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venerdì 18 gennaio 2019

Chi ben comincia #119 - Stockholm confidential di Hanna Lindberg

Buongiorno lettori, ome va? Finalmente venerdì ed un altro weekend è alle porte! Oggi torniamo a parlare di incipit e lo facciamo con un libro e un'autrice di cui sentirete parlare spesso nelle prossime settimane qui sul blog. In attesa dell'uscita del nuovo libro di Hanna Lindberg, Il gusto di uccidere, che sarà in tutte le librerie il 31/01/2019 edito da Longanesi, ho pensato che una bella rispolverata del primo thriller con protagonista la giornalista Solveig Berg non può che fare bene! Sarà la mia prossima lettura quindi sono curiosa di leggerne insieme a voi l'incipit
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REGOLE:


- Prendete un libro qualsiasi contenuto nella vostra libreria

- Copiate le prime righe del libro (possono essere 10, 15, 20 righe)

- Scrivete titolo e autore per chi fosse interessato

- Aspettate i commenti



Titolo: Stockholm confidential
Autore: Hanna Lindberg
Pubblicazione: 02 gennaio 2017 - Longanesi
Pag.: 350
Costo: 16.90 € cartaceo - 2.99 € ebook

Descrizione: Solveig Berg è la più promettente giornalista d’inchiesta di Stoccolma: la città non ha segreti per lei. Ma basta un solo passo falso perché la sua carriera scivoli inesorabilmente verso il baratro. In un battito di ciglia, non le rimane che il suo blog, Stockholm Confidential, e qualche aggancio col jet set che ancora le permette di intrufolarsi negli eventi che contano. È così che inciampa in quello che potrebbe essere lo scoop della sua vita… ma anche il gioco più pericoloso e letale che abbia mai affrontato. Il party è di quelli che non si dimenticano, per il semplice fatto che a organizzarlo è Lennie Lee, fotografo di moda e proprietario di una rivista scandalistica. Lennie ama la bella vita e adora circondarsi di modelle. Ma quando Jennifer Leone viene trovata morta in circostanze sospette, Lennie si trova a dover escogitare di tutto pur di stare a galla in acque sempre più buie e pericolose. Anche perché c’è una testimone, proprio Solveig, che ha visto come sono andate veramente le cose. E Solveig non ha intenzione di andare dalla polizia, no: lei vuole usare ciò che sa per realizzare lo scoop della sua vita. Anche a costo di metterla a repentaglio, quella vita…

L'autrice: Hanna Lindberg, classe 1981 vive e lavora a Stoccolma. Giornalista per Aftonbladet e Metro, lavora attualmente per Bonnier Magazine, uno dei principali gruppi editoriali svedesi. Stockholm Confidential (Longanesi), il suo romanzo d'esordio pubblicato in patria da un piccolo editore, è subito diventato un bestseller, pubblicato successivamente in 10 paesi.


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INCIPIT

Erano trascorsi novantadue giorni, dieci ore e cinque minuti dalla catastrofe. Il telefono taceva. La fonte della polizia della City che di solito la informava sui sequestri di droga a casa dei vip aveva smesso di chiamare. Il ristoratore che sapeva dove avrebbero festeggiato le star di passaggio a Stoccolma non rispondeva più agli sms. Nemmeno i PR si facevano sentire.
Dopo quanto successo quell’inverno, era bruciata. 
Nessuno voleva essere associato a Solveig Berg.
Prese il computer dal comodino, sollevò lo schermo ed entrò in Stockholm Confidential, il blog che aveva aperto per rabbia il giorno stesso del licenziamento. Aveva fatto grandi piani: ci avrebbe infilato dentro di tutto, dalle brevi notizie sul mondo dello spettacolo a inchieste e scoop. Roba che avrebbe attirato l’attenzione della gente. Il suo modo di rientrare nel giro.

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Primo approccio per me con questa autrice di cui sto aspettando con grande curiosità il secondo thriller. Un incipit che porta subito alla questione e che ci presenta subito la protagonista del libro: Solveig Berg, giornalista di Stoccolma che, per qualche motivo che spero l'autrice ci spiegherà, è stata tagliata fuori dal giro. Da subito capiamo il significato del titolo del thriller che non è altro che il nome del blog che la donna crea per tornare alle luci della ribalta. Ce la farà? Quanto peso avrà il blog all'interno della storia? Sono proprio curiosa di saperne di più e voi? 
Avete già letto questo libro? Vi è piaciuto?
A presto,


venerdì 7 dicembre 2018

Chi ben comincia #118 - La donna del ritratto di Kate Morton

Buongiorno lettori, buon sant'Ambrogio per chi è di Milano!!! Io non faccio festa perchè lavoro in provincia ma da sempre, per me milanese di città, questo è il giorno dell'avvio ufficiale delle festività natalizie, quindi giorno super speciale!
Ma torniamo al blog. Eccoci di nuovo qui a parlare di incipit. Oggi vi voglio regalare quello di un libro ricevuto questa settimana da Sperling & Kupfer - per questo ringrazio la cara Elisa - che non vedevo l'ora di avere tra le mani e che probabilmente sarà il protagonistra delle mie vacanze natalizie. Mettetevi comodi!!!
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REGOLE:


- Prendete un libro qualsiasi contenuto nella vostra libreria

- Copiate le prime righe del libro (possono essere 10, 15, 20 righe)

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Titolo: La donna del ritratto
Autore: Kate Morton
Pre-ordine: 30 ottobre 2018 - Sperling & Kupfer
Pag.: 478
Costo: 19.90 € cartaceo- 9.99 € ebook

Descrizione: Nell'estate del 1862, un gruppo di giovani artisti si riunisce a Birchwood Manor, una grande casa nella campagna dell'Oxfordshire, quasi protetta dentro un'ansa del Tamigi. A guidare il gruppo è Edward Radcliffe, il più appassionato e promettente di loro, un ragazzo di vent'anni, che non conosce limiti. A lui è venuta l'idea di immergersi nella natura per i successivi trenta giorni, lontano dai condizionamenti di Londra e dalla sua formalissima society, per dare libero sfogo alla creatività. E invece, alla fine di quel mese, la tragedia ha stravolto le loro esistenze: una donna è stata uccisa, un'altra è sparita nel nulla e un prezioso gioiello è scomparso. Più di centocinquanta anni dopo, Elodie Winslow, una giovane archivista di Londra, scopre per caso una borsa di cuoio nella quale si trovano due oggetti che la colpiscono profondamente: la fotografia sbiadita di una bellissima giovane donna in abiti vittoriani e l'album da disegno di un artista. Nel quale spicca lo schizzo di una grande casa protetta dall'ansa di un fiume, che a Elodie pare stranamente famigliare. Quali segreti nasconde Birchwood Manor? Chi è la ragazza? Per scoprirlo, Elodie dovrà seguire una voce fuori dal tempo, dimenticata dalla storia eppure testimone di tutto: Birdie Bell, la donna del ritratto.

L'autrice: Kate Morton, australiana, si è laureata con una tesi sulla tragedia nella letteratura vittoriana e si è a lungo dedicata al tema del gotico nel romanzo contemporaneo. A ventinove anni ha scritto il suo primo romanzo, che ha ottenuto subito grande successo in tutto il mondo. I suoi libri - tutti ai vertici delle classifice dei bestseller internazionali - sono pubblicati in 42 Paesu e hanno venduto dieci milioni di copie. L'autrice vive con la famiglia tra Londra e Brisbane.
 
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INCIPIT

Ci eravamo trasferiti a Birchwood Manor perchè, a detta di Edward, era infestata dagli spettri. Non era vero, non ancora, ma solo gli sciocchi permettono alla verità di guastare una bella storia, e Edward era tutt'altro che sciocco. La sua passione, la fede cieca nelle sue convinzioni, era uno dei motivi per cui mi ero innamorata di lui. Aveva il furore di un predicatore: qualunque opinione esprimesse diventava una verità assoluta. Attiraca le persone come una calamita, accendendo in loro entusiasmi che non sapevano nemmeno di possedere e facendo sbiadire tutto sullo sfondo, tranne lui e le sue certezze.

Ma Edward non era un predicatore.

Mi ricordo di lui. Ricordo ogni cosa.

L'atelier con il lucernario nel giardino londinese di sua madre, l'odore dei pigmenti appena mescolati, il fruscio del pennello sulla tela, il suo sguardo che mi accarezzava la pelle. Ero nervosa, quel giorno. Volevo fare buona impressione, apparire diversa da ciò che ero, mentre i suoi occhi scorrevano sul mio corpo e l'avvertimento della signora Mack mi risuonava nelle orecchie: 
«Tua madre era una vera signora, non dimenticarlo mai, e tu discendi da una famiglia altolocata. Gioca bene le tue carte e tutto andrà a buon fine».

Così raddrizzai le spalle, sedendo composta sulla poltroncina di palissandro nella stanza intonacata di bianco, dietro la siepe fiorita di cicerchia odorosa.

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Kate Morton, un'autrice che per me è una garanzia, una di quelle che leggo senza neanche sbirciare la trama del romanzo perchè - lo so già - è un porto sicuro. Di questo libro mi ha immediatamente colpito la cover, così equilibrata da saltare subito all'occhio. Ed ora questo incipit che mi fa subito venire voglia di saperne di più di questa casa infestata dagli spettri, di questo carismatico Edward e di questa donna che ci sta narrando la storia.
Cosa ne pensate? Non vi verrebbe voglia di continuare a leggerlo immediatamente?
Vi lascio e vi auguro un buon week end festivo.
A presto,


venerdì 23 novembre 2018

Chi ben comincia #116 - La misura dell'uomo di Marco Malvaldi

Buongiorno lettori, eccoci di nuovo qui con i nostri cari e amati incipit. Oggi vi voglio regalare quello di un libro ricevuto questa settimana da Giunti editore e che non vedo l'ora di cominciare. Mettetevi comodi!!!
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Titolo: La misura dell'uomo
Autore: Marco Malvaldi
Pre-ordine: 06 novembre 2018 - Giunti
Pag.: 300
Costo: 18.50 € cartaceo- 9.99 € ebook

Descrizione: Ottobre 1493. Firenze è ancora in lutto per la morte di Lorenzo il Magnifico. Le caravelle di Colombo hanno dischiuso gli orizzonti del Nuovo Mondo. Il sistema finanziario contemporaneo si sta consolidando grazie alla diffusione delle lettere di credito. E Milano è nel pieno del suo rinascimento sotto la guida di Ludovico il Moro. A chi si avventura nei cortili del Castello o lungo i Navigli capita di incontrare un uomo sulla quarantina, dalle lunghe vesti rosa, l'aria mite di chi è immerso nei propri pensieri. Vive nei locali attigui alla sua bottega con la madre e un giovinetto amatissimo ma dispettoso, non mangia carne, scrive al contrario e fatica a essere pagato da coloro cui offre i suoi servigi. È Leonardo da Vinci: la sua fama già supera le Alpi giungendo fino alla Francia di re Carlo VIII, che ha inviato a Milano due ambasciatori per chiedere aiuto nella guerra contro gli Aragonesi ma affidando loro anche una missione segreta che riguarda proprio lui. Tutti, infatti, sanno che Leonardo ha un taccuino su cui scrive i suoi progetti più arditi - forse addirittura quello di un invincibile automa guerriero - e che conserva sotto la tunica, vicino al cuore. Ma anche il Moro, spazientito per il ritardo con cui procede il grandioso progetto di statua equestre che gli ha commissionato, ha bisogno di Leonardo: un uomo è stato trovato senza vita in una corte del Castello, sul corpo non appaiono segni di violenza, eppure la sua morte desta gravi sospetti... Bisogna allontanare le ombre della peste e della superstizione, in fretta: e Leonardo non è nelle condizioni di negare aiuto al suo Signore. A cinquecento anni dalla morte di Leonardo da Vinci, Marco Malvaldi gioca con la lingua, la scienza, la storia, il crimine e gli ridà vita tra le pagine immaginando la sua multiforme intelligenza alle prese con le fragilità e la grandezza dei destini umani. Un romanzo ricco di felicità inventiva, di saperi e perfino di ironia, un'indagine sull'uomo che più di ogni altro ha investigato ogni campo della creatività, un viaggio alla scoperta di qual è - oggi come allora - la misura di ognuno di noi.


L'autore: MARCO MALVALDI (Pisa, 1974), chimico, ha esordito nel 2007 per Sellerio con La briscola in cinque, primo degli ormai sette volumi dedicati ai “vecchietti del BarLume”, divenuti nel 2013 anche una serie televisiva. Ha pubblicato inoltre i romanzi Odore di chiuso (Premio Castiglioncello e Isola d’Elba-Raffaello Brignetti), Milioni di milioni, Argento vivo, Buchi nella sabbia, La battaglia navale, Negli occhi di chi guarda e i saggi L’infinito tra parentesi. Storia sentimentale della scienza da Omero a Borges, Capra e calcoli. L’ eterna lotta tra gli algoritmi e il caos, Le due teste del tiranno. Metodi matematici per la libertà, L’ architetto dell’invisibile ovvero come pensa un chimico e Per ridere aggiungere acqua. Piccolo saggio sull’umorismo e il linguaggio. .


 
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INCIPIT

L'uomo si fermò un attimo, prima di entrare.
Inutile guardarsi intorno per cercare di capire se qualcuno lo avesse seguito. L'entrata al castello sorgeva in una delle zone vecchie di Milano, lungo una strada umida e buia a cui si arrivava solo tramite altre strade umide e buie, e se anche qualcuno gli si fosse messo dietro lo avrebbe perso già da un bel pezzo, nonostante il vistoso panno rosa del suo vestito.
A dire il vero, capitava che temesse di perdersi anche lui. Già una volta era successo che non fosse in grado di orientarsi nel gomitolo dei vicoli intorno al castello. Un po' per colpa sua, certo, che non aveva mai avuto un gran senso dell'orientamento. Un po' per colpa di quella città, cresciuta così male, senza un progetto, senza una forma, senza una visione. Andava ripensata da capo a piedi, quella città. Organizzata in modo diverso, proprio. Radicalmente diverso. Dal basso all'alto, dall'acqua al cielo. Una città come il contrario di una casa, dove i poveri stavano in aria e i signori a terra, come nelle insule romane descritte nel libro di Vitruvio. Aveva avuto ragione Francesco di Giorgio a tradurlo dal latino, ne valeva davvero la pena. Grande acquisto, quel libro. Gli era costato una fortuna, ma gli aveva fatto venire in mente tante di quelle...
L'uomo vestito di rosa si riscosse, rendendosi conto di essersi perso - ma solo nei suoi stessi pensieri. Cosa che gli capitava spesso, e che era di gran lunga la frazione di tempo migliore della sua giornata. Ma adesso non era il momento di abbandonarsi a fantasticherie. Adesso c'era da fare.
Con calma, ma senza tranquillità, l'uomo bussò al portone. Quasi subito, un cigolio gli fece capire che stavano aprendo, e nel buio assoluto della strada la stanzuccia d'ingresso sembrò quasi luminosa.
Una sola parola.
- Entrate.
E l'uomo entrò, lasciandosi il buio alle spalle.
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In realtà quello che vi ho trascritto è tutto il prologo ma ho creduto che fosse interessante per capire lo stile del romanzo.
Visto così mi ispira ancora di più e spero che la continuazione non mi deluda.
Voi cosa ne pensate? Amate l'autore? Vi ispira il romanzo? Ditemi la vostra!


venerdì 9 novembre 2018

Chi ben comincia #115 - Malanotte. Lettera aperta a una cara catastrofe di Michele Del Vecchio

Buongiorno lettori, come promesso due settimane fa il venerdì che non sarà occupato dalla rubrica di Marina sarà dedicato agli incipit! Oggi vi voglio lasciare quello di un libro speciale che sarà disponibile in pre-order su Bookabook da lunedì 12 novembre 2018
Perchè parlo di qualcosa di speciale? Perchè si tratta del libro di un caro amico Blogger che, se siete frequentatori di blog letterari, di sicuro conoscerete: Mr. Ink - ovvero Michele Del Vecchio - amministratore del blog Diario di una dipendenza.
Quindi mettetevi comodi e segnatevi tutto!!!
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Banner eseguito da Sara del blog My Caffè Letterario

REGOLE:


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Titolo: Malanotte. Lettera aperta a una cara catastrofe
Autore: Michele Del Vecchio
Pre-ordine: 12 novembre 2018 - Bookabook
Pag.: 280
Costo: 16.00 € cartaceo- 5.99 € ebook

Descrizione: Cronometro alla mano per lavarsi i denti, i lacci delle Converse a far pendant con gli stati d'animo e corde del bucato su cui sventolano i capolavori di Beethoven. Milo Jenkins, sedici anni, è un virtuoso del pianoforte, ha mille nevrosi e il fantasma di un pesce farfalla per migliore amico. I suoi lunghi silenzi e un candore senza età hanno reso sicura la diagnosi: è affetto da una forma di autismo ad alto funzionamento. Un ragazzo speciale, lo definirebbe qualcuno. Se vivi in una città che somiglia alla cupa Eureka, però, non ci sono parole gentili per un orfano di madre con gli occhiali a fondo di bottiglia, la schiena ricurva sotto il peso dei libri e gli incisivi a zappa. La svolta tanto sperata ha la gonna troppo corta e le occhiaie viola di Iris, forestiera bella come un film di Tim Burton. Sulla tela della loro adolescenza, uno schizzo rosso sangue. Sotto una coltre di foglie secche, cadaveri innocenti. Corre, Milo. Ma verso Iris o lontano da lei? Un diario ritrovato, un'eredità improrogabile, due storie parallele che si incontrano seguendo il filo conduttore della musica. Truce e dolce, Malanotte. Lettera aperta a una cara catastrofe è una fiaba splatter dove i baci hanno un retrogusto segreto e tra sogno e delirio, amore e morte, non c'è grado di separazione.


L'autore: Michele Del Vecchio (Palermo,1994) nasce su un'isola, passa le estati della sua infanzia all'ombra del Vesuvio e a otto anni si trasferisce nella regione che, stando a torto alla pagina Facebook, non esiste. Vive tra Termoli e Pescara con quel che resta della sua famiglia e l'irresistibile Ciro, un tigrato europeo che odia tutti e in cui spera fermamente di reincarnarsi in un’altra vita. Fondatore nel 2012 del blog Diario di una dipendenza e plurifinalista ai Macchianera Internet Awards nella categoria Miglior sito letterario, sta lavorando a una tesi magistrale in Letteratura teatrale italiana.


 
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INCIPIT

Fino ai sedici anni pianificavo nel dettaglio la mia pigra felicità.
Due minuti e mezzo per spazzolare i denti dal basso verso l'alto.
Riempirsi la bocca di dentifricio, contare fino a dieci, sputare. Sciacquare e risciacquare. Un sorso di colluttorio per concludere.
I lacci delle scarpe a far pendant con i miei stati d'animo, da allacciare con un fiocco perfetto, né troppo lungo né troppo corto, né troppo largo né troppo stretto.
Ricordarsi di scendere dal letto con il piede giusto, il destro.
Guardare gli oroscopi, al telegiornale del mattino, e cambiare canale nel momento in cui annunciavano il mio segno.
Finiva il mondo se qualcosa andava storto
Non uscivo di casa se sulla mia lista c'erano sbavature.
Quando diventi grande arriva il momento di guardare le cose dalla giusta angolazione.
La storia della mia vita è di questo che parla.
Le rivoluzioni che le prospettive giuste, e quelle sbagliate, infiammano.
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Dovete sapere che conosco Michele ormai da più di sei anni; seguiamo a vicenda i rispettivi blog ma, soprattutto, ci confrontiamo spesso via chat sulle letture in corso o ci consigliamo libri che crediamo che l'altro non debba assolutamente perdere.
Da sempre incito Michele a scrivere e da sempre gli dico che se mai dovesse pubblicare un libro io sarei sicuramente in prima fila come sua lettrice perchè, di suo, leggerei qualsiasi cosa, anche se decidesse di scrivere le istruzioni di un elettrodomestico. Credete che io stia esagerando? Bè, allora non avete mai letto le recensioni sul suo blog e dovete assolutamente rimediare. Michele ha un talento innato con le parole e sa sempre trasmettere a chi lo legge le emozioni che ha provato affrontando una lettura. Questo incipit lo dimostra: diretto, deciso, capace di trasmettere in poche righe la necessità di questo protagonista di avere sempre tutto sotto controllo. 

Ma parliamo un po' del progetto che sta intraprendendo attraverso questa innovativa casa editrice.
Se non sapete come funziona la pubblicazione attraverso il crowdfounding di Bookabook ve lo spiego in poche parole: da lunedì pomeriggio il libro di Michele sarà inserito nel sito tra quelli pre-ordinabili per cento giorni, fino alla chiusura della campagna. Se in quei cento giorni il libro avrà raccolto abbastanza lettori – minimo 250 – potrà andare avanti nel suo percorso: essere seguito da un editor, pubblicato e distribuito nelle librerie fisiche e virtuali. Cosa succede se il goal delle campagna di crowdfounding non dovesse essere raggiunto? I diritti del romanzo torneranno a Michele, il denaro delle prevendite sarà restituito agli acquirenti e, al di sopra delle 60 copie vendute, pur non essendoci chance di pubblicazione, l'editore si impegnerà comunque a far ricevere copie limitate e corrette ai lettori di buona volontà che, a scatola chiusa, si son fidati di lui.
Non vi sembra un modo innovativo e al passo con i tempi che permette d ipubblicare a chi viene scelto direttamente dai lettori?
Io, come gli ho sempre promesso, leggerò il suo libro e sarò imparziale nel mio giudizio nonostante l'amicizia che ci lega (altrimenti che amica sarei?) e voi? Vi ho convinto a inserire tra i preferiti del vostro browser Bookabook e a correre lunedì a fare il pre-ordine del libro? Fatemi sapere cosa ne pensate!

PER PRE-ORDINARE IL LIBRO: https://bookabook.it/libri/malanotte-lettera-aperta-cara-catastrofe/

venerdì 26 ottobre 2018

Chi ben comincia #114 - So che un giorno tornerai di Luca Bianchini

Buongiorno lettori, sorpresaaa! Grande ritorno qui sul blog di una rubrica che ho amato molto e che da ormai due anni a questa parte avevo accantonato. Oggi ho deciso di rispolverarla, probabilmente sempre di venerdì, le settimane in cui il blog non ospiterà Marina e la sua rubrica.
La rubrica che, se mi seguite da sempre di sicuro conoscerete, è Chi ben comincia, la rubrica dedicata agli incipit dei libri e ideata da Alessia quando ancora era la "mamma" del blog Il profumo dei libri.
Se non lo sapete da qualche tempo la sua casa virtuale si è spostata ed ha cambiato vestito e nome. Io vi consiglio di seguirla se ancora non lo fate. La trovate su Voglio leggere.
Per chi invece sta passando di qui per la prima volta e non ha mai sentito nomirare in rete questa rubrica non disperate, le poche regole sotto spiegano di cosa si tratta.
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Per il grande ritorno della rubrica ho scelto di condividere con voi l'incipit del nuovissimo libro di Luca Bianchini, So che un giorno tornerai, edito come di consueto da Mondadori
Baba Desperate Bookswife lo ha letto appena uscito e lo ha adorato - la sua recensione qui - quindi me lo sono subito procurata ed oggi leggiamo l'incipit insieme.



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Titolo: So che un giorno tornerai
Autore: Luca Bianchini
Genere: Narrativa contemporanea
Pubblicazione: 02 ottobre 2018 - Mondadori
Pag.: 264
Costo: 18.00 € cartaceo- 9.99 € ebook

Descrizione: Angela non ha ancora vent'anni quando diventa madre, una mattina a Trieste alla fine degli anni Sessanta. Pasquale, il suo grande amore, è un "jeansinaro" calabrese, un mercante di jeans, affascinante e già sposato. Lui le ha fatto una promessa: "Se sarà maschio, lo riconoscerò". Angela fa tutti gli scongiuri del caso ma nasce una femmina: Emma. Pasquale fugge immediatamente dalle sue responsabilità, lasciando Angela crescere la bambina da sola insieme alla sua famiglia numerosa e sgangherata. I Pipan sono capitanati da un nonno che rimpiange il dominio austriaco, una nonna che prepara le zuppe e quattro zii: uno serio, un playboy e due gemelli diversi che si alternano a fare da babysitter a Emma. Lei sarà la figlia di tutti e di nessuno e crescerà così, libera e anticonformista, come la Trieste in cui vive, in quella terra di confine tra cielo e mare, Italia e Jugoslavia. Fino al giorno in cui deciderà di mettersi sulle tracce di suo padre, e per lui questa sarà l'occasione per rivedere Angela, che non ha mai dimenticato.

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INCIPIT

Non tutti abbiamo il nome che vorremmo.
C’è chi eredita quello del nonno, chi sogna quello del padre, chi si chiama Diego Armando come Maradona o Sonny come il protagonista di “Miami Vice”. Chi si ritrova il nome che non sai come si scrive o quello che non ha nessuno, e chi quello che hanno in troppi.
Ma non era mai capitato ciò che accadde a una piccola appena nata a Trieste, una mattina di dicembre alla fine degli anni Sessanta, il giorno prima di San Nicolò, il vero Babbo Natale per i bambini della città. Mentre tutti finivano di impacchettare gli ultimi regali, il suo batuffolo di capelli neri che la bora non era riuscita ancora a scompigliare faceva capolino all’Ospedale Maggiore.
Una finestra del piano sbatté così forte che sembrò sul punto di rompersi. Quella neonata aveva appena visto il mondo e il mondo l’aveva accolta con la tempesta, malgrado il sorriso dell’ostetrica che non si abituava mai a quel momento irripetibile, e la porgeva dolcemente a sua madre.
«Signora, è femmina... come la vuole chiamare?»
Angela restò immobile, come se il suo parto non fosse finito ma stesse per ricominciare di nuovo. Era femmina, aveva sentito bene.
E pronunciò il nome che aveva sempre pensato.
«Giorgio.»
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Un incipit che sicuramente incuriosisce e che fa venire voglia di andare avanti subito nella lettura.
E voi, lo avete già letto? Se sì, cosa ne pensate? Se no, vi piace l'incipit?
Vi auguro un meraviglioso weekend!
 

venerdì 30 settembre 2016

Chi ben comincia #113 - Flawed - Gli imperfetti di Cecelia Ahern

Buongiorno lettori, finalmente è venerdì, e con il venerdì torna la rubrica Chi ben comincia, ideata da Alessia del blog Il profumo dei libri e dedicata agli incipit dei libri.
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Oggi ho scelto di condividere con voi l'incipit di un libro che mi ha incuriosito così tanto che lo scorso week end, dopo aver terminato il libro in lettura mi ci sono subito fiondata! In realtà vi trascriverò le poche righe che costituiscono il primo capitolo - 2 per l'esattezza - e qualche riga del secondo, per poter avere un quadro più completo. Si tratta di Flawed - Gli imperfetti di Cecelia Ahern edito da De Agostini.

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1.
Sono una ragazza che crede nelle definizioni, nella logica, nel bianco e nero.
Tenetelo bene a mente.
2.
Mai fidarsi di chi, senza essere invitato a farlo, si siede a capotavola in casa altrui.
Non sono parole mie ma di mio nonno Cornelius, che, per aver osato pronunciarle, è stato allontanato da questa stessa tavola, e credo ci vorrà del tempo prima che torni a essere il benvenuto. Il problema non è tanto cosa ha detto, ma a chi si riferiva, ovvero al giudice Crevan, uno degli uomini più potenti del Paese. E quest'uomo, malgrado il commento fatto da mio nonno lo scorso anno, siede di nuovo a capotavola in casa mia, in occasione delle celebrazioni per la Festa della Terra. 
Quando papà è tornato dalla cucina con una bottiglia di vino, ha trovato il suo posto occupato. Ho capito che la cosa lo infastidiva, ma trattandosi del giudice, papà si è semplicemente fermato dov'era, ha cominciato a giocherellare con l'apribottiglie, pensando nel frattempo a un piano B, e poi ha aggirato il tavolo per andarsi a sedere accanto alla mamma, all'estremità opposta, dove invece avrebbe dovuto accomodarsi il giudice.
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Cornelius mi è stato subito simpatico, questo va detto!!!
Per quanto riguarda il giudice Crevan, queste poche righe fanno supporre che probabilmente avrà un ruolo molto importante all'interno del libro.
E voi, lo avete già letto? Vi piace l'incipit?

venerdì 9 settembre 2016

Chi ben comincia #112 - La stranezza che ho nella testa di Orhan Pamuk

Buongiorno lettori, finalmente è venerdì, ultimissimo giorno di questa settimana devastante. Riprendendo pian piano la normale organizzazione del blog - nonostante il pochissimo tempo disponibile - torno oggi con una nuova puntata della rubrica Chi ben comincia, ideata da Alessia del blog Il profumo dei libri e dedicata agli incipit dei libri.
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Per la puntata di oggi ho deciso di attingere dal libro in lettura che è un libro molto particolare che mi sta piacendo molto, nonostante la lettura stia andando a rilento per il pochissimo tempo e la troppa stanchezza. Si tratta di La stranezza che ho nella testa di Orhan Pamuk edito da Einaudi.

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Questa è la storia della vita e dei sogni del bozaci Mevlut Karatas, venditore di boza e yogurt. Mevlut nacque nel 1957 in un villaggio molto povero dell'Anatolia Centrale, nei pressi di un lago nebbioso, nel paese più occidentale dell'Asia.
All'età di dodici anni si trasferì a Istanbul e da allora visse sempre qui, nella capitale del mondo. A venticinque rapì una ragazza del suo paese. Questo gesto condizionò tutta la sua vita. Tornò a Istanbul, si sposò ed ebbe due figlie. Lavorò senza sosta, facendo i lavori più diversi: dal venditore di yogurt, gelato, riso ai ceci, al cameriere, ma non smise mai di vendere boza, sera dopo sera, per le strade di Istanbul. E non smise mai di abbandonarsi a bizzarre fantasie.
Il nostro eroe era alto, di corporatura robusta ma elegante. Era un giovane di bell'aspetto: aveva una faccia pulita, innocente, che le donne trovavano attraente, i capelli castani, lo sguardo attento e pieno di intelligenza. E non solo in gioventù: anche dopo i quarant'anni conservò questo viso da bambino che piaceva alle donne. Di tanto in tanto ricorderò ai miei lettori tale elemento, fondamentale per la comprensione della nostra storia.
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In poche righe l'autore ci fa un riassunto di quello che succederà e ci presenta Mevlut fisicamente. Spesso, come avviene in questo incipit, Pamuk si rivolge direttamente al lettore dando la sensazione a chi legge di essere maggiormente coinvolto negli avvenimenti. 
Avete mai letto questo famosissimo autore turco? Io ne ho fatto la conoscenza con Il mio nome è rosso - recensione qui - in cui entrava nello specifico sulla vita dei miniaturisti turchi. Questo libro mi sta sembrando molto diverso: molto meno storico - nonostante faccia comunque moltissimo riferimento alla cultura araba - e più coinvolgente dal punto di vista della trama. Spero possa continuare così.
Lo avete letto? Vi piace l'incipit?

giovedì 4 agosto 2016

Chi ben comincia #111 - La 19a moglie di David Ebershoff

Buongiorno carissimi, e buon giovedì. Anche oggi ho deciso di anticipare questa rubrica per necessità organizzative del blog. Ultima puntata pre-vacanze della rubrica Chi ben comincia, ideata da Alessia del blog Il profumo dei libri e dedicata agli incipit dei libri.
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Due giorni fa - qui - vi ho parlato dei libri che ho intenzione di portarmi in vacanza. Oggi condivido con voi l''incipit di uno di questi libri: La 19a moglie di David Ebershoff edito da Giunti. In realtà è un incipit particolare cui Ebershoff sceglie di lasciare l'onore di aprire il libro alla donna da cui ha preso spunto per questo libro: si tratta di Ann Eliza Young - moglie del Capo e Profeta della Chiesa mormone Brigham  Young - e alla prefazione del suo  Wife no.19, or the story of a life in bondage, una biografia scritta alla fine dell'800 da  in cui denunciò apertamente la poligamia e grazie al quale fu un'appassionata fautrice dei diritti delle donne.

REGOLE:

- Prendete un libro qualsiasi contenuto nella vostra libreria
- Copiate le prime righe del libro (possono essere 10, 15, 20 righe)
- Scrivete titolo e autore per chi fosse interessato
- Aspettate i commenti


Nell'anno trascorso da quando ho abbandonato la religione dei Mormoni e mi sono messa in viaggio per rivelare alla nazione la verità sulla poligamia in America, molti si sono chiesti per quale motivo avessi accettato di far parte di un matrimonio plurimo. Tutti quelli che incontro - contadini, minatori, ferrovieri, professori, uomini di chiesa, o il senatore dal viso triste, ma soprattutto le loro mogli -, tutti vogliono sapere per quale motivo mi sia sottoposta a una pratica coniugale così intrisa di asservimento e sofferenza. Quando spiego loro che mio padre ha cinque mogli e che mi hanno allevata nella fede che il matrimonio plurimo sia la volontà di Dio, spesso queste persone mi chiedono con franchezza: «Ma... Mrs. Young... come ha potuto credere una cosa simile?»
Rispondo loro che la fede è un mistero, inafferrabile per molti, e mai facile da spiegare.
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Vi devo confessare una cosa: visto l'avvicinarsi delle vacanze ho preparato in anticipo questo post. Nonostante mi sia fermata a trascrivere a questo punto, ho continuato a leggere fino alla fine della prefazione e poi ho continuato con l'inizio del capitolo successivo nel quale inizia ad incrociarsi a questa storia della fine del 1800 un'altra storia, quella di un'altra 19a moglie accusata dell'omicidio di suo marito. Mi sono dovuta obbligare a fermarmi perchè sarei andata avanti a leggere senza sosta.
La storia mi intriga parecchio per la scelta di intervallare due storie di questo genere, molto simili ma ambientate in epoche diverse. Poche righe che su di me hanno avuto un effetto assolutamente coinvolgente. Credo che sarà una delle prime letture vacanziere non appena avrò portato a termine alcune letture che devo completare per le challenge che ho in corso!
Che ne dite? Vi ispira?

mercoledì 27 luglio 2016

Chi ben comincia #110 - Sarò come mi vuoi di Greta Simeone

Buongiorno lettori e buon mercoledì. Lo so, lo so, se mi seguite regolarmente penserete che mi sia fumata il cervello visto che il giorno esatto per questa rubrica è il venerdì. Il prossimo venerdì però è tempo di consigli con la rubrica Ti consiglio un libro quindi ho pensato di anticipare ad oggi Chi ben comincia, la rubrica di incipit ideata da Alessia del blog Il profumo dei libri.
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Oggi nessun dubbio anzi, ho anticipato questa rubrica al mercoledì proprio perché ci tenevo a condividere con voi l’incipit del libro che sto leggendo e che mi sta piacendo parecchio. Si tratta di Sarò come mi vuoi di Greta Simeone edito da Corbaccio che ringrazio per la copia.

REGOLE:

- Prendete un libro qualsiasi contenuto nella vostra libreria
- Copiate le prime righe del libro (possono essere 10, 15, 20 righe)
- Scrivete titolo e autore per chi fosse interessato
- Aspettate i commenti

«Gina… bello. Come la fidanzata di Sonny Crockett, quello di Miami Vice. Sì, dai… la moracciona sexy!»
Non sapeva di cosa stesse parlando ma – invece di tacere e sorridere – si mise a puntualizzare: «Veramente è come Luigina. Mia nonna. Luigina detta Gina. Che, parlandone da viva, era una gran carogna.»
«…»
«Sì, disse ai miei che, se mi chiamavano come lei, mi avrebbe lasciato la casa, e invece poi se l’è mangiata coi videopoker prima di morire. Sennò mica stavo qui… Senza offesa.»
Paolo Carli e Giovanni Zamberletti di scambiarono un’occhiata eloquente, senza neppure tentare di mimetizzarla un pochettino. Non che si fossero aspettati di aver trovato la persona giusta, quando Tocco Gina – così si era presentata: prima il cognome, poi il nome, la formale compilazione di un’esistenza in vita – era entrata nel loro ufficio per un colloquio.
I due erano soci in uno di quei settori che non conoscono recessione.
Inizialmente avevano preso in considerazione di buttarsi nelle pompe funebri, altro mercato che non cala mai, poi si erano seduti a un tavolo, davanti a due bicchieri di whiskey, in una notte fredda, umida e nebbiosa, e si erano detti che amavano troppo la vita, il cibo l’alcol, il calcio e il sesso, per stare tra i morti tutto il giorno. Così avevano deciso di aprire un sexy shop. Da Thanatos a Eros: per la contentezza Sigmund Freud avrebbe fatto il trenino, suonando la trombetta.
Un negozio, seguito dal secondo, poi il terzo, e ora Carli e Zamberletti ne gestivano una decina, in altrettante città di provincia, sotto l’insegna un po’ casereccia di Tuttigusti.


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Un incipit di quelli che conquistano. Ho riso tantissimo sia per il dialogo sul nome Gina che sul nome dei sexy shop! Uno stile che mi ha da subito affascinata e che promette veramente bene! Vi saprò dire quando lo avrò finito.
Che ne dite? Vi ispira?