venerdì 24 maggio 2019

Letture con Marina #64 - Recensione del libro Il bistrò dei libri e dei sogni di Rossella Calabrò

Buongiorno lettori, purtroppo nel caos delle ultime settimane è anche saltata la rubrica di Marina venerdì scorso quindi eccoci qui con una puntata speciale!


Buongiorno a Voi!, in questo Maggio novembrino, dove pioggia e freddo hanno prevaricato la primavera che ci aspettavamo – spadroneggiando un po’ dappertutto. Sarà l’età che avanza o i molti impegni, fatto sta che mi sono persa un venerdì… che Defoe se la prenda a male, dite? Io non credo e anzi, secondo me, avrebbe gradito accoccolarsi davanti al fuoco in una poltrona, meglio ancora si sarebbe trovato a...
 
IL BISTRO’ DEI LIBRI E DEI SOGNI
 

Titolo: Il bistrò dei libri e dei sogni
Autore: Rossella Calabrò
Casa editrice: Sperling & Kupfer, 2018
Pagine: 252
Descrizione: Nel cuore di Milano c'è un delizioso bistrò, con grandi librerie di legno da cui si affacciano centinaia di volumi e l'aria che profuma di torte. Il posto ideale per rilassarsi sorseggiando del tè o magari, con un calice di vino bianco in mano, chiacchierare, lavorare, e intanto lasciarsi consigliare romanzi, saggi, fumetti da Petra, la proprietaria: quarant'anni da un po' e una disordinata massa di capelli che porta con orgoglio. Ogni giovedì sera, nella luce soffusa del suo Bistrò dei Libri e dei Sogni, Petra ospita un corso di Scrittura Creativa. Con lei, Armando, medico in pensione novantenne, dall'animo frivolo e lo sguardo da bambino, appassionato di tip-tap; Blanche, boccoli in stile Shirley Temple, architetto mancato, di mestiere imbianchina e ideatrice di fiabe; Linda, domestica e babysitter dal sorriso cauto e lo sguardo saggio da divinità inca; e poi lui, Dylan Altieri, l'eccentrico e affascinante insegnante. Alto, dinoccolato, occhi azzurri, viso scarno e capelli folti, appena brizzolati, e l'aria di chi ha sempre occupato posti di comando e che ora ha scoperto la meraviglia di perdersi in un sorso di cioccolata calda, accoccolato in una poltroncina anni Venti di un bistrò. Cinque bizzarri quanto speciali protagonisti, ognuno alla ricerca del proprio sogno tra le pagine di un libro. Perché i libri, si sa, sono degli incredibili, splendidi, stupefacenti contenitori di sogni: i sogni di chi li scrive, e i sogni di chi li legge.


RECENSIONE:



E adesso ditemi Voi, cari lettori che curiosate copertine, titoli, sinossi… Che leggendo un romanzo lo usate come ponte per collegarVi ad un altro autore, titolo… E poi: ma sarà tipico di una lettrice donna incantarsi e farsi più volte attirare da titoli che rimandano a biblioteche, libri et affini? Oppure questo inganno non tiene conto del genere e fa secchi un po’ tutti i lettori?, se non altro prima o poi. E: lo spirito con cui si affronta la lettura di un libro, mantiene il ritmo del romanzo stesso, oppure è scevro da condizionamenti e sa riconoscere un bel/buon libro da un manufatto che è artigianale, ma niente di più? Che dilemmi…    

Ma sentite un po’ qui: inizio questo romanzo incantata del titolo, con la speranza che non sia la solita sbobba trita che ha una trama debole e non conduce da nessuna parte – e mi ritrovo per le mani un gioiellino ironico, divertente, commovente, che rimanda a parecchi autori e romanzi e a personaggi che incantano e che mi piacerebbe poter incontrare anche fuori dalle pagine …

“In realtà, ogni lettore, quando legge, legge di se stesso”: ehhh, la sapeva proprio lunga il bel Marcel (Proust). Che poi, a ben pensarci, sembrerebbe anche semplice. Scegli un po’ di personaggi, gli dai un tot di ingredienti che li rendano interessanti e differentemente ed effervescenti, magari ad uno in particolare gli dai le caratteristiche che piacciono tanto a te, gli dai una bella location in una città carismatica, incroci un po’ le loro vite… et voilà, il romanzo è servito. Beh, lasciatemi dire che non è così semplice. La cosa più complicata penso sia tenere desta la tensione narrativa, l’interesse del lettore, ciò che fa continuare a girare pagina dopo pagina, senza annoiare e senza far perdere il filo del discorso o delle vite.                                                                          

Prendiamo questo romanzo, ad esempio: ci sono Petra, la quarantenne proprietaria del Bistrò/Libreria, anima e voce irriverente, pensante e parlante, di questo romanzo; Dylan, cliente e poi insegnante di Lettura e Scrittura Creativa al Bistrò, che sceglie i libri guardandoli a lungo e toccandoli senza sfogliarli; Armando, il novantenne medico ballerino; la giovane imbianchina Blanche, che parla ai muri e che nel dipingere le camere dei bambini, inventa bellissime fiabe; ed infine la bella Linda, che è nata in Ecuador e vive in Italia da molti anni sbarcando il lunario come donna delle pulizie e baby-sitter e che inventa stupende bambole di tessuto, usando gli scampoli di stoffa che verrebbero buttati. E poi ad un certo punto, quatti-quatti, arrivano ad ingrossare le fila di questa compagine anche Lorenzo, il figlio di Petra, Giacinto il giardiniere del condominio, la piccola Sofia e la sua mamma.

Tra lezioni letterarie, gelosie, incontri, letture, conoscenze, ricordi tragici, riflessioni divertite, passioni nascoste e nuove amicizie, ci intrufoleremo nelle vite di queste persone, scegliendo i nostri preferiti, oppure restando semplici spettatori ora divertiti, ora emozionati, ora commossi e seguiremo la loro storia finchè Rossella Calabrò ce ne darà la possibilità.

Altra cosa difficile, a mio parere, è infarcire il romanzo di battute spiritose ed ironiche, senza scadere nella sovrabbondanza, con il rischio di infastidire più che di divertire. Anzi, correndo il rischio di intraprendere una strada che non è ciò che come scrittore volevi far percorrere ai lettori, con il paura di non vederli più tornare indietro a godersi altre sfumature, oltre a quella dei frizzi e dei lazzi. Non è semplice e anzi, se si va di tristezza o di malinconia è forse più facile far presa sulle emozioni dei lettori e portarli poi a spasso per il romanzo.

Tutto questo per dire che alle volte si presume di stare leggendo un romanzo leggero, facile – ed invece ci si ritrova incantati da una serie di caratteristiche: vuoi i personaggi, vuoi la location e/o la città, vuoi l’interazione tra i diversi protagonisti, vuoi i significati reconditi o le riflessioni personali. In una parola, il libro piace anche se non lo si può annoverare tra i capolavori della letteratura mondiale. Che poi a volte, soprattutto per chi legge molto, c’è proprio la necessità di variare registro e di intervallare libri di argomento e di intensità diversi. Perché la pausa per un lettore non è lo staccarsi completamente dalla lettura, ma avere la possibilità di leggere scritti completamente discordi.

E quindi Vi invito seduta stante ad entrare nel Bistrò di Petra e della Calabrò per farVi affascinare, irritare, innamorare, commuovere e trascinare dai suoi personaggi. E al contempo Vi invito a scegliere uno dei libri o degli autori o ancora dei films che si possono incontrare in questo romanzo e che possono essere ponte o idea per prossime letture: Gabriel Garcia Marchez, il Grande Gatsby, i ballerini di West Side Story, Mary Poppins, The Rocky Horror Picture Show, Peter Pan, Ennio Flaiano, Gianni Rodari, Isabel Allende, L’uomoche scambiò sua moglie per un cappello, Stefano Benni, Il Manuale delle Giovani Marmotte, Toni Morrison, Alessandro Baricco, Il Rimario della lingua italiana, Madame Bovary, Haruki Murakami, Boris Vian, Ginger Rogers e Fred Astaire, Jonathan Safran Foer, Nabokov, Francoise Sagan, Donna Flor e i suoi due mariti…

Non li ho citati proprio tutti, ma sono sicura che Petra saprà consigliarVi bene.


Buon fine settimana e a presto




4 commenti:

  1. Mi piace molto la Calabrò e sono contenta di sapere che ha fatto centro con te!

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  2. Ciao Baba!
    Difficile leggerla e restare insensibili 😉
    Ancora complimenti per il Festival letterario Libri al Leu.
    Sono convinta che tu e Daniela abbiate dato il via ad una manifestazione che non può che crescere e la cui qualità è indiscussa.
    Brave!!
    Con sincera ammirazione: ciao e buon fine settimana

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  3. Ciao Marina! Non ho ancora letto questo romanzo ma conosco la Calabrò per altre sue produzioni e devo dire che ha uno spirito davvero brillante! Mi hai incuriosita con la tua recensione... la lista di libri da leggere ormai è così lunga che se la srotolassi arriverebbe a Wellington!

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  4. Ahahahah ciao Nadia, è proprio vero!
    E il problema è che la lista è sempre in fase di... allungamento! 😂

    È stato bello vederti al Libri al Leu (anche se non di persona, ma almeno in diretta!)

    Buon fine settimana, ciao!!

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