mercoledì 4 agosto 2021

Recensione #403 - Il palazzo d'inverno di Eva Stachniak

Buongiorno lettori, eccomi di nuovo qui.
Oggi vi parlo del romanzo Il palazzo d'inverno di Eva Stachniak edito da Beat, pag. 415


Trama:
 Varvara Nikolaevna ha sedici anni quando diventa una "protetta della Corona", una di quelle ragazze, orfane o abbandonate, al servizio dell'imperatrice Elisabetta Petrovna, la figlia minore di Pietro il Grande, salita al trono di Russia nel 1741. Orfana di un legatore polacco, svelta e già priva di tutte le illusioni proprie dell'adolescenza, abbastanza carina da doversi difendere da mille attenzioni nei corridoi del Palazzo d'Inverno, Varvara Nikolaevna rimarrebbe una delle innumerevoli e anonime ragazze del guardaroba imperiale, una goffa cucitrice vessata dalla capocameriera di corte madame Kluge, se non si imbattesse un giorno nel conte Bestuzev. Cancelliere di Russia e, secondo le voci ricorrenti tra le cucitrici, uno degli uomini che riscaldano spesso il letto di Elisabetta Petrovna, il conte cerca di non lasciarsi sfuggire nulla di ciò che accade nella residenza imperiale. Nella giovane Nikolaevna scorge una possibile portatrice della "verità dei sussurri ", la servetta capace di aprire cassetti nascosti, di staccare e ripristinare abilmente la ceralacca dalle lettere, di riconoscere all'istante libri cavi, bauli con doppi fondi, meandri di corridoi segreti. Dopo averla istruita all'arte di origliare senza farsi scoprire, le affida perciò il più delicato dei compiti: tenere d'occhio la principessa Sofia Federica Augusta Anhalt-Zerbst, la giovanissima tedesca scelta da Elisabetta come consorte dell'orfano di sua sorella, Karl Peter Ulrich, duca di Holstein, il quindicenne nominato principe ereditario...

Ho portato questo libro nella mia settimana di vacanza di luglio. Per molti sarà strano vedere un titolo invernale letto al mare ma, se mi conoscete, sapere che leggo a sentimento, e che non leggo mai libri nella stagione giusta. Sì, sono una di quelle che potrebbe leggere un libro ambientato a Natale in agosto e viceversa.

"Barbara, o Basienka, mi chiamava mia madre. In polacco, come in russo, un nome può trasformarsi in molti modi. Può espandersi o contrarsi, acquistare un suono ufficiale e duro o morbido e piacevole. La sua forma mutante può trasformare chi la porta in una bambina inerme o una donna responsabile. In un'amante o una signore, in un'amica o una nemica. In russo sono diventata Varvara."

Il palazzo d'inverno racconta la storia di Varvara Nikolaevna, in prima persona, e il suo ruolo di spia e protetta della corona alla corte della Zarina di Russia Elisabetta.
Varvara non è russa, ma polacca, e giunge in Russia, ancora bambina, grazie al mestiere del padre, un legatore che riesce presto a farsi notare ed apprezzare a corte. Quando Varvara resta orfana è proprio grazie ad una promessa di Elisabetta al padre che la ragazza viene accolta a corte, diventando inizialmente una pessima ricamatrice.
Riesce però a farsi notare come attenta ascoltatrice e viene assoldata e istruita dal Cancelliere di Russia per diventare una spia di corte. Da allora la sua vita cambia totalmente. Si sente indispensabile Varvara, conosce segreti che nessuno sa e ogni giorno li riferisce alla zarina che li utilizza per governare meglio.
Ma l'equilibrio a corte è decisamente precario, le alleanze cambiano rapidamente, le persone di cui prima ci si fidava diventano improvvisamente i più grandi nemici e anche Varvara si ritrova al centro di questi meccanismi. Deve spesso fare il doppio gioco, capire a chi rivelare cosa, deve cercare di non tradirsi e di non fare capire che spesso quello che riferisce non è tutto quello che sente.
Il suo rapporto con Caterina si fa sempre più profondo e questo la mette spesso in una condizione di pericolo, perché Elisabetta nutre per Caterina dei sentimenti contrastanti.
Un libro molto interessante questo. Il racconto attraverso gli occhi della spia regala sicuramente una visione molto particolare e dall'interno della questione. La vita di corte raccontata attraverso gli occhi di chi vive ogni giorno i tradimenti di corte ma in realtà non ne fa parte, permette al lettore di entrare nel romanzo in modo molto profondo. Assisteremo agli amori folli e impossibili, alle bugie perpetrate, agli inganni senza ritegno.
È facile affezionarsi a Varvara, soffrire con lei per una vita che, seppur dignitosa, non è quella che si immaginava dopo l'ingresso a corte. Tanti sono gli occhi, e spesso anche le mani, che attraversano il suo corpo senza che lei lo desideri e senza potersi ribellare. La vedremo crescere, in modo silenzioso, fino a diventare una donna.
Lo stile dell'autrice non è per niente pesante, nonostante resti un po' la difficoltà - almeno per me che non sono per niente esperta di storia Russa - di sbrogliare la matassa di nomi e parentele che hanno rallentato un po'la mia lettura.
I personaggi sono tanti, sia quelli appartenenti alla Corona che quelli appartenenti al popolo e agli eserciti ed è molto semplice immaginarli in tutte le loro sfaccettature grazie alla bravura dell'autrice. Un libro che racconta in modo molto preciso gli anni che vanno dal 1743 - anno di arrivo di Caterina a corte come promessa sposa del Principe ereditario Pietro - al 1765 - qualche anno dopo l'incoronazione di Caterina - e che lascia una fotografia della corte di Russia scattata dall'interno attraverso gli occhi di una serva. Un romanzo capace di rendere molto comprensibile e immediato i meccanismi di corte ma che resta pur sempre un romanzo. La stessa autrice nei ringraziamenti precisa che è un'opera di fantasia ispirata e sorretta dalle biografie di Caterina la Grande e della sua corte, e dalle lettere e dalle memorie che la zarina scrisse.
Sarebbe bello sapere quali degli avvenimenti narrati siano frutto della fantasia e quali invece siano avvenimenti reali. Ma questa è sempre la domanda che ci si pone quando si finisce di leggere un romanzo storico.
 



VOTO:





2 commenti:

  1. Questo libro mi ispira tantissimo! L'ho iniziato sul Kobo ma l'ho messo da parte perchè lo prenderò in biblioteca: i libri cartacei riescono a coinvolgermi molto di più, e questo penso proprio che mi piacerà! Sono sempre attratta dalle storie ambientate in Russia!

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