Chiunque può partecipare a questo gruppo di lettura, unica regola: voglia di spoilerare con noi su questa serie per ragazzi tanto famosa e di cui si è tanto parlato in rete.
Prima di cominciare vi ricordo le tappe relative ai diversi volumi.
29 giugno 2017 - Un libro per amico: discutiamo insieme da pag. 0 a pag. 168 (prime quattro parti).
06 luglio 2017 - Desperate Bookswife: commenteremo insieme da pag. 171 a pag. 285 (dalla parte quinta fino alla fine del libro).
Ci
comportiamo come se la quadrilogia fosse raccolta in un unico volume,
quindi abbiamo appena terminato il volume uno ma senza ulteriori
presentazioni iniziamo a leggere il secondo.
13 luglio 2017 - Un libro per amico: commento da pag. 0 a pag. 121, ovvero tutto il libro.
20 luglio 2017 - Desperate Bookswife: commenteremo da pag. 0 a pag. 120 ovvero l'intero libro
27 luglio 2017 - Un libro per amico: commenteremo da pagina 0 fino a pagina 156, ovvero tutto il volume.
ATTENZIONE SPOILER!!!!!
Allora, come vi è sembrata questa parte? Io sono entrata subito nell’atmosfera di questa, che mi sembra veramente una storia dolcissima, per quanto ha sicuramente i suoi tratti – e non pochi . dolorosi.
Protagonista assoluto è August, un ragazzino di dieci anni nato con una malformazione che ha reso la sua faccia come “spappolata” e, nonostante le numerosissime operazioni fatte per riuscire a farla avvicinare il più possibile ad una faccia normale, è ancora ben lontano dal risultato, e forse non lo raggiungerà mai.
La storia inizia con August che sta per andare per la prima volta a scuola: frequenterà la prima media insieme a tutti gli altri ragazzini e smetterà di studiare a casa con la madre come ha sempre fatto fino a quel momento. Ovviamente la questione non è facile da affrontare, né per lui, né per la sua famiglia che, da sempre, ha aiutato il ragazzo tenendolo il più possibile lontano dagli altri a causa della sua cagionevole salute dovuta ai numerosi interventi e forse anche a causa della cattiveria della gente.
Immaginate la reazione di una mandria di ragazzini che vede arrivare un nuovo compagno con una faccia devastata e che ha dei seri problemi anche a mangiare. Non è facile restare indifferenti ma soprattutto non è facile comportarsi nel modo giusto. Sapete quanto possono essere cattivi i ragazzi… ed anche noi adulti!!!
Ma, soprattutto, immaginate il grandissimo dolore provato da August davanti a quel tipo di reazione, che è poi la reazione con cui da sempre si trova a convivere: persone che lo fissano o che, al contrario, non riescono a guardarlo in faccia se non per pochi secondi, sussurri tra i denti al suo passaggio, gente che si scansa per paura di toccarlo come se avesse una malattia contagiosa.
È proprio August, nella prima parte, a raccontarci dal suo punto di vista la sua nuova avventura e la sua vita intera in generale.
Ci racconta del primo giro alla scuola media organizzata dal preside, dei ragazzi cui il preside chiede di essere gentili con lui accompagnandolo per un tour della scuola, ci racconta della ragazza che si siede accanto a lui in mensa, l’unica che sembra non avere problemi a frequentarlo, ci racconta di quando capisce che gli altri non lo toccano come se avesse una malattia, ci racconta di sua sorella, di sua mamma, di suo papà e soprattutto ci racconta di com’è essere Auggie.
Una storia, quella di August raccontata con una delicatezza tale da entrare subito nel cuore.
Ma il bello di questo libro è che poi l’autrice non si è limitata a dare voce a lui ma, ogni parte che incontriamo, è il punto di vista di qualcuno che August conosce.
Abbiamo quindi la parte dedicata a Via, la sua sorella maggiore, che da sempre ha dovuto annullare se stessa per il bene del fratello perché, lo dice proprio con la sua voce ad un certo punto:
C’è poi la parte dedicata Summer, l’unica ragazza della scuola che, senza che nessuno glielo chieda, decide di sedersi con August durante la pausa in mensa. All’inizio lo fa, forse, un po’ per compassione ma poi capisce che il ragazzo è forte, divertente e piacevole, quindi non si fa condizionare dagli altri e diventa da subito sua amica creando con lui il tavolo dell’estate.
In queste pagine quello che più ho detestato è ovviamente Julian, cattivo con August in modo veramente subdolo ma, quando si dice che i genitori sono la rovina dei propri figli, come potrebbe essere diverso vista la madre che si ritrova??? Aver cancellato con Photoshop dalla foto di classe la faccia di August è veramente terribile. Ma non mi sconvolgo più di tanto, sono sicura che esistano al mondo persone anche peggiori di così…
Ora sono curiosa di sapere come si evolverà la situazione, se ci sarà la redenzione di Julian o di qualche altro personaggio. Di certo Julian avrà anche una grandissima parte nel secondo libro che comunque è il libro dedicato a lui. Chissà se l’autrice saprà darmi l’occasione di detestarlo di meno!
Corro a leggere e attendo le vostre impressioni.
Vi ricordo che giovedì 6 luglio sul blog Desperate Bookswife commenteremo dalla quinta parte fino alla fine del libro.
Allora, come vi è sembrata questa parte? Io sono entrata subito nell’atmosfera di questa, che mi sembra veramente una storia dolcissima, per quanto ha sicuramente i suoi tratti – e non pochi . dolorosi.
Protagonista assoluto è August, un ragazzino di dieci anni nato con una malformazione che ha reso la sua faccia come “spappolata” e, nonostante le numerosissime operazioni fatte per riuscire a farla avvicinare il più possibile ad una faccia normale, è ancora ben lontano dal risultato, e forse non lo raggiungerà mai.
La storia inizia con August che sta per andare per la prima volta a scuola: frequenterà la prima media insieme a tutti gli altri ragazzini e smetterà di studiare a casa con la madre come ha sempre fatto fino a quel momento. Ovviamente la questione non è facile da affrontare, né per lui, né per la sua famiglia che, da sempre, ha aiutato il ragazzo tenendolo il più possibile lontano dagli altri a causa della sua cagionevole salute dovuta ai numerosi interventi e forse anche a causa della cattiveria della gente.
Immaginate la reazione di una mandria di ragazzini che vede arrivare un nuovo compagno con una faccia devastata e che ha dei seri problemi anche a mangiare. Non è facile restare indifferenti ma soprattutto non è facile comportarsi nel modo giusto. Sapete quanto possono essere cattivi i ragazzi… ed anche noi adulti!!!
Ma, soprattutto, immaginate il grandissimo dolore provato da August davanti a quel tipo di reazione, che è poi la reazione con cui da sempre si trova a convivere: persone che lo fissano o che, al contrario, non riescono a guardarlo in faccia se non per pochi secondi, sussurri tra i denti al suo passaggio, gente che si scansa per paura di toccarlo come se avesse una malattia contagiosa.
È proprio August, nella prima parte, a raccontarci dal suo punto di vista la sua nuova avventura e la sua vita intera in generale.
Ci racconta del primo giro alla scuola media organizzata dal preside, dei ragazzi cui il preside chiede di essere gentili con lui accompagnandolo per un tour della scuola, ci racconta della ragazza che si siede accanto a lui in mensa, l’unica che sembra non avere problemi a frequentarlo, ci racconta di quando capisce che gli altri non lo toccano come se avesse una malattia, ci racconta di sua sorella, di sua mamma, di suo papà e soprattutto ci racconta di com’è essere Auggie.
Per me Halloween è la festa più bella del mondo. Persino più del Natale. Mi travesto sempre. E metto la maschera. Posso andarmene in giro mascherato come tutti gli altri e nessuno pensa che io sia strano. Nessuno si prende quel secondo per guardarmi. Nessuno mi nota. Nessuno mi conosce.
Una storia, quella di August raccontata con una delicatezza tale da entrare subito nel cuore.
Ma il bello di questo libro è che poi l’autrice non si è limitata a dare voce a lui ma, ogni parte che incontriamo, è il punto di vista di qualcuno che August conosce.
Abbiamo quindi la parte dedicata a Via, la sua sorella maggiore, che da sempre ha dovuto annullare se stessa per il bene del fratello perché, lo dice proprio con la sua voce ad un certo punto:
Il mio giorno peggiore, il peggiore di tutti, il peggiore mal di testa, il peggiore livido, il peggiore crampo, la cosa più cattiva che chiunque potesse avermi detto erano sempre un niente, se paragonati a quello che stava passando August.È così che la vediamo mettere da parte i suoi problemi da prima liceo per lasciare spazio al suo fratellino che forse, a volte, viene un po’ troppo protetto dai genitori che, è naturale ma spesso deleterio, lo vedono fragile e ancora da accudire e accontentare in tutto.
C’è poi la parte dedicata Summer, l’unica ragazza della scuola che, senza che nessuno glielo chieda, decide di sedersi con August durante la pausa in mensa. All’inizio lo fa, forse, un po’ per compassione ma poi capisce che il ragazzo è forte, divertente e piacevole, quindi non si fa condizionare dagli altri e diventa da subito sua amica creando con lui il tavolo dell’estate.
La prima volta mi sono seduta lì perché mi dispiaceva per lui. Nient’altro. Era lì, un ragazzo dall’aspetto strano in quella scuola completamente nuova. Nessuno gli rivolgeva la parola. E tutti che lo fissavano. Tutte le ragaze del mio tavolo che spettegolavano a bassa voce su di lui. Mica era l’unico ragazzo nuovo, alla Beecher Prep, però era l’unico sulla bocca di tutti. Julian lo aveva soprannominato il Ragazzo Zombie ed era così che lo chiamavano tutti. “Non avete ancora visto il Ragazzo Zombie?”: parole così si diffondono alla svelta. E August lo sapeva. È già abbastanza difficile essere i nuovi arrivati anche quando si ha una faccia normale. Figurarsi con la sua faccia…E infine, nella quarta e ultima parte che abbiamo letto per questa tappa c’è quella dedica a Jack, uno dei ragazzi “arruolati” dal preside per diventare amico di Auggie. È il solo dei tre che il preside sceglie a rendersi conto che, frequentandolo, August è un ragazzo veramente divertente e ne diventa amico anche se, purtroppo, non è capace di andare controcorrente al gruppo dei bulletti e, con loro, parla malissimo di lui – anche se in realtà certe cose non le crede veramente – facendosi anche sentire. È solo quando si rende conto di aver fatto una carognata che, all’ennesima cattiveria di Julian verso Auggie, Jack gli molla un bel pugno sul muso rischiando di farsi espellere dalla scuola. Risultato: tutti cominciano ad allontanarsi da lui e resta solo. La delusione di August per le cattiverie dette da Jack è enorme ma, per fortuna, il ragazzo sa rimediare! E Jack arriva forse anche a capire come sia essere come Auggie grazie ad una lezione che il nostro protagonista da a tutti, anche a noi lettori con una singola frase.
Così mi sono avvicinata e mi sono seduta con lui. Niente di che. Vorrei che la gente la smettesse di trasformare questa cosa in qualcosa di più grande. È solo un ragazzo. Il ragazzo dall’aspetto più strano che io abbia mai visto, questo sì. Ma solo un ragazzo.
“È solo che mi sembra così strano” ho detto “non avere intorno qualcuno con cui parlare, ma solamente persone che fanno finta che tu non esista”.La parte di libro letta fino ad oggi si conclude con Via che porta a casa un ragazzo che le piace e lo presenta ad August. Proprio quel ragazzo, Justin, sarà il narratore della prossima parte che leggeremo andando avanti con la lettura, ed io non vedo l’ora!
Auggie ha cominciato a sorridere. “Davvero?” ha detto in tono sarcastico.”Benvenuto nel mio mondo”.
In queste pagine quello che più ho detestato è ovviamente Julian, cattivo con August in modo veramente subdolo ma, quando si dice che i genitori sono la rovina dei propri figli, come potrebbe essere diverso vista la madre che si ritrova??? Aver cancellato con Photoshop dalla foto di classe la faccia di August è veramente terribile. Ma non mi sconvolgo più di tanto, sono sicura che esistano al mondo persone anche peggiori di così…
Ora sono curiosa di sapere come si evolverà la situazione, se ci sarà la redenzione di Julian o di qualche altro personaggio. Di certo Julian avrà anche una grandissima parte nel secondo libro che comunque è il libro dedicato a lui. Chissà se l’autrice saprà darmi l’occasione di detestarlo di meno!
Corro a leggere e attendo le vostre impressioni.
Vi ricordo che giovedì 6 luglio sul blog Desperate Bookswife commenteremo dalla quinta parte fino alla fine del libro.
Buongiorno! Apro io i commenti? Grande responsabilità, soprattutto considerando che è la mia prima volta con un Gruppo di Lettura.
RispondiEliminaAugust è un ragazzino molto forte da quel che mi sembra. E' la vita che gli ha messo davanti continue prove e, di conseguenza, lo ha forgiato nell'animo e nello spirito. Così come le prove della vita hanno forgiato la sua famiglia: ho molto apprezzato la schiettezza di sua sorella, Via, quando ammette che - anche se per un nanosecondo - anche lei è rimasta un po' spiazzata dall'aspetto di suo fratello. Poi, ovviamente, l'amore supera tutto e l'aspetto passa in secondo piano. Non è un'ipocrita, Via, come non dovremmo esserlo noi: la diversità ci spaventa anche se ci mettiamo con la buona volontà nel dire che siamo tutti uguali, che non è l'aspetto che conta e tutto il resto. Siamo sinceri… Chi può dire di non lanciare uno sguardo un po' più insistente del solito davanti a qualcuno che non rientra nei canoni della normalità? Non lo si fa con cattiveria ma è così.
E' proprio questo che ho apprezzato in questa prima parte del libro: non ci sono ipocrisie così come non è il buonismo che impera. I ragazzini reagiscono in un modo forte perché, secondo il mio punto di vista, è questo che la diversità provoca in tutti noi. E sarebbe stato strano il contrario anche se in alcuni momenti l’autore calca un po’ troppo la mano per far meglio passare il messaggio.
Certo, ci sono delle eccezioni e per fortuna che ci sono.
Ma la diversità se non spaventa come minimo incuriosisce ed i personaggi a cui l'autore dà voce ne sono la prova. Spesso, poi, c'è chi reagisce alla paura che deriva dalla diversità, non alla diversità in se, in modo violento, facendo battute, con comportamenti sopra le righe. Non poteva mancare un personaggio come Julian perché se così fosse stato la storia, secondo il mio punto di vista, non sarebbe stata credibile. Il suo è un atteggiamento di difesa dettato – secondo il mio parere – più dalla paura di non essere all’altezza di relazionarsi con la diversità che non da effettiva cattiveria d’animo. Inqualificabile il comportamento della madre che però, a ben guardare, anche se in modo non così marcato fa emergere un comportamento che si trova spesso in madri delle nostre realtà quotidiane. Basta pensare alle nostre classi: non c’è sempre, forse, qualcuno che si lamenta se la classe resta indietro per via di un ragazzino in difficoltà? Magari ci si lamenta borbottando in modo ufficioso, non ufficiale, ma questo è quello che capita.
August è un personaggio che si fa amare: ironico quanto basta, sensibile e schietto. L’autore non nasconde la sua fragilità ma fa emergere soprattutto la sua forza. E mi fa pensare ad un ragazzino che conosco, forte allo stesso modo, messo quotidianamente alla prova dopo un incidente domestico che lo ha sfigurato in volto. Decine di operazioni chirurgiche, trapianti, interventi su interventi e tanta voglia di essere un bambino come tutti gli altri. La realtà non è molto lontana dalla fantasia…
Hai ragione Stefy, anche io ho apprezzato il taglio molto veritiero che è stato dato alla storia. Ed ogni personaggio rispecchia, secondo me, quello che la vita ci mettiamo ogni giorno davanti.
EliminaÈ proprio vero, la realtà non è molto lontana dalla fantasia, anzi nella vita spesso ci si gira a guardare situazioni molto più blande rispetto a quella di August.
Mi ha fatto un sacco riflettere, nella descrizione dell'autrice su uno dei risvolti di copertina, il suo racconto sul perché ha scritto questa storia: lei si è comportata al parco, con i suoi figli, come quella che nel libro si allontana quando vede Auggie per paura che i figli possano dire qualcosa di indelicato.
Di questo libro mi è piaciuta molto e mi ha colpita particolarmente la leggerezza con la quale l'autrice riesce a parlare di un argomento così complesso. La scelta di farci vedere le cose da tanti punti di vista è geniale, ovviamente sono bellissime le parti dove August ci spiega come vive la sua condizione e il rapporto con gli altri ma ho trovato altrettanto importanti quelle dove vediamo la reazione dei suoi compagni di scuola, dei loro genitori e degli insegnanti. Penso venga spontaneo domandarsi: noi come avremmo reagito?
RispondiEliminaAuggie è un bel personaggio, nonostante il suo passato ha un carattere forte (a volte fin troppo) e mi sono piaciuti molto anche i suoi genitori, molto umani e per questo inclini a sbagliare. La parte di Via è la più malinconica e forse la più tenera: la ragazza è sempre vissuta all'ombra del fratello, spesso annullandosi per lui ma ha una maturità tale da non farlo pesare ai genitori, inoltre ho trovato particolarmente commovente il ricordo della nonna.
Ovviamente concordo sul giudizio riguardo Julian e soprattutto sulla madre, di persone così purtroppo in giro ce ne sono troppe e il suo comportamento è vergognoso. Per quanto sgradevole, il comportamento del ragazzo è forse giustificabile dall'età e dalla novità della cosa ma per un adulto proprio non ci sono scuse che tengano.
Hai ragione, è tutto molto leggero ma non per questo viene percepito come meno grave anzi, forse è proprio questa leggerezza che rende il tutto più realistico!
EliminaLa nonna ha capito tutto <3
EliminaBuongiorno sister! Dunque io mi sono ambientata subito, dalle primissime pagine. Ho molto sentito parlare di questo libro e ho temuto che fosse uno di quei romanzi sopravvalutati, un po' come mi è successo con "colpa delle stelle". Invece no, con la semplicità dei bambini viene spiegata una condizione particolare, quella di August, che è un miracolo che sia vivo. Il punto di vista di Via è quello che mi è piaciuto di più, lei è una ragazza che soffre molto, ma non può darlo a vedere più di quel tanto, anche perché il paragone viene spesso fatto. Che da una parte può essere giusto, caspita tutti siamo fortunati e ogni giorno lo scordiamo, a tutti sarebbe potuto succedere di nascere con delle anomalie e dovremmo ricordarlo ogni giorno. Però la vita è fatta anche di piccoli traumi, di stupidaggini che feriscono lo stesso, di compagni che non ricambiano le nostre attenzioni, di amiche diventate snob, di feste andate male e magari a tredici anni sono tragedie ed è anche giusto che lo siano. È per questo che mi piace Via. È sincera. Come ha detto Stefania, tutto viene affrontato senza ipocrisie e senza buonismo, quindi si, anche per me è super ok! Vediamo come procederà più avanti!
RispondiEliminaDevo dire che non conoscevo il libro, non mi attirava e senza di voi probabilmente non l'avrei mai letto.
RispondiEliminaC'è da dire poi che temevo fosse esageratamente infantile e semplice.
Invece la lettura va a gonfie vele.
Mi spiazza il cambio di prospettiva ad ogni parte, ma l'ho apprezzato presto. Così ogni personaggio ha spazio e ci dice la sua su Auggie.
Purtroppo devo dire che mi aspettavo ancora peggio dai suoi compagni. Io ero semplicemente"grossa" (e nemmeno tanto) , mi dovevo vestire poco alla moda e potevo fare poche cose per mancanza di possibilità e le elementari e le medie sono state un incubo. Quindi mi aspettavo sciacallaggio puro. Certo, non si scherza qui, ma è quasi acqua di rose.
Auggie però è forte proprio per questo. Dalla trama pensavo si abbattesse meno, ma è normale e si tira in piedi anche troppo in fretta.
Però mi dispiace molto per la sorella che in qualche modo mi ricorda mio figlio maggiore. È piccolo, ma la personalità del fratello tende ad oscurarlo e non va bene. Soprattutto vivendo in una famiglia normale. Però assolutamente non pretendo più quello che la sua età possa darmi, so che responsabilità è e schiaccia. Quando sei solo in famiglia però non è facile riuscire a dare attenzioni a tutti e nel.caso della famiglia di Auggie ancora di più visti i problemi del ragazzo. Spero che possa essere se stessa!
Jack sospettavo che avesse agito male per difendersi. È giovane e si comporterebbe così anche un adulto. Non lo giudico. Ma ha il coraggio di riparare agli errori pur rimettendoci.
Julian è il classico lecchino cresciuto da dei fighetti. Altro non c'è da dire sulla loro povertà intellettuale e morale, emotiva. Però sono in disaccordo con la madre. I ragazzi hanno bisogno del diverso. Così sanno cosa aspettarsi dalla vita, imparare a faticare, ad accettare il diverso, a non conoscere solo il bello e il vizio. Sarebbe davvero utile. Ovviamente nei metodi giusti perché magari i figli sanno ma i genitori per qualche ragione insegnano odio, anziché ad usare la testa e far ragionare.
Bella idea questa serie e spero che il film renda giustizia!
Wonder è uno dei libri più belli che abbia mai letto..l'autrice tratta un problema come quello della disabilità con grande tatto è grande delicatezza, facendo raccontare la vicenda ad augusta per primo, poi da sua sorella Via e poi da coloro che gravitano intorno alla loro famiglia. È un libro delicato, a tratti anche divertente, non cade mai nel buonismo o nel pietismo, e sono struggenti i passi in cui august con una battuta fa notare all'amico jack come sia sofferta la sua vita da emarginato, e quello in cui Via fa notare al lettore come lei si sia dovuta sempre mettere in secondo piano davanti ai problemi del fratello,è come si sia sentita trascurata dai genitori in alcuni momenti particolari della sua vita. Ho adorato Summer, che è stata l'unica a guardare al di là dell'aspetto e a vedere realmente August. Ma la domanda è semplice, noi come ci saremmo comportati incontrando un ragazzino come August?
RispondiEliminaScusate ho notato degli "orrori" grammaticali, a mia discolpa posso solo dire che sto scrivendo con l'iPad è il t9 è un grande ignorante che non può farsi gli affari suoi!
EliminaCiao Daniela, eccomi qui a commentare la prima tappa di "Wonderful".
RispondiEliminaMmh non saprei da dove cominciare... Da una parte il libro mi ha spiazzata, nel senso che non mi immaginavo proprio che fosse un pugno allo stomaco di emozioni anche tostarelle, raccontate però con una schiettezza unica!! Il personaggio di Auggie è proprio forte!! Nonostante tutto quel che deve passare ogni giorno, ha una buona dose di autoironia e di forza interiore non da poco! Il modo che ha di analizzare il mondo che lo circonda è alquanto diretto e preciso, certo dal suo punto di vista tutto è più complicato, ma allo stesso tempo più vero: certo non è facile avere gli occhi di tutti (e il giudizio) degli altri sempre puntato addosso, però allo stesso tempo è riuscito a trovare ben due (anzi forse anche qualcosa di più) amici veri che lo accettano proprio per com'è davvero caratterialmente, si divertono un sacco assieme a lui e lo trovano una persona intelligentissima, autoironica, divertente,con cui poter parlare di tutto... E scusate se è poco!! ;-)
Non è da tutti poter trovare qualcuno che ti apprezzi davvero per come sei e, almeno fin'ora nel libro, pare proprio che Summer e Jack si battano davvero per mantenere la loro amicizia con August, anche a costo di avere terra bruciata attorno a loro da parte di compagni di classe idioti e senza spina dorsale (scusami la franchezza! :-P ).
Non so come proseguirà il libro né come proseguiranno i 3 seguenti, ma per ora devo dire che mi piace moltissimissimo!!! ^_^ E vedere la storia da più punti di vista è decisamente ottimale per avere uno spettro più ampio di quel che succede davvero... per esempio se non ci fosse stato "il punto di vista di Jack" non lo avrei rivalutato dopo la mazzata di Halloween!! ;-)
Eccomi. Non penso che riuscirò a terminare e recensire questa serie per il 20, ma fa lo stesso. Ho avuto un terribile blocco del lettore x)
RispondiEliminaDunque... All'inizio davvero non sapevo cosa pensare. Lo sto leggendo in inglese perché è quello che ho trovato, e ho trovato il linguaggio piuttosto semplice, adatto ai dodicenni, insomma. Un po' semplice per me ma, in un certo senso, diretto. Dritto al punto, mi spiego? ^^;
August è un ragazzo molto sveglio, divertente e che cerca di sopravvivere come può con i suoi difetti, che alla fin fine lo rendono un po' diverso dagli altri ragazzi fisicamente, ma non mentalmente. La reazione degli altri ragazzini mi ha fatto davvero, davvero arrabbiare. Si può dire che sono stronzi? Perché lo sono. E se fossero i miei figli partirebbero degli sberloni. Meritatissimi. Per non parlare di quello che combinerei alla madre di Julian. E in effetti quando arriverò al libro di Julian voglio proprio vedere se riuscirò a terminarlo. Ma okay.
Nel complesso mi sta piacendo, vedremo per la seconda e ultima tappa di Wonder :)