lunedì 18 febbraio 2019

Recensione #282 - La donna del ritratto di Kate Morton

Buongiorno lettori, buon lunedì! Come state? Passato bene il weekend? Io, come sempre, mi sono districata tra le mille cose da fare quindi oggi mi riposo! Il bello della maternità... ;)
Che ne dite di una nuova recensione? Vi parlo del romanzo La donna del ritratto di Kate Morton, edito da Sperling & Kupfer - che ringrazio per la copia - pag. 479.

Sinossi: Nell'estate del 1862, un gruppo di giovani artisti si riunisce a Birchwood Manor, una grande casa nella campagna dell'Oxfordshire, quasi protetta dentro un'ansa del Tamigi. A guidare il gruppo è Edward Radcliffe, il più appassionato e promettente di loro, un ragazzo di vent'anni, che non conosce limiti. A lui è venuta l'idea di immergersi nella natura per i successivi trenta giorni, lontano dai condizionamenti di Londra e dalla sua formalissima society, per dare libero sfogo alla creatività. E invece, alla fine di quel mese, la tragedia ha stravolto le loro esistenze: una donna è stata uccisa, un'altra è sparita nel nulla e un prezioso gioiello è scomparso. Più di centocinquanta anni dopo, Elodie Winslow, una giovane archivista di Londra, scopre per caso una borsa di cuoio nella quale si trovano due oggetti che la colpiscono profondamente: la fotografia sbiadita di una bellissima giovane donna in abiti vittoriani e l'album da disegno di un artista. Nel quale spicca lo schizzo di una grande casa protetta dall'ansa di un fiume, che a Elodie pare stranamente famigliare. Quali segreti nasconde Birchwood Manor? Chi è la ragazza? Per scoprirlo, Elodie dovrà seguire una voce fuori dal tempo, dimenticata dalla storia eppure testimone di tutto: Birdie Bell, la donna del ritratto.


Quando prendete in mano un libro di Kate Morton dovete necessariamente avere bene in mente una cosa: vi troverete davanti ad una lettura impegnativa, intricata, complessa. Attenzione non lo dico con accezione negativa anzi, queste sono proprio le caratteristiche che amo dello stile narrativo di questa straordinaria autrice. Ma, ecco, se cercate una lettura leggera a cui dedicare i ritagli di tempo, girate al largo dai suoi libri perchè, con grande probabilità, non li apprezzereste.


Dopo la premessa, secondo me necessaria, parliamo del libro.
Da subito l'autrice ci porta in due mondi e lo fa attraverso due narrazioni contrapposte: una narrazione in prima persona, dove una voce femminile di fondo - che impareremo a conoscere molto bene con lo scorrere delle pagine - ci racconta le vicende della propria vita, da un passato lontanissimo, fino al presente e una seconda narrazione in terza persona che, partendo da una giovane donna - Elodie, archivista, alle prese con il ritrovamento di una tracolla molto antica contenente una cornice con una fotografia di una donna meravigliosa e dei disegni non finiti - ci porta attreverso diverse epoche e diversi luoghi in lungo viaggio attraverso il passato.
Sono quindi molti più di due i salti temporali che, questa volta, l'autrice ci regala, dimostrandoci una straordinaria padronanza della narrazione, che non perde mai il filo, che permette al lettore di conoscere le vicende narrate in modo profondo, che ci mostra una visione a trecentosessanta gradi della storia, dei personaggi e dei luoghi narrati.
Dal ritrovamento della tracolla parte una ricerca che si intreccerà più volte con la storia che la nostra narratrice donna ci racconta invece in prima persona, facendoci vedere il mondo attraverso i suoi occhi, attraverso i suoi sentimenti, attraverso i suoi ricordi.
Protagonista di questo romanzo oltre ai tanti e sfaccettati personaggi presenti è una casa, Birchwood Manor, quella in cui un gruppo di giovani artisti passano l'estate del 1862 con l'intenzione di dipingere, fotografare, fare arte ma in cui, purtroppo, qualcosa va storto e una giovane donna viene assassinata. Chi l'ha uccisa? Cosa è successo veramente? Questo sarà il grande mistero di questo romanzo, quello che porterà il lettore a voler sapere, conoscere, quello che non lo farà distrarre neanche un secondo, quello che non gli permetterà di abbassare la guardia durante la lettura. E insieme a questo un'altra grande domanda: come è legata la vita di Elodie a quelle vicende? C'è qualcosa nel passato della sua famiglia che abbia a che fare con quella casa? Perchè si sente così profondamente richiamata da quella tracolla?
La Morton non ha problemi a passare da passato a presente, da un luogo all'altro, da un personaggio all'altro; chi la conosce sa che in questo è maestra e anche in questo nuovo romanzo non delude. 
Lo sfondo del libro è sempre Londra e le campagne che la circondano che risultano credibili sia nella descrizione ai giorni attuali che nelle descrizioni in un passato molto lontano, sintomo di una grande documentazione storica dell'autrice che emerge in ogni suo lavoro.
Anche lo stile è quello che ci si aspetta: pacato, descrittivo, ricco di dettagli - che per me che amo le descrizioni dettagliate è una manna del cielo - elegante, ma mai noioso o almeno, non lo è per me!!!
Ho amato moltissimo la protagonista femminile narratrice, mi è piaciuto assistere alla sua infanzia, alla sua crescita, al mistero che si porta dietro e in cui il lettore si troverà intricato, mi sono emozionata con lei e con lei ho sofferto. Ma anche tutti gli altri personaggi - tantissimi - sono narrati con una precisione tale da poterli fare conoscere nella loro totalità, tutti importanti per la storia e nessuno inserito come mero riempimento della vicenda.
Insomma un libro completo, sia dal punto di vista storico che dal punto di vista della trama che ho trovato molto originale e ben architettata.
Un libro da gustare con la giusta calma, senza fretta; un libro a cui bisogna dare il tempo di entrarci dentro, da non leggere per il solo gusto di arrivare in fondo e spuntare una nuova tacca sulla lista dei libri letti, perchè in quel caso si potrebbe non capire!

VOTO:


13 commenti:

  1. Io l'ho mollata dopo tre capitoli... una noia...

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    1. Ecco, forse in libri del genere bisognerebbe sforzarsi di andare avanti per permettere alla storia di prendere il giusto ritmo ma sicuramente bisogna anche essere predisposti a libri del genere! ;)

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  2. Ciao Daniela purtroppo per me non è il suo dei migliori. Troppi personaggi mi hanno disorientato però è vero quello che dici che bisogna leggerlo con calma la mia pecca è stata che per giorni non sono riuscita a leggere e quindi quando lo riprendevo mi perdevo nei mille intrecci.

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    1. Sicuramente non riuscire ad essere costanti in letture simili è una pecca che non fa apprezzare la continuità. Io ho voluto aspettare a intraprendere questa lettura proprio per avere la giusta concentrazione e il giusto tempo da dedicargli. Anche io ho amato di più altri suoi libri però anche questo mi è piaciuto molto!!!

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  3. Sono assolutamente d'accordo con te Dany, anche a me questo romanzo è piaciuto tantissimo nonostante (o forse proprio perché) ci fossero più livelli temporali differenti. Anche secondo me la Morton è maestra nel tratteggiare i personaggi, e in più ha uno stile così ricco e avvolgente che ogni volta mi ritrovo catapultata nei mondi che crea!

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    1. Infatti, mi sembra un pregio in più per un'autrice e non un difetto! Ma sicuramente non è una lettura adatta a tutti! ;)

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  4. Io questo lo vorrei leggere perchè la Morton mi piace, ma devo essere nel mood giusto, ma amo i pov passato/presente dove poi tutto si intreccia XD

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    1. Qui i salti temporali sono molteplici e fanno da contorno ad una storia secondo me affascinante! Però sì, aspetta il momento giusto ;)

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  5. ho letto pochi dei suoi libri ma finora tutti mi sono piaciuti. di questo ho sentito pareri completamente opposti c'è chi lo ha amato mentre altri lo hanno odiato.

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  6. Lo devo leggere, lo sai. Ma ancora non lo possiedo!

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