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domenica 10 gennaio 2021

Recensione #380 - C'è un cadavere in biblioteca di Agatha Christie

 

Buonasera lettori, con il mio consueto apparire e sparire ho deciso che ormai è inutile pensare al giorno o all'orario giusto per pubblicare, quindi eccomi qui, di domenica, perchè devo scrivere quando posso e quando trovo lo stimolo. Torno dopo un lungo silenzio, per parlarvi di un grande classico: si tratta di C'è un cadavere in biblioteca di Agatha Christie edito da Hachette, pag. 191.


Trama:
St Mary Mead, una mattina come tante. Almeno fino a quando il colonnello Bantry e sua moglie Dolly vengono bruscamente svegliati da una cameriera terrorizzata, venuta ad annunciare che, nella biblioteca della villa, è stato trovato il cadavere di una sconosciuta in abito da sera, apparentemente assassinata. Nessuno degli abitanti della casa ha mai conosciuto la vittima, ma allora come spiegare il bizzarro ritrovamento? La polizia, subito interpellata, comincia le indagini, ma ancora una volta sarà la simpatica Miss Marple, con il suo occhio infallibile e la sua lucida capacità di far luce nei più tortuosi meandri dell'animo umano, a risolvere il caso.
 
 
Quando avete voglia di qualcosa che, lo sapete per certo, non vi deluderà a quale autore vi rivolgete? Io non da moltissimo tempo ho scoperto Agatha Christie e, con altri autori, è diventata la mia coccola quando ho voglia di qualcosa di... giallo!
 

lunedì 26 ottobre 2020

Blogtour de I segni del male di Simone Regazzoni - Tappa 2: Il romanzo




Buongiorno lettori, eccomi qui per presentarvi l'ultimo thriller di Simone Regazzoni, in uscita in tutte le librerie e store online domani 27 ottobre. 
Ieri, sul blog di Marianna - A spasso con i libri - è cominciato il blogtour dedicato al romanzo - con il post "O Roma o morte" - e oggi tocca a me proprio a darvi tutte le informazioni sul libro.



Titolo:
  I segni del male
Autore: Simone Regazzoni
Genere: Thriller
Pubblicazione: 27 ottobre 2020 - Rizzoli
Pag.: 416
Costo: 18,00 € cartaceo - 9,99 ebook

Descrizione: Roma, 2020. Sulle strade della città la neve si mescola con il sangue. Davanti allo specchio del bagno, Giulia osserva i lividi dell'ultimo allenamento di MMA sul corpo scolpito. Poi indossa la divisa di ordinanza ed esce nella notte. Roma è ricoperta da una coltre di neve. Nel Foro romano - dove, secondo la leggenda, è sepolto Romolo - è stato ritrovato il cadavere di una donna sventrata. Un serial killer sta mettendo in ginocchio la capitale attraverso efferati delitti che rimandano alla fondazione della città eterna. Uccide con addosso una testa di lupo e un mantello di pelliccia e incide sulla pelle delle vittime un'oscura maledizione arcaica: 'sakros esed'. Per il commissario Giulia Rakar è solo l'inizio di un'indagine pericolosissima. Nonostante a trentun anni sia una profiler impeccabile, Giulia nasconde una profonda ferita del passato e convive con il buio da quando era bambina. Perché le sfaccettature del Male sono infinite e anche quando sei convinto di essere tu a dargli la caccia lui può dare la caccia a te. E stavolta per risolvere il caso non le basterà entrare nella mente del killer: dovrà evitare che sia lui a entrare nella sua.



Domani non mancate, sul blog Desperate Bookswife troverete la presentazione dell'autore.
 
A presto

martedì 1 settembre 2020

Blogtour + Review tour di Poirot. Tutti i racconti di Agatha Christie - Presentazione blogtour e recensione de Il furto di gioielli al Grand Metropolitan

Buongiorno carissimi, buon primo settembre. Come cominciare per bene questo nuovo mese e affrontarlo con il sorriso sulle labbra? Ovviamente buttando uno sguardo alle novità editoriali, in particolar modo a quelle della Oscar Vault Mondadori che, come avete già potuto vedere con la recensione di ieri di Marina - se ve la siete persa cliccate qui - sono ricche di meraviglie che possono soddisfare gli amanti dei generi letterari più differenti.


Comincia oggi un blogtour + review tour un po' speciale che si protrarrà per sei giorni su altrettanti blog, come potete vedere nel banner, oggi cominciamo con la presentazione del blogtour su tutti blog partecipanti che, in più, vi regaleranno il loro pensiero su uno dei racconti che popolano questa succosa novità, per la cui anteprima ringrazio la casa editrice. Protagonista Poirot. Tutti i racconti in una nuovissima veste grafica ed editoriale a cura, appunto, della Oscar Vault Mondadori. Non perdetevi quindi tutti i post di oggi perchè avrete la possibilità di leggere sei pensieri su sei racconti differenti, che non è poco! Domani però tornate qui, perchè il mio compito sarà parlarvi di lei, la grande Agatha Christie.
Ma torniamo al libro...

Titolo:  Poirot. Tutti i racconti
Autore: Agatha Christie
Genere: Giallo
Pubblicazione:01 settembre 2020 - Oscar Vault Mondadori - collana i Draghi
Pag.: 972
Costo: 25,00 € cartaceo - 9,99 ebook

Descrizione: Tutte le avvincenti indagini di Hercule Poirot, il piccolo detective belga dalle infallibili "celluline grigie", nato dalla fantasia di Agatha Christie sono qui raccolte in un unico volume nel quale la vocazione narrativa della Regina del Giallo si esprime al suo meglio: storie che coinvolgono il pubblico in un raffinatissimo gioco di intelligenza accompagnate da raffinate illustrazioni d'epoca in bianco e nero.

Com'era successo quando vi parlai del meravigioso volume dedicato alla Sorelle Bronte, non posso che annoverare il mio invito a provare, almeno una volta nella vita, a tenere tra le mani uno di questi splendidi volumi che la casa editrice cura con attenzione e in modo unico per regalare ai lettori non solo una bella lettura ma anche un'esperienza magica a trecentosessanta gradi.

Ed ora veniamo al racconto di cui ho deciso di parlarvi. Si tratta del primo racconto contenuto nel libro il cui titolo è:

Il furto di gioielli al Grand Metropolitan

“«Poirot,» dissi «un cambiamento d’aria vi farebbe bene.»
«Lo pensate, mon ami?»
«Ne sono sicuro.»
«Eh… eh?» disse il mio amico sorridendo. «Allora è tutto predisposto, vero?»
«Verrete?»
«Dove intendete portarmi?»
«A Brighton. Un mio amico della City mi ha dato un ottimo consiglio e… be’, ho denaro da spendere. Credo che un fine settimana al Grand Metropolitan farebbe a entrambi un mucchio di bene.»
«Grazie, accetto con molta riconoscenza. Siete buono a pensare a un vecchio
come me. E un buon cuore vale tanto quanto tutte le piccole cellule grigie. Sì, sì, io stesso a volte rischio di dimenticarmene.»”

Comincia così questo racconto - prima edizione nell'anno 1924 - con un botta e risposta tra Hercule Poirot e il suo fidato assistente, il capitano Arthur Hastings. Una sorta di Watson che, quasi a fare il verso alla famosissima coppia nata dalla penna di Artur Conan Doyle, non lascia mai da solo Poirot. È proprio Hastings che rivolgendosi al lettore, racconta le avventure che lui e l’investigatore baffuto si ritrovano a vivere.
In questo caso un weekend al lussuosissimo Grand Metropolitan di Brighton, proprio su consiglio di Hastings. Durante la prima cena consumanta in Hotel, i due si rendono subito conto di quanta ostentazione ci sia intorno a loro e di quanto quel luogo sia frequentato da gente ricchissima che non fa altro che mostrare i suoi tantissimi gioielli.
Proprio durante la cena fanno la conoscenza della signora Opalsen e di suo marito. Lui ricchissimo agente di Borsa che ha fatto fortuna con il boom petrolifero, lei con l'unico scopo di spendere quei soldi collezionando gioielli. Proprio uno di quei gioielli sparisce in modo molto misterioso dalla camera da letto della signora che, per scongiurare furti, lascia sempre la sua cameriera personale a fare la guardia alla stanza in sua assenza. Nessuno oltre lei e la cameriera dell'albergo sono entrate nella stanza, la seconda però, sempre sotto la supervisione della prima se non per pochissimi secondi.
Chi ha rubato i gioielli? Ovviamente sarà Poirot, con il suo intercedere tranquillo e analizzatore, a dover sbrogliare la matassa venendo in aiuto alla polizia che, ovviamente, tirerà le somme del caso in modo banale e sbagliato.
Da subito emerge lo stile dei gialli della Christie, quei tanti dialoghi che portano il lettore dentro le storie, dove le descrizioni sono pochissime e sono gli stessi personaggi a farci capire come sono le cose o le persone.
Accade in questo caso con la signora Opalsen di cui capiamo bene i lineamenti e il suo abbigliamento grazie ai botta e risposta di Poirot e Hastings, oppure con la stanza della signora la cui disposizione ci viene raccontata attraverso i dialoghi tra i personaggi e di cui, chicca, ci viene regalata la piantina, un po' come succedeva ad esempio con quella dell'Oriente Express.
Uno stile che amo, quello della Christie, e che grazie a questi racconti potrò tornare ogni tanto a rispolverare, magari tenendo il volume sul comodino e, ogni tanti, rileggere queste brevi chicche! 

Per oggi vi saluto ma, mi raccomando, vi aspetto domani con la biografia di Agatha Christie.





sabato 30 dicembre 2017

Top Ten 2017



Buongiorno lettori, ci siamo, il 2017 è agli sgoccioli, tra pochissime ore verranno stappate bottiglie e bottiglie di spumante per brindare a un altro nuovo anno - che spero non si riveli di m***a come al solito - ed io, come succede da cinque anni a questa parte, sono qui per condividere con voi la mia personalissima top ten.
Il 2017 è stato un anno difficile, che per fortuna sta per essere accantonato. Tanti sono stati i pensieri, le difficoltà e i momenti difficili da superare... pochissime le gioie. Come ogni anno spero che il peggio sia ormai passato e che non ci possa essere cosa ancora peggiore ma ogni volta mi devo ricredere, perchè al peggio non c'è mai limite.
Anche dal punto di vista delle letture non è stato un anno particolarmente fruttuoso. La challenge seriale in cui io e Baba ci siamo messe in gioco con dei gdl di intere saghe hanno rallentato moltissimo il ritmo di lettura, anche se sono stati un'occasione piacevolissima per dedicarsi a libri che, altrimenti, sarebbero probabilmente stati accantonati nelle nostre librerie per mesi se non anni.
Ad inizio anno avevo puntato alto su goodreads provando a impostare 80 libri da leggere come sfida verso me stessa, sfida che ho palesemente perso non arrivando neanche ai 70 libri letti lo scorso anno. Ma non dispero, le letture sono state comunque tante e fortunatamente molte di queste si sono rivelate meravigliose quindi preferisco aver trovato la qualità a scapito della quantità! Diciamo che però come pagine lette sono comunque arrivata ad un ottimo risultato quasi pareggiando quelle dell'anno scorso: nel 2016 avevo letto 70 libri con 23733 pagine mentre nel 2017 ho raggiunto 65 libri con 22691 pagine - elenco completo qui. Capite che pur non avendo eguagliato i libri dello scorso anno e non essendo riuscita a portare a termine la sfida su goodreads posso assolutamente riternermi soddisfatta, visto che oltretutto ci sono stati moltissimi libri belli e pochissimi libri brutti. Che io abbia imparato a fare una selezione a pelle dei libri nelle mie corde?

Anche il blog purtroppo è andato a rilento ma lavorando, occupandomi dello sport di mio figlio due volte a settimana - con viaggio di 40 km a tratta per portarcelo - il catechismo, i compiti - tanti per essere in seconda elementare... vi dico solo che già fa i temi - la casa, la famiglia mi sento già soddisfatta di quanto riesco a fare. Ringrazio come sempre voi, i miei lettori sempre presenti, che nonostante i miei momenti di alti e bassi avete continuato a crescere e a seguirmi con interesse sia qui che sui social.
Direi che anche in questa occasione sono riuscita ad essere logorroica quindi vi lascio alla classifica che quest'anno si è rivelata particolarmente difficile visto che - non mi sembra vero - avevo ben 10 libri con 5 voti e metterli in ordine di preferenza è stato difficilissimo!!! Ovviamente è tutto relativo... in ogni caso sappiate che tutti e dieci i libri sono da punteggio massimo quindi ognuno di essi secondo me andrebbe letto!

1° POSTO: 

MAI DIMENTICARE di Michel Bussi

Pensate un po', lo scorso anno c'era sempre lui al primo posto, con il suo splendido Tempo assassino, quest'anno ce lo rimetto con Mai dimenticare. Un autore che ho conosciuto da poco ma che è entrato di diritto tra i miei preferiti assoluti, soprattutto tenendo conto che scrive noir/gialli. Ogni volta che mi trovo per le mani una sua opera arrivo ad un certo punto e devo tornare indietro a rileggere, perché credo di aver saltato qualcosa, di non aver compreso qualche passaggio, di aver letto talmente avidamente da essermi distratta. E invece no... Invece ogni volta ho letto con attenzione ed è proprio la bravura dell'autore ad aver architettato che io tornassi indietro a rileggere perché lui lo sa che lo faremo, e lo scrive anche, in barba al nostro sentirci detective, in barba al nostro essere sicuri che questa volta lo scopriremo, che questa volta sveleremo i suoi piani.
Se non lo conoscete e amate il genere vi consiglio di leggerlo... dopo non potrete più farne a meno!
Recensione qui.

Trama: «Incontrate una bella ragazza sul ciglio di una scogliera? Non tendetele la mano! Potrebbero credere che l’avete spinta».

È quello che succede a Jamal Salaoui, trentenne sportivo con una protesi di carbonio al posto della gamba sinistra, che ciò nonostante si allena ogni giorno correndo su e giù per le bianche scogliere di Yport, grazioso paesino affacciato sulla Manica dal lato francese, con l’obiettivo di essere il primo atleta portatore di handicap a partecipare all’Ultra-Trail del Monte Bianco, la più dura corsa campestre del mondo.
Il suicidio della ragazza interrompe i suoi progetti. La incontra, bellissima e disperata, in cima alla scogliera, cerca di salvarla, ma lei si butta lo stesso, e quando Jamal scende alla spiaggia, centoventi metri più in basso, viene accusato di essere stato lui a ucciderla.
Qual è la verità? Chi è l’assassino? Lo sapremo dopo una girandola di colpi di scena come solo Michel Bussi, maestro dell’alchimia e della manipolazione, dell’emozione e della suspense, sa orchestrare.


2° POSTO:

CI VEDIAMO UN GIORNO DI QUESTI di Federica Bosco

Primo libro per me di questa autrice di cui avevo sempre sentito parlare ma a cui non mi ero mai approcciata. Stupendo, profondo, emozionante, divertente ma anche un pugno allo stomaco. Insomma, in una sola parola: completo!
Federica Bosco ci ricorda che amicizia è un'altra cosa: è esserci soprattutto nei momenti difficili - perchè, diciamocelo, esserci per farsi due risate nei momenti felici sono capaci tutti - è esserci per l'altro nonostante tutto, anche quando la ragione direbbe il contrario, anche quando il resto del mondo non capirebbe. Amicizia è avere il coraggio di affrontare con un'altra persona le cose che noi non faremmo mai, ed è farlo senza giudicare, dando una spalla per piangere, dicendo che andrà tutto bene anche quando sappiamo che è un tremendo, assurdo casino.
Leggetelo ma preparate in fianco a voi un pacchetto di fazzoletti.
Recensione qui.

Trama: A volte per far nascere un’amicizia senza fine basta un biscotto condiviso nel cortile della scuola. Così è stato per Ludovica e Caterina che da quel giorno sono come sorelle, anche se non potrebbero essere più diverse.
Caterina è un vulcano di energia, non conosce la paura. Ludovica, invece, nella sua vita non lascia nessuno spazio per il rischio. Anno dopo anno, mentre Caterina trascina Ludovica alle feste, lei cerca di introdurre un po’ di responsabilità nei giorni caotici dell’amica. È un equilibrio rimasto intatto dall’infanzia alla maturità, attraverso l’adolescenza. Anche quando Caterina è rimasta incinta: quel bambino lo hanno allevato insieme.
Per Ludovica è il figlio che non ha avuto per paura di rompere il muro di certezze dietro cui si è trincerata.
Eppure non esiste un muro così alto da proteggerci dalla vita, che a volte fortifica, a volte travolgeall’improvviso. Dopo un’esistenza passata a sorprendere l’amica, ora è Caterina ad avere bisogno che
Ludovica faccia una cosa inattesa e un po’ folle.

3° POSTO:

CONFESSIONI AUDACI DI UN BALLERINO DI LISCIO di Paola Cereda

Quanto ho amato Frank... e quanto ho amato il Sorriso dancing club e tutti i personaggi che ruotavano attorno alla balera!
L'autrice riesce, attraverso gli occhi di Frank, a dare una caratterizzazione accurata a tutti i personaggi che calcheranno la pista da ballo e non solo. Ne svelerà al lettore i segreti, i pregi, i difetti e soprattutto gli odori; quegli odori che caratterizzano ognuno di noi e che restano impressi nella nostra mente per sempre.
Quante volte ritrovando un odore particolare siamo stati portati a ricordare una nonna, una zia, un amore che era ma che non è più? Questo fa Frank, ripercorre gli odori della sua vita e, attraverso questi, le persone più o meno importanti che la hanno caratterizzata. E forse grazie a questi odori troverà la sua strada.
Recensione qui.

Trama: Il Sorriso dancing club, la balera più famosa del Polesine, compie cinquant'anni. Il suo proprietario, Frank Saponara, organizza una grande festa di compleanno alla quale partecipa l'intera comunità di Bottecchio sul Po. Frank è un ballerino di liscio che ha avuto tante donne quante sono le mazurche che ha ballato, ma quelle che hanno segnato la sua carriera sentimentale sono tre: Ivana, il suo primo amore, Kristelle, una star del porno, e Barbara, musicista e cantante. La sera del compleanno del Sorriso le tre donne si ritrovano sulla stessa pista mentre, poco distante, nella golena di Ca' Silente, Vladimiro Emerenzin, amico di Saponara e poeta di paese, muore in strane circostanze. Tra le sue dita, un biglietto della festa alla quale non ha partecipato e una parola scritta a matita. Frank è chiamato a dare un senso a quell'ultimo messaggio e scopre che la vita è come il liscio: si balla in due e bisogna andare a tempo.
4° POSTO:

BELLISSIMO di Massimo Cuomo

Un libro letto per caso che mi è entrato dentro sin dalle prime righe.
Un romanzo dolcissimo che scaturisce dalla penna di un autore italianissimo ma che nulla ha da invidiare a quegli autori sudamericani che i lettori tanto amano (mi viene in mente Amado per esempio!) perché, come quegli autori, sa ricreare l’atmosfera di un paese lontano che, grazie a lui, diventa vicinissimo. L’ambientazione, il Messico, precisamente Mèrida, viene resa da Cuomo in modo talmente nitido da farne percepire quasi anche gli odori, i colori e gli abitanti a chi, come me, in Messico non c’è mai stato, tanto da avere l’impressione - per tutta la lettura – di essere alle prese con un romanzo di un autore Messicano tradotto. Perché il Messico, qui, non viene solo raccontato, ma viene vissuto sulla pelle, tra la polvere delle strade, tra le botteghe dei venditori di amache, nei cortili delle case, nelle emozioni della gente.
Un libro originale, capace di far riflettere ma soprattutto capace di emozionare!
Recensione qui.

Trama: Miguel è bellissimo, di una bellezza rara e miracolosa che sin dalla nascita scatena un culto appassionato in tutta la popolazione della città. Il fratello maggiore Santiago assiste ammirato e intimorito alle prodigiose reazioni che la bellezza dell'altro suscita nel padre e nella madre, nei passanti, nelle vicine di casa che affollano il cortile, nelle pretendenti smaniose che lo incalzano ovunque. Ama il fratello più piccolo ma finisce per diventarne l'ombra. Così come Miguel cattura sempre la luce dei riflettori, a Santiago tocca invece il buio degli angoli nascosti. Gli sguardi delle donne sono tutti per il fratello, la sua bellezza mantiene in secondo piano ogni aspetto dell'esistenza del primogenito. La vita tuttavia non fa sconti a nessuno e anche Miguel dovrà, attraverso un faticoso apprendistato, cercare la via per un rapporto maturo con gli altri. Il romanzo è ambientato in Messico, uno scenario che illumina la storia dei colori del realismo magico. Tutti gli eventi sembrano risplendere di una luce mitica e leggendaria. Il conflitto tra i fratelli, il ruolo dei genitori, le storie d'amore, la violenza, i viaggi sono raccontati attraverso un'introspezione psicologica profonda e realistica, ma assumono al tempo stesso un'aura di leggenda. La storia si snoda fra dispiaceri, fughe, rimorsi, ritrovamenti, abbandoni e illuminazioni, mentre seguiamo le vicende dei due fratelli, dei genitori, delle donne amate, degli abitanti del posto, tutti in modo diverso travolti e segnati per sempre da questo straordinario incontro con la Bellezza.

5° POSTO:

UNA LETTERA LUNGA UNA VITA di Loredana Limone

Libro adatto solo a chi sa prendere il cuore in mano e vivere di emozioni. Perchè questo libro è un inno all'amore e alla vita, e solo chi sa andare oltre le parole può apprezzarne il messaggio ed il significato.
Un libro che parla di mancanze, di vuoti, di sofferenza ma anche di gioia pura, di vita vera, di sentimenti che forse sarebbe giusto vivere, di anime legate, di attimi rubati e lo fa con una maestranza tale di parole che le parole diventano emozioni, le descrizioni diventano immagini, i sentimenti diventano lacerazioni al cuore. E lo fa senza mai esagerare, senza mai rendere il tutto troppo costruito, come se le parole ricercate utilizzate fossero l'unico modo per poter descrivere tali, profondi, veri e sentiti sentimenti.
Un ottimo lavoro quello di Loredana che, con il coraggio di discostarsi totalmente da Borgo Propizio, lascia ai lettori una parte nuova di se, quella in cui ci mette tutto il cuore e tutte le sue emozioni che, lo dice alla fine, sono le sue e sono vere!
Da leggere se ancora credete nei sentimenti.
Recensione qui.

Trama: Tina vive con serenità i suoi ultimi anni di vita lontana dall'Italia e dalle sue radici. Un giorno in apparenza come gli altri, una telefonata sconvolge la sua tranquilla esistenza. Da quell'eco di una voce lontana dall'accento inconfondibile, un uomo sembra riportarla al suo passato e a suoi ricordi. L'Italia, Napoli, la sua terra, gli odori e i sapori che aveva amato da bambina e adesso credeva di aver dimenticato, riaffiorano tutti insieme all'improvviso travolgendola come un fiume in piena. Tina così decide di scrivere una lettera a quell'uomo riemerso dal suo passato ma non si tratta delle solite righe di convenevoli, ma di una lettera d'amore lunga tutta una vita.

6° POSTO:

ASSASSINIO SULL'ORIENT EXPRESS di Agatha Christie
La regina del giallo, cui io mi sono approcciata solo quest'anno, non poteva avere soprannome migliore.
Un libro, questo, scritto nel 1934 in cui non c’è nulla che potrebbe essere definito vecchio e questa credo sia la grande caratteristica dell’autrice: anticipatrice dei tempi ma ancora attuale sia come stile che come storia dopo quasi un secolo.
Lo stile è semplice e pulito ma capace di far emergere ogni singola caratteristica – fisica e comportamentale – dei tantissimi personaggi che arricchiscono la storia.
Un libro da leggere, almeno una volta nella vita perchè il giallo è questo! 
Recensione qui.

Trama: L'Orient-Express, il famoso treno che congiunge Parigi con Istanbul, è costretto ad una sosta forzata, bloccato dalla neve. A bordo qualcuno ne approfitta per compiere un efferato delitto, ma, sfortunatamente per l'assassino, tra i passeggeri c'è anche il famoso investigatore belga Hercule Poirot, al quale verranno affidate le indagini. Poirot, in effetti, risolverà il caso, non prima, però, di essersi imbattuto in una sensazionale sorpresa.
7° POSTO:

L'AMORE ADDOSSO di Sara Rattaro

Adoro Sara, già lo sapete, e ogni volta ho la conferma del fatto che poche come lei sanno farmi venire i brividi ad ogni storia.
Quello che ogni volta mi stupisce e mi affascina è la capacità che lei ha di trasformare le emozioni in parole, di scriverle nero su bianco in modo talmente potente da darmi la sensazione di sentirmele scorrere addosso, quasi fossero realmente le mie.
Una capacità estrema di raccontare gli opposti: pregi e difetti, giusto e sbagliato, vittima e carnefice, rendendoli intercambiabili, facendogli assumere un significato diverso – positivo o negativo a seconda della situazione –, lasciando il lettore talmente confuso da non capire più da che parte sia la ragione, quale sia la verità. Proprio perché forse, nella vita, un’unica verità non esiste. 

Recensione qui.

Trama: Una giovane donna attende con ansia fuori da una stanza d'ospedale. È stata lei ad accompagnare lì d'urgenza l'uomo che ora è ricoverato in gravi condizioni. È stata lei a soccorrerlo in spiaggia, mentre passava per caso, dice. Non dice - non può farlo - che invece erano insieme, che sono amanti. Lo stesso giorno, in un'altra ala dell'ospedale, una donna è in attesa di notizie sul marito, vittima di un incidente d'auto. Non era con lui al momento dell'impatto; non era rintracciabile mentre la famiglia, da ore, cercava di mettersi in contatto con lei. E adesso, quando la informano che in macchina con il marito cera una sconosciuta, non sembra affatto stupita. La prima donna è Giulia. La seconda è ancora Giulia. E il destino, con la sua ironia, ha scelto proprio quel giorno per fare entrare in collisione le due metà della sua vita: da una parte, quella in cui è, o sembra, una moglie fortunata e una figlia devota; dall'altra, quella in cui vive di nascosto una passione assoluta e sfugge al perbenismo di sua madre - alle ipocrisie, ai non detti, a una verità inconfessabile. Una verità che perseguita Giulia come una spina sotto pelle; un segreto che fa di lei quell'essere così tormentato e unico, luminoso e buio; un vuoto d'amore che si porta addosso come una presenza ingombrante, un caos che può soltanto esplodere. Perché l'amore è una voce che non puoi zittire e una forza che non puoi arrestare. L'unica spinta che può riportarti a ciò che sei veramente.

8° POSTO:

L'ANGELO DI MARCHMONT HALL di Lucinda Riley
Quando, a inizio 2017, ho preso in mano questo libro mai mi sarei aspettata che mi conquistasse in questa maniera. Un'autrice che io classificavo come rosa e che per questo non era mai finita in cima alle mie possibili letture. Poi l'ho acquistato per incastrarlo in una challenge ed ho cominciato a leggerlo.
È un libro rosa? Secondo me no! È vero, alla base di tutto ci sono più amori: quello di un uomo per una donna, quello di una madre per una figlia, quello di una figlia per un mondo che la fa sentire al centro dell'universo, quello di una nipote per una zia acquisita, quello di un fratellino per la sorella, quello di un padre per un figlio perduto, ma prima di ogni altra cosa credo che questo sia un libro più complesso, un meraviglioso e complesso romanzo familiare ricco di intrighi, misteri, capace di percorrere più generazioni e raccontarcene ogni dettaglio con una capacità disarmante e coinvolgente.
Un libro completo anche nell'ambientazione dei luoghi e dei tempi.
Insomma, questo libro regala una lettura piena, non banale, ricca di tutto quello che una storia dovrebbe raccontare e, caratteristica non secondaria, raccontata in modo sublime!
Recensione qui.

Trama: Sono passati trent’anni dall’ultima volta che Greta è stata a Marchmont Hall, la magnifica tenuta di famiglia sulle colline del Galles. E adesso, mentre varca i cancelli al fianco di David Marchmont, nipote del suo defunto marito, non può fare a meno di chiedersi se il luogo in cui ha vissuto per tanti anni sarà in grado di dischiudere qualche squarcio sul suo passato. Dopo un terribile incidente d’auto, infatti, Greta non ricorda più nulla e rifiuta di abbandonare il suo appartamento londinese troppo a lungo, tenendo a distanza tutti quelli che hanno fatto parte della sua vita.
Tutti tranne David, l’unico amico di cui si fida e per il quale prova qualcosa che va al di là della semplice gratitudine. È stato proprio lui a raccontarle com’era la sua vita prima di quel giorno e a convincerla a trascorrere il Natale a Marchmont Hall. Ma durante una passeggiata nel bosco, ai piedi di un abete, Greta scorge una lapide e spazza via la neve che ricopre l’iscrizione. Certo non immagina che quel nome inciso sulla pietra la travolgerà con un’ondata di ricordi: le serate come ballerina di cabaret nella Londra del ’45, il sogno di sposare un ufficiale americano, l’amicizia con David, giovane comico di buona famiglia che la accoglierà a Marchmont Hall per strapparla alla miseria.

9° POSTO:


NON DITELO ALLO SCRITTORE di Alice Basso

Terzo volume che l'autrice dedica a Vani Sarca.
Normalmente quando un autore crea una "serie" con protagonista lo stesso personaggio capita i volumi successivi al primi perdano smalto, diventino un po' ripetitivi. In questo caso assolutamente no.
Alice ha saputo riprendere le fila dove le avevamo lasciate, portandosi dietro dai libri precedenti dei gran personaggi che mi sarebbe dispiaciuto perdere – tipo Irma o Ivano – ma ha saputo anche dare un’aria nuova a questo terzo romanzo, grazie a dei capitoli che con un gran salto temporale ci fanno, qua e là, conoscere una Vani adolescente alle prese con una società non adatta ad una diciassettenne colta e con cervello.
Vani non perde il suo smalto, anzi, secondo me lo rinfresca, dando un tocco di colore in più e lasciandoci ancor più con la voglia di scoprire cosa succederà nei prossimi capitoli!
Recensione qui.

Trama: A Vani basta notare un tic, una lieve flessione della voce, uno strano modo di camminare per sapere cosa c'è nella testa delle persone. Una empatia innata che lei mal sopporta, visto il suo odio per qualunque essere vivente le stia intorno, e che però è fondamentale nel suo mestiere. Perché Vani è una ghostwriter. Presta le sue parole ad autori che in realtà non hanno scritto i loro libri. Si mette nei loro panni. Un lavoro complicato di cui non può parlare con nessuno. Solo il suo capo sa bene qual è ruolo di Vani nella casa editrice. E sa bene che il compito che le ha affidato è più di una sfida: deve scovare un suo simile, un altro ghostwriter che si cela dietro uno dei più importanti romanzi della letteratura italiana. Solo Vani può farlo uscire dall'ombra. Ma per renderlo un comunicatore perfetto, lei che ama solo la compagnia dei suoi libri e veste sempre di nero, ha bisogno del fascino ammaliatore di Riccardo. Lo stesso scrittore che le ha spezzato il cuore, che ora è pronto a tutto per riconquistarla. Vani deve stare attenta a non lasciarsi incantare dai suoi gesti. Eppure ha ben altro a cui pensare. Il commissario Berganza, con cui collabora, è sicuro che lei sia l'unica a poter scoprire come un boss della malavita agli arresti domiciliari riesca comunque a guidare i suoi traffici. Come è sicuro che sia arrivato il momento di mettere tutte le carte in tavola con Vani. Con nessun'altra donna riuscirà mai a parlare di Chandler, Agatha Christie e Simenon come con lei. E quando la vita del commissario è in pericolo, Vani rischia tutto per salvarlo. Senza sapere come mai l'abbia fatto. Forse perché, come ha imparato leggendo La lettera scarlatta e Cyrano de Bergerac, ogni uomo aspira a qualcosa di più grande, che rompa ogni schema della razionalità e della logica. Vani è ormai uno dei personaggi più amati dai lettori italiani.

10° POSTO:

L'OMBRA DEL VENTO di Carlos Ruiz Zafon

Se ad una rilettura ad un libro - perdipiù con un mistero da risolvere - viene dato punteggio pieno, allora non può non trovarsi qui, in mezzo ai migliori dell'anno. Un libro che ho riletto grazie al gruppo di lettura della quadrilogia per la challenge e che ha saputo conquistarmi come la prima volta anzi, forse anche di più.
Un libro che mi ha fatto emozionare come la prima volta, che come la prima volta ha saputo stupirmi e farmi sognare. Un libro che consiglio senza riserve e che rimarrà – per quanto mi riguarda – nei libri che più amerò nella mia “carriera” di lettrice.

Una storia, il cui intreccio è originale e ben costruito, ambientata in una Barcellona cupa e misteriosa in cui nulla è come sembra.
Moltissimi i personaggi comprimari le cui storie si intrecceranno con quella principale, moltissimi animi inquieti che accompagneranno lo scorrere delle pagine e che verranno svelati pian piano, come tirati fuori da minuscoli cassettini, come burattini mossi dai fili invisibili del tempo. E quando ci sembrerà di aver capito tutto Zafon saprà tirare fuori da quei cassetti qualcosa di inaspettato, capace di farci rimanere attoniti davanti a tanta capacità.
Recensione qui.

Trama: A Barcellona una mattina d'estate del 1945 il proprietario di un negozio di libri usati conduce il figlio undicenne, Daniel, al Cimitero dei Libri Dimenticati, un luogo segreto dove vengono sottratti all'oblio migliaia di volumi di cui il tempo ha cancellato il ricordo. E qui Daniel entra in possesso di un libro "maledetto" che cambierà il corso della sua vita. Perché dal passato iniziano a emergere storie di passioni illecite, di amori impossibili, di amicizie e lealtà assolute, di follia omicida, e un macabro segreto custodito in una villa abbandonata. Una storia in cui Daniel ritrova a poco a poco inquietanti paralleli con la propria vita. Mystery, romanzo storico e tragedia amorosa, L'ombra del vento fa rivivere la grande tradizione del feuilleton ottocentesco con una sensibilità squisitamente contemporanea. Clamoroso caso editoriale, è il libro che ha imposto Zafón sulla scena internazionale, e da allora non ha smesso di stregare milioni di lettori in tutto il mondo.

Avrei potuto terminare qui la mia classifica ma, come sapete, quest'anno per me e per molte di voi, è stato l'anno delle serie quindi ho pensato che fosse necessario stabilire quale potesse essere la Serie dell'anno, ovviamente secondo i miei gusti.

The winner is...

LA SAGA DEI CAZALET


Ecco qui, gli anni passano ma ogni volta è sempre difficile riuscire a fare una classifica, perchè 10 posti sono pochissimi e anche quest'anno rimangono fuori dalla classifica libri che ho comunque amato molto. Ho dovuto fare delle scelte - mi perdoneranno gli autori dei tantissimi e bellissimi libri che per un soffio non sono riusciti a entrare in questa classifica - ma, se vi va, fatevi un giro qui perchè troverete molti altri libri degni di nota!
E voi? Vi piace fare la classifica annuale delle letture? Se sì ditemi quali sono stati i vostri libri preferiti del 2017!
Vi ricordo che domani verrà pubblicato il primo post per la Visual Challenge, la nuovissima challenge 2018 in collaborazione con Desperate Bookswife. Non siete ancora iscritti??? Ahiahiahiahiahiahi ecco il link per rimediare: cliccate qui.


sabato 24 giugno 2017

Recensione #192 - Assissinio sull'Orient-Express di Agatha Cristie


Buongiorno lettori, oggi vi parlerò di un mostro sacro della letteratura gialla che io, e non dico quanto me ne vergogni, non avevo mai avuto il coraggio di leggere fino ad oggi. Per cominciare in bellezza mi sono buttata uno dei suoi libri più famosi - da cui hanno tratto film e telefilm - che tutti voi, almeno una volta, avrete sentito nominare. Si tratta Assassinio sull’Orient Express di Agatha Christie edito da Mondadori - pag. 238.


Sinossi: L'Orient-Express, il famoso treno che congiunge Parigi con Istanbul, è costretto ad una sosta forzata, bloccato dalla neve. A bordo qualcuno ne approfitta per compiere un efferato delitto, ma, sfortunatamente per l'assassino, tra i passeggeri c'è anche il famoso investigatore belga Hercule Poirot, al quale verranno affidate le indagini. Poirot, in effetti, risolverà il caso, non prima, però, di essersi imbattuto in una sensazionale sorpresa.

Un periodo, questo, ricco di scelte di lettura straordinarie per me! Oggi vi porto con me a fare un viaggio. Mettetevi comodi che partiamo. Faremo un viaggio affascinante. Partiremo con il Taurus Express alle 5 del mattino dalla Siria e precisamente dalla stazione di Aleppo direzione Istanbul, dove poi ci sarà la coincidenza per l’Orient Express. A farci compagnia ci sarà il famosissimo investigatore Hercule Poirot.
Quanto al Taurus non immaginatevi un treno chissà quanto grande, solo due vetture: un vagone letto e un vagone ristorante.
Anche l’Orient-Express è strutturato più o meno nello stesso modo: una vettura letto suddivisa in due - per far trovare spazio a posti di prima e seconda classe- e un vagone ristorante, ma ha anche delle vetture ordinarie a cui si aggiungeranno, durante il viaggio, vetture in arrivo da altre località. 
Sul primo treno cominciamo a conoscere alcuni dei personaggi che ritroveremo nell’intero libro ma il vero viaggio sarà quello sull’Orient-Express. Un viaggio apparentemente tranquillo fino alle 24.37 del secondo giorno quando, degli strani movimenti cominciano ad avvenire negli scompartimenti e soprattutto quando il treno si ferma, in mezzo al nulla, bloccato dalla neve in Jugoslavia. È mattina quando un viaggiatore del vagone letto Istanbul-Calais – un certo signor Ratchett – viene trovato morto nel proprio vagone letto, - pugnalato in dodici punti diversi - con la serratura chiusa dall’interno. Il viaggiatore è lo stesso che il giorno prima, conoscendo la fama di Poirot, gli aveva proposto di lavorare per lui per proteggerlo visto che aveva un nemico e si sentiva in pericolo. Tra la mezzanotte e le due del mattino è l’ora della morte ipotizzata da un medico presente, proprio l’orario in cui Poirot viene svegliato da strani movimenti e rumori poco lontani dal proprio scompartimento. Poirot viene convinto a prendere in mano le indagini in attesa che la polizia jugoslava raggiunga il convoglio.
Da questo momento ci troviamo a investigare insieme a lui spulciando nomi dei passeggeri, piantina del vagone letto e documenti di ogni tipo, nonché parlando con ogni singola persona potenzialmente informata sui fatti. L’inserimento della pianta della vettura-letto con l’abbinamento dei nomi ad ogni posto letto credo sia una chicca, che rende tutto più chiaro al lettore permettendogli di immaginare in modo preciso il luogo del delitto.
Con il suo stile incalzante l’autrice sa tenere alta l’attenzione del lettore che per tutta la lettura cercherà di scoprire l’assassino prima di Poirot, per quanto mi riguarda senza grandi risultati. Ogni passeggero ci sembrerà un possibile colpevole e ascoltando ognuna delle loro voci potremo aumentare o diminuire i nostri sospetti. Il culmine avviene ovviamente con la soluzione del delitto che appare geniale e ben congegnata. Ovviamente io non ci avevo capito nulla e solo Poirot ha potuto aiutarmi.
Un libro, questo, scritto nel 1934 in cui non c’è nulla che potrebbe essere definito vecchio e questa credo sia la grande caratteristica dell’autrice: anticipatrice dei tempi ma ancora attuale sia come stile che come storia dopo quasi un secolo.

Le pagine scorrono velocemente grazie anche ai numerosi dialoghi necessari ai fini degli interrogatori ed io mi sono trovata ad essere completamente travolta dall’indagine e dalla voglia di scoprire.
Lo stile è semplice e pulito ma capace di far emergere ogni singola caratteristica – fisica e comportamentale – dei tantissimi personaggi che arricchiscono la storia.
Particolare nello svolgimento è secondo me il personaggio di Bouc, uno degli amministratori della compagnia dei vagoni-letto che fa un po’ da grillo parlante pessimista. Per tutta la lettura, l’ho trovato affine a me nella mia parte di lettrice: mentre Poirot si muove con sicurezza e scopre dettagli su dettagli lui, palesemente, dice di non riuscire a capirci nulla e si fa abbagliare da indizi di poco conto.
Il testo è diviso in parti den distinte tra loro: i fatti, le deposizioni, le meditazioni di Hercules Poirot. La schematizzazione è sicuramente una delle caratteristiche che più salta all’occhio e che permette di non perdere il filo durante tutta la lettura.
Interessante la parte in cui la Christie fa un chiaro riferimento proprio al libro che il lettore ha per le mani:
Ah! - sospirò. - Se almeno avessi la penna di Balzaci Descriverei questa scena... - E con un gesto circolare accennò intorno.
- È un'idea - convenne Poirot.
- Vero? Non credo che sia già stato fatto; e tuttavia c'è lo spunto di un romanzo, qui. Persone di diverse classi sociali, diverse nazionalità e diversa condizione, che per tre giorni, estranee fra loro, devono stare raggruppate insieme.
Mangiare e dormire sotto lo stesso tetto, per così dire, senza potersi allontanare troppo l'una dall'altra. E dopo tre giorni si separeranno, ognuno andrà per la sua strada e non si rivedranno più, probabilmente.
- Provi inoltre a pensare se accadesse un incidente - disse Poirot.
- Ah, no, amico mio...
- Certo, dal suo punto di vista non c'è da augurarsi una simile evenienza, ma proviamo per un attimo a pensarci. Per esempio, se tutta questa gente avesse in comune... la morte.
All’ideatore del Grande Fratello dico: non hai inventato nulla che questa autrice non avesse già ideato. Ecco, però se gli autori volessero prendere spunti - visti i personaggi che normalmente partecipano al famoso reality televisivo - un omicidio all’interno non ci starebbe male ahahahhahaha
A parte gli scherzi, concludo questo mio pensiero dicendo che ora capisco perché Agatha Christie è ritenuta una delle più grandi, se non la più grande in assoluto, scrittrice di gialli di sempre.
Credo che a breve tornerò a leggerla.
E voi, quali o quanti libri di questa autrice avete letto? Siete degli appassionati o, come me, avete sempre avuto paura di affrontarla?


VOTO: