintage da Baba Desperate Bookswife ad un mercatino dell'usato. Ed è proprio per la challenge di Baba e Lucrezia #lefatichelibrosediercole che utilizzo questo libro per spuntare la richiesta Libro usato!

lunedì 21 ottobre 2019

Recensione #328 - La città delle ragazze di Elizabeth Gilbert

Buongiorno e buon lunedì, nonostante la pioggi che al nord imperversa oggi cominciamo bene la settimana con una recensione di un libro strepitoso! Si tratta de La città delle ragazze di Elizabeth Gilbert edito da Rizzoli che ringrazio per la copia, pag. 496. 

Sinossi: Feste strepitose, attori seducenti, dive egocentriche e poi musica, risate, luci che si accendono. Vivian morris ha novantacinque anni, ma se chiude gli occhi torna a essere la diciannovenne che dopo un fallimentare tentativo al college si è ritrovata a sbirciare dietro le quinte del vivace e sgangherato tea-tro gestito da sua zia peg. L'anno è il 1940, la città new york, gli ambienti sono quelli del lily playhouse, un odeon pazzo dove le ragazze in cerca di fortuna si offrono al mondo, all'arte, agli uomini. Vivian inciampa in questo fiume in piena e ne è trascinata via, complice il fascino di celia, soubrette dal corpo meraviglioso e con la voce cupa da gatta randagia. Mentre la ragazza scopre di avere un talento come costumista, zia peg la accoglie nel suo regno esploso, al centro della città più sognata e ai margini della sua ricchezza. Dove bisogna scrollarsi di dosso la provincia impressa nel passo e negli occhi. La città delle ragazze è la storia di un'educazione sentimentale gioiosa, la rappresentazione di un universo che non teme di mostrarsi famelico, rumoroso, fragile e mosso da un'inquietudine costante. Amato dalla migliore critica americana, che ha trovato in questa scrittura uno sguardo illuminante e onesto sulla natura e il carattere del desiderio femminile, ecco il nuovo romanzo di Elizabeth Gilbert.


Premetto che, nonostante l'autrice sia quella del famosissimo Mangia prega ama, io non la conoscevo se non di nome. Quando mi hanno proposto questo libro ho accettato con slancio perchè sono stata ammaliata dalla stupenda cover ma anche dalla trama e dall'ambientazione newyorkese degli anni Quaranta. Ma, si sa, spesso le cover e le trame sono specchietti per le allodole quindi io ci vado sempre con i piedi di piombo e aspetto di leggere il romanzo per farmi l'idea corretta di quello che ho per le mani.
In questo caso però posso dire che cover e trama sono assolutamente in linea con il contenuto del romanzo che è, posso dirlo, uno dei pochi romanzi a cui nel 2019 ho dato il massimo dei voti.
Se volete sapere perchè dovete continuare a leggere!

martedì 16 luglio 2019

Recensione 312 - Evelyne. Il mistero della donna francese di Marco Scardigli - #aspettandoilbancarella

Buongiorno lettori, come va? Sapete che giorno sarà domenica prossima? Il 21 luglio. E quindi, direte voi, che succede? Domenica 21 luglio a Pontremoli ci sarà la proclamazione del vincitore del Premio Bancarella 2019 quindi questo significa anche che io devo darmi una mossa a finire ee recensire i romanzi in lizza per il titolo. Ma non disperate, ci sono quasi! Oggi sono qui per questo e poi me ne mancherà uno soltanto! Vi parlo di Evelyne. Il mistero della donna francese di Marco Scardigli edito da Interlinea, pag. 309.

Sinossi: In piena Belle Époque in un albergo di Novara arriva una donna francese così affascinante da diventare l’oggetto delle attenzioni di tutti i viveur della città. Sarebbe solo materia di pettegolezzo, se non fosse che la sua presenza coincide con una sequenza di eventi via via più misteriosi e tragici. Quando, nel fossato del castello, viene trovato il corpo di una giovane terribilmente sfigurata, i giornali si buttano con avidità sulla vicenda, che sembra ricalcare quella londinese di Jack lo Squartatore. Sul caso indaga il commissario Marchini, ma verranno coinvolti anche il suo amico, il maggiore Stoffel, e Tina, la donna amata da entrambi. E sarà un’avventura che cambierà del tutto le loro vite.


Se prima di cominciare a leggere i libri finalisti del Bancarella mi avessero detto che tra quei sei volumi avrei trovato ben due libri degni di un 5, voto massimo che assegno qui sul blog, non ci avrei creduto! Perchè? Semplicemente perchè sono pochi i libri che riescono a rubarmi il cuore, quelli in cui non riesco a trovare neanche un difetto e che si fanno amare in tutte le loro sfaccettature infatti, ad oggi, solo un'altro oltre ai due del bancarella si è meritato il voto massimo.E poi perchè dei sei volumi in gara solo di un paio avevo già sentito parlare.
Evelyne. Il mistero della donna francese è un libro che sicuramente pochi conoscevano prima che approdasse tra i sei che si giocheranno tutto a Pontremoli ed è veramente un peccato. Ora provo a spiegarvi perchè!

lunedì 24 giugno 2019

Recensione #308 - Preludio a un bacio di Tony Laudadio - #aspettandoilbancarella

Buon lunedì lettori, passato bene il week end? Oggi torno con una delle recensioni della rubrica #aspettandoilbancarella parlandovi di quello che di sicuro sarà una delle migliori letture di quest'anno per me. Si tratta di Preludio a un bacio di Tony Laudadio edito da NN Editore, pag. 217.

Sinossi: Emanuele è un barbone, un musicista che suona agli angoli delle strade. Ha rinunciato a ogni affetto e contatto umano, tranne quello di Maria, che lavora in un bar e si prende cura di lui. Finché un giorno, dopo un'aggressione, Emanuele si risveglia in ospedale e si accorge d'un tratto che la sua apatia è scomparsa: persone e cose brillano di una nuova luce, spingendolo ad agire per rimediare agli errori di un passato sprecato. Non solo un romanzo, ma un monologo su carta ambientato in un teatro fatto di jazz, ricordi e rimpianti;Tony Laudadio ci consegna una storia colorata come una processione lungo le strade di una città di provincia, popolare e anche un po' kitsch, emozionante come il brivido che ci coglie quando ritroviamo frammenti di fiaba nella vita di tutti i giorni. Preludio a un bacio è la storia di una rinascita in crescendo, in corsa verso una felicità inafferrabile, ma comunque capace di dare senso a una vita intera.


Tanta roba questi finalisti del Premio Bancarella! Fino ad ora mi stanno danno delle immense soddisfazioni e spero proprio che continuino così anche i libri mancanti .
Ma veniamo alla meravigliosa lettura fatta con Preludio a un bacio.
Non conoscevo Tony Laudadio come autore o meglio, di questo romanzo avevo sentito parlare molto ma non mi ero mai soffermata a capire se potesse essere un libro adatto a me. Probabilmente se non fosse per il Premio Bancarella, non mi sarei mai avvicinata a questa lettura e avrei fatto un errore madornale perdendomi, come già vi anticipavo sopra, uno dei più bei libri letti nel 2019!

lunedì 8 aprile 2019

Recensione #295 IN ANTEPRIMA - È tempo di ricominciare di Carmen Korn

Buongiorno lettori e buon lunedì. Come state? Io sto facendo l'equilibrista per riuscire a scrivere questo post visto che a mio figlio - mannaggia a lui - piace dormire in braccio, altrimenti che gusto c'è? Non potete immaginare cosa mi sono inventata per riuscire a stare una mezz'oretta al PC.
Ma torniamo a noi.
Era il 18 ottobre dello scorso anno quando in libreria usciva il primo volume di una nuova serie tutta al femminile che avevo letto e amato grazie alla casa editrice Fazi editore che, come spesso accade, mi propone letture strepitose. Si chiamava Figlie di una nuova era dell'autrice tedesca Carmen Korn - recensione qui - ed oggi - sì, proprio oggi! - esce in tutte le librerie e gli store online È tempo di ricominciare, pag. 564, secondo volume della trilogia, ed io ho avuto l'onore di leggerlo in anteprima sempre per la grande gentilezza dell'ufficio stampa di Fazi. Non credevo di fare in tempo a leggerlo per il giorno dell'uscita e invece eccomi qui con il mio pensiero!


Sinossi: 1949. La guerra è finita. I nazisti sono stati sconfitti. Come molte altre città, Amburgo è devastata. Fra le persone che si ritrovano senza più una casa c’è Henny, che ha finalmente sposato Theo. Käthe risulta ancora dispersa, anche se Henny l’ha intravista su un tram proprio nell’episodio finale del primo volume. Henny continua fiduciosamente a cercarla, ma ci vorrà un po’ di tempo, perché
Käthe si sente tradita dalla sua grande amica: la crede ancora sposata con Ernst Lühr, l’uomo che ha denunciato lei e sua madre alla
Gestapo. Nel frattempo, mentre Lina e la sua compagna Louise aprono una libreria in città, Ida si sente delusa dal modesto ménage coniugale con il cinese Tian, pur avendo mandato all’aria il suo precedente matrimonio per stare con lui, e vorrebbe tornare ai fasti della sua giovinezza di rampolla di una famiglia altolocata. Col passare degli anni guadagna sempre più spazio la nuova generazione, quella dei figli delle protagoniste… Sullo sfondo, le rivoluzioni sociali che hanno scandito gli anni Cinquanta e Sessanta: lo sbarco sulla luna, la crisi dei missili a Cuba, la costruzione del Muro di Berlino, il riarmo e la paura del nucleare, la pillola anticoncezionale, l’irruzione della televisione nella vita quotidiana delle famiglie e l’inizio dei movimenti studenteschi a Berlino.

Mettetevi comodi perchè Henny, Kathe, Ida e Lina sono tornate.
La guerra è finita e, finalmente, proprio come ci dice il titolo, è tempo di ricominciare.
Amburgo è una città segnata dai bombardamenti e tutti i presonaggi che avevamo imparato a conoscere nel romanzo precedente hanno subito dei grandi cambiamenti a causa del conflitto. C'è chi ha perso familiari, chi ha subito sulla propria pelle i campi di concentramento e c'è anche chi, con il conflitto ha avuto il coraggio di cambiare la propria vita.
Le quattro donne sono legate più che mai, nonostante alcuni rapporti abbiano rischiato di non farcela ma l'amicizia, si sa, quando è vera e grande trova sempre il modo per risolvere i problemi.

lunedì 3 dicembre 2018

Recensione #271 - Review Party - Il gioco del suggeritore di Donato Carrisi



Buongiorno lettori, buon lunedì! Come state? Per me giornata strana, un lunedì che non sembra lunedì, visto che sono stata a casa dal lavoro perchè dovevo fare alcune analisi. Ma il blog non si ferma, anzi, eccoci con il Review Party del libro  Il gioco del suggeritore di Donato Carrisi, edito da Longanesi, 400 pagine, in uscita proprio oggi in tutti le librerie e store online.

Sinossi: Una villetta isolata nel bosco. Una famiglia che ha rinunciato a ogni cosa, compresa tutta la tecnologia che ci circonda, pur di trovare la pace. Invece, troverà la morte. Una strage con un colpevole... Ma senza cadaveri. Un assassino senza passato, senza identità. Senza alcuna presenza su Internet, un uomo che per tutta la sua esistenza è riuscito a sfuggire alle telecamere di sorveglianza. Un enigma in carne e ossa, che non rivela dove ha celato i corpi... Anzi, non pronuncia nemmeno una parola. Solo una muta, inquietante convocazione. Un nome: quello di Mila Vasquez.


Dopo dieci anni dalla pubblicazione de Il suggeritore, Carrisi torna, più in forma che mai, con il vero seguito del libro che lo ha fatto diventare famoso in Italia e all'estero.
Sì, lo so che nel frattempo ci sono stati L'ipotesi del male e in qualche modo L'uomo del labirinto ma in questo - e lo ha confermato lo stesso autore in un esclusivissimo incontro cui ho potuto partecipare ieri sera - oltre a mettere Mila Vasquez in primo piano, l'autore sceglie di mettere sulla sua strada un suggeritore, facendole ripercorrere quello che lei vorrebbe da sempre dimenticare.


mercoledì 12 settembre 2018

Review Party - Recensione #255 IN ANTEPRIMA - Isola di Neve di Valentina D'Urbano



Buongiorno lettori, come annunciato ieri con la tappa del blogtour, oggi è tempo di Review Party, quello del libro Isola di Neve di Valentina D'Urbano, 500 pagine, in uscita domani 13/09/0218 in tutte le librerie e store online e che io ho avuto l'onore di leggere in anteprima grazie alla gentilezza della casa editrice Longanesi. Bando quindi alle ciance, immergiamoci nel tormentato mondo di Neve!

Sinossi: 2004. A ventotto anni, Manuel si sente già al capolinea: un errore imperdonabile ha distrutto la sua vita e ricominciare sembra impossibile.
L’unico suo rifugio è Novembre, l’isola dove abitavano i suoi nonni. Sperduta nel mar Tirreno insieme alla sua gemella, Santa Brigida – l’isoletta del vecchio carcere abbandonato –, Novembre sembra il posto perfetto per stare da solo. Ma i suoi piani vengono sconvolti da Edith, una giovane tedesca stravagante, giunta sull’isola per risolvere un mistero vecchio di cinquant’anni: la storia di Andreas von Berger – violinista dal talento straordinario e ultimo detenuto del carcere di Santa Brigida – e della donna che, secondo Edith, ha nascosto il suo inestimabile violino. L’unico indizio che Edith e Manuel hanno è il nome di quella donna: Tempesta.

1952. A soli diciassette anni, Neve sa già cosa le riserva il futuro: una vita aspra e miserabile sull’isola di Novembre. Figlia di un padre violento e nullafacente, Neve è l’unica in grado di provvedere alla sua famiglia. Tutto cambia quando, un giorno, nel carcere di Santa Brigida viene trasferito uno straniero. La sua cella si affaccia su una piccola spiaggia bianca e isolata su cui è proibito attraccare. È proprio lì che sbarca Neve, spinta da una curiosità divorante. Andreas è il contrario di come lo ha immaginato. È bellissimo, colto e gentile come nessun uomo dell’isola sarà mai, e conosce il mondo al di là del mare, quel mondo dove Neve non è mai stata. Separati dalle sbarre della cella, i due iniziano a conoscersi, ma fanno un patto: Neve non gli dirà mai il suo vero nome. Sarà lui a sceglierne uno per lei.

Sullo sfondo suggestivo e feroce di un’isola tanto bella quanto selvaggia, una storia indimenticabile. Con la travolgente forza espressiva che da sempre le è propria, Valentina D’Urbano intreccia passato e presente in un romanzo che esalta il valore e la potenza emotiva dei ricordi, e invita a scoprire che, per essere davvero se stessi, occorre vivere il dolore e l’amore come due facce di una stessa medaglia.

Come sempre Valentina D'Urbano è riuscita prima a colpirmi e poi ad affondarmi grazie a una potenza narrativa che pochi riescono ad avere e che ogni volta riesce a stupirmi.
Valentina ci regala una storia intricata, tormentata, capace di colpire lo stomaco del lettore facendolo stare con il fiato sospeso per tutta la lettura

lunedì 9 aprile 2018

ANTEPRIMA - Recensione #233 - All'ombra di Julius di Elizabeth Jane Howard

Buongiorno lettori, come state? Post particolare oggi, perchè posso finalmente condividere con voi una recensione che ho pronta da quindici giorni ma che posso pubblicare solo ora. Si tratta di quella di un libro in uscita proprio oggi in tutte le librerie che io ho avuto l'onore di leggere in super anteprima grazie alla collaborazione con la casa editrice. Si tratta di All'ombra di Julius di Elizabeth Jane Howard edito da Fazi Editore - che ringrazio per la copia - , 328 pagine.

Sinossi: Londra, anni Sessanta. Sono trascorsi vent’anni da quando Julius è venuto a mancare, ma il suo ultimo gesto eroico ha lasciato un segno indelebile nelle vite di chi gli era vicino. Emma, la figlia minore, ventisette anni, lavora nella casa editrice di famiglia e non mostra alcun interesse verso il matrimonio. Al contrario, Cressida, la maggiore, è troppo occupata a struggersi a causa dei suoi amanti, spesso uomini sposati, per concentrarsi sulla carriera di pianista. Nel frattempo Esme, la vedova di Julius, ancora attraente alla soglia dei sessant’anni, rifugge la solitudine perdendosi nella routine domestica della sua bellissima casa color rosa pesca. E poi c’è Felix, ex amante di Esme e suo unico vero amore, che l’ha lasciata quando il marito è scomparso e torna in scena dopo vent’anni di assenza. E infine Dan, un estraneo. Le tre donne e i due uomini, legati da un filo che solca presente e passato, si ritrovano a trascorrere un fine settimana tutti insieme in campagna: caratteri e personalità, segreti e lati nascosti, emergeranno attimo dopo attimo in queste giornate intense, disastrose e rivelatrici, sulle quali incombe, prepotente, l’ombra di Julius.
Dall’autrice della saga dei Cazalet, un nuovo romanzo ricco di sensualità e delicata ironia, in cui commedia e tragedia si fondono magistralmente e in cui ritroviamo l’eleganza, l’acume e il talento di Elizabeth Jane Howard.


Se mi seguite sapete quanto io abbia amato la saga dei Cazalet. Non ho quindi avuto dubbi quando la casa editrice mi ha proposto questo libro in anteprima. Le aspettative, lo capirete, erano alle stelle ma fortunatamente non sono state disilluse.
Prima di entrare nel vivo del romanzo vorrei soffermarmi sulle date. Questo libro, All'ombra di Julius, fu pubblicato per la prima volta in lingua originale con il titolo After Julius nel 1965, ben ventitrè anni prima de Gli anni della leggerezza, primo volume dei Cazalet. Avete capito bene! Non c'era nessunissima certezza che questo libro fosse all'altezza di quella saga, perchè l'autrice era molto più giovane ai tempi della sua stesura ed aveva sicuramente meno esperienza.
E invece wowwww....
Già dalle prime pagine sembra di respirare quell'atmosfera che il lettore aveva imparato a conoscere grazie alla famosissima saga. Sarà per l'ambientazione fisica, che rimane quella nei dintorni di Londra, che per quella temporale, visto che è amientata negli anni Sessanta ma la guerra occupa un ruolo fondamentele all'interno del romanzo.
All'ombra di Julius lo trovo oltretutto quasi più azzeccato come titolo - e non è cosa da poco - del suo originale - After Julius appunto - infatti è vero che tutte le vicende narrate sono accadute dopo la morto di Julius ma è ancora più vero che Julius è morto da vent'anni ma è forse il personaggio più ingombrante e presente di tutto il romanzo. Un personaggio morto che tuttavia, ancora dopo due decenni, riesce a condizionare qualsiasi scelta o pensiero dei protagonisti della storia che vivono nella sua ombra.
Peccato che anche questa famiglia - perchè di base di una famiglia si parla - non sia diventata una saga perchè secondo me avrebbe avuto un enorme successo, probabilmente paritario a quello dei Cazalet.
Ma chi sono i componenti di questa famiglia?
C'è Julius appunto, morto eroicamente durante la seconda guerra mondiale, lasciando una moglie vedova e due figlie orfane. Morto eroicamente sì, ma anche in modo molto egoistico mi verrebbe da dire. Partito senza una ragione, su un'imbarcazione di fortuna, senza avere la minima idea di come si governasse, tranne quello appreso dai libri e senza neanche avvisare nessuno della sua partenza.
C'è Esme, una donna ormai sulla sessantina che, ai tempi della partenza del marito, si intratteneva amorevolmente con un uomo molto più giovane di lei, senza nascondersi più di tanto, abbandonandosi ad un amore che, una volta morto il marito, sperava di potersi vivere.
C'è Cressida, figlia maggiore di Julius ed Esme, vedova di guerra come la madre, con la visione contorta dell'amore, incapace di trovare una pace emotiva se non frequentando uomini sposati e concedendosi fisicamente al loro volere.
C'è Emma, la figlia più piccola, che ha pochissimi ricordi del padre ma che del padre ha preso il posto nella casa editrice di famiglia. È la più equilibrata, anche se forse la più sola. Vive all'ombra della sorella - con cui condivide anche la casa - e ne giustifica i comportamenti. Non è sposata, non sembra pensare al matrimonio ma, forse, non ha neanche mai trovato la persona che faccia al caso suo.
Queste tre donne rappresentano da sole un intero universo femminile e l'autrice è talmente capace con le parole da mostrarcele e farcele conoscere in tutta la loro interezza nonostante i fatti narrati si svolgano in solo tre giorni, un weekend, quello che le donne passeranno a casa della madre con due ospiti d'eccezione. Il primo Felix, ex amante di Esme, molto più giovane di lei, che dopo vent'anni si ripresenta alla sua porta apparentemente senza un motivo; il secondo Dan, un poeta alle dipendenze della casa editrice, che Emma invita a casa forse solo per compatimento.
I meccanismi che prenderanno vita tra queste cinque persone sono imprevedibili, così come imprevedibili sono gli avvenimenti che portano ogni personaggio ad interagine con l'altro, a conoscerne le inclinazioni, a giudicarne le azioni, a cercare di comprenderne gli errore. ed il lettore si ritroverà lì, spettatore inconsapevole, come una piccola mosca che svolazza di stanza in stanza carpendo i pensieri di ogni protagonista.
La narrazione e lo stile sono quelli che l'autrice ha utilizzato anche nei Cazalet. Capitoli molto lunghi dedicati ognuno ad un personaggio che in prima persona racconta al lettore il proprio punto di vista, permettendo però comunque alla storia di evolvere nonostante spesso si parli del passato o dello stesso avvenimento. Una visione singola quindi, che diventa però un racconto corale nel momento in cui tutti i pezzi del puzzle siano incastrati al loro posto.
Dei personaggi particolari quelli che l'autrice sceglie di caratterizzare, che hanno saputo farsi amare nonostante i loro tanti e a volte incomprensibili difetti. E metterli tutti quanti davanti ad un tavolo, farli vivere per un weekend nella stessa casa, obbligarli ad interagire nonostante fosse a volte l'ultima cosa che avrebbero voluto ha permesso di farli emergere ancora di più in tutte le loro materiali ed umane fragilità.
Se avete amato la famiglia Cazalet e lo stile dell'autrice non potete quindi farvi scappare questo romanzo che non potrà far altro che confermare l'estrema capacità narrativa della Howard che, a mio personalissimo parere, ha tutte le carte in regole per entrare a far parte di quel gruppo ristretto di autrici che universalmente sono considerate dei colossi perchè - e non credo di esagerare - leggendo i suoi libri si ha la sensazione di essere al cospetto delle più grandi scrittrici di classici inglesi della letteratura.
Peccato che qui in Italia le sue opere siano arrivate dopo la sua morte. Non avremo mai l'onore di assistere ad una sua presentazione o intervista. Non potremo mai sperare in un seguito per i suoi romanzi. Per fortuna i suoi lavori non ancora pubblicati in Italia sono tantissimi quindi potremo godere di questa scrittrice ancora per molto tempo.
Io conto di recuperare al più presto Il lungo sguardo, l'altro suo romanzo già uscito in Italia sempre per Fazi editore.
E voi cosa mi dite? Siete tra quelli che hanno adorato i Cazalet quindi oggi correrete in libreria a comprare questo "nuovo" autoconclusivo o siete tra quelli che ancora ne stanno alla larga perchè spaventati dalla possibile pesantezza?
Se rientrate nel primo gruppo poi tornate qui a dirmi le vostre impressioni oppure scrivetemi in privato per spoilerare come se non ci fosse un domani; se invece rientrate nel secondo gruppo e vi fidate un pochino del mio giudizio io vi dico che secondo me la Howard almeno una volta va letta, anche solo per capire che non fa per voi.

Prima di lasciarvi voglio inoltre segnalarvi un'occasione da non perdere se volete recuperare qualche lettura di questa autrice: da oggi con l'acquisto di due volumi qualsiasi della Howard vi verrà regalata una meravigliosa shopper dedicata proprio al libro All'ombra di Julius, quindi non avete più scuse!!!


A questo link -  https://fazieditore.it/news/shopper-allombra-di-julius/ - le istruzioni dettagliate e le librerie aderenti.

VOTO:




sabato 30 dicembre 2017

Top Ten 2017



Buongiorno lettori, ci siamo, il 2017 è agli sgoccioli, tra pochissime ore verranno stappate bottiglie e bottiglie di spumante per brindare a un altro nuovo anno - che spero non si riveli di m***a come al solito - ed io, come succede da cinque anni a questa parte, sono qui per condividere con voi la mia personalissima top ten.
Il 2017 è stato un anno difficile, che per fortuna sta per essere accantonato. Tanti sono stati i pensieri, le difficoltà e i momenti difficili da superare... pochissime le gioie. Come ogni anno spero che il peggio sia ormai passato e che non ci possa essere cosa ancora peggiore ma ogni volta mi devo ricredere, perchè al peggio non c'è mai limite.
Anche dal punto di vista delle letture non è stato un anno particolarmente fruttuoso. La challenge seriale in cui io e Baba ci siamo messe in gioco con dei gdl di intere saghe hanno rallentato moltissimo il ritmo di lettura, anche se sono stati un'occasione piacevolissima per dedicarsi a libri che, altrimenti, sarebbero probabilmente stati accantonati nelle nostre librerie per mesi se non anni.
Ad inizio anno avevo puntato alto su goodreads provando a impostare 80 libri da leggere come sfida verso me stessa, sfida che ho palesemente perso non arrivando neanche ai 70 libri letti lo scorso anno. Ma non dispero, le letture sono state comunque tante e fortunatamente molte di queste si sono rivelate meravigliose quindi preferisco aver trovato la qualità a scapito della quantità! Diciamo che però come pagine lette sono comunque arrivata ad un ottimo risultato quasi pareggiando quelle dell'anno scorso: nel 2016 avevo letto 70 libri con 23733 pagine mentre nel 2017 ho raggiunto 65 libri con 22691 pagine - elenco completo qui. Capite che pur non avendo eguagliato i libri dello scorso anno e non essendo riuscita a portare a termine la sfida su goodreads posso assolutamente riternermi soddisfatta, visto che oltretutto ci sono stati moltissimi libri belli e pochissimi libri brutti. Che io abbia imparato a fare una selezione a pelle dei libri nelle mie corde?

Anche il blog purtroppo è andato a rilento ma lavorando, occupandomi dello sport di mio figlio due volte a settimana - con viaggio di 40 km a tratta per portarcelo - il catechismo, i compiti - tanti per essere in seconda elementare... vi dico solo che già fa i temi - la casa, la famiglia mi sento già soddisfatta di quanto riesco a fare. Ringrazio come sempre voi, i miei lettori sempre presenti, che nonostante i miei momenti di alti e bassi avete continuato a crescere e a seguirmi con interesse sia qui che sui social.
Direi che anche in questa occasione sono riuscita ad essere logorroica quindi vi lascio alla classifica che quest'anno si è rivelata particolarmente difficile visto che - non mi sembra vero - avevo ben 10 libri con 5 voti e metterli in ordine di preferenza è stato difficilissimo!!! Ovviamente è tutto relativo... in ogni caso sappiate che tutti e dieci i libri sono da punteggio massimo quindi ognuno di essi secondo me andrebbe letto!

1° POSTO: 

MAI DIMENTICARE di Michel Bussi

Pensate un po', lo scorso anno c'era sempre lui al primo posto, con il suo splendido Tempo assassino, quest'anno ce lo rimetto con Mai dimenticare. Un autore che ho conosciuto da poco ma che è entrato di diritto tra i miei preferiti assoluti, soprattutto tenendo conto che scrive noir/gialli. Ogni volta che mi trovo per le mani una sua opera arrivo ad un certo punto e devo tornare indietro a rileggere, perché credo di aver saltato qualcosa, di non aver compreso qualche passaggio, di aver letto talmente avidamente da essermi distratta. E invece no... Invece ogni volta ho letto con attenzione ed è proprio la bravura dell'autore ad aver architettato che io tornassi indietro a rileggere perché lui lo sa che lo faremo, e lo scrive anche, in barba al nostro sentirci detective, in barba al nostro essere sicuri che questa volta lo scopriremo, che questa volta sveleremo i suoi piani.
Se non lo conoscete e amate il genere vi consiglio di leggerlo... dopo non potrete più farne a meno!
Recensione qui.

Trama: «Incontrate una bella ragazza sul ciglio di una scogliera? Non tendetele la mano! Potrebbero credere che l’avete spinta».

È quello che succede a Jamal Salaoui, trentenne sportivo con una protesi di carbonio al posto della gamba sinistra, che ciò nonostante si allena ogni giorno correndo su e giù per le bianche scogliere di Yport, grazioso paesino affacciato sulla Manica dal lato francese, con l’obiettivo di essere il primo atleta portatore di handicap a partecipare all’Ultra-Trail del Monte Bianco, la più dura corsa campestre del mondo.
Il suicidio della ragazza interrompe i suoi progetti. La incontra, bellissima e disperata, in cima alla scogliera, cerca di salvarla, ma lei si butta lo stesso, e quando Jamal scende alla spiaggia, centoventi metri più in basso, viene accusato di essere stato lui a ucciderla.
Qual è la verità? Chi è l’assassino? Lo sapremo dopo una girandola di colpi di scena come solo Michel Bussi, maestro dell’alchimia e della manipolazione, dell’emozione e della suspense, sa orchestrare.


2° POSTO:

CI VEDIAMO UN GIORNO DI QUESTI di Federica Bosco

Primo libro per me di questa autrice di cui avevo sempre sentito parlare ma a cui non mi ero mai approcciata. Stupendo, profondo, emozionante, divertente ma anche un pugno allo stomaco. Insomma, in una sola parola: completo!
Federica Bosco ci ricorda che amicizia è un'altra cosa: è esserci soprattutto nei momenti difficili - perchè, diciamocelo, esserci per farsi due risate nei momenti felici sono capaci tutti - è esserci per l'altro nonostante tutto, anche quando la ragione direbbe il contrario, anche quando il resto del mondo non capirebbe. Amicizia è avere il coraggio di affrontare con un'altra persona le cose che noi non faremmo mai, ed è farlo senza giudicare, dando una spalla per piangere, dicendo che andrà tutto bene anche quando sappiamo che è un tremendo, assurdo casino.
Leggetelo ma preparate in fianco a voi un pacchetto di fazzoletti.
Recensione qui.

Trama: A volte per far nascere un’amicizia senza fine basta un biscotto condiviso nel cortile della scuola. Così è stato per Ludovica e Caterina che da quel giorno sono come sorelle, anche se non potrebbero essere più diverse.
Caterina è un vulcano di energia, non conosce la paura. Ludovica, invece, nella sua vita non lascia nessuno spazio per il rischio. Anno dopo anno, mentre Caterina trascina Ludovica alle feste, lei cerca di introdurre un po’ di responsabilità nei giorni caotici dell’amica. È un equilibrio rimasto intatto dall’infanzia alla maturità, attraverso l’adolescenza. Anche quando Caterina è rimasta incinta: quel bambino lo hanno allevato insieme.
Per Ludovica è il figlio che non ha avuto per paura di rompere il muro di certezze dietro cui si è trincerata.
Eppure non esiste un muro così alto da proteggerci dalla vita, che a volte fortifica, a volte travolgeall’improvviso. Dopo un’esistenza passata a sorprendere l’amica, ora è Caterina ad avere bisogno che
Ludovica faccia una cosa inattesa e un po’ folle.

3° POSTO:

CONFESSIONI AUDACI DI UN BALLERINO DI LISCIO di Paola Cereda

Quanto ho amato Frank... e quanto ho amato il Sorriso dancing club e tutti i personaggi che ruotavano attorno alla balera!
L'autrice riesce, attraverso gli occhi di Frank, a dare una caratterizzazione accurata a tutti i personaggi che calcheranno la pista da ballo e non solo. Ne svelerà al lettore i segreti, i pregi, i difetti e soprattutto gli odori; quegli odori che caratterizzano ognuno di noi e che restano impressi nella nostra mente per sempre.
Quante volte ritrovando un odore particolare siamo stati portati a ricordare una nonna, una zia, un amore che era ma che non è più? Questo fa Frank, ripercorre gli odori della sua vita e, attraverso questi, le persone più o meno importanti che la hanno caratterizzata. E forse grazie a questi odori troverà la sua strada.
Recensione qui.

Trama: Il Sorriso dancing club, la balera più famosa del Polesine, compie cinquant'anni. Il suo proprietario, Frank Saponara, organizza una grande festa di compleanno alla quale partecipa l'intera comunità di Bottecchio sul Po. Frank è un ballerino di liscio che ha avuto tante donne quante sono le mazurche che ha ballato, ma quelle che hanno segnato la sua carriera sentimentale sono tre: Ivana, il suo primo amore, Kristelle, una star del porno, e Barbara, musicista e cantante. La sera del compleanno del Sorriso le tre donne si ritrovano sulla stessa pista mentre, poco distante, nella golena di Ca' Silente, Vladimiro Emerenzin, amico di Saponara e poeta di paese, muore in strane circostanze. Tra le sue dita, un biglietto della festa alla quale non ha partecipato e una parola scritta a matita. Frank è chiamato a dare un senso a quell'ultimo messaggio e scopre che la vita è come il liscio: si balla in due e bisogna andare a tempo.
4° POSTO:

BELLISSIMO di Massimo Cuomo

Un libro letto per caso che mi è entrato dentro sin dalle prime righe.
Un romanzo dolcissimo che scaturisce dalla penna di un autore italianissimo ma che nulla ha da invidiare a quegli autori sudamericani che i lettori tanto amano (mi viene in mente Amado per esempio!) perché, come quegli autori, sa ricreare l’atmosfera di un paese lontano che, grazie a lui, diventa vicinissimo. L’ambientazione, il Messico, precisamente Mèrida, viene resa da Cuomo in modo talmente nitido da farne percepire quasi anche gli odori, i colori e gli abitanti a chi, come me, in Messico non c’è mai stato, tanto da avere l’impressione - per tutta la lettura – di essere alle prese con un romanzo di un autore Messicano tradotto. Perché il Messico, qui, non viene solo raccontato, ma viene vissuto sulla pelle, tra la polvere delle strade, tra le botteghe dei venditori di amache, nei cortili delle case, nelle emozioni della gente.
Un libro originale, capace di far riflettere ma soprattutto capace di emozionare!
Recensione qui.

Trama: Miguel è bellissimo, di una bellezza rara e miracolosa che sin dalla nascita scatena un culto appassionato in tutta la popolazione della città. Il fratello maggiore Santiago assiste ammirato e intimorito alle prodigiose reazioni che la bellezza dell'altro suscita nel padre e nella madre, nei passanti, nelle vicine di casa che affollano il cortile, nelle pretendenti smaniose che lo incalzano ovunque. Ama il fratello più piccolo ma finisce per diventarne l'ombra. Così come Miguel cattura sempre la luce dei riflettori, a Santiago tocca invece il buio degli angoli nascosti. Gli sguardi delle donne sono tutti per il fratello, la sua bellezza mantiene in secondo piano ogni aspetto dell'esistenza del primogenito. La vita tuttavia non fa sconti a nessuno e anche Miguel dovrà, attraverso un faticoso apprendistato, cercare la via per un rapporto maturo con gli altri. Il romanzo è ambientato in Messico, uno scenario che illumina la storia dei colori del realismo magico. Tutti gli eventi sembrano risplendere di una luce mitica e leggendaria. Il conflitto tra i fratelli, il ruolo dei genitori, le storie d'amore, la violenza, i viaggi sono raccontati attraverso un'introspezione psicologica profonda e realistica, ma assumono al tempo stesso un'aura di leggenda. La storia si snoda fra dispiaceri, fughe, rimorsi, ritrovamenti, abbandoni e illuminazioni, mentre seguiamo le vicende dei due fratelli, dei genitori, delle donne amate, degli abitanti del posto, tutti in modo diverso travolti e segnati per sempre da questo straordinario incontro con la Bellezza.

5° POSTO:

UNA LETTERA LUNGA UNA VITA di Loredana Limone

Libro adatto solo a chi sa prendere il cuore in mano e vivere di emozioni. Perchè questo libro è un inno all'amore e alla vita, e solo chi sa andare oltre le parole può apprezzarne il messaggio ed il significato.
Un libro che parla di mancanze, di vuoti, di sofferenza ma anche di gioia pura, di vita vera, di sentimenti che forse sarebbe giusto vivere, di anime legate, di attimi rubati e lo fa con una maestranza tale di parole che le parole diventano emozioni, le descrizioni diventano immagini, i sentimenti diventano lacerazioni al cuore. E lo fa senza mai esagerare, senza mai rendere il tutto troppo costruito, come se le parole ricercate utilizzate fossero l'unico modo per poter descrivere tali, profondi, veri e sentiti sentimenti.
Un ottimo lavoro quello di Loredana che, con il coraggio di discostarsi totalmente da Borgo Propizio, lascia ai lettori una parte nuova di se, quella in cui ci mette tutto il cuore e tutte le sue emozioni che, lo dice alla fine, sono le sue e sono vere!
Da leggere se ancora credete nei sentimenti.
Recensione qui.

Trama: Tina vive con serenità i suoi ultimi anni di vita lontana dall'Italia e dalle sue radici. Un giorno in apparenza come gli altri, una telefonata sconvolge la sua tranquilla esistenza. Da quell'eco di una voce lontana dall'accento inconfondibile, un uomo sembra riportarla al suo passato e a suoi ricordi. L'Italia, Napoli, la sua terra, gli odori e i sapori che aveva amato da bambina e adesso credeva di aver dimenticato, riaffiorano tutti insieme all'improvviso travolgendola come un fiume in piena. Tina così decide di scrivere una lettera a quell'uomo riemerso dal suo passato ma non si tratta delle solite righe di convenevoli, ma di una lettera d'amore lunga tutta una vita.

6° POSTO:

ASSASSINIO SULL'ORIENT EXPRESS di Agatha Christie
La regina del giallo, cui io mi sono approcciata solo quest'anno, non poteva avere soprannome migliore.
Un libro, questo, scritto nel 1934 in cui non c’è nulla che potrebbe essere definito vecchio e questa credo sia la grande caratteristica dell’autrice: anticipatrice dei tempi ma ancora attuale sia come stile che come storia dopo quasi un secolo.
Lo stile è semplice e pulito ma capace di far emergere ogni singola caratteristica – fisica e comportamentale – dei tantissimi personaggi che arricchiscono la storia.
Un libro da leggere, almeno una volta nella vita perchè il giallo è questo! 
Recensione qui.

Trama: L'Orient-Express, il famoso treno che congiunge Parigi con Istanbul, è costretto ad una sosta forzata, bloccato dalla neve. A bordo qualcuno ne approfitta per compiere un efferato delitto, ma, sfortunatamente per l'assassino, tra i passeggeri c'è anche il famoso investigatore belga Hercule Poirot, al quale verranno affidate le indagini. Poirot, in effetti, risolverà il caso, non prima, però, di essersi imbattuto in una sensazionale sorpresa.
7° POSTO:

L'AMORE ADDOSSO di Sara Rattaro

Adoro Sara, già lo sapete, e ogni volta ho la conferma del fatto che poche come lei sanno farmi venire i brividi ad ogni storia.
Quello che ogni volta mi stupisce e mi affascina è la capacità che lei ha di trasformare le emozioni in parole, di scriverle nero su bianco in modo talmente potente da darmi la sensazione di sentirmele scorrere addosso, quasi fossero realmente le mie.
Una capacità estrema di raccontare gli opposti: pregi e difetti, giusto e sbagliato, vittima e carnefice, rendendoli intercambiabili, facendogli assumere un significato diverso – positivo o negativo a seconda della situazione –, lasciando il lettore talmente confuso da non capire più da che parte sia la ragione, quale sia la verità. Proprio perché forse, nella vita, un’unica verità non esiste. 

Recensione qui.

Trama: Una giovane donna attende con ansia fuori da una stanza d'ospedale. È stata lei ad accompagnare lì d'urgenza l'uomo che ora è ricoverato in gravi condizioni. È stata lei a soccorrerlo in spiaggia, mentre passava per caso, dice. Non dice - non può farlo - che invece erano insieme, che sono amanti. Lo stesso giorno, in un'altra ala dell'ospedale, una donna è in attesa di notizie sul marito, vittima di un incidente d'auto. Non era con lui al momento dell'impatto; non era rintracciabile mentre la famiglia, da ore, cercava di mettersi in contatto con lei. E adesso, quando la informano che in macchina con il marito cera una sconosciuta, non sembra affatto stupita. La prima donna è Giulia. La seconda è ancora Giulia. E il destino, con la sua ironia, ha scelto proprio quel giorno per fare entrare in collisione le due metà della sua vita: da una parte, quella in cui è, o sembra, una moglie fortunata e una figlia devota; dall'altra, quella in cui vive di nascosto una passione assoluta e sfugge al perbenismo di sua madre - alle ipocrisie, ai non detti, a una verità inconfessabile. Una verità che perseguita Giulia come una spina sotto pelle; un segreto che fa di lei quell'essere così tormentato e unico, luminoso e buio; un vuoto d'amore che si porta addosso come una presenza ingombrante, un caos che può soltanto esplodere. Perché l'amore è una voce che non puoi zittire e una forza che non puoi arrestare. L'unica spinta che può riportarti a ciò che sei veramente.

8° POSTO:

L'ANGELO DI MARCHMONT HALL di Lucinda Riley
Quando, a inizio 2017, ho preso in mano questo libro mai mi sarei aspettata che mi conquistasse in questa maniera. Un'autrice che io classificavo come rosa e che per questo non era mai finita in cima alle mie possibili letture. Poi l'ho acquistato per incastrarlo in una challenge ed ho cominciato a leggerlo.
È un libro rosa? Secondo me no! È vero, alla base di tutto ci sono più amori: quello di un uomo per una donna, quello di una madre per una figlia, quello di una figlia per un mondo che la fa sentire al centro dell'universo, quello di una nipote per una zia acquisita, quello di un fratellino per la sorella, quello di un padre per un figlio perduto, ma prima di ogni altra cosa credo che questo sia un libro più complesso, un meraviglioso e complesso romanzo familiare ricco di intrighi, misteri, capace di percorrere più generazioni e raccontarcene ogni dettaglio con una capacità disarmante e coinvolgente.
Un libro completo anche nell'ambientazione dei luoghi e dei tempi.
Insomma, questo libro regala una lettura piena, non banale, ricca di tutto quello che una storia dovrebbe raccontare e, caratteristica non secondaria, raccontata in modo sublime!
Recensione qui.

Trama: Sono passati trent’anni dall’ultima volta che Greta è stata a Marchmont Hall, la magnifica tenuta di famiglia sulle colline del Galles. E adesso, mentre varca i cancelli al fianco di David Marchmont, nipote del suo defunto marito, non può fare a meno di chiedersi se il luogo in cui ha vissuto per tanti anni sarà in grado di dischiudere qualche squarcio sul suo passato. Dopo un terribile incidente d’auto, infatti, Greta non ricorda più nulla e rifiuta di abbandonare il suo appartamento londinese troppo a lungo, tenendo a distanza tutti quelli che hanno fatto parte della sua vita.
Tutti tranne David, l’unico amico di cui si fida e per il quale prova qualcosa che va al di là della semplice gratitudine. È stato proprio lui a raccontarle com’era la sua vita prima di quel giorno e a convincerla a trascorrere il Natale a Marchmont Hall. Ma durante una passeggiata nel bosco, ai piedi di un abete, Greta scorge una lapide e spazza via la neve che ricopre l’iscrizione. Certo non immagina che quel nome inciso sulla pietra la travolgerà con un’ondata di ricordi: le serate come ballerina di cabaret nella Londra del ’45, il sogno di sposare un ufficiale americano, l’amicizia con David, giovane comico di buona famiglia che la accoglierà a Marchmont Hall per strapparla alla miseria.

9° POSTO:


NON DITELO ALLO SCRITTORE di Alice Basso

Terzo volume che l'autrice dedica a Vani Sarca.
Normalmente quando un autore crea una "serie" con protagonista lo stesso personaggio capita i volumi successivi al primi perdano smalto, diventino un po' ripetitivi. In questo caso assolutamente no.
Alice ha saputo riprendere le fila dove le avevamo lasciate, portandosi dietro dai libri precedenti dei gran personaggi che mi sarebbe dispiaciuto perdere – tipo Irma o Ivano – ma ha saputo anche dare un’aria nuova a questo terzo romanzo, grazie a dei capitoli che con un gran salto temporale ci fanno, qua e là, conoscere una Vani adolescente alle prese con una società non adatta ad una diciassettenne colta e con cervello.
Vani non perde il suo smalto, anzi, secondo me lo rinfresca, dando un tocco di colore in più e lasciandoci ancor più con la voglia di scoprire cosa succederà nei prossimi capitoli!
Recensione qui.

Trama: A Vani basta notare un tic, una lieve flessione della voce, uno strano modo di camminare per sapere cosa c'è nella testa delle persone. Una empatia innata che lei mal sopporta, visto il suo odio per qualunque essere vivente le stia intorno, e che però è fondamentale nel suo mestiere. Perché Vani è una ghostwriter. Presta le sue parole ad autori che in realtà non hanno scritto i loro libri. Si mette nei loro panni. Un lavoro complicato di cui non può parlare con nessuno. Solo il suo capo sa bene qual è ruolo di Vani nella casa editrice. E sa bene che il compito che le ha affidato è più di una sfida: deve scovare un suo simile, un altro ghostwriter che si cela dietro uno dei più importanti romanzi della letteratura italiana. Solo Vani può farlo uscire dall'ombra. Ma per renderlo un comunicatore perfetto, lei che ama solo la compagnia dei suoi libri e veste sempre di nero, ha bisogno del fascino ammaliatore di Riccardo. Lo stesso scrittore che le ha spezzato il cuore, che ora è pronto a tutto per riconquistarla. Vani deve stare attenta a non lasciarsi incantare dai suoi gesti. Eppure ha ben altro a cui pensare. Il commissario Berganza, con cui collabora, è sicuro che lei sia l'unica a poter scoprire come un boss della malavita agli arresti domiciliari riesca comunque a guidare i suoi traffici. Come è sicuro che sia arrivato il momento di mettere tutte le carte in tavola con Vani. Con nessun'altra donna riuscirà mai a parlare di Chandler, Agatha Christie e Simenon come con lei. E quando la vita del commissario è in pericolo, Vani rischia tutto per salvarlo. Senza sapere come mai l'abbia fatto. Forse perché, come ha imparato leggendo La lettera scarlatta e Cyrano de Bergerac, ogni uomo aspira a qualcosa di più grande, che rompa ogni schema della razionalità e della logica. Vani è ormai uno dei personaggi più amati dai lettori italiani.

10° POSTO:

L'OMBRA DEL VENTO di Carlos Ruiz Zafon

Se ad una rilettura ad un libro - perdipiù con un mistero da risolvere - viene dato punteggio pieno, allora non può non trovarsi qui, in mezzo ai migliori dell'anno. Un libro che ho riletto grazie al gruppo di lettura della quadrilogia per la challenge e che ha saputo conquistarmi come la prima volta anzi, forse anche di più.
Un libro che mi ha fatto emozionare come la prima volta, che come la prima volta ha saputo stupirmi e farmi sognare. Un libro che consiglio senza riserve e che rimarrà – per quanto mi riguarda – nei libri che più amerò nella mia “carriera” di lettrice.

Una storia, il cui intreccio è originale e ben costruito, ambientata in una Barcellona cupa e misteriosa in cui nulla è come sembra.
Moltissimi i personaggi comprimari le cui storie si intrecceranno con quella principale, moltissimi animi inquieti che accompagneranno lo scorrere delle pagine e che verranno svelati pian piano, come tirati fuori da minuscoli cassettini, come burattini mossi dai fili invisibili del tempo. E quando ci sembrerà di aver capito tutto Zafon saprà tirare fuori da quei cassetti qualcosa di inaspettato, capace di farci rimanere attoniti davanti a tanta capacità.
Recensione qui.

Trama: A Barcellona una mattina d'estate del 1945 il proprietario di un negozio di libri usati conduce il figlio undicenne, Daniel, al Cimitero dei Libri Dimenticati, un luogo segreto dove vengono sottratti all'oblio migliaia di volumi di cui il tempo ha cancellato il ricordo. E qui Daniel entra in possesso di un libro "maledetto" che cambierà il corso della sua vita. Perché dal passato iniziano a emergere storie di passioni illecite, di amori impossibili, di amicizie e lealtà assolute, di follia omicida, e un macabro segreto custodito in una villa abbandonata. Una storia in cui Daniel ritrova a poco a poco inquietanti paralleli con la propria vita. Mystery, romanzo storico e tragedia amorosa, L'ombra del vento fa rivivere la grande tradizione del feuilleton ottocentesco con una sensibilità squisitamente contemporanea. Clamoroso caso editoriale, è il libro che ha imposto Zafón sulla scena internazionale, e da allora non ha smesso di stregare milioni di lettori in tutto il mondo.

Avrei potuto terminare qui la mia classifica ma, come sapete, quest'anno per me e per molte di voi, è stato l'anno delle serie quindi ho pensato che fosse necessario stabilire quale potesse essere la Serie dell'anno, ovviamente secondo i miei gusti.

The winner is...

LA SAGA DEI CAZALET


Ecco qui, gli anni passano ma ogni volta è sempre difficile riuscire a fare una classifica, perchè 10 posti sono pochissimi e anche quest'anno rimangono fuori dalla classifica libri che ho comunque amato molto. Ho dovuto fare delle scelte - mi perdoneranno gli autori dei tantissimi e bellissimi libri che per un soffio non sono riusciti a entrare in questa classifica - ma, se vi va, fatevi un giro qui perchè troverete molti altri libri degni di nota!
E voi? Vi piace fare la classifica annuale delle letture? Se sì ditemi quali sono stati i vostri libri preferiti del 2017!
Vi ricordo che domani verrà pubblicato il primo post per la Visual Challenge, la nuovissima challenge 2018 in collaborazione con Desperate Bookswife. Non siete ancora iscritti??? Ahiahiahiahiahiahi ecco il link per rimediare: cliccate qui.