Buongiorno carissimi, come va la vostra settimana? Io sono in fase crollo ma non mollo... spero di resistere!!! ;)
Oggi torno per parlarvi di Pane cose e cappuccino dal fornaio di Elmwood Springs di Fannie Flagg edito da Bur, pag. 480.
Trama: Dena Nordstrom è alta, bionda e bellissima, lavora come giornalista televisiva a Manhattan e la sua carriera è al massimo dello splendore. La sua vita sembra perfetta, ma in realtà Dena è sfinita dai ritmi frenetici della metropoli, ed è infelice, anche se non se ne è ancora resa conto. Ci vorrà un tracollo fisico per costringerla a una vacanza e riportarla a Elmwood Springs, la piccola e sonnolenta cittadina in cui è cresciuta. Comincia qui per Dena il viaggio in un passato che la riguarda e che sembra nascondere qualcosa che potrebbe condizionare il suo futuro. Uno per volta, i segreti sulla sua famiglia sfuggono dallo scrigno in cui erano gelosamente custoditi rivelando un'insospettabile verità.
"Non sarebbe meraviglioso se dopo la morte potessimo davvero rivedere le persone che conoscevamo da vivi?"
Per prima cosa vi svelo
quello che sembra essere un segreto: Pane cose e cappuccino dal fornaio
di Elmwood Springs è il primo libro di una serie, che comprende, oltre a
questo, In piedi sull'arcobaleno, Torta al caramello in paradiso e un
volume che pare non esistere in italiano, intitolato The Whole Town's
Talking. Eh già, nessuno lo dice, nessuno lo scrive, solo su Google
books ho trovato la dicitura "precede In piedi sull'arcobaleno" e così
via sugli altri. Per prima cosa mi chiedo: perché? Perché le case
editrici non specificano queste cose? Perché non indicarlo alla fine
della trama? Questa cosa mi fa molto arrabbiare perché io anni fa ho
letto Torta al caramello in paradiso, senza avere la minima idea che
esistessero ben due libri prima di quello, che mi avrebbero permesso di
capire meglio i personaggi e la loro storia. Perché?
Un altro appunto che voglio fare è sul titolo tradotto poi, giuro, comincio con la recensione. Perché mai un titolo "Welcome to the world, baby girl" che rispecchia perfettamente il romanzo, è dovuto diventare "Pane cose e cappuccino dal fornaio di Elmwood Springs", elementi inesistente nella storia se non appena accennati nell'epilogo? Perché? Non me lo spiegherò mai!
Ma torniamo a noi e alla storia.
Da subito, attraverso questo libro, si ritrova la capacità di Fannie Flagg di raccontare storie divertenti, appassionanti, che fanno riflettere, ma soprattutto storie mai banali. Anche in questo libro, come avviene sempre nei suoi romanzi, il lettore si ritrova a viaggiare nel tempo - attraverso salti temporali che ci regalano una visione della storia a 360 gradi - e nello spazio - grazie a continui cambi di ambientazione che portano alla storia intrecci, corposità e qualità.
Protagonista di questo romanzo è Dena, una donna famosa, che ha saputo, dal niente, farsi strada diventando una delle più conosciute presentatrici TV. La sua vita è alla ricerca frenetica della popolarità, a scapito della propria vita. Non ha amici, Dena - o meglio ne ha qualcuno ma non ha mai coltivato quelle amicizie - non ha una famiglia, vive a New York mangiando cibo spazzatura e buttandosi in relazioni amorose in cui la compagnia più gradita è l'alcol che accompagna le nottate. Neanche lei crede più che quella sia la vita perfetta che pensava di raggiungere, ma è l'unica vita che ha, l'unico modo di vivere che conosce. Neanche gli sporadici contatti con gli unici familiari che conosce, che vivono ad Elmwood Springs, Missouri, e quelli con la sua vecchia amica Sookie - altro personaggio che poi troveremo in Voli acrobatici e pattini a rotelle - che vive a Selma, Alabama, riescono ad allontanarla dalla sregolatezza. Sia quando viene ospitata a casa dei primi, che quando viene ospitata dalla seconda, resiste poco e scappa, tornando a New York, quella megalopoli che non è casa ma che in cui almeno si sente a suo agio.
Un altro appunto che voglio fare è sul titolo tradotto poi, giuro, comincio con la recensione. Perché mai un titolo "Welcome to the world, baby girl" che rispecchia perfettamente il romanzo, è dovuto diventare "Pane cose e cappuccino dal fornaio di Elmwood Springs", elementi inesistente nella storia se non appena accennati nell'epilogo? Perché? Non me lo spiegherò mai!
Ma torniamo a noi e alla storia.
Da subito, attraverso questo libro, si ritrova la capacità di Fannie Flagg di raccontare storie divertenti, appassionanti, che fanno riflettere, ma soprattutto storie mai banali. Anche in questo libro, come avviene sempre nei suoi romanzi, il lettore si ritrova a viaggiare nel tempo - attraverso salti temporali che ci regalano una visione della storia a 360 gradi - e nello spazio - grazie a continui cambi di ambientazione che portano alla storia intrecci, corposità e qualità.
Protagonista di questo romanzo è Dena, una donna famosa, che ha saputo, dal niente, farsi strada diventando una delle più conosciute presentatrici TV. La sua vita è alla ricerca frenetica della popolarità, a scapito della propria vita. Non ha amici, Dena - o meglio ne ha qualcuno ma non ha mai coltivato quelle amicizie - non ha una famiglia, vive a New York mangiando cibo spazzatura e buttandosi in relazioni amorose in cui la compagnia più gradita è l'alcol che accompagna le nottate. Neanche lei crede più che quella sia la vita perfetta che pensava di raggiungere, ma è l'unica vita che ha, l'unico modo di vivere che conosce. Neanche gli sporadici contatti con gli unici familiari che conosce, che vivono ad Elmwood Springs, Missouri, e quelli con la sua vecchia amica Sookie - altro personaggio che poi troveremo in Voli acrobatici e pattini a rotelle - che vive a Selma, Alabama, riescono ad allontanarla dalla sregolatezza. Sia quando viene ospitata a casa dei primi, che quando viene ospitata dalla seconda, resiste poco e scappa, tornando a New York, quella megalopoli che non è casa ma che in cui almeno si sente a suo agio.
Dena sembra incapace di amare, incapace di
chiamare un luogo casa, incapace di fermarsi a respirare. Ma prima o
poi, si sa, se non ci si cura di lui il fisico chiede il conto, ed è
proprio questo che succede a Dena, che finisce in ospedale e obbligata al
riposo forzato. È proprio in quel momento che inizia a capire di
doversi fermare, di dover scoprire cosa non le permetta di sentirsi a
casa in nessun luogo, di dover scoprire quali siano le sue origini, e
quale sia la cosa giusta da fare per sé stessa
L'autrice ci accompagna per mano attraverso un percorso fisico ma soprattutto mentale e di consapevolezza che la protagonista compie su sé stessa, mostrandoci una crescita ed un'evoluzione del personaggio molto tangibile.
Lo stile è scorrevole, a tratti divertente ma capace - come sempre - di soffermarsi anche sui temi importanti che attanagliano la vita.
All'inizio ho un po' faticato ad entrare nella storia perché i salti temporali portano da subito il lettore a conoscere molti personaggi che, in un primo momento, fatica a collocare ma, con lo scorrere delle pagine, tutto trova il suo posto, tutti i tasselli si compongono in modo molto lineare, non lasciando nulla al caso.
Immancabili nei romanzi dell'autrice i profumi dei cibi che sembra di sentire leggendo le sue storie e quel senso di comunità che sa trasmettere grazie alle sue cittadine e ai suoi abitanti. Elmwood Springs non poteva non avere un programma radiofonico - in genere questo ruolo negli altri libri dell'autrice è affidato al giornale di paese - che raccontasse la vita e gli aneddoti della cittadina, creando quella sensazione di inclusione, di casa, di comunità, che tanto adoro nei romanzi della Flagg.
Quando sostengo che i libri di un autore andrebbero tutti letti in fila (anche quelli apparentemente autoconclusivi) trova conferma nei romanzi di Fannie Flagg perché in questo romanzo, oltre a ritrovare personaggi che ci verranno mostrati negli altri libri della serie, l'autrice ci regala - come vi dicevo all'inizio - una meravigliosa Sookie che diventerà poi protagonista di uno dei suoi libri che più ho amato e che mi sarei gustata ancora di più se lo avessi letto dopo aver conosciuto Sookie qui!
L'autrice ci accompagna per mano attraverso un percorso fisico ma soprattutto mentale e di consapevolezza che la protagonista compie su sé stessa, mostrandoci una crescita ed un'evoluzione del personaggio molto tangibile.
Lo stile è scorrevole, a tratti divertente ma capace - come sempre - di soffermarsi anche sui temi importanti che attanagliano la vita.
All'inizio ho un po' faticato ad entrare nella storia perché i salti temporali portano da subito il lettore a conoscere molti personaggi che, in un primo momento, fatica a collocare ma, con lo scorrere delle pagine, tutto trova il suo posto, tutti i tasselli si compongono in modo molto lineare, non lasciando nulla al caso.
Immancabili nei romanzi dell'autrice i profumi dei cibi che sembra di sentire leggendo le sue storie e quel senso di comunità che sa trasmettere grazie alle sue cittadine e ai suoi abitanti. Elmwood Springs non poteva non avere un programma radiofonico - in genere questo ruolo negli altri libri dell'autrice è affidato al giornale di paese - che raccontasse la vita e gli aneddoti della cittadina, creando quella sensazione di inclusione, di casa, di comunità, che tanto adoro nei romanzi della Flagg.
Quando sostengo che i libri di un autore andrebbero tutti letti in fila (anche quelli apparentemente autoconclusivi) trova conferma nei romanzi di Fannie Flagg perché in questo romanzo, oltre a ritrovare personaggi che ci verranno mostrati negli altri libri della serie, l'autrice ci regala - come vi dicevo all'inizio - una meravigliosa Sookie che diventerà poi protagonista di uno dei suoi libri che più ho amato e che mi sarei gustata ancora di più se lo avessi letto dopo aver conosciuto Sookie qui!
Se ancora non conoscete l'autrice vi consiglio di rimediare al più presto!
Lettura promossa e assolutamente consigliata.
Lettura promossa e assolutamente consigliata.
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