martedì 12 marzo 2019

Recensione #288 - Adesso di Chiara Gamberale

Ciao amici, anche oggi nuova recensione qui sul blog! Il primo trimestre di una challenge cui sto partecipando è agli sgoccioli e sto ovvimente cercando di pubblicare tutti pensieri dei libri che ho letto fino ad oggi. Vi parlo di Adesso di Chiara Gamberale, edito da Feltrinelli, pag. 216.

Sinossi: Esiste un momento nella vita di ognuno di noi dopo il quale niente sarà più come prima: quel momento è adesso. Arriva quando ci innamoriamo, come si innamorano Lidia e Pietro. Sempre in cerca di emozioni forti lei, introverso e prigioniero del passato lui: si incontrano. Rinunciando a ogni certezza, si fermano, anche se affidarsi alla vita ha già tradito entrambi, ma chissà, forse proprio per questo, finalmente, adesso... E allora Lidia che ne farà della sua ansia di fuga? E di Lorenzo, il suo "amoreterno", a cui la lega ancora qualcosa di ostinato? Pietro come potrà accedere allo stupore, se non affronterà un trauma che, anno dopo anno, si è abituato a dimenticare? Chiara Gamberale stavolta raccoglie la scommessa più alta: raccontare l'innamoramento dall'interno. Cercare parole per l'attrazione, per il sesso, per la battaglia continua tra le nostre ferite e le nostre speranze, fino a interrogarsi sul mistero a cui tutto questo ci chiama. Grazie a una voce a tratti sognante e a tratti chirurgica, ci troviamo a tu per tu con gli slanci, le resistenze, gli errori di Lidia e Pietro e con i nostri, per poi calarci in quel punto "sotto le costole, all'altezza della pancia" dove è possibile accada quello a cui tutti aspiriamo ma che tutti spaventa: cambiare. Mentre attorno ai due protagonisti una giostra di personaggi tragicomici mette in scena l'affanno di chi invece, anziché fermarsi, continua a rincorrere gli altri per fuggire da se stesso...


Era da tanto che pensavo di leggere un libro di questa autrice, sono stata più volte lì li per farlo ma poi c'era sempre qualcosa che mi faceva ritornare sui miei passi. Questa volta ho lasciato che fossero gli altri a scegliere per me. Avevo bisogno di una cover rossa e di un libro regalatomi al mio compleanno per soddisfare le richieste di due sfide letteriarie cui partecipo quest'anno e buttando un occhio nella libreria mi sono decisa per questo.


Ho letto questo libro in meno di un giorno: qualche ora di sera e qualche ora all'alba successiva - la gravidanza e la sua insonnia notturna fanno miracoli per una lettrice accanita! - grazie alle poche pagine e anche grazie ad un'impaginazione molto piacevole.
Quello che però da subito mi è successo è che mi sembrava di non capire dove si volesse andare a parare. È vero che c'è una semplice storia di base ma poi, nel complesso, ho trovato questa lettura e lo stile di scrittura abbastanza sconclusionato, come se la storia fosse stata più un mezzo per riflettere sull'amore, sulle delusioni, sulle mancanze della vita, sugli abbandoni, sui ritorni.
Per carità, tutti temi importanti, che fanno riflettere ma io - sarò limitata, sarò banale - in un libro ho bisogno di una storia che mi coinvolga, che abbia un inizio e una fine, che mi porti per mano alle riflessioni e che non sia solo quasi un contorno.
Non so, magari non ho capito qualcosa io, magari non sono abbastanza aperta mentalmente, ma sono rimasta smarrita per tutta la lettura. 
Tantissimi personaggi, più o meno intrecciati tra loro, si sono avvicendati in queste pochissime pagine senza una vera ragione, solo per sottolineare i concetti che sarebbero comunque risultati credibili e altrettanto profondi se solo ci fosse stato un filo conduttore di tutto.
Due personaggi spiccano sugli altri: Lidia e Pietro, conduttrice televisiva lei, preside di un liceo lui. Entrambi hanno avuto un matrimonio precedente alle spalle, entrambi non hanno mai più trovato un amore per cui riprovarci. Si incontrano, si piacciono, ci provano. Come provare a ricominciare? Sarà questa la domanda di base loro e di tutti gli altri personaggi che intervengono nella storia. Nonostante questo però non mi sento di chiamarli protagonisti Lidia e Pietro, perchè sul loro stesso piano ci sono altre storie, magari meno approfondite ma che comunque risultano avere la medesima importanza, non essendogli stato attribuito un ruolo particolare. Insomma, tante vite prese ad esempio per raccontare un "Adesso" che potesse cambiare il loro futuro, ma nessuna che in quell'adesso potesse spiccare ed entrarmi dentro.
Se mi conoscete sapete che io leggendo un libro ho la necessità di affezionarmi ai personaggi, di conoscerne l'aspetto, le sensazioni, le emozioni. In questa lettura purtroppo non sono riuscita a trovare nulla di tutto questo: ho letto senza avere la minima emozione, senza provare nessuna empatia per i personaggi - nonostante alcuni di questi avessero avuto una vita tremenda - e senza neanche immaginarmi il loro aspetto fisico (a parte le tette enormi di una che sembravano il nodo cruciale di tutte le sue apparizioni e gli occhi color ghiaccio di un altro che ci prova con tutte le donne della spiaggia).
Per carità, il libro è scritto bene, si legge - come dicevo - in modo molto veloce e senza noia ma tutto qui, niente di più.
Ovviamente questo è solo il mo umilissimo pensiero, potrei essere io a non essere adatta al libro e non il libro a non essere adatto a me e mi piacerebbe parlarne con voi, con chi lo ha letto ed amato  per capire cosa non ho colto, quale possa essere un'altra chiave di lettura e il perchè, secondo voi, l'autrice abbia scelto uno sviluppo di questo tipo. Quindi ora aspetto voi, illuminatemi!!! :)

VOTO:


6 commenti:

  1. Tipico della Gamberale, è lei, è cosí! Bisogna rincorrerla nella sua testa per sentirla. Quindi tu pensi di non averla capita ma in realtà hai proprio capito tutto. Questo libro non l'ho letto ma io, lei, l'ho sempre adorata. Adesso non ne avrai voglia di certo ma ti consiglio Le luci nelle case degli altri; ancora adesso di Mandorla ho un dolcissimo ricordo.

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    1. Ecco se è proprio lei così mi sa che non fa molto per me 😅😅😅😅
      Ma magari proverò con uno dei due che mi hai detto per capire!

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  2. Uff daiiiiiii. Peccato, pensavo fosse amore invece si è rivelato un calesse.

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  3. Veramente il peggiore. Peccatato, a me in passato è piaciuta spesso.

    Bacioni a te e Enea!

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    1. Riproverò... Magari andrà meglio!
      Grazie per i bacioni, ce li prendiamo tutti! ❤️

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