Buongiorno lettori, è venerdì e come un orologio svizzero torna Marina con una nuova recensione.
Tarocchi che passione! E seguendo l’esempio di Calvino e Buzzati, ci inoltreremo nella lettura di un’avventura fantastica!
Autore: Maurizio Temporin (con Tiziana Troja)
Casa editrice: Mondadori, 2019
Pagine: 284
Sinossi: I tarocchi sono sempre stati usati per conoscere il futuro, ma se
qualcuno sapesse usarli per cambiare il passato? Una ballerina di tango
che non sente il dolore, un chirurgo estetico col debole per il gioco
d'azzardo, una ragazzina misantropa, uno stunt-man masochista e un
wedding planner dalla doppia personalità. Cinque sconosciuti, cinque
persone troppo ferite e sole, disposte a tutto pur di ricucirsi addosso
una speranza. Anche ad accettare misteriosi inviti, come quello di
Ermete, un anziano in sedia a rotelle che vive in un castello tra le
nebbie del Nord Italia. Il vecchio, che sostiene d'essere un mago, li ha
scelti per farli diventare personificazioni di altrettanti Arcani
Maggiori, allo scopo di creare un vero e proprio mazzo vivente, capace
di modificare gli eventi. Ospiti e prigionieri della sua follia
scopriranno fin dove sono disposti a spingersi pur di rimediare ai loro
errori, anche a costo di non capire più quali siano i confini tra realtà
e immaginazione. Appassionato di esoterismo, misticismo e magia,
Maurizio Temporin è riuscito nell'impresa di raccontare con una chiave
nuova il più amato e misterioso dei mazzi di carte, quei tarocchi tanto
cari alla nostra migliore letteratura fantastica, da Italo Calvino a
Dino Buzzati.
RECENSIONE:
“I tarocchi sono sempre stati usati per conoscere il futuro, ma se qualcuno sapesse usarli per cambiare il passato?”
Tanita la ballerina di tango, Lucio il chirurgo estetico, Sofia la ragazzina, Giordano lo stunt-man ed Elia il wedding planner vengono riuniti in un castello in mezzo alla bruma, per capire se ciò sarà possibile. Ognuno con la proprie debolezze e le proprie inaspettate risorse. Ma chi è il burattinaio che tira i fili di questa improbabile vicenda, trasformando delle persone ferite dalla vita in arcani viventi e in marionette? E soprattutto: perché?
Dopo un breve prologo in cui i primi due protagonisti Tanita la ballerina e Lucio il chirurgo estetico si incontrano/scontrano per la prima volta, pur essendo già “vicini di lavoro”, prendono avvio i capitoli che hanno come titolo il nome di ciascuno dei ventidue Arcani Maggiori che interesseranno di più in questa vicenda. Ciascuno di questi capitoli poi si suddividerà in altri piccoli sotto-capitoli che danno il senso della lettura che si sta per iniziare.
Il Matto e il Mago: padre e figlio, burattinai e al contempo burattini di questo fantastico romanzo, ciascuno con il proprio carico di dolori e di pazzia. Ridotto da anni in sedia a rotelle e cieco Ermete, il padre e Mago, ubbidiente e pazzo il figlio Mercurio in smoking giallo, che riveste la figura del Matto nei tarocchi. Altro capitolo ed altro tarocco quello della Papessa, che fino ad un certo punto del libro sembrerà carta vacante e di cui invece verremo messi a parte noi lettori, rendendoci conto che forse è la carta più importante di tutte, deus-ex-machina dell’intera vicenda. I tarocchi sono un mazzo composto da settantotto carte, ma come detto a noi interesseranno solo i 22 Arcani Maggiori: l’Imperatrice e l’Imperatore, il Papa, gli Amanti, il Carro, la Giustizia, l’Eremita, la Ruota, la Forza, l’Appeso, l’Arcano senza nome, la Temperanza, il Diavolo, la Torre, le Stelle, la Luna, il Sole, il Giudizio ed il Mondo: non tutti saranno arcani rappresentati dai nostri cinque protagonisti, ma altrettanti titoli che daranno il via a situazioni e dinamiche fantasmagoriche per il prosieguo della storia.
Dicevamo dei cinque protagonisti: Tanita la Morte, tredicesima carta chiamata per riguardo anche Arcano senza Nome, che ha la maledizione di non sentire il dolore delle ferite fisiche ma che porta in sé un dolore troppo grave sia per la sua vita personale che per la sua vita professionale. Lucio il chirurgo, che nasconde nel suo passato tanti, troppi segreti – e a cui viene affidata la carta dell’Arcano XV, quella del Diavolo. Ma anche Sofia, per quanto giovanissima e colta ragazzina, nasconde in sé i semi di talmente tanti e reiterati abbandoni, che la fiducia non riesce ad accordarla più a nessuno e che ha chiuso il suo cuore all’interno di una roccaforte difficile da espugnare. A lei è stata affidata la carta numero IX, l’Eremita. Elia è forse uno dei più affascinanti fra i protagonisti, almeno per ciò che rappresenta, più che per come agirà in seguito: né uomo né donna – o forse entrambi allo stesso tempo – non cerca nulla e nessuno perché convinto/a di poter bastare a se stesso/a e nonostante questo in perenne ricerca di chissà che o chi: lui/lei, pur se continuamente ubriaco/a rappresenta meravigliosamente la carta degli Amanti. E per ultimo, in modo rocambolesco, arriverà al Castello Giordano, l’eterno indeciso, L’Appeso.
Ora che i protagonisti sono tutti arrivati – tutti più o meno con l’inganno – e di fatto volenti o nolenti tutti prigionieri, consenzienti solo dopo un po’, accompagnati dalle musiche degli anni ’50 e ’60 del secolo scorso che scaturiscono da un juke-box originale, da cui fuoriescono le voci di Rita Pavone, Nada, Celentano, Modugno, Mina, Gianni Morandi, i nostri eroi verranno messi alla prova da Ermete il Mago, perché dovranno imparare ad operare magie. E dovranno anche imparare a collaborare tra di loro, perché lo scopo per cui sono stati rapiti e/o portati al castello è di un’importanza fondamentale.
Tra droghe psichedeliche, anestetici per i feriti, un Barolo con appassitura completa del 1998 che veniva prodotto al castello ed oramai solo giacente nelle cantine in attesa di estimatori senza più speranza di ulteriori coltivazioni di uve, gatti neri più o meno mostruosi, uova alchemiche, fobie, tradimenti, dolori e passati vischiosi da dimenticare, i nostri cinque Arcani Maggiori dovranno venire a patti con i propri errori e le proprie perdite, se vorranno una seconda chance per una vita senza rimorsi e quantomeno normale. Ma il destino che li attende sarà molto più di un riscrivere il proprio passato, perché a loro verrà richiesto un sacrificio primordiale, in un gioco tra il Bene ed il Male che risale alla notte dei tempi, senza esclusione di colpi.
A tratti molto divertente ma mai sguaiato, rutilante e fantastico il necessario per non scadere in un impossibile universo parallelo, il romanzo è al tempo stesso interessante, divertente, fantastico e allo stesso tempo reale nella descrizione dei personaggi, del loro passato e dei loro desideri di riscatto - e della storia nel complesso. Ci sono un paio di punti che avrei desiderato descritti in modo diverso, perché a mio parere troppo distanti dalla realtà, in una situazione come quella presentata, e soprattutto un finale meno rosa, ma in generale ho incontrato un romanzo che, come si suol dire, ha mantenuto le aspettative.
A presto,
Ciao Marina! Una storia che non conoscevo, ma che trovo inquietante e affascinante allo stesso tempo!
RispondiEliminaCiao Nadia,
RispondiEliminauna lettura che mi ha divertita, interessata e resa pensierosa su alcuni degli argomenti trattati. Come dicevo, sono più per i tormentoni che per i finali positivi. Ma nonostante questo, lettura intrigante.
Ciao e Buon fine settimana, Marina