giovedì 27 gennaio 2022

Recensione #425 - Mio fratello rincorre i dinosauri di Giacomo Mazzariol

Buongiorno carissimi, oggi vi parlo di un libro che ho letto insieme a mio visto perché era da un po' che volevo leggerlo e lui lo ha avuto come compito di lettura delle vacanze di natale, così ne abbiamo approfittato per una lettura condivisa!

Si tratta di Mio fratello rincorre i dinosauri di Giacomo Mazzariol edito da Einaudi, pag. 176. 



Trama:
Hai cinque anni, due sorelle e desidereresti tanto un fratellino per fare con lui giochi da maschio. Una sera i tuoi genitori ti annunciano che lo avrai, e che sarà speciale. Tu sei felicissimo: speciale, per te, vuol dire «supereroe». Gli scegli pure il nome: Giovanni. Poi lui nasce, e a poco a poco capisci che sì, è diverso dagli altri, ma i superpoteri non li ha. Alla fine scopri la parola Down, e il tuo entusiasmo si trasforma in rifiuto, addirittura in vergogna. Dovrai attraversare l'adolescenza per accorgerti che la tua idea iniziale non era cosí sbagliata. Lasciarti travolgere dalla vitalità di Giovanni per concludere che forse, un supereroe, lui lo è davvero. E che in ogni caso è il tuo migliore amico.




Un'esperienza bellissima quella di leggere un libro insieme al proprio figlio, e raccontarsi impressioni, sensazioni, soprattutto quando il messaggio della lettura è così importante.


"Insomma, è la storia di Giovanni, questa.

Comincia così questo libro. La storia di Giovanni, un fratello speciale, con un cromosoma in più, gli occhi a mandorla ed una libertà emotiva che arricchisce. Sicuramente questo libro è la storia di Giovanni ma, andando a fondo, credo che questo libro sia la storia di Giacomo.
Giacomo è l'autore di questa storia, una storia autobiografica che narra le vicende della sua famiglia - i Mazzariol - da quando scoprono che Giovanni è solo un piccolo esserino nella pancia di mamma fino a quando Giovanni è un ragazzino adolescente. Cos'ha di speciale Giovanni? È Down, una parola che per il Giacomo bambino non significa nulla ma che per il Giacomo adolescente sarà un macigno anche solo da pronunciare.
Già perchè se è vero che questo libro narra le imprese di Giovanni, le sue stranezze, le sue manie, le sue abitudini, è anche vero che soprattutto narra la storia di Giacomo che con tutte quelle imprese deve fare i conti, soprattutto in un'età in cui le prese in giro degli altri sono dietro l'angolo.
Non è facile per Giacomo accettare quel fratello che da bambino vedeva con un supereroe alieno e che invece da adolescente pesa sulla sua vita in modo importante. E non lo fa con cattiveria perché lui, a Giovanni, vuole un bene dell'anima.
Il problema sono gli altri, l'atteggiamento degli altri alla parola down, quella forma di commiserazione che è difficile da digerire.
Con questo libro assistiamo quindi alla crescita di Giovanni ma anche alla consapevolezza di Giacomo e al suo diventare un fratello maggiore che ha paura a presentare il suo fratellino al mondo, che si dà dello stupido per non riuscire a difenderlo dai bulli, che vorrebbe essere perfetto ma che non lo è. E non ci indora la pillola, non si descrive perfetto Giacomo, non ha paura di mostrarsi diverso da quello che è ma si mette a nudo con il lettore, nei suoi atteggiamenti e nei suoi sentimenti e mai in tutta la lettura il lettore penserà a Giacomo come un cattivo fratello o un fratello non amorevole.
E sembra banale dare la colpa alle aspettative del mondo, alla difficoltà delle persone di interagire con il diverso, di sentirsi a disagio davanti a ciò che non conoscono, però sembra questo il vero problema, perché se il mondo non avesse certe aspettative e certe idee, essere down sarebbe una cosa normale, come dovrebbe essere in una società civile.
La scrittura è adatta ai ragazzi e riesce subito a creare empatia con il lettore. 
Un romanzo, questo, che lascia numerosi insegnamenti, primo fra tutti l'amore incondizionato e il sapersi adattare alle necessità altrui senza che queste diventino un qualcosa capace di tarpare le ali ma che, invece, quelle ali aiutino ad aprirle per riuscire a volare in alto.
Anche mio figlio - prima media - ha apprezzato moltissimo la lettura e ricorderà Giovanni e la sua simpatia per molto tempo!


 


VOTO:




2 commenti:

  1. a mia figlia è piaciuto molto e ho intenzione di leggerlo anche io

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    1. Guarda ne vale proprio la pena perché non è un libro banale, che vuole alleggerire il vivere con una persona down. Mostra ogni sfaccettature, si pone le domande che un chiunque ragazzo si porrebbe dà anche delle risposte sincere, senza indorare la pillola e questo l'ho proprio apprezzato!

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