martedì 26 febbraio 2019

Recensione #284 - Maschio bianco etero di John Niven

Buongiorno amici, come va? Anche oggi torno con un recensione e vi parlo del romanzo Maschio bianco etero di John Niven, edito da Einaudi, pag. 362.

Sinossi: Kennedy Marr è un donnaiolo, un egocentrico, un narciso. Un uomo baciato dal successo, uno di quei bastardi a cui la vita ha servito le carte migliori. E ha scoperto che Hollywood è un posto formidabile per praticare gli eccessi. Nulla al mondo lo convincerebbe a lasciare la California per tornare nello sprofondo inglese. Ma non ha fatto i conti con l'Agenzia delle entrate. Così, quando inopinatamente viene insignito di un prestigioso - e ricco - premio letterario è costretto ad accettare. Anche se ciò significa passare un anno in un college inglese a insegnare scrittura creativa a dei pivelli senza talento. E soprattutto ritrovarsi faccia a faccia coi fantasmi del passato.

Terzo libro che leggo di questo autore che mi aveva conquistato con A volte ritorno e di cui avevo confermato la capacità narrativa con Invidia il prossimo tuo nonostante la storia, secondo me, fosse un po' più sottotono. Ho comunque comprato tutti i suoi libri perchè credo sia un narratore raro. Ora è arrivato il momento di parlarvi del suo Maschio bianco etero che era posteggiato nella mia libreria da troppo tempo.


Quando si comincia un nuovo libro di Niven ci si accorge subito di essere tornati a casa, grazie ad uno stile riconoscibile che credo sia la sua caratteristica più importante. Cambiano le storie, cambiano i protagonisti, ma non cambia la sua capacità di scavare a fondo, in modo ironico ma incisivo, nella parte più marcia della società, mostrandone al lettore gli eccessi più scomodi ma risultando oltremodo realistico.
Quante volte si dice che è solo toccando il fondo che si possa poi pensare di risalire? È proprio questo che succede a Kennedy Marr, il protagonista di questo libro che, dopo aver vissuto un'intera esistenza vivendo di petto, rincorrendo gli eccessi, non avendo legami, abusando di alcolici e droghe si trova, a un certo punto, a tirare le somme della sua esistenza.
È uno scrittore famoso, che grazie alle sue sceneggiature ha anche sfondato nel cinema. Vive in America, in quella parte di America in cui le persone si valutano in base alla loro ricchezza, alla loro fama e ai soldi che possono spendere. Si è trasferito lì, dall'Inghilterra, dopo aver lasciato la sua famiglia, la sua ex moglie, la figlia, e staccandosi da tutti i legami che aveva. Legami che non aveva mai particolarmente rispettato, preferendovi storie da una notte, purchè soddisfacessero il suo bisogno di uomo dotato di uccello più che funzionante.
Più conosciuto forse per le sue sbronze e i suoi arresti sporadici che per il suo effettivo lavoro, si ritrova presto sul lastrico a causa di un problema con il fisco e quindi, anche non volendo, si troverà a dover fare marcia indietro, accettando un premio che lo riporterà iin Inghilterra come insegnante di scrittura creativa e che lo metterà di fronte, per forza di cose, a tutto quello da cui è sempre scappato.
Vedremo quindi tutte le sue certezze vacillare e assisteremo al suo cambiamento. Sarà ancora in tempo? Sarà troppo tardi? Lo scoprirete solo leggendo!!!
Devo dire che Niven sa caratterizzare in modo molto talmente approfondito i personaggi dannati dei suoi libri, tanto da riuscire comunque, nonostante a pelle potrebbero risultare poco amabili, a farli diventare "vittime" agli occhi dei lettori o comunque tanto da portare il lettore a dargli una possibilità di rivalsa ai suoi occhi.
L'ambientazione, come dicevo sopra, si snoda tra l'America - prima metà del romanzo - e l'Inghiltrerra - seconda metà - ma la vera ambientazione è il mondo patinato - anche se tutt'altro che felice - delle star holliwoodiane.
Un libro che, come gli altri dell'autore, sa far riflettere: ci si trova davanti a legami familiari difficoltosi, a legami amorosi ancora più difficoltosi, a malattie, a riflessioni sugli errori di un'intera vita. Insomma, ironia sì ma sempre facendola confluire in una storia impegnata, per niente leggera e capace di dare spunti di riflessione molto importanti e profondi.
Un autore che continuo ad apprezzare e che, mi ripreto ma devo sottolinearlo, credo sia un narratore con uno stile raro che può piacere o non piacere ma che credo sia prezioso.
Un altro di quegli autori non per tutti, non adatto a chi legge fermandosi alla superficie o alla forma, senza provare ad andare oltre immergendosi nei contenuti profondi!
Conoscete questo autore? Vi piace? Mi piacerebbe molto confrontarmi con voi.  


VOTO:



4 commenti:

  1. Niven mi piace molto per tutte le ragioni che hai illustrato così bene. Maschio bianco etero mi manca (nel senso che ce l'ho, ma non l'ho ancora letto)... cercherò di rimediare al più presto!

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  2. Questo autore mi incuriosisce parecchio, sarà che i suoi titoli sono molto allettanti!

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    1. Per me al momento il più bello rimane A volte ritorno, ma devo ancora leggere Le solite sospette! ;)

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